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mercoledì 20 aprile 2016

Contro le allergie naturalmente: la perilla

Siamo nella stagione delle allergie, quando i pollini viaggiano felicemente trasportati dal vento e per molti di noi inizia l'olocausto. Ma la natura, come sempre, ci offre il suo aiuto. Come contrastare le allergie? Con la perilla.

Da secoli usata in Oriente la perilla è apprezzata per le proprietà toniche e antibatteriche. Ha le foglie simili a quelle del basilico che vengono usate in Giappone per accompagnare il sushi e neutralizzare così eventuali germi presenti nel pesce crudo. Ma la perilla viene soprattutto impiegata nelle affezioni delle vie respiratorie. Siamo alle porte con la primavera e con essa si sa, arrivano anche le allergie che mettono ko molti di noi con gonfiori al naso, occhi rossi, starnuti, lacrimazioni, pelle che si desquama. Niente paura e niente antistaminici, ci pensa la perilla, infatti nei suoi semi si trovano in grandissima quantità i flavonoidi ed è per questo ottima nella prevenzione e normalizzazione della reazione allergica. Essa infatti stimola l'interferone favorendo così il riequilibrio della risposta del sistema immunitario.  E' un antistaminico naturale privo di effetti collaterali.


Siamo a Marzo e l’aria si sta per riempire di pollini, acari, polveri e numerosi altri allergeni. La perilla può mitigare le reazioni allergiche a carattere respiratorio e cutaneo. Prendere 2 perle di olio di perilla al giorno; decongestiona le vie nasali, apre il respiro ma non provoca la sonnolenza tipica degli antistaminici.

Inoltre è bene ricordare che i suoi semi sono una miniera di acidi grassi essenziali della serie Omega (3-6-9), e totalmente privi di colesterolo: agendo in sinergia, queste preziose sostanze purificano il sangue e riarmonizzano l’azione degli anticorpi. Si possono usare (un cucchiaino) nell’insalata o lo yogurt del mattino; sono ottimi anche con il riso in bianco, ma aggiungeteli a fine cottura.

domenica 10 gennaio 2016

Tutto il buono dei mandarini, un concentrato di salute

Da diversi anni ormai sulle nostre tavole invernali son presenti molto più i clementini che non i mandarini. In verità io preferisco il mandarino,  in pratica il gene non ibrido. Come tutti gli agrumi anche i mandarini sono molto ricchi di antiossidanti che sono un valido aiuto nel prevenire le infezioni e rafforzare il sistema immunitario, ma rispetto ad altri agrumi, il mandarino contiene una concentrazione maggiore di flavonoidi, tra cui la nobiletina ottimo coadiuvante nell'abbassare  i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue, e a prevenire l’aterosclerosi.

Mangiare mandarini ogni giorno avrebbe quindi un’azione mirata anche sul controllo del diabete (in particolare quello di tipo 2 e dell’obesità. Per quanto riguarda la presenza di vitamine troviamo come possiamo intuire la vitamina C  che si concentra nella buccia e soprattutto nell’ “albedo” ovvero la pellicina che siamo soliti togliere quando sbucciamo il frutto. Grazie ad essa avviene la sintesi del collagene, la proteina che protegge la pelle, i tendini e le gengive; è indispensabile nella prevenzione delle infezioni e accelera i tempi di cicatrizzazione delle ferite.


I fumatori in particolare dovrebbero fare scorta di vitamina C poichè il fumo ne neutralizza le scorte; il mandarino è anche un valido alleato per chi ha smesso di fumare, perché tampona gli effetti tossici della nicotina. Se si è convalescenti e soprattutto se si sono assunti antibiotici, antipiretici e per chi fa uso di cortisonici o contraccettivi orali, i mandarini non dovrebbero mai mancare, e con essi la vitamina C. Chi cade spesso vittima di infezioni, raffreddori, afte, gengiviti o epistassi (emorragie di sangue dal naso), dovrebbe integrare giornalmente la dieta con dosi di vitamina C estratta dai frutti, come gli agrumi.

È stato riscontrato che un consumo giornaliero di alimenti contenenti dosi massicce di vitamina C dimezza il rischio di tumori a bocca, laringe e stomaco e riduce del 20% quello di ictus. La vitamina C, infine, è indispensabile soprattutto a inizio anno per evitare febbri e influenze: per questo bastano un paio di mandarini al giorno per vaccinarsi contro i malanni del grande freddo. Inoltre negli amici mandarini troviamo le vitamine del gruppo B (niacina, tiamina, vitamina B6) e i sali minerali (ferro, rame, calcio, manganese e soprattutto potassio, reidratante e stimolante della diuresi), acido folico (previene l’osteoporosi) e fibra, che agisce da lassativo naturale.

Le scorze essiccate provenienti da mandarini non trattati chimicamente si possono usare per preparare tisane super vitaminiche. Basterà lasciare in infusione in acqua bollente la scorza di un mandarino biologico per 10 minuti e poi bere prima di andare a dormire. Questo infuso di scorze di mandarino ci ricarica di micronutrienti e concilia il sonno.

mercoledì 28 ottobre 2015

Depurare il corpo e aiutare il cuore, ecco il benefico melograno

Il melograno è uno dei cibi più antiossidanti che la natura di offre e questo grazie ai flavonoidi  in esso contenuti (quantità di gran lunga superiore rispetto ai mirtilli, tè verde e al vino rosso) e del suo apporto di vitamine (A, C e del gruppo B), sali minerali (soprattutto potassio, fosforo e ferro), grazie ai quali apporta un'efficace azione antinfiammatoria e preventiva nei confronti delle malattie da raffreddamento. Ma la sua qualità più spiccata è quella di contrastare le malattie cadiovascolari.

Forse vi sembrerà strano ma gli studi hanno stabilito che non sono tanto i semi a racchiudere i principi attivi efficaci a ridurre il rischio dell’insorgenza delle malattie cardiovascolari, ma la buccia e soprattutto la membrana bianca che li avvolge. Dunque per usufruire di tutti i principi è consigliabile assumere l’estratto del frutto intero anziché solo quello dei semi. Il consumo regolare di succo di melagrana agisce sul controllo dell’ispessimento dell’arteria carotide e sulla diminuzione delle lesioni aterosclerotiche. I polifenoli presenti nel melograno hanno un’azione sbloccante sui grassi che si accumulano sulle arterie e favoriscono un netto miglioramento della circolazione e un abbassamento del colesterolo, sia di quello LDL (considerato nocivo) che di quello totale.


Grazie al melograno sono stati evidenziati notevoli miglioramenti dell’elasticità dei tessuti in particolare nei soggetti diabetici, obesi e affetti da sindrome metabolica. Non solo, il melograno è anche  un buon rimedio poichè è un buon regolatore della pressione sanguigna. La presenza di acido ellagico pare che agisca anche sulla formazione di alcune forme tumorali, in particolare sulle neoplasie della prostata, del seno e del colon, prevenendone l’insorgenza o riducendone lo sviluppo. L’azione sinergica di antociani, tannini e acido ellagico avrebbe poi un effetto benefico anche a livello neuronale: nelle patologie del cervello come l’Alzheimer, nel trattamento della depressione e degli sbalzi d’umore. Inoltre ha caratteristiche detossificanti e drenanti (grazie al potassio). Essendo un frutto alcalino,  regola l’equilibrio acido basico: per questo è consigliato per tonificare lo stomaco e negli stati di acidità gastrica, spesso indotti da un consumo eccessivo di zuccheri raffinati e proteine.

Provate ad aggiungere i semi di melagrana al risotto: alleggerisce le funzioni gastriche e migliora la digestione, evitando reflusso e acidità. Procedete così: fate un soffritto di porro o scalogno tritato finemente e, quando inizia a imbiondire, aggiungi una manciata di riso; porta a cottura il risotto aggiungendo poco alla volta del brodo vegetale bollente e, a fine cottura, unite un bicchierino di succo e 2-3 cucchiai di chicchi di melagrana. Proseguire la cottura per altri 2-3 minuti e servi.

sabato 8 agosto 2015

Il peperoncino e le malattie cardiovascolari

Questo è il primo capitoletto di una serie che avrà come protagonista il peperoncino. Il Capsicum Annuum e relative specie, ha svariate proprietà mediche ormai validamente riconosciute. Ma come affermo sempre,  gli odierni studi non hanno fatto altro che confermare ciò che antiche civiltà come Atzechi, Maya e Inca avevano già scoperto. Esse infatti, lo utilizzavano già come rimedio medicinale. 

Il nostro cornetto rosso, infatti, contiene capsaicina (che costituisce il 50% ed è il principale responsabile dell’attività farmacologica), flavonoidi, resine, oli essenziali, carotenoidi, cellulosa, calcio e ferro. La presenza di vitamina C (fino a 340 mg/100 gr) è maggiore rispetto a qualsiasi altro frutto e sono presenti in quantità significativa anche le vitamine A, K, e B. Ed è proprio la capsacina, cche può avere straordinari effetti sulla salute, sulla bellezza e sull’eros

Demoliamo false credenze: molti affermano di non poter mangiare peperoncino perché “brucia lo stomaco” o causa “bruciori allo stomaco”. Niente di più sbagliato, tant’è vero che molte regioni meridionali conservano nella tradizione popolare un infuso digestivo fatto di camomilla calda con l’aggiunta di un cucchiaino di polvere di peperoncino e un po' di miele come dolcificante. In molti rinunciano al piccante perché temono le conseguenze delle emorroidi. In realtà, già nel 1857 l’Accademia medica francese sanciva ufficialmente la validità del peperoncino contro ogni tipo di emorroidi. Il fatto è che il peperoncino non ha controindicazioni precise. A patto che venga usato con equilibrio e moderazione. 

È da sconsigliare sicuramente ai bambini per i quali è bene aspettare che abbiano almeno 12/13 anni. Non ne devono abusare quelli che soffrono di acidità di stomaco, di ulcera, di epatite, di cistite, di emorroidi. L’eccesso può provocare irritazioni alla mucosa intestinale, infiammazioni gastrointestinali allo stomaco e anche ai reni. Tuttavia, in dosi terapeutiche può addirittura essere utile proprio per guarire alcune  malattie.

Malattie Cardiovascolari: il peperoncino è consigliato nella cura preventiva dell’infarto e delle malattie cardiocircolatorie. È stato dimostrato che l’uso costante di peperoncino abbassa il livello di colesterolo nel sangue, aiuta il cuore, agisce come vasodilatatore con grossi benefici per i capillari e per le arterie coronarie. Il seme del peperoncino contiene molti acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo in eccesso e i trigliceridi. L’attività fibrinolitica diminuisce l’insorgere di trombi che, oltre all’infarto, causano anche le trombosi. La capsaicina agisce anche sul metabolismo dei grassi accelerandolo e impedendo l’accumulo di adipe. Una recente conferma arriva da uno studio della Chinese University of Hong Kong condotto sui criceti. 

I ricercatori hanno alimentato le cavie con una dieta ricca di cibi grassi. Ad alcuni criceti, come condimento agli alimenti con alti tassi di colesterolo, sono stati somministrati anche peperoncini. Il gruppo che aveva consumato peperoncini aveva livelli più bassi di colesterolo cattivo nel sangue ed un numero inferiore di placche nelle arterie. La capsaicina ha un effetto positivo anche sui pazienti affetti da diabete perché rende migliore l’attività dell’insulina. Per avere un effetto protettivo a livello cardiovascolare non è necessario consumarne una gran quantità, ma essere costanti.


venerdì 26 giugno 2015

Intolleranza al glutine, non necessariamente celiachia, detossificare l'organismo

A questo punto è necessaria l'integrazione con estratti vegetali che aiutino ad eliminare dall'organismo le tossine accumulate in seguito alla prolungata esposizione al glutine, favorendo la funzionalità degli organi deputati alla depurazione, in particolare fegato e reni. Sono tre gli estratti dalle straordinarie proprietà: Curcuma, Cardo mariano, Solidagine, unitamente al Corallo fossile, ricco di preziosi oligoelementi.

Il rizoma di Curcuma è da sempre impiegato come rimedio per i problemi epatici perchè è uno straordianrio epatoprotettore. Tale attività è dovuta alla presenza di curcuminoidi, antiossidanti per eccellenza. L'estratto di Curcuma ha anche una spiccata proprietà antinfiammatoria, sia in relazione alle infiammazioni acute che croniche.

Il Cardo mariano è noto per le sue virtù antiossidanti e disintossicanti. Due sono i principi attivi che lo contraddistinguono: silimarina e silicristina. Ad esse si deve la stimolazione enzimatica che, a livello epatico, rende più agevole l'eliminazione delle sostanze dannose. Perciò il Cardo mariano è un potente tonico per il fegato.

La Solidagine ha invece spiccate proprietà diuretiche e depurative renali, in quanto ricca di flavonoidi e saponine triterpeniche, che favoriscono la diuresi e l'eliminazione delle tossine in eccesso. Fin dall'antichità infatti questa pianta è nota per la capacità di stimolare l'apparato escretore urinario. Antinfiammatoria e decongestionante delle vie urinarie.

Il corallo fossile è un supplemento naturalemente ricco di oligoelmenti. Il suo apporto è di paritcolare interesse per la presenza di zinco, rame e manganese, tutti catalizzatori di processi fisiologici, tra cui la funzionalità degli organi emuntori.
A questo punto abbiamo gli strumenti per migliorare di gran lunga la Gluten Sensitivity.


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