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giovedì 30 luglio 2015

Hippomane mancinella, la mortale incantatrice

Ci sono alberi stupendi, alberi cosmici direi, che invitano a sedersi sotto le loro fronde, che hanno il tronco grande e nodoso, e rami ampi come braccia di giganti. Tuttavia alcuni di essi sono pericolosi e molto spesso noi lo ignoriamo a scapito nostro ovviamente. La macinella fa parte di questa schiera dannosa.


Il nome botanico è Hippomane mancinella e rientra nella lista nera degli alberi più pericolosi al mondo, anzi, il più pericoloso perchè il più velenoso. E' originaria delle Americhe, in particolare della Florida, Stati Uniti e America Centrale. E' però molto diffusa ai Caraibi e alle Bahamas, e non ci si può sbagliare, perchè la sua presenza è indicata da evidenti cartelli di avviso, per evitare che i passanti e i turisti possano avvicinarsi.

La mancinella è così velenosa che si consiglia di mantenersi ad una distanza di sicurezza di alcuni metri. Fate ben attenzione ai suoi frutti che somigliano a piccole dolci mele, perchè se ne mangiate vi ritrovate in men che non si dica al pronto soccorso. Cristoforo Colombo li aveva soprannominati  "piccole mele della morte", ed è solo la parte meno pericolosa della pianta. Tra l'altro il nome mancinella (piccola mela) è appunto di origine spagnola e si riferisce proprio ai frutti di quest'albero, che possono essere facilmente scambiati per mele commestibili.

Ma il nome Hippomane fa riferimento ai cavalli perchè sembra che li facesse  impazzire se si cibavano dei suoi frutti. Del resto si sa, i greci la sapevano lunga in fatto di parole ad hoc, hippos infatti significa cavallo, mentre manìa significa pazzia.  Inoltre Teocrito aveva indicato la mancinella come una delle piante utilizzate dalle maghe durante i propri riti segreti. Questo ci fa capire che gli effetti velenosi della mancinella sono dunque noti fin dall'antichità.

 La resina bianca di questo albero è molto caustica e velenosa. Una sola goccia può provocare una forte irritazione della pelle, con gonfiori, dermatite e bruciature. Anche le gocce di pioggia che provengono dai rami della mancinella possono danneggiare la pelle, altro motivo per non sostare sotto questo albero e per non appoggiarsi al suo tronco.

La corteccia non fa differenza, se la si  brucia provoca il rilascio di sostanze nocive che possono causare cecità temporanea, ma in alcuni casi permanente. Queste sue caratteristiche le hanno regalato il posto nel Guinnes dei Primati, posto per altro che detiene da tempo senza uguali.  Secondo una leggenda, una delle più tragiche morti provocate dal veleno della mancinella, riguardò il cercatore d'oro Juan Ponce de Leon, che fu colpito a morte dagli indigeni con una freccia avvelenata utilizzando la resina dei questo albero.

 Per fortuna, gli incidenti in tempi recenti sono rari, grazie alla presenza di segnali di pericolo. I turisti dovrebbero imparare a riconoscere questa pianta per non avvicinarsi mai al suo tronco e ai suoi rami durante le escursioni nella natura o le passeggiate sulle spiagge. In caso di pericolo, è bene rivolgersi subito a un medico e correre al pronto soccorso.



Quali valori?

La gente ama usare parole di cui ignora il significato. Ci sono eserciti di persone che usano ad esempio la parola "valori" senza un minimo di cognizione. Di quali valori parlate? Perchè mi sfugge il significato dei vostri discorsi. I valori per conoscerli bisogna averli fatti propri e di conseguenza ad essi attenersi: sono uno dei pilastri della vita. Noto che invece chi usa questa parola ne fa regole per gli altri ma non per se stesso.


Se di valori vogliamo parlare forse sarebbe meglio analizzare quelli che per noi sono tali e solo dopo elargire esempi agli altri. L'educazione, il rispetto, la coerenza, l'onestà, la gentilezza, la tolleranza sono valori, ma a mio avviso sono stati tutti impacchettati e sepolti sotto una bella lapide con tanto di epitaffio: "chi se ne frega". Il dizionario definisce "valori" il complesso delle doti e capacità, specialmente intellettuali e professionali di una persona.

Sinceramente mi sembra che in tutti i settori scarseggino doti e capacità intellettuali e professionali. Tante bocche che lodano se stesse scalando pulpiti da cui declamano sermoni etici su come la società in cui viviamo e quindi il mondo, non sono altro che una cloaca di inettitudine e comportamenti che di umano non hanno nulla. Tutti capaci a far proseliti, ma dare l'esempio è ben altra faccenda. Puntare il dito è semplice e non costa nulla, insegnare alle persone il significato dei valori è una fatica che oggi nessuno si sente di sopportare, semplicemente perchè non li ha fatti propri.

Neonati abbandonati nei cassonetti, coltellate per un parcheggio, animali abbandonati e oggetto delle più efferate crudeltà, anziani indifesi derubati o picchiati, donne stuprate, onesti lavoratori e persone per bene che non vengono tutelati dalla giustizia nemmeno in flagranza di reato e potrei andare avanti all'infinito. Basta una semplice fila alla cassa di un supermercato a scatenare una rissa, a far sì che qualcuno si senta autorizzato a prevaricare o alzare le mani sugli altri.

La maggior parte di coloro che si professano pastori dei valori fa parte di quella gran legione di persone la cui mente è asservita ai canoni delle tendenze odierne, ma se ci parli sarebbero capaci di farti credere che le loro sono scelte indipendenti e consapevoli: strano però, seguite come pecore le mode, avete tutti un tatuaggio o un piercing, frequentate gli stessi locali di tendenza e andate tutti in vacanza negli stessi posti, fate la fila per un iphone, e portate tutti lo stesso taglio di capelli.

Sarebbe troppo dunque riformulare la domanda e chiedere nuovamente: ma di quali valori si parla?






mercoledì 29 luglio 2015

Gli oli essenziali e le simbologie planetarie, Saturno

Saturno è il nome romano di Crono, il dio greco figlio del Cielo e della Terra, che castra il padre e si sostituisce a lui, divora i suoi figli e minaccia chiunque voglia insidiare il suo potere. Finirà spodestato dal figlio Giove. Se Giove è l'espansione, Saturno è la concentrazione. Il suo temperamento è freddo, distante, è il signore dell'estrema profondità, che guarda il mondo dall'esterno, signore del tempo, che non di lascia ammorbidire, toglie le illusioni e riconduce all'essenza originaria.

Rappresenta il limite di demarcazione tra immateriale e materiale, la forza coagulante che porta alla formazione della materia, la sua condensazione massima a cui fa seguito la dissoluzione, per poter generare nuove potenzialità. Nel corpo Saturno è associato allo scheletro, a tessuti concentrati quali unghie, denti, articolazioni, al controllo della crescita, all'energia conservativa, alla concentrazione degli umori quali urina e bile. Dio del tempo, governa la memoria dell'uomo, impietoso e freddo, toglie le illusioni ma proprio per questo crea il senso filosofico. 

Attraverso il distacco dalle passioni realizza la trascendenza. Saturno rende forti sul piano morale, pone di fronte alle rinunce, al distacco, "la notte dell'Anima" e abbatte chi è debole ma anche rinsalda chi è forte, aumenta la forza interiore, dà solidità, toglie quanto c'è di effimero e apre la più grande porta del destino individuale. Tra le piante saturnine vi è la totalità dele piante funerarie, le piante nere, atra, come dicevano i Romani, per indicare uno stato subliminale nascosto, il "regno dell'aldilà", dove si deve recare chi vuole intraprendere il cammino della trasformazione, della morte e della rinascita; piante simbolo di immortalità sempre verdi, dal legno incorruttibile. 

Saturno è freddo, ascetico, astringente, austero coagulante, cristallizzante, costante, limitante, ristabilisce l'equilibrio dove manca, in questo senso è correttivo, castigatore e redentore. Le essenze saturnine saranno astringenti, antiflogistiche, refrigeranti, sedative, coagulanti, cicatrizzanti, antifebbrili, agiranno sulla sfera psichica nel senso di far retrarre le funzioni di sentimento a vataggio del pensiero razionale, per costruire una serenità basata sulla rinuncia a ciò che è diventato insufficiente e una fissazione sull'essenziale.


Pietre e cristalli, Diamante

Il Diamante è la pietra più dura che esista in natura e contiene così tanta luce che difficilmente si romperà anche con un continuo utilizzo.

DIAMANTE
Caratteristiche: carbonio, sistema cubico; cristalli ottaedrici leggermente arrotondati, di solito  è incolore, ma può essere grigio, bruno, giallastro e sono note anche messerelle microcristalline di colore nero e fibroso-raggiante. Si usa impropriamente il termine "brillante" per indicare il diamante. Per brillante, tuttavia, si intende un tipo di taglio a sezione circolare con 58 facce, con cui varie gemme possono essere tagliate.

Proprietà: aiuta a ritrovare la fiducia in se stessi, dissolve la gelosia e propaga energia aumentando la forza fisica e mentale
Disturbi: combatte l'invecchiamento e fortifica la circolazione sanguigna e gli occhi; cura le infiammazioni delle ghiandole
Associazione con i chakra: tutti

Bromus Ramosus o Wild Oat, il fiore di Bach per gli ambiziosi

Bromus Ramosus o Wild Oat appartiene alla famiglia delle Graminacee, è l'avena selvatica e sua caratteristica sono pannocchie di fiori sempre pendenti in varie direzioni, di entrambi i sessi che sono nascosti tra le inflorescenze e passano inosservati, fiorisce a fine primavera.

Ecco coa dice Bach di questo rimedio: “… per coloro che hanno l'ambizione di fare qualcosa d'importante nella loro vita, desiderano acquisire molta esperienza, godere di tutto ciò che è possibile e vivere pienamente la propria vita. La difficoltà, per queste persone, sta nel decidere quale occupazione seguire, perché, sebbene le loro ambizioni siano forti, esse non sentono nessuna inclinazione particolare rispetto ad altre. Ciò può causare perdita di tempo e insoddisfazione… ”.

Come rimedio viene usato per lo più nei casi in cui non sia chiaro quale altro rimedio somministrare, specialmente di fronte a persone passive. Questo fiore è tipico degli anticonformisti e degli anticonvenzionali, spesso persone di successo che fanno tante cose, ma che non si danno mai totalmente. In realtà queste persone sprecano il loro talento poiché non riescono a definire chiaramente i propri obiettivi, seguono la corrente, si stancano facilmente di un lavoro, continuano a cambiare perché non sanno decidere che cosa fare nella vita, ma sono consapevoli che il tempo sta passando e sorge in loro della frustrazione e insoddisfazione profonda.

Essi ricercano cose speciali all'esterno, desiderano godersi gli anni, ma temono l'eccessivo impegno: la fatica a sposarsi o a sposare qualcosa. L'indecisione è generalizzata e non fra due cose, ma fra tante cose e dunque scegliere fra una moltitudine di possibilità è difficile; un classico esempio è quello del giovane di fronte alla scelta della scuola adatta quando tutte o molte gli sembrano adatte... I benefici di questo rimedio  possono aiutare a scegliere la propria strada, trovare una propria direzione e permette di entrare in contatto con le proprie capacità e con il proprio intuito.

Pertanto, il fiore riesce a far individuare la propria meta e a realizzarla, di conseguenza la persona è in grado di fare tutto ciò che più gli piace, anche se gli interessi sono molteplici.
 • Emozioni iniziali (prima di prendere il fiore): “… Ho capacità ma non riesco a trovare la mia strada… ”. Incertezza, difficoltà decisionale di fronte ad un bivio, dubbio esistenziale sul proprio percorso.
 • Emozioni evolutive (dopo aver assunto il fiore): Chiarezza della propria strada/vocazione, direzione, soddisfazione, appagamento.


Utile alle persone che hanno talento, ma che non sanno come utilizzarlo coscientemente; rimedio valido per le persone insoddisfatte e non appagate. Soffrono spesso questi caratteri di disturbi respiratori ed epato-biliari, intestino irritabile, sono soggetti irritabili, con anemia, insonnia, spesso apatici e a volte anoressici con disturbi sessuali frequenti. Prezioso per coloro che sono egocentrici, estroversi e originali, talentuosi. Fiore utile per coloro che sono confusi ed insoddisfatti, mancando di chiarezza e per coloro che non trovano il loro posto nella vita.
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