Simply

martedì 22 marzo 2016

L'Epilobio la Pianta della Prostata e dell'apparato gastroenterico

L'epilobio, Epilobium angustifolium, Epilobium parvifloru, è la pianta della prostata. Ma per le sue proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, astringenti e calmanti è efficace anche contro diverse altre patologie, come gastroenteriti, diarree, laringiti, irritazioni cutanee.


Uso interno: emolliente e astringente,  è impiegato per il trattamento di coliti, infiammazioni intestinali e diarree, per la presenza di tannini, che restringono i tessuti infiammati, e alle mucillagini, che nutrono i tessuti prosciugati. L'epilobio si usa anche nella cura delle infiammazioni e irritazioni della sfera otorinolaringoiatrica. Grazie al suo effetto inibitore delle prostaglandine, l'epilobio è raccomandato per tutti i disturbi a carico della prostata, iperplasia prostatica benigna, infiammazione, prostatite acuta (infezione batterica) e altre infezioni. Dopo un intervento chirurgico calma i bruciori. E'  un coadiuvante nel trattamento delle cistiti e, in generale, di tutte le infiammazioni a carico della sfera urinaria.

Uso esterno:  come balsamo, cura le irritazioni cutanee, in particolare nei bambini. Sotto forma di sciacqui, attenua le infiammazioni gengivali. Svolge un'azione disinfettante sulle ferite.

Strano a dirsi, dell'Epilobio ne parla per la prima volta nel XVII secolo il botanico, erborista e fisico inglese Nicholas Culpeper, nell'opera The English Physician (del 1652). Ma sarà nel XX secolo grazie al libro della botanica austriaca Maria Treben, "La salute dalla farmacia del Signore", che l'epilobio viene sdoganato come pianta medicinale da prediligere in caso di disturbi a carico della prostata. Eppure, non tutte le specie di epilobio vantano proprietà curative; sono quelle caratterizzate da fiorellini di colore dal rosso al rosa pallido.

In fitoterapia, le parti utilizzate dell'epilobio sono le foglie e i fiori, ma anche le sommità fiorite. Tra i principi attivi si trovano tannini, flavonoidi, fitosteroli, mucillagini, vitamina C, pro-vitamina A.

Dosaggio
 - come infuso, in dosi da uno a due cucchiaini da caffè di foglie essiccate per 250 ml di acqua. È preferibile berne due tazze al giorno: la prima al mattino, a digiuno, e la seconda mezz'ora rima di andare a letto.
- la tintura di epilobio si prepara con foglie recentemente essiccate, in dosi di 100 g di foglie per 500 ml d'alcol a 40 o 50°. La posologia è di un minimo di 40 a un massimo di 60 gocce diluite in acqua, da assumere da una a quattro volte al giorno.
- come integratore alimentare in capsule, la posologia è da tre a sei capsule al giorno, da assumere accompagnate da abbondante acqua.

L'epilobio è noto per le sue proprietà antiossidanti. Se ne sconsiglia l'utilizzo per il trattamento dello stress ossidativo, perché questa pianta è al tempo stesso astringente e svolge un'azione sulle mucose gastriche: una tisana al giorno di epilobio per un periodo di tempo prolungato potrebbe quindi comprometterne il buon funzionamento. Non esistono controindicazioni note e non sono stati riferiti effetti collaterali. I

lunedì 21 marzo 2016

I Sumeri, la Mesopotamia e la culla dell'umanità

La civiltà sumerica è ancora in parte avvolta nel mistero, e il lavoro che gli archeologi hanno fatto in Iraq è ancora molto piccolo. Meno dell'1 per cento è stato portato fino ad oggi alla luce.
L’odierno Iraq si trova nel territorio dove tutto è cominciato, nella cosiddetta ‘culla della civiltà’.

Questi scavi potrebbero fornire elementi preziosi, risposte sulle origini dell'uomo. “Le informazioni principali sulla verità del passato del genere umano sono ancora nascoste sotto il paesaggio dell’Iraq, specialmente nei resti di antiche città, borghi e cascine” , rivela il dottor Robert Killick (archeologo britannico). Nonostante lo stato attuale dell’Iraq, la maggior parte dei siti antichi non è stato danneggiato dal recente conflitto.

Il sito di Tell Khaibar, è uno dei più interessanti, a circa 20 km dall’antica città di Ur, nei pressi di Nassiriya, nella provincia di Thi Qar. Questa zona, nel sud dell’Iraq, è il luogo in cui la civiltà ha avuto la propria origine più di 5 mila anni fa. Ur è uno dei più strordinari siti archeologici dell’Iraq è sita nella regione dove i Sumeri hanno sviluppato la propria civiltà, dando vita alla urbanizzazione e all’uso della scrittura cuneiforme per far fronte a tutte le esigenze amministrative e pratiche del tempo.

Come descritto nella Bibbia, Ur era la città di provenienza di Abramo, capostipite delle tre religioni del libro, Ebraismo, Cristianesimo e Islam. Dai rperti in ceramica trovati in superficie, gli studiosi hanno dedotto  che la gente ha vissuto a Tell Khaibar per più di 3 mila anni, dal 5000 al 2000 a.C. Questa potente città ebbe lungo periodo di prosperità in funzione della sua posizione geografica, proprioo perchè ubicata vicina a quella che era la riva occidentale del fiume Eufrate. Dalle immagini satellitari si evidenzia la presenza di grandi edifici pubblici rettangolari su due tumuli principali dell’insediamento, forse palazzi reali ed edifici amministrativi della città. E questo conferma l’importanza di Tell Khaibar nell’antichità.

La speranza degli archeologi è quella di trovare all'interno delle camere degli edifici prove di come funzionasse, così da aiutare a ricostruire le condizioni economiche e politiche dell’insediamento e la sua area di influenza.

Tutte le attività di scavo e ricerca si sono fermate dopo la prima guerra del Golfo, nel 1991. Dopo il 2003, con la caduta del regime di Saddam Hussein, l’Iraq è rimasto instabile e pericoloso per gli scavi o qualsiasi tipo di ricerca in loco. Questo, purtroppo ha segnatouna brusca battuta d’arresto per lo sviluppo degli studi archeologi e della storia dell’antico Iraq, con risultati disastrosi.

Sembra però che la situazione stia lentamente cambiando, anche perchè è necessaria la presenza di archeologi internazionali in Iraq atta a formare i giovani archeologi iracheni e migliorare lo studio della storia e del patrimonio di questo antichissimo territorio, in particolare nel suo ruolo di culla della civiltà.Ciò che  più entusiasma gli studiosi, in questa nuova fase, è il fatto di non avere la minima idea di quello che troveranno, poichè molto ancora è da scoprire. Cosa altro c’è sotto la superficie di Tell Khaibar, e qual era il suo rapporto con Ur? Ed è proprio l'imprevedibilità che rende così affascinante l'archeologia.

Gli oli essenziali in gravidanza

GRAVIDANZA

Durante la gravidanza bisogna agire con prudenza: evitare dunque l'uso interno e ricorrere principalmente a diffusione ambientale, massaggio e bagno.

Diffusione ambientale: Bergamotto, Eucalipto radiata, Mandar.ino, Mirto, Palmarosa, Ylang-Ylang.


Per l'inalazione secca si possono utilizzare: Camomilla blu, Gelsomino, Mandarino, Palmarosa e Rosa.

Per il massaggio scegliere un olio vegetale delicato come Armellina, Camelia, Jojoba o Mandorle
dolci, oppure una crema base neutra. Aggiungere dosi più basse rispetto alla media di uno o più dei
seguenti oli: Camomilla blu, Gelsomino, Mandarino, Rosa. Ricetta per massaggio armonizzante: in
50 mi di uno degli oli vegetali citati in precedenza aggiungere 3 gocce di Gelsomino, 4 di Mandarino,
3 di Mirto e 2 di Rosa.

Bagno: stemperare in miele o panna uno o più oli come Bergamotto, Melissa, Mimosa, Mirto,
Palmarosa, Pompelmo.

Psicopittografia, la coscienza di ciò che siamo


Con una solida coscienza di ciò che siamo e di ciò che possiamo essere, diventiamo dei maghi in grado di creare il tip odi vita che desideriamo realmente. Lewis Mumford afferma: "Solo coloro che hanno acquisito la conoscenza di sè e si sforzano costantemente di applicarla nella vita giornaliera, sono in grado di dominare le loro reazioni automatiche e di raggiungere i limiti del proprio ideale".

Molte persone reagiscono in due modi diversi a proposito dello studio dell'IO. Vi è chi afferma: "Non è necessario che io studi me stesso. Io mi capisco perfettamente". Si tratta in questo caso di una profonda disperazione, accuratamente mascherata da una falsa gaiezza. Ma per raggiungere una reale conoscenza di noi stessi dobbiamo dapprima ammettere onestamente che noi non ci conosciamo. Epitteto, il filosofo greco, l'ha detto molto tempo fa: "Nessuno può mettersi a imparare ciò che crede di sapere già".

All'altro estremo vi sono coloro che esclamano: "Non riesco a capire ciò che mi rende nervoso".
E' strano che noi siamo attratti dal subcosciente negativo, mentre la mente ci sfugge. Noi discutiamo una conoscenza pratica di noi stessi che ci possa offrire il massimo dei vantaggi. A questo livello più elevato del pensiero, un uomo possiede un coraggio e una fiducia in sè d'una qualità sorprendente.

Usi speciali della curcuma in cosmetica

La Curcuma è una spezia in polvere molto fine di colore giallo intenso ed è usata in cucina, per la cura di vari disturbi fisici, come colorante alimentare, tessile o cosmetico. Oggi parleremo degli usi della curcuma in cosmesi,  come antirughe, rassodante, antiforfora o protettivo solare per la presenza della curcumina, antiossidante e antinfiammatorio. Ad esempio l’oleolito di curcuma è alla base di creme e detergenti realizzati con questa spezia. Prima di utilizzare una spezia come la curcuma a livello cosmetico è sempre bene accertarsi di non essere allergici e quindi è bene spalmarne una piccola quantità su un braccio. Ricordate che la curcuma può macchiare temporaneamente la pelle quindi mai farne un uso eccessivo e nel maneggiarla per preparare i cosmetici usare i guanti.


Oleolito
Per 1/2 litro di oleolito occorrono: 1/2 litro di olio di sesamo spremuto a freddo e 3 cucchiai di Curcuma in polvere. Versare l’olio in un barattolo con coperchio ermetico e mescolarvi la curcuma, chiudere e lasciar macerare per una settimana, agitando il barattolo una volta al giorno. L’ottavo giorno il barattolo non deve essere agitato e l’olio deve essere travasato in una bottiglia di vetro scuro senza smuovere la Curcuma che si sarà depositata sul fondo del barattolo. Dopo aver realizzato l’oleolito, si può scegliere di utilizzarlo in numerose ricette.

Shampoo Antiforfora
Può aiutare a combattere la forfora. Per fare uno shampoo antiforfora versare in un flacone pulito o in una bottiglietta di vetro scuro 200 ml di shampoo delicato (neutro), 50 ml di oleolito di Curcuma, 8 gocce di ciascuno dei seguenti oli essenziali: tea tree, lavanda, geranio, e agitare energicamente. Si consiglia di conservare a temperatura ambiente per 3-4 mesi. Prima dell’uso è necessario agitare il flacone, poi si utilizza come un normale shampoo, sciacquando abbondantemente. Una raccomandazione, poiché la Curcuma potrebbe macchiare, è quella di utilizzare dei guanti, anche durante l’applicazione dello shampoo, e fare attenzione perché la cute potrebbe macchiarsi e i capelli potrebbero assumere temporaneamente delle sfumature giallastre.

Crema idratante/antirughe
Per un’azione antirughe e protettiva dalle radiazioni solari si può realizzare una crema da usare preferibilmente  nel periodo estivo. Per il colore giallo intenso, questa crema è più adatta alle persone con carnagione olivastra o alle pelli leggermente abbronzate. Occorrente:  1 pezzetto di cera d’api, grande più o meno quanto una  nocciola, da mettere in un pentolino da porre a bagnomaria. Quando la cera si sarà dissolta completamente aggiungere 3 cucchiai di oleolito di Curcuma, attendere che il tutto sia ben amalgamato e togliere dal bagnomaria. Lasciar raffreddare continuando a mescolare. Quando la miscela si intiepidisce e comincia ad addensarsi unitevi 1 cucchiaio di acqua distillata di fiori, versando goccia a goccia e mescolando rapidamente. Infine, aggiungete 15 gocce di olio essenziale di geranio sempre mescolando con attenzione. La crema va conservata in un vasetto con chiusura ermetica, per 2 mesi a temperatura ambiente. Prima di applicare la crema bagnare il viso con acqua di fiori e applicare una piccola dose di crema da distribuire rapidamente su tutto il viso massaggiando fino a completo assorbimento, rimuovendo con una salvietta pulita eventuale crema in eccesso.

Maschera
Per una maschera idratante e antirughe, ottima per le pelli secche, si procede così: mettere il tuorlo di un uovo e 1 cucchiaino di succo di limone in una scodella e mescolare; aggiungere 2 cucchiai di oleolito di Curcuma versandolo goccia a goccia, continuando a mescolare sempre nello stesso senso fino a quando l’olio non sarà completamente assorbito. La maschera va applicata 1 o 2 volte la settimana per circa 20 minuti.

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.