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sabato 30 gennaio 2016
martedì 17 novembre 2015
Beati qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur
Pubblicato da
Lifarnur
Il pianto è liberatorio, è necessario a volte abbandonarvisi, e far sì che tutto il nostro essere possa esternare, attraverso le lacrime, il dolore o la gioia. Salate sono le lacrime, ma dolce è l'essere consolati.
Io non piango mai, ma quando lo faccio nascono fiumi d'acqua salata che rigano il mio viso irrigando tutta la mia anima.
Beati qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur: Beati quelli che piangono perchè saranno consolati (S. Matteo, V, 5).
La beatitudine è rivolta ai sofferenti in modo particolare nello spirito, a quanti piangono per la mancanza di libertà
religosa e civile. Ironicamente si dice di chi ha le lacrime in tasca.
sabato 20 giugno 2015
Olio di Afrodite o "Lacrime di Cupido", Abracadabra
Pubblicato da
Lifarnur
Mie adepte, questa viariante del filtro d'amore consiste nel creare un profumo miscelando olii diversi. Per attirare l'attenzione del vostro lui (o di chi desiderate) funziona meglio di un push up o di un wonderbra e porrà rimedio al calo del desiderio, che sia vostro o del vostro partner.
OLIO DI AFRODITE O LACRIME DI CUPIDO
Un Venerdì notte, quando la luna è quasi piena e raggiunge la sua massima potenza preparate un profumo su misura scegliendo i tre olii afrodisiaci che preferite tra i seguenti: a 25 millilitri di olio di mandorla aggiungete fino a dieci gocce (regolate voi le proporzioni) di olio di lavanda, di pelargonio, ylang ylang, di tuberosa (caro, ma molto efficace), di gardenia o di gelsomino. Alla fine aggiungete una goccia i olio di muschio. Applicatelo sul décolleté e dietro le ginocchia e presto ne scoprirete il potere strordinario.
domenica 12 aprile 2015
Vietato Piangere
Pubblicato da
Lifarnur
Quando non si hanno più lacrime è perchè piange tutto il nostro essere. Gli occhi sono aridi deserti senza oasi, non v'è acqua, non v'è sostentamento. Nemmeno il sole può affacciarsi in questi deserti, perchè manca la luce.
E l'anima brancola nel buio, in una notte senza luna, senza stelle, dove scorrono solo fiumi di lacrime profondi, che scavano canyons, tortuosi e irascibili.
Vortici d'acqua, mulinelli che inghiottiscono tutto ciò che trovano, portando via, sradicando ogni forma di vita del nostro essere. Non ci sono argini, per questo le lacrime non possono cadere dagli occhi. Come fonti senza più acqua, essi diventano opachi e scialbi, senza vita, senza luce.
E' una candela che si spegne piano piano, si consuma, e quella fiamma si fa piccola fino a diventare solo un filo di fumo, lasciando solo l'acre odore della cera.
Ecco perchè non si può piangere, il magone si fa grosso in gola e ti strozza, ti toglie il fiato, fino a farti soffocare.
Non si può piangere, quando è tutto il nostro essere a farlo.
domenica 29 dicembre 2013
OBLIO
Pubblicato da
Lifarnur
Giacqui,
con un sembiante non noto,
ove l'oblio avea a lungo lavorato.
Non emozione,
statuaria icona di serenità.
Non mente,
poichè scevra di negativi affanni.
Solo da lacrime di cristallo
udisti storie di sentimenti infuocati,
di paraventi, e segrete stanze.
Ne aprii le celle e furon liberi,
e divenni il sembiante dell'oblio.
con un sembiante non noto,
ove l'oblio avea a lungo lavorato.
Non emozione,
statuaria icona di serenità.
Non mente,
poichè scevra di negativi affanni.
Solo da lacrime di cristallo
udisti storie di sentimenti infuocati,
di paraventi, e segrete stanze.
Ne aprii le celle e furon liberi,
e divenni il sembiante dell'oblio.
domenica 10 novembre 2013
ED IO RIDENDO T'IMBOCCAVO
Pubblicato da
Lifarnur
mercoledì 30 ottobre 2013
ALLA RICERCA DEL PERDUTO AMORE
Pubblicato da
Lifarnur
Appartengo a te,
invisibile principe
che conobbi,
in altro tempo a me destinato,
ma perduto e sepolto,
sotto macerie di millenni di memoria antica.
Inconsapevole il mio cercarti
in questa vita, su una terra senza
riferimenti cardinali.
Vagai,
anelandoti,
alla ricerca di un segno,
in occhi vuoti,
in mani insensibili,
in braccia straniere.
Mi fermai,
in un luogo senza tempo,
riarsa dalla sete,
all'ombra di un palmizio,
e chiusi gli occhi aridi di pianto.
Volsi lo sguardo al verde,
ti trovai,
tu fermo,
statua di sale ormai.
Sul tuo sguardo spento
due lacrime caddero.
E fu metamorfosi,
di due anime,
perdute e ritrovate.
Sovrani invisibili noi,
legati,
immuni alla separazione,
nel regno invisibile
dell'appartenenza totale.
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