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domenica 10 maggio 2015

Oggi nella mia rubrica: Abracadabra, Bellezza radiosa

Mie care magiche creature, avete mai avuto in famiglia una vecchia zia un po' fata? Io sì, ed essa era per me come la fata Smemorina di Cenerentola, un pozzo di saggezza e tradizioni, segreti ancestrali di donne mitologiche. Da lei e dal suo sapere ero letteralmente rapita, ed è tra i suoi incantesimi che ho trovato questa pozione magica che vi renderà irresistibili.
Essa è una lozione per una chioma tremendamente attraente, e funziona benissimo, esisteva prima che gli shampoo professionali fossero inventati.

BELLEZZA RADIOSA
Occorrente: un cucchiaio di radice di giaggiolo, mezza tazza di prezzemolo finemente tritato, mezza tazza di fiori di lavanda macerati

Dopo esservi lavate i capelli, in vista di una festa o di un appuntamento, per il risciacquo, amalgamate gli ingredienti in una tazza d'acqua calda. Lasciate macerare il composto per mezz'ora e applicatelo dopo il balsamo o in sua vece. Gli effetti saranno piacevolissimi: diverrete attraenti quanto il nettare delle api!


Il luppolo, per una grappa, per le digestioni difficili, contro i dolori nevralgici, per l'insonnia

Humulus perché ama i luoghi umidi; lupulus perché strozza i giovani arbusti cui si abbarbica così come fa il lupo con la preda. Di esso è tradizione, sin dai tempi preistorici, cogliere le parti tenere e le cime dei rami a fini alimentari. In età romana, il luppolo entra come aromatizzante di una bevanda, ottenuta dalla fermentazione dei cereali, che può essere considerata la progenitrice della nostra birra. Anche ai giorni nostri il luppolo serve per dare alla birra, quella veramente buona e fatta a regola d'arte, il caratteristico gusto amaro-aromatico. Pure la medicina popolare attribuisce da secoli a questa pianta una grande importanza quale sedativo. Per garantirsi un buon sonno, ci si riempiva il cuscino con foglie di luppolo. La sua coltivazione è documentata a partire dall'VIII secolo.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Cannabacee. I fusti sono lunghi molti metri e si arrampicano attorno ad ogni sostegno. Le foglie sono opposte, dentate e protette da una membrana alla base del gambo; quelle delle infiorescenze sono alternate. I fiori maschili sono riuniti in pannocchie in cima ai rami, quelli femminili sono appaiati a due a due e insieme formano un'infiorescenza a forma di cono di colore verde chiaro o rossastro. I frutti sono di colore cenere. Cresce dal piano alla zona collinare e submontana, preferibilmente del nord-Italia; si trova specialmente nelle siepi, lungo i fossi e negli incolti. Predilige i terreni profondi, permeabili, di medio impasto e ricchi di sostanza organica. I germogli di luppolo vengono raccolti in marzo e aprile, quando sono succosi e croccanti. I fiori si raccolgono in agosto-settembre, con tempo secco per evitare che l'umidità provochi muffe e marciumi. L'essicazione deve essere immediata ponendo le infiorescenze in uno strato molto sottile all' ombra e in un locale molto aerato. E utile muoverIe molto spesso per evitare processi di irrancidimento. Le infiorescenze, le sole parti della pianta usate in medicina naturale, contengono olio essenziale, resine, sostanze estrogene ecc. Hanno proprietà toniche, calmanti e digestive.

Utilizzo 

I getti primaverili dei fusti maschili sono piuttosto succosi e teneri; forniscono materiale di notevole pregio per risotti, minestre, frittate, ripieni vari, dolci ecc. I getti delle piante femminili sono più fibrosi, meno succosi e quindi meno pregiati ma sono ugualmente raccolti per tutte le preparazioni. Grappa al luppolo: versare in un capace vaso ermetico 10 coni freschi di luppolo, un litro di buona grappa e 45 g di zucchero. Scuotere, lasciar macerare per un mese, filtrare e rimettere in bottiglia. Come già detto, nella medicina popolare si utilizzano esclusivamente i fiori del luppolo.
Decotto per le digestioni particolarmente laboriose e difficili: far bollire per due minuti 15 g di fiori di luppolo in un litro d'acqua. Filtrare bene il liquido così ottenuto, quindi addolcirlo a piacere e berne una tazzina al termine di ogni pasto.
Questo rimedio contro i dolori nevralgici è tanto insolito quanto efficace: riempire di fiori di luppolo un sacchetto di tela e cucirne l'apertura, quindi metterlo a scaldare davanti alla stufa o sul termosifone. Il sacchetto così preparato va appoggiato sulla parte dolorante. I dolori si calmeranno in pochi minuti.
Decotto contro l'insonnia: versare un cucchiaino di fiori di luppolo in una tazzina d'acqua e far bollire il tutto per tre minuti. Una volta che il liquido sia tiepido, filtrarloaccuratamente, addolcirlo quanto basta con del miele e berIo prima di andare a letto.

sabato 9 maggio 2015

Mi presteresti........Scene dal precariato lavorativo

Quando Charlie era presente, l'aria nell'headquarter era pesante, si poteva tagliare la tensione con un coltello. Bosley era perennemente sull'attenti, e aveva ragione, perchè Charlie trovava sempre qualcosa che non andava. Era una uomo colto Charlie, e la sua cultura trasudava da ogni poro, perciò le sue battute sagaci erano come le divine quadrella di Apollo, colpivano e abbattevano.

Fu proprio un giorno in cui Charlie trascinava Bosley in ogni angolo dell'headquarter, segnalando cattive manutenzioni, granelli di polvere, scortesia del team "Re Sugo" al ristorante che Zoe, al desk, stava controllando la lista delle prenotazioni che il ristorante le aveva fornito per il controllo serale, che avvenne un fatto che la sconvolse. Arrivò infatti un ospite fra i più temuti da tutto il personale, era il più potente e danaroso, forse anche più di Charlie stesso, accompagnato da una delle figlie.

Come da istruzioni ricevute da Charlie stesso, non gli si doveva chiedere nulla, lui poteva fare tutto quello che voleva. Così Zoe si attenne al copione, e lo ignorò, cosa che il Rockfeller in questione gradì oltre misura (contento lui, contenti tutti). Aveva parcheggiato la sua nuova Jeep acquistata dal corpo dei Marines e recante targa americana, proprio davanti all'ingresso dello Uaisipiei e, figlia al seguito, era salito al ristorante.
Poco dopo la "divina poppante" scese con in mano un bicchiere (contente, forse, un aperitivo) e una sigaretta accesa (il vietato fumare per lei non valeva un corno) si fermò al desk, guardò Zoe con aria assente senza dire verbo, poi aprì il buco dentato che aveva al posto della bocca per dire queste testuali parole: " Senti amore, hai mica da prestarmi un paio di mutande? "Prestare un paio di mutande?! Prestare?!!! Ma cos'era la saga dell'imbecille del giorno? Zoe deglutì, acconciò il viso alla meglio, dato che lo shock era stato notevole per i suoi neuroni e rispose: " Non ho mutande da prestare e non ne vendiamo qui".

La divina poppante non si scompose e replicò: " Non fa nulla amore, userò i fazzolettini del bagno" e, senza por tempo in mezzo, si infilò nella toilette delle signore lasciando la porta spalancata, mentre Zoe, con le lacrime agli occhi, tentava di accostare la porta per impedire che altri ospiti di Charlie, passando lì davanti, divenissero inconsapevoli spettatori di una scena raccapricciante. Con la stessa noncuranza con cui la divina poppante aveva dato vita a quel teatrino dell'assurdo,  così se ne tornò di sopra sorseggiando il cocktail e buttando la sigaretta nel wc, lasciando Zoe attonita e recitante la seguente preghiera: "Signore, proteggimi da chi mi perseguita e combatti tutti coloro che attentano alla mia salute mentale".


Le virtù emollientiIl del papavero dei campi o rosolaccio

Il papavero dei campi, o rosolaccio (Papaver roheas), è annoverato dai dottori delle erbe tra le piante "bechiche", cioè quelle piante le cui virtù emollienti sono utili nelle malattie delle vie respiratorie, bronchiti e catarri, tossi disperate. Ma non si più dimenticare che il rosolaccio è cugino del papavero dell'oppio e se oppio non contiene, oltre alla soave e pacificante mucillagine, contiene tuttavia sostanze che inducono alla calma e favoriscono il riposo.

Per gli astrologi il rosolaccio cresce sotto l'influenza della luna ed è quindi una pianta notturna. Gli è affidato il compito di calmare gli ammalati e coloro cui il calare delle tenebre reca irrequietudine e paure: il papavero sa come accompagnare il più recalcitrante nel regno del sonno.


In medicina vengono usati i petali e le capsule essiccate. I primi, che devono essere raccolti a sbocciatura completa, vengono posti ad essiccare in un luogo caldo e asciutto e arieggiato. Vanno rivoltati spesso e non devono annerire, ma conservare un bel colore rosso scuro. Le capsule debbono essere raccolte quando sono qusi secche.

Essiccate del tutto, si impiegano in decotto. Mischiato a latte caldo, in dosi da 3 a 4 cucchiai, esso combatte efficacemente l'insonnia dei bambini. E' prudente tuttavia controllare le loro reazioni.
L'infuso di petali di rosolaccio, sedativo, analgesico, antinevralgico, ipnotico ha un bel coloro e caldo e rosato e un gusto gradevolissimo; agisce in un modo così delicato che lo si può somministrare anche ai bambini e agli anziani: 2 pizzicate di fiori secchi o qalche petali del fiore fresco (10 grammi) per litro d'acqua in ebollizione; lasciar riposare 10 minuti.

Critici e intolleranti, un aiuto da Beech o fiore di faggio, il fiore di Bach

Il Fagus sylvatica - Faggio, o Beech in quanto fiore di Bach, appartiene alla famiglia delle Fagacee, ed è una pianta europea, di essa si raccolgono i rami che portano giovani foglie. Fiorisce in primavera,e si staglia al di sopra delle altre piante, con chioma massiccia e ramificata, con lunghi rami ricadenti e foglie grandi, ondulate ed alterne. quale rimedio, è indicato per le persone intolleranti e critiche nei confronti di altri, è utile per il nervosismo.

La personalità cui serve il fiore Beech,  è una persinalità “bisbetica”, piena di intolleranza per qualsiasi cosa, persona e situazione, è intransigente, rigida, spesso troviamo in questa tipologia a livello caratteriale forme di esibizionismo, a livello fisico dolori reumatici, disturbi articolari ed emorroidi.E' il tipo di persona  che si stizzisce per nulla ed è anche fermamente convinta di avere sempre ragione, mentre tutti gli altri hanno torto; gli atteggiamenti che ha per indole sono privi di comprensione verso chi ha comportamenti differenti dai suoi, pieni di superiorità.

Un carattere tale rischia di generare automaticamente irritazione controproducente e si trova a fare i conti con un'insofferenza totalizzante, da non confondere con lo spazientirsi dovuto a ritmi frenetici di coloro che tendono verso Impatiens. Tutto ciò annebbia la visione verso l’esterno e rende il soggetto aspro nell’esprimere pareri, poiché usa solo esclusivamente il proprio metro di giudizio e paragone. Il beneficio che nasce da questo stato d’animo disarmonico assumendo il fiore del faggio è già il chiedersi come si possa sviluppare la tolleranza ed accettare più facilmente le proprie imperfezioni e quelle altri.

Di conseguenza la trasformazione magicamente appare in una virtù tra le più nascoste e rara come la tolleranza, frequentemente accompagnata da una comunicazione sincera, intrisa di gioia profonda ed auto-accettazione.
Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Non accettazione del diverso, intolleranza, superiorità, indurimento.
Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Tolleranza, apertura mentale, rispetto di ciò che mi circonda, elasticità quindi a percepire qualità e doni in ogni persona o circostanza.

 Dal Vangelo secondo Luca (23, 24) Gesù sulla croce dice: “…Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno…”. Come afferma nel libro “I Dodici Guaritori ed altri rimedi” Edward Bach: “…Per essere più tolleranti, più indulgenti e per meglio comprendere i diversi modi in cui ogni individuo e tutte le cose si impegnano per raggiungere la propria perfezione finale…”.

Il fiore di Faggio è molto utile alle persone che sono costantemente critiche ed intolleranti nei riguardi dei difetti altrui e che non sono in grado di fare né permissioni e né concessioni e né tanto meno aperture. Questa tipologia non sopporta le abitudini degli altri, le loro dipendenze (anche nel modo di vestirsi), le cose che fanno e ciò che dicono, credendo che tutto sia stupido. Il tipo Beech giunge perciò ad avere stati di grave nervosismo, che spesso sfoga sull’altro, mancando completamente di auto-analisi.

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