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martedì 31 dicembre 2013

CONSEGUENZE DELL'INEFFICIENZA POSTALE

Se ieri l'avventura con il bavoso e inefficiente impiegato postale mi aveva fatto venire in mente che distruggere l'incomodo divisorio fra impiegato e utente e dar manate, potesse essere una violenta manifestazione di dissenso, stamani, qualcuno lo ha quasi fatto per me. 

Mi sono recata di buon ora alla posta, a ritirare la fatidica raccomandata che ieri era stata prima nella borsa del postino,  poi, lasciata giacere nell'ufficio in attesa di essere smistata e lo sbuffante impiegato, dopo aver sparato il codice a barre, cercato in una sorta di scatola, chiestomi un documento di riconoscimento,  commentato la foto (ma guardati per te), fattimi firmare tre fogli cosa mi consegna? Una raccomandata dell'INPS, nella quale, l'Istituto per la Previdenza Sociale mi comunicava che nel corso del 2012 la cifra relativa all'addizionale Irpef da loro trattenutami e quella relativa all'Ici erano state esigue e che tramite modello F24 dovevo saldare il rimanente. 

Entro quando? Ma entro oggi naturalmente! E notare bene, entro le 13:30 perchè essendo fine anno........
Ho fatto mente locale, pensando che il mio contratto di lavoro a tempo determinato una volta scaduto non è stato rinnovato, che quest'anno non ho percepito non solo la disoccupazione (scusate ASPI) ordinaria, ma nemmeno quella extra ordinaria (sorry mini ASPI) ma in ogni caso dovevo pagare, sganciare i soldi, vuotarmi le tasche, contare gli spiccioli, rompere il salvadanaio.
Alla posta centrale le cose andavano a rilento, e un'orda di gente immuflonita si accalcava agli sportelli, quindi ho deciso di dirigermi verso una succursale dove, forse, avrei trovato modelli F24 e meno gente. Mi sbagliavo, anche la succursale era affollata, nei contenitori a disposizione del pubblico nessun tipo di modulistica, perciò, forte delle immagini mentali della Psicopittografia ho mosso i miei passi verso l'unico sportello funzionante, dietro cui un'impiegata nevrotica si affannava a dire che era sola e si doveva aver pazienza (il direttucolo della succursale però era "svaccato" nella stanza accanto beato nel suo dolce far niente).

La Psicopittografia ha funzionato e senza essere linciata ho ottenuto il modello F24 da compilare e anche altra modulistica per le persone in fila. Poi è iniziata l'attesa. Giunta allo sportello mi accingo a pagare, ma, in quella, mi accorgo che con passo da sturmtruppen una figura femminile si avvicinava  con fare bellicoso. Era un'inquilina del mio palazzo, che come fosse affetta da sindrome bipolare, prima ha salutato me con grande effusione, mentre io finivo (per fortuna) di pagare e stavo raccogliendo la ricevuta di pagamento, e poi mutata facie, si è scagliata contro il direttucolo della succursale con una ferocia che non avrei immaginato, sommergendolo di improperi relativi al suo otium sine voluntate. E' stato uno spettacolo fantastico, se non fosse stato per tutti quegli uomini senza "zebedei", che pur indispettiti, avevano abbassato la testa, facendo fare il lavoro "sporco" alla mia vicina. In tutto questo sapete cosa ha detto il direttucolo? "Io non sto allo sportello, sono il direttore non un impiegato".........La mia idea delle manate continua ad essere una valida soluzione.


lunedì 30 dicembre 2013

L'INEFFICIENZA DELLA POSTA

La mia convalescenza post operatoria mi obbliga a camminare tutte le mattine e quindi senza mai sgarrare dalla regola che mi sono imposta, anche stamani sono andata a camminare. Al mio ritorno, per abitudine, ho controllato la cassetta della posta. Al suo interno la rivista settimanale di mamma e un avviso di ricezione raccomandata

L'avviso non è più la cara vecchia cartolina di una volta, bensì una sorta di scontrino, nel quale compaiono: il nome e cognome dell'intestatario (in questo caso io), l'indirizzo dell'ufficio postale destinato al ritiro della raccomandata, un codice a barre, e alcune fondamentali istruzioni. Fra queste, l'ufficio postale ti informa che la raccomandata rimarrà in giacenza per trenta giorni, ma dopo cinque, se la vuoi ritirare, devi pagare €0,52 centesimi, solo perchè la tengono lì, quindi se hai un problema e non puoi andarla a ritirare subito, sgancia gli "sghei". 

Il fatto che il postino avesse lasciato l'avviso mi è però, sembrato strano, in casa c'erano i miei. Così, appena varcata la soglia, ho chiesto ai miei se per caso erano usciti, e sono venuta a sapere che non si erano mossi da casa: tre cervelli funzionanti hanno dedotto che il postino non aveva suonato per avvisare della raccomandata (forse il messo postale aveva una gran fretta di farsi i cavolacci suoi?). Poco male penso, vado alla posta. Giunta in loco, faccio una bella fila costituita da persone indispettite perchè tutte avevano ricevuto l'avviso (senza che il postino avesse suonato il campanello). Giunta al cospetto dell'impiegato, porgo lo scontrino e lui sbuffando mi dice: "Non posso darle la raccomandata, è ancora in possesso del postino che è in giro, o aspetta o torna oggi, altrimenti venga domani".

 "Allora mi spieghi perchè il postino non ha suonato il campanello,  se lascia un avviso o non trova nessuno in casa, oppure sono cambiate le regole e lascia questo scontrino perchè le raccomandate sono in giacenza qui e non nella sua borsa". Nessuna risposta. Nel pomeriggio mi reco nuovamente alla posta, e trovo lo stesso soffiante impiegato che davanti al mio scontrino esclama: "Non posso darle la raccomandata perchè deve essere smistata con le altre".

"Ma a che gioco giochiamo scusi?" replico io "Stamani mi dice che il postino si è portato dietro la mia raccomandata per tutto il suo giro, e quando ha riconsegnato la borsa cosa avete fatto voi?" Con le labbra incorniciate da una sorta di baviccia biancastra, l'impiegato non si smuove e mi dice: "Dobbiamo smistarle torni domani".

A questo punto direi che c'è ben poco da commentare, se non che l'organizzazione fa acqua, come al solito, da tutte le parti, gli impiegati praticamente non hanno voglia di fare nulla, si scocciano ad ogni piè sospinto, si assentano....E l'utente? In balia della loro indifferenza, noncuranza, maleducazione. 
Tanto vale mettersi a giocare ad attacca la coda all'asino, anche se io proporrei di sfasciare l'incomodo divisorio che divide l'utente e l'impiegato e menare manate.


domenica 29 dicembre 2013

OBLIO

Giacqui,
con un sembiante non noto,
ove l'oblio avea a lungo lavorato.
Non emozione,
statuaria icona di serenità.
Non mente,
poichè scevra di negativi affanni.
Solo da lacrime di cristallo
udisti storie di sentimenti infuocati,
di paraventi, e segrete stanze.
Ne aprii le celle e furon liberi,
e divenni il sembiante dell'oblio.

sabato 28 dicembre 2013

A proposito del Natale


Il Natale è fatto per i bambini, è un momento speciale per loro, fatto di colori, di luci, di carte che luccicano, di desideri. E' per loro un periodo entusiasmante, magico. Ne ho vissuti molti di Natali così.
Ma crescendo il Natale ha perso la sua magia, non è questo il suo significato primigenio. Adesso posso affermare che se fosse in mio potere, lo salterei direttamente. Avete capito bene, non mi piace, non mi piace quello che rappresenta adesso, non v'è luce, decorazione, carta che smussi il mio spigoloso pensiero. Tuttavia quest'anno esso ha portato qualcosa di speciale. Ho sempre sostenuto e sostengo che gli appelli natalizi alla bontà, ai valori, al calore familiare sono inutili se non si praticano ogni giorno con dedizione e sacrificio, non sono certo valori e sentimenti che si scartano come i regali, nè si toglie loro la polvere come si fa per le decorazioni che giacciono addormentate per quasi tutto l'anno. Non funziona così. E' la pratica quotidiana che poi porta i risultati, è il costante allenamento alla coerenza che produce piccole vittorie. Amo la mia famiglia e i miei affetti, e tutte le persone che ne fanno parte. E quest'anno il Natale mi ha fatto un regalo splendido, ha aggiunto alla mia famiglia due speciali persone, che hanno condiviso con me e i miei, il pacifico e affettuoso clima familiare di casa mia. Hanno affrontato un bel viaggetto per arrivare da noi, e hanno persino sfidato il tempo,  la burrasca, e gli strali dell'influenza, ma sono venuti e il loro semplice affetto si è fuso con il mio. Questa è la dimostrazione che il bene e l'amore se coltivati con trasparenza e sincerità producono frutti altrimenti insperati, che le distanze non sono mai così invalicabili, quando si apre il proprio cuore a coloro che, altrettanto sinceramente ci hanno accolto nel loro come si accoglie un figlio nuovo. Grazie Catia e Antonio.

venerdì 27 dicembre 2013

Oggi nella mia rubrica: dalla gastrite all'ulcera e poi, l'approccio naturale completo ed efficace


Come anticipiato ieri, per affrontare in modo completo la problematica di ulcere e gastriti ed offrire una soluzione efficace e risolutiva è necessario favorire il ripristino dell'equilibrio della mucosa gastro-intestinale, rafforzandola e potenziandone i naturali fattori protettivi, senza interferire in alcun modo con le fisiologiche funzionalità del processo digestivo. A questo scopo, ferma restando la particolare attenzione all'alimentazione e allo stile di vita, un aiuto concreto viene dall'associazione dell'Estratto di semi di pompelmo con principi vegetali specifici fra cui la Centella Asiatica, ristrutturante della mucosa e dei vasi capillari danneggiati, di estratto di foglie di alloro, ricco di pectine, con azione protettiva e tamponante dello stomaco, rafforzante la capacità della mucosa di difendesi dagli agenti aggressori.
A completare l'azione c'è il lythrum salicaria, indispensabile per bloccare la complicanza emorragica, eventualmente presente in caso di ulcera, la rutina, per favorire la cicatrizzazione delle lesioni, e l'estratto di boswelia serrata, dalle note proprietà antinfiammatorie senza effetti collaterali per la mucosa stessa. Infine, per incidere sul co-fattore stress e contribuire ad alleviare l'ansia, incisiva nell'insorgenza di ulcere e gastriti, è indicata la passiflora incarnata, preziosa anche per la capacità di alleviare gli spasmi gastrointestinali e per la conseguente azione antidolorifica.
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