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sabato 23 gennaio 2016

Come dare il concio alle colonne, come fanno a Faenza, come i ladri di Pisa

COME DARE IL CONCIO ALLE COLONNE: equivale all'azione più inutile che si posssa immaginare; peggio ancora che "pisciare in mare". Anche se "concio" per letame è voce comune in tutta la Toscana, il modo di dire è diffuso soprattutto nel Casentino

COME FANNO A FAENZA: cioè "se non ce l'hanno fanno senza". E' una frase scherzosa che si dice quando bisogna rinunciare a qualcosa, o quando si cerca una consolazione per la mancanza di soldi

COME I LADRI DI PISA: che di giorno litigavano fra loro e la notte andavano a rubare insieme. Si dice di quelle persone che litigano continuamente ma non sanno stare lontane; oppure di quelli che litigano per finta per raggiungere un certo scopo.

Come riciclare l'acqua del condizionatore: risparmio e cura dell'ambiente

In estate sono molti coloro che utilizzano il condizionatore per deumidificare e rinfrescare l'aria delle proprie abitazioni. I condizionatori non sono amici dell'ambiente, ma da essi possiamo ricavare un bene molto prezioso: l'acqua demineralizzata, cioè quella che si forma quando c'è lo scmabio di calore fra l'aria dell'ambiente più calda rispetto al gas refrigerante che nel condizionatore passa da forma gassosa a liquida.  L'acqua demineralizzata non può essere utilizzata a scopo alimentare perchè non è potabile, ma può altresì essere impiegata  in casa per vari scopi. Tenete presente che per far sì che l'acqua sia pulita e non contaminata da batteri esterni è necessario manutenere il filtro del condizionatore.

Ferro da stiro: uno degli usi più comuni per riutilizzare l'acqua del condizionatore è nel ferro da stiro. Avrete due vantaggi: recupererete questo bene prezioso e allungherete la vita del ferro da stiro in cui non si formerà il maledetto calcare. Potete conservarla in delle taniche, se non avete un impianto con pompa di calore, per le vostre faccende durante il periodo invernale. Altro vantaggio: l'acqua del condizionatore vi aiuterà anche a smacchiare al meglio i capi a mano.


Sapone liquido per il bucato: con questo metodo non dovrete più spendere soldi per i detersivi perchè potetefarne uno voi con l'acqua del condizionatore. Mescolate un litro di acqua demineralizzata e tre cucchiai da cucina di scaglie di sapone di marsiglia, basterà agitare energicamente la miscela, per più giorni per più volte al giorno, fino a quando le scaglie non si saranno completamente sciolte. Anche qui altri vantaggi: avrete  un sapone liquido ideale per i capi delicati, a mano e in lavatrice, e lo potrete usare anche per l'igiene personale dei più piccoli, il tutto a costo zero.

Lavare la macchina: niente di più economico per la manutenzione della vostra automobile. Potete sfruttarla per rimboccare quella del radiatore o in alternativa nella vaschetta dei tergicristalli per la pulizia del vetro, oppure per lavare la macchina.

Irrigare le piante:  vi sono alcune piante che non hanno bisogno di un eccessivo nutrimento, ad esempio le piante grasse, in questo caso  l'acqua demineralizzata non crea nessun danno. Mentre se volete usarla per quelle più bisognose di cure vi consigliamo di miscelarla con la comune acqua di rubinetto o basta utilizzare dei prodotti appositi per il loro nutrimento.

Capelli: se avete un tipo di capllo che si posrca facilmente e non fate altro che cambiare shampoo senza trovare quello che fa pervoi, forse il problema si nasconde nell'acqua ricca di calcare che usate per lavarli. L'acqua demineralizzata è la soluzione che fa per voi, dopo averne raccolta a sufficienza mettetela in una pentola e fatela riscaldare alla temperatura che gradite. Poi con l'acqua riscaldata procedete con lo shampoo come fate di solito, usando shampoo e balsamo. Così tornerete ad avere dei capelli puliti e forti in poco tempo.

I modi migliori per utilizzare al meglio gli oli essenziali

Per beneficiare delle proprietà degli oli essenziali ci sono numerosi sistemi. Ecco alcuni dei più comuni.

INALAZIONE SECCA: si pratica mettendo alcune gocce di olio su un fazzoletto di carta o di cotone, semplicemente annusando a più riprese. Bisogna evitare fazzoletti profumati o che abbiano un odore particolare. Nei disturbi acuti si annusa l'aroma molto frequentemente, anche in maniera continuativa, finchè i sintomi non regrediscono; nei casi cronici sarà sufficiente annusare per una decina di minuti 2 volte al giorno, mettendo in conto un ciclo terapeutico lungo, anche di alcuni mesi.

DIFFUSIONE AMBIENTALE: attraverso diffusori elettrici o a candela (chiamati anche "lampade per aromi") si diffondono le essenze nella stanza. Un buon diffusore deve avere avere la coppa abbastanza grande, in modo che la quantità di acqua non si esaurisca troppo rapidamente. Per rimuovere la patina che si forma con il tempo nella coppa (data dalle tracce dell'olio e dal calcare) si dovrà pulirla con aceto di vino e di mele. Per una stanza di medie dimensioni si versano di solito ne ldiffusore 10-15 gocce di olio essenziale, ma la quantità può essere variata in relazione alle esigenze personali.

SUFFUMIGIO: è adatto a casi acuti, come tosse e raffreddore. Si utilizza una pentola con acqua portata a ebollizione, avendo cura di non mettersi subito sopra: si deve aspettare che la tempertura sia diventata sopportabile per il viso. INoltre l'olio non deve essere versato nel centro della pentola, ma ai bordi; spesso sono sufficienti poche gocce, in generale 6-8. Coprire la pentola con un asciugamano o un pezzo di carta ricavando una specie di condotto nel quale inserire il naso e la bocca, in modo da non esporre tutto il viso al vapore. Annusare a più riprese.

MASSAGGIO: attraverso la pelle l'olio essenziale penetra in circolo in pochi minuti, costituendo un'ottima applicazione non invasiva. Prima di procedere al massaggio bisogna sempre diluire l'olio o gli oli scelti in un vettore oleoso o in una crema base neutra. Se si usa la crema è necessario munirsi di un barattolo con coperchio (meglio se il contenitore è di vetro) di capacità maggiore rispetto alla quantità di crema impiegata: si mette la crema nel barattolo, si aggiungono le gocce di olio essenziale e si mescola bene con un cucchiaino o una spatolina di vetro, ceramica, legno o plastica (non usare strumenti di metallo:meglio di tutto è il vetro, ad esempio una pipetta contagocce).

IMPACCO: l'olio essenziale può essere emulsionato in una sostanza grassa come il miele liquido o panna, oppure aggiunto a una crema base neutra e applicato sulla pelle. Volendo si può preparare un impacco umido usando un pezzo di garza o un fazzoletto di cotone: in tal caso emulsionare 6-8 gocce di essenza in 1-2 cucchiai di aceto o brandy (non usare un cucchiaio di metallo, ma di vetro, ceramica, legno o plastica), quindi stemperare l'emulsione in una ciotolina diacqua (calda o fredda secondo i casi), bagnare la garza e applicarla sulla zona del corpo da trattare. Si consiglia di utilizzare sempre acqua di buona qualità contenuta in bottiglia di vetro. Gli impacchi possono anche essere realizzati aggiungendo gli oli essenziali al sale del Mar Morto ( in questo caso si versano 10 gocce di olio in un pugno di sale e si scioglie il tutto in acqua), oppure al fango del Mar Morto.

BAGNO: stemperare 20-25 gocce di olio essenziale (oppure alcune gocce delle varie essenze per un totale di 25 gocce in tutto) in uno dei modi seguenti: in mezzo bicchiere di aceto (di vino o mele), in mezzo bicchiere di brandy ( o altro liquore sui 40°); in 3 cucchiai di miele liquido; in 3 cucchiai di panna; in 250 grammi di sale del Mar Morto (dose di sale necessaria per un bagno). Aggiungere la miscela così ottenuta all'acqua calda della vasca da bagno e agitare con movimenti rotatori in senso orario; entrare nella vasca e rilassarsi per almeno 10 minuti (20 minuti se si usa il sale del Mar Morto) prima di utilizzare saponi e bagnoschiuma.

Acidità, reflussi gastrici e bruciori: fattori predisponenti

Cominciamo oggi con l'elencare quali sono i fattori predisponenti l'acidità, i reflussi gastrici e i bruciori: lo stile di vita errato (fumo, alcool, stress), l'alimentazione scorretta (in particolare l'eccesso di proteine animali e del glutine) e l'abuso di farmaci (soprattutto antiacidi ed antinfiammatori) sono i maggiori responsabili che portano al disequilibrio gastrico che è all'origine di questi problemi. Non dobbiamo dimenticare  lo stress (ansia), che incide negativamente sullo stomaco con un doppio meccanismo: in primis innesca ipersecrezione acida, e poi indebolisce la protezione della mucosa gastrica. Il primo effetto è correlato ad un aumento di cortisolo ed adrenalina, ormoni dello stress che hanno l´effetto di stimolare le cellule gastriche a produrre più acido.

L'aumento duraturo di cortisolo ed adrenalina ha diverse conseguenze negative sull´organismo, infatti la diminuzione della protezione della mucosa gastrica  dipende dal fatto che essi inibiscono i processi di sintesi e rinnovamento dei tessuti con la conseguenza di una mucosa gastrica più debole nei confronti dei succhi gastrici. La nicotina del fumo di sigaretta ha un effetto che stimola l'iper-produzione di succhi gastrici,  l'alcool ha un'azione gastrolesiva diretta. Questi aspetti sono noti ai più, come noti sono anche gli effetti collaterali, ad impatto sullo stomaco, conseguenti all'assunzione di farmaci, soprattutto antinfiammatori. E' invece  poco noto, o poco considerato,  l'impatto negativo sullo stomaco conseguente all'assunzione di proteine complesse, a cominciare dalla carne, ma non solo.


 L'alimentazione a base di carne, sia rossa, sia bianca, porta alla secrezione di grandi quantità di acido cloridrico, al fine di attivare l'enzima proteolitico per eccellenza, ossia la pepsina. La medesima ipersecrezione acida si ha come conseguenza di un pasto a base di latte e derivati (poiché ricchi di caseine, proteine anch'esse “impegnative” da digerire). La carne, il latte e i suoi derivati sono pertanto alimenti da evitare, in particolare per chi soffre di tali disturbi. Un discorso a parte va fatto  per il glutine, la proteina contenuta nei cereali (frumento, kamut, avena, farro, segale, orzo, triticale) e utilizzata come addensante in molti alimenti pronti. Infatti la digestione del glutine inizia nello stomaco e termina (o dovrebbe terminare!) nell'intestino.

Ricapitolando, proteine della carne, caseine e glutine sono, quindi, alimenti che per “necessità” digestive, inducono la secrezione di grandi quantità di succhi gastrici; e come conseguenza di questo stato di cose è che uno stomaco sottoposto continuamente alla digestione di proteine complesse, può tendere all'iperacidità anche in fase post-digestiva, con conseguenze “disastrose” per la mucosa gastrica. Deeto questo, se non si modificano le condizioni che hanno dato innesco al problema e se, oltre a ciò, si ricorre anche all'uso di rimedi sintomatici, che agiscono tamponando l'acidità ma non riportano in equilibrio la fisiologia dello stomaco, tale stato di cose tende inevitabilmente a peggiorare: l'acidità gastrica prende sempre più il sopravvento sulle capacità protettive della mucosa, aggredendola e portando al progressivo peggioramento dei disturbi di iperacidità, bruciore gastrico, reflusso.



venerdì 22 gennaio 2016

Coccolone, cocimi l'ovo, col tempo e con la paglia si maturan le sorbe, comebere un ovo

COCCOLONE: un accidente; un colpo apoplettico. "Se t'un ti regoli co' i' mangiare, una vorta o l'altra ti viene un coccolone". L'etimologia è incerta: forse da accoccolarsi, cioè ripiegarsi su se stesso; ma ormai è semplicemente un eufemismo familiare quasi scherzoso, che spaventa meno di untermine medico

COCIMI L'OVO: modo, specialmente senese, per indicare una persona indolente, abulica, inetta

COL TEMPO E CON LA PAGLIA SI MATURAN LE SORBE: cioà la pazienza, sapendo aspettare e con i mezzi appropriati si ottiene lo scopo. Se però dopo "sorbe" si aggiunge "la canaglia", cioè "si maturan le sorbe e la canaglia", il modo di dire assume lo stesso significato del "tutti i nodi vengono al pettine"

COME BERE UN OVO: cioè facilmente; dato che per bere un uovo basta farci un forellino


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