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sabato 5 marzo 2016

Dare in cembali, dare le paste, dare le pere| Parole e verbi in disuso

DARE IN CEMBALI: impazzire, perdere il cervello

DARE LE PASTE: dal gergo agonistico popolare fiorentino. "Sulla salita di pratolino gli ho dato le paste": stravincere, "stracciare" gli altri concorrenti, specialmente nelle gare ciclistiche; arrivando, cioè, al traguardo con tanto anticipo da avere tutto il tempo di cuocere una pastasciutta per quando arrivano gli altri

DARE LE PERE: mandar via; licenziare. Ormai l'espressione è usata solo in riferimento ai fidanzati, quando uno lascia l'altro: "Gli ha dato lepere", quasi come un benservito, una liquidazione. Ma perchè proprio le pere? Secondo il Tommaseo-Bellini "forse perchè colle frutte il desinare è finito". A proposito di pere è curioso uno stornello mugellese ne lquale la ragazza che le ha ricevute risponde con ironia per far vedere che non se la piglia:

"M'hai dato le perine, e l'ho gradite,
e col tuo coltellino l'ho mondate;
rendimene altre due, l'ho già finite"




NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, è come cercare di far prendere a qualcuno una palla, che inevitabilmente rimbalza su un muro trasparente e torna indietro. Cerco invano di far capire che la mia vita è totalmente cambiata da un anno a questa parte e che vi sono cose che forse, non potrò fare mai più. Spiego, cercando le parole più semplici affinchè il ricevente comprenda che la mia vita è su una strada diversa, ma son parole buttate al vento.

Quando il tuo corpo subisce un trauma importante a seguito del quale si è dovuto intervenire chirurgicamente, ne scaturiscono alcune conseguenze, inevitabilmente. Tutto ciò che eri abituato a fare, tutto quello che caratterizzava la tua vita cambia, e di conseguenza, si è costretti a cambiare le proprie abitudini. Coloro che ci circondano dovrebbero essere in grado di capire, anche solo osservandoci, ma non sempre è così. Se sei  costretto a convivere con il dolore fisico tutti i giorni, se devi stare attento ai movimenti che fai, se devi costantemente tenere una speciale tabella di marcia di esercizi fisici, se quando devi alzarti dal letto devi mettere in atto una serie di azioni particolari, la tua vita non è più quella di prima. Ma con alcune persone è come parlare al vento. La loro mente è predisposta a pensare che fatto l'intervento tutto è risolto. Si può essere così ciechi e ottusi? Come far capire che anche la nostra mente e non solo il corpo subisce le conseguenze di tale radicale cambiamento? 

E' semplice: non si può. Si potrebbero usare tutte le lingue del mondo,  fare un disegnino,  usare il linguaggio più basso ed elementare, questo non porterebbe assolutamente a niente. 
In principio è incredulità, poi rabbia, quindi delusione, e infine rassegnazione
E' come trovarsi di fronte ad un bivio,  la biforcazione di una strada familiare che si si divide e ti costringe a scegliere, o da un lato o dall'altro, è la via di mezzo che manca.

L'obbligatorietà di questa scelta, comporta l'acquisizione e la perdita. L'acquisizione di nuove abitudini, di una nuova visione della vita da parte del soggetto agente, la perdita di ciò che era prima e di coloro che non accettano questo cambiamento. 
La mia strada adesso è nuova, profondamente diversa, ed esclude sordi e ciechi all'evidenza. Il mio percorso adesso lascia alcuni ed acquisirà altri, perchè su questo treno, che è la vita, fatto di stazioni, nel nostro scompartimento ci sono viaggiatori che salgono, altri che scendono, ma solo pochi che ci accompagnano fino in fondo.


Marzo, insalata di erbe selvatiche: quali raccogliere

Amo andare in campagna a reccogliere le erbette selvatiche per preparare delle insalate, semplici ma squisite, quelle che davvero hanno un sapore. Marzo è il mese giusto per mettersi a cercare le erbe selvatiche, da usare non solo in cucina, ma anche come rimedi medicamentosi. Ora, questa bella attività di raccolta da farsi in campagna all'aria aperta deve seguire alcune regolette. 



1. Le erbe selvatiche non si raccolgono in luoghi poco puliti e inquinati, con possibili contaminazioni di sostanze tossiche quali pesticidi, aflatossine, elementi radioattivi, metalli pesanti come piombo, mercurio, cadmio e arsenico;
2. Evitare aree nei pressi di fabbriche e industrie;
3. Non raccogliete niente sui cigli delle strade;
4. Non raccogliere le specie protette.

A questo punto suppongo che molti di voi abbiano già rinunciato prima di cominciare, ma per chi invece non tira mai i remi in barca, dico che, trovato il luogo adatto, si può iniziare la ricerca delle nostre erbe spontanee saporitissime. Non dimenticate di portare con voi: un cappello qualora il sole fosse molto forte, un coltellino per tagliare le erbette, una sporta di tessuto dove porrete il raccolto. E ora vediamo cosa si trova durante il Marzo pazzerello.

Acetosa:  si raccolgono le foglie, il cui sapore è leggermente acidulo. La riconoscete dal gambo rosso striato o dalla fioritura di colore verde e/o rosa. Il sapore acidulo e amarognolo indica le sue virtù diuretiche e depurative, rinfrescanti e antinfiammatorie. Come si usa: ottima in insalata cruda, nei risotti o in frittata, soprattutto le cime giovani e tenere.

Grespino Comune (Sonchus Oleraceus): le sue foglie, in questo momento di sviluppo, sono tenere e non troppo fibrose. Veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative, diuretiche, epatodetossicanti e in particolare per la sua azione coleretica (stimolante la bile), ma oggi quasi completamente trascurata. La radice si usava, una volta tostata, quale miscellanea per il caffè. Come si usa: cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella con qualche spicchio di aglio.

Dragoncello:  in marzo, si raccolgono le foglie. Il suo aroma è pungente, molto aromatico e per questo utilizzatissimo in cucina come spezia. E' anche digestivo, stomachico, vermifugo. Come si usa: per aromatizzare verdure crude in insalata, uova, frittate o sottoli fatti in casa. Si può essiccare, ridurlo in polvere e conservarlo in vasetti.

venerdì 4 marzo 2016

Forza buco, fottio, fottuto, fotta, fragolino, fra lusco e brusco | Parole e verbi in disuso

FORZA BUCO: modo molto popolano per incitare a uno sforzo (per esempio chi pedala in bicicletta su una salita)

FOTTIO: rumore fastidioso; ma con lo stesso sostantivo si indica anche una grande quantità. "Un fottìo di gente"; "Fottìo di quattrini"


FOTTA: significa rabbia. "Mi fanno fotta" è il titolo di un sonetto di Renato Fucini

FOTTUTO: rovinato; anche ingattato. "Vai a fatti fottere!", eufemismo, per modo di dire, di "vai a quel paese"

FRAGOLINO: è un aggettivo del vernacolo versiliese che indica qualità scadente, di poco pregio, o, come minimo, nè bello nè brutto. Deriva dall'uva fragolina che avendo gusto di fragola non è adatta per fare buon vino

FRA LUSCO E BRUSCO: nella penombra che precede l'alba e sul far della sera. Per estensione significa: nell'incertezza; a occhio

Oggi nella mia rubrica: Psicopittografia, Come costruire la vostra forza individuale

Come si può aumentare la forza personale con cui raggiungere i successi interni ed esterni? La forza proviene dall'unità interiore e questa unità è uno degli scopi a cui miriamo servendoci delle Immagini Mentali. Esse ci aiutano a unire le forze interiori cosicchè le lotte quotidiane si trasformano in vittorie. 

L'unità individuale offre molti vantaggi, prima di tutti la concentrazione. Quando l'uomo possiede l'unità personale è rilassato, come un gatto che sonnecchia davanti al fuoco; è in uno stato mentale tale che non vede nulla al di fuori di sè. Non si rende nemmeno conto che è in uno stato di rilassamento

Annibale, il condottiero cartaginese, mentre marciava su roma, decise di chiedere aiuto alle tribù vicine. Inviò cavalieri in tutte le direzioni per invitare letribù a seguirlo alla conquista di Roma. I cavalieri non perseverarono nella ricerca di possibili alleati e quindi Annibale non ebbe mai tutte le forze che avrebbe potuto avere. [Immagine mentale 35]

Dobbiamo perseverare nella ricerca delle forze nascoste. Esse ci sono e noi sappiamo che si ottengono con lo studio e l'analisi di sè. Mano a mano percepiamo la loro volontà di aiutarci, noi ce ne serviamo. Esse si riuniscono dentro di noi e ci portano alla vittoria.
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