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domenica 27 marzo 2016

Come curare le micosi con gli oli essenziali

MICOSI

Toccature con uno o più dei seguenti oli, anche puri se l'area da trattare non è troppo estesa:
Albero del Tè, Cajeput, Lavanda, Manuka, Niaouli, Ravensara. Altrimenti ricorrere a una crema base neutra in cui emulsionare uno o più degli oli suddetti, oppure utilizzare come olio vettore Aloe vera, Canapa, Cumino nero, Jojoba.

Crema per il trattamento delle micosi, da applicare 2 volte al giorno: in 50 mi di crema base neutra
aggiungere un cucchiaio da tavola di olio vegetale di Cumino nero e 5 gocce di Albero del Tè,
4 di Cannella foglie, 4 di Origano e 8 di Timo rosso; mescolare bene e applicare 2 volte al giorno
(non usare strumenti di metallo ma di vetro, ceramica, legno o plastica: meglio di tutto è il vetro, ad
esempio unapipetta contaGocce) .


Impacchi di argilla o di soluzione acquosa (o l'uno o l'altro, oppure tutti e due in alternanza), in
cui siano stati stemperati 2 dei seguenti oli: Albero del Tè, Cannella foglie, Niaouli, Origano, Ravensara, Timo rosso. Per l'argilla emulsionare in una ciotolina di vetro 2 cucchiai da tavola di argilla e 4  gocce di ciascun olio, aggiungere quindi acqua sufficiente a creare un impasto e applicare;  per la soluzione acquosa ricorrere a un dito di aceto di mele in un bicchiere di vetro, stillare 4 gocce di ciascun olio, agitare e quindi aggiungere 1-2 dita di acqua, bagnare una garza e applicare.

L'olio vegetale di Cumino nero può essere appropriato per trattare le zone affette da micosi dopo
che si sono applicati gli oli essenziali: se risulta troppo aggressivo e produce bruciore ricorrere allor
a un olio più delicato come Armellina, Camelia, Jojoba.

 Uso interno: Albero del Tè, Cannella foglie, Cisto, Patchouli, Ravensara, Salvia sciarea.

HANNO ASSALTATO LA BANCA DI SANTA CRUZ

Ho una passione per i film western di Sergio Leone, li conosco a memoria, battuta per battuta. Non mi stanco mai di vederli e rivederli se ne ho il tempo e la possibilità. 
Ne adoro le colonne sonore, così abilmente composte da Ennio Morricone, adatte ad ogni scena, e profondamente coinvolgenti.

Quando ero ancora una giovane e spensierata ragazza, piena di energie e di fantasia, e andavo selvaggiamente a cavallo, solevo, dopo gli allenamenti in campo con quell'inquisitore del mio istruttore, andare con il mio Lifar a rilassarmi passeggiando in campagna, lungo sentieri collinari, attraverso vigne, campi di girasoli e prati lasciati a maggese. Era come lasciarsi tutto alle spalle, una meditazione naturale, fatta del ritmo dell'andatura del mio cavallo, di luce del sole, di odori, di suoni di campagna, di siepi con i fagiani. Sola con Lifar e i nostri pensieri.

Il suo mantello color rame brillava come oro rosso, e il rumore dei suoi zoccoli sulla terra battuta o sul muschio, un mantra rilassante.
In questo nostro errare senza meta, c'era spazio per il gioco, e per qualche sosta a favore di uno spuntino, a base di frutta staccata dagli alberi (staccare una mela da un albero senza scendere di sella e gustarla insieme al tuo cavallo non ha prezzo), oppure di un riposino sotto una quercia, io con la schiena attaccata al tronco dell'albero e Lifar vicino che assaggiava qualche margheritina.

I nostri giochi erano semplici, a volte approfittavo di una sua distrazione per nascondermi e chiamarlo da dietro un cespuglio, ridacchiando nel vederlo con le orecchie dritte che, seguendo la mia voce, lo portavano al mio nascondiglio. Altre volte gli raccontavo che avremmo potuto avventurarci per un Marlboro Country, e fingerci cacciatori di taglie. Queste storie lo emozionavano, e io facevo finta che i campi da noi attraversati fossero canyons e praterie.

Ma più di ogni altra cosa, mi accorsi che era una frase che lo eccitava tantissimo, e lo faceva galoppare nitrendo allegro. Fu per caso un giorno, mentre eravamo di passaggio su un campo appena mietuto, che gli raccontai appunto la trama del film "Per qualche dollaro in più" di Sergio Leone, e presa dalla foga pronunciai a voce molto alta, una celebre battuta del film: "Hanno assaltato la banca di Santa Cruuuuuzzzz!"

Fu come aver schioccato la lingua, Lifar partì al galoppo con un gran nitrito, e via.....a salvare la banca dai banditi, attraverso quel campo canyon, con il poncho sulle spalle e il cinturone a sinistra (sono mancina io), gli ultimi raggi del sole morente sul viso, e il mio rosso destriero librato nell'aria magica di quella favola.


sabato 26 marzo 2016

Digestivo e antidepressivo, il peperoncino spopola

Il peperonicino spopola, è un alimento ottimo per favorire la digestione e la protezione dello stomaco e poichè combatte l'inappetenza, è indicato anche nella cura della depressione come dimostrato dalla medicina ayurvedica in India e dal lergo uso che ne viene fatto in Cina.

Proprietà digestive
Il peperoncino è “stomachico”, cioè favorisce la secrezione dei succhi gastrici e quindi la digestione. Inoltre, è un antifermentativo e quindi utile per la digestione e la prevenzione di infezioni intestinali. L’effetto è dovuto al fatto che la capsaicina agisce sulle prostaglandine buone e protegge lo stomaco attraverso la produzione di muco. Inoltre, alcuni studi dimostrano che sia il peperoncino fresco che la capsaicina riescono a combattere l’helicobacter pylori. Il peperoncino favorisce anche la motilità intestinale tant’è vero che è indicato in chi soffre di stipsi cronica.

 In Cina il peperoncino rosso viene normalmente utilizzato contro la depressione, soprattutto quando questa si accoppia all’inappetenza. Non sono da meno in India dove la medicina ayurvedica sostiene che il peperoncino “stimola lo spirito e il sangue”. In effetti, il peperoncino facilita la convivialità, induce a bere di più e, quindi, agisce positivamente sull’umore. Ma l’azione anti-depressiva viene collegata alla capacità di questo principio attivo di agire sull’utilizzazione dei substrati metabolici. Tutti riconoscono, infatti, l’importanza dell’aspetto nutrizionale nella terapia anche perché il depresso spesso si alimenta poco e male con inevitabili ripercussioni sull’umore stesso. 

PROFONDO BLU

Nel profondo blu dei tuoi occhi,
appena nati al mondo,
brilla la luce di chi non c'è più.
Splende, ariosa luce,
in te,
e ancora quello sguardo ormai perduto
in te rivive,
vivido come fu un tempo.
E' tornato nei tuoi occhi,
e nel guardarti,
si ravviva il pensier
di chi di te sarebbe stato fiero,
e se pur l'imo dolore arde,
nel profondo blu dei tuoi occhi,
esso placa un poco,
lo strappo di quella separazione.

Semi oleosi, serbatoi di benessere

Molte sono le obiezioni che si sentono muovere verso un consumo regolare (ma non abbondante) di semi oleosi: una presunta difficoltà nella digestione, l'eccessiva ricchezza di grassi, la colesterolemia elevata. Eppure sono passati giusto 22 anni dalla pubblicazione sulla rivista scientifica "Archives of Internal Medicine" (luglio 1992) dei risultati di una famosa ricerca (Adventist health study) che ha coinvolto negli Stati Uniti i componenti adulti di oltre 63 mila famiglie  nelle loro abitudini di vita, nelle consuetudini alimentari e nelle loro vicende sanitarie.

È stato accertato, tra l'altro, che il consumo di semi oleosi (noci, mandorle, nocciole) da l a 4 volte alla settimana riduce in modo significativo il rischio di malattia coronarica fino al 25 per cento. Ma non basta. Il consumo di semi oleosi si è dimostrato attivo nella riduzione del rischio di eventi coronarici perfino in persone a rischio come gli anziani, gli ipertesi e gli obesi. Questo vantaggio ha tre motivazioni nutrizionali:

l. I semi oleosi sono molto ricchi di acidi grassi mono e polinsaturi, che abbassano il colesterolo sanguigno e prevengono l'arteriosclerosi.
2. Racchiudono un'alta quantità di vitamina E, un potente antiossidante.
3. Noci, mandorle e nocciole contengono fibre (da 7 al 12 per cento) che modulano l'assimilazione del cibo dall'intestino, favoriscono l'eliminazione del colesterolo dall'organismo e facilitano l'espulsione delle feci.

I semi oleosi sono comunque alimenti di un certo impegno calorico e quindi andrebbero consumati in sostituzione (e non in aggiunta) di altri alimenti proteici di origine animale come la carne, il pesce, le uova e i formaggi. Un buon pane integrale, una manciata di noci sgusciate e una ricca insalata di verdure crude sono un pasto salutare e perfettamente digeribile. Porzioni più modeste possono arricchire la prima colazione o lo spuntino pomeridiano o aggiungerli ai dolci caserecci.













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