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lunedì 2 novembre 2015

Mirto, olio essenziale

Nome botanico: Myrtus communis
Famiglia: Mirtacee
Provenienza: Africa settentrionale
Estrazione: dalle foglie
Profumo: fresco, ricorda quello dell'eucalipto
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Mercurio, Venere
Proprietà: antisettico, astringente, anticatarrale, balsamico
Principali indicazioni: infezioni delle vie respiratorie, tosse, bronchite, infezioni delle vie urinarie, acne, emorroidi


Tutta la tradizione mediterranea è intessuta di leggende e di credenze sul mirto. I Greci lo consideravano sacro a Venere: dietro un albero di mirto infatti la dea dell'amore si nascose quando, nuda, emerse dalla spuma del mare, per cui il mirto è legato alla fecondità, alla femminilità e alla passione sensuale così come all'amore casto e innocente e all'amore coniugale. E' anche il simbolo della gioia di vivere: protagonista indiscusso dei giardini romani, si riteneva che nel suo tronco scorresse la gioia.

I pitagorici, quando raggiungevano la conoscenza iniziatica, si cingevano il capo con rametti di mirto. Presso altre culture veniva usato per "segnare" i bambini appena nati, donando loro la gioia di vivere, e per toccare gli sposi nella regione del cuore, al fine di propiziare una gioiosa vita in comune. Dal legno si riteneva emanassero radiazioni vitali. Oltre che all'amore profano, questa pianta è legata all'amore spirituale: amica dello spirito, veniva piantata nei giardini dei monasteri, simbolo di una gioiosa vita spirituale.

Pianta magica, usata in decotti per favorire gli incontri amorosi, era anche cara al dio della guerra e, assieme all'alloro, ornava il capo dei guerrieri vittoriosi; veniva inoltre associata alle Amazzoni. E' anche pianta funebre, boschetti di mirto crescevano nell'Ade, e accompagna quindi l'uomo dalla nascita alla morte, simboleggiando il prolungamento della vita nell'aldilà. L'essenza di mirto è particolarmente delicata e ben tollerata e trova impiego per le affezioni delle vie respiratorie, per inalazioni, frizioni sul petto, vaporizzazioni e per infezioni genito urinarie.

Diffusa nell'ambiente con un bruciatore di essenze, purifica l'aria nella stanza del malato. E' consigliata anche per i bambini e per le persone anziane, al posto della energica essenza di eucalipto, con cui condivide le proprietà balsamiche, antisettiche e anticatarrali. Tonifica le articolazioni, combatte la sudorazione e l'eccessiva untuosità della pelle, esercita un'azione astringente, diluita in acqua, per per lavaggi o impacchi, in presenza di emorroidi.


martedì 27 ottobre 2015

Mirra, olio essenziale

Nome botanico: Commiphora myrra
Famiglia: Burseracee
Provenienza: Nord Africa, Arabia
Estrazione: dalla gommoresina
Profumo: balsamico, speziato
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole, Saturno
Proprietà: antisettica, antinfiammatoria, astringente, balsamica, espettorante, stimolante polmonare, cicatrizzante, digestiva, tonica, uterina
Principali indicazioni: ferite, ulcere, afte, gengivite, micosi cutanee, tosse, bronchite, malattie da raffreddamento, amenorrea, diarrea
Precauzioni: evitare l'uso in gravidanza, per la sua azione di stimolo delle doglie


La mirra appartiene alla stessa famiglia dell'incenso e come per questo la sua essenza viene estratta dalla resina che trasuda dalle spaccature della corteccia. Secondo la medicina antica il profumo delle resine è sempre un aiuto, specie per gli organismi debilitati dalla malattia. Conosciuta fin dall'antichità, la mirra veniva largamente usata per scopi medicinali e cosmetici.

Gli Egizi la impiegavano per i processi di imbalsamazione. Era aggiunta nei più pregiati profumi e unguenti e bruciata nei riti di adorazione al Sole. Le donne la usavano come ingrediente di maschere per proteggere la pelle e prevenire le rughe. Tuttora in Africa e nei paesi arabi viene largamente usata. Per inalazioni, massaggi al torace, vaporizzazioni, è efficace nel trattamento delle patologie respiratorie, dove riduce la produzione di muco e svolge azione antinfiammatoria. E' astringente in caso di diarrea, sull'apparato genitale femminile stimola le mestruazioni, combatte le infezioni e facilita le doglie.

Massaggiata sulle tempie e sulla fronte allevia il mal di testa. Sulla pelle esplica importanti azioni astringenti, cicatrizzanti e antisettiche ben note agli antichi che usavano portare in battaglia della pasta di mirra da spalmare sulle ferite. Infatti accelera la riparazione dei tessuti e trova utilmente impiego in affezioni quali ferite infette, micosi, ascessi, emorroidi, stomatiti, gengiviti, afte e altre affezioni della bocca e della gola, sotto forma di sciacqui e gargarismi o per toccature.


giovedì 22 ottobre 2015

Menta, olio essenziale

Nome botanico: Mentha piperita
Famiglia: Labiate
Provenienza: Europa, Asia
Estrazione: dalla pianta fiorita
Profumo: fresco, forte, dolce-amaro, penetrante
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Giove, Venere, Mercurio
Proprietà: antispastica, analgesica, antisettica, epatica, digestiva, astringente, cefalica, epsettorante, antinfiammatoria, tonica del sistema nervoso, febbrifuga, insetto-repellente
Principali indicazioni: affaticamento mentale, depressione, stanchezza, cefalea di origine digestiva, coliche epatiche, nausea, disturbi digestivi, aerofagia, nevralgie, dolori muscolari, febbre, influenza, bronchite, tosse spasmodica, dermatiti, dismenorrea, mestruazioni scarse
Precauzioni: non applicare direttamente  sulla pelle perchè pura può essere irritante, per cui utilizzarla diluita in olio vettore; usare poche gocce di essenza per volta


La leggenda riportata da Ovidio narra che Mente era una giovane ninfa amata da Ade-Plutone, il dio degli inferi. Persefone, la moglie di questi, per gelosia la uccise. Plutone allora la trasformò in una graziosa pianta, la menta appunto, che a ricordo di questo grande sentimento di amore sprigiona il suo intenso, balsamico profumo. Essendo stata sottratta al dio degli Inferi, la menta veniva considerata capace di vincere il male e le tenebre e di portare la salvezza. Nella tradizione cristiana è una delle piante associate alla festa di S. Giovanni Battista, nel solstizio estivo: fa dimenticare i mali, riconcilia con la vita, allontana il pensiero della morte.

Per analogia con S. Giovanni " voce di uno che grida nel deserto", veniva considerata un rimedio contro la perdita della voce. E' usanza popolare, quando la si incontra nei prati, di schiacciarne sempre con le dita una foglia e di sentirne il profumo, perchè la menta è "erba di Nostra Signora, erba buona e santa". Accompagna il Natale e si dice che a mezzanotte, così come nella notte di S. Giovanni, rifiorisca. Nella magia amorosa, questa pianta che contiene le lacrime di Plutone per la ninfa divenuta vegetale (e le lacrime di un dio sono la rugiada della felicità) è sempre presente: nei giardini romani "l'angolo amoroso"aveva una statua di Venere, la dea dell'amore, circondata da piantine di menta e si consigliava di portarvi la donna del cuore affinchè, grazie al profumo della menta, si risvegliassero e rinvigorissero i sentimenti d'amore.

Le corone delle spose, Corone Veneris, erano intrecciate da fiori d'arancio e foglie di menta; il pavimento della camera nuziale veniva cosparso con ramoscelli di menta per conciliare una dolce notte agli sposi. Dello stesso senso è l'usanza di far usare agli sposi, per lavarsi, acqua profumata di menta. Oltre che pianta dell'amore, la menta è pianta asociata alla salute: sacchettini contenenti foglie di menta venivano attaccati al colo dei malati, così come vasi di menta erano messi ai piedi del letto per poter respirare giorno e notte il suo aroma medicamentoso. Pianta sotto il dominio di Giove, che governa il fegato, gli organi digestivi, la conservazione dell'energia, la menta ha notevoli virtù fortificanti, corroboranti e stimolanti dei processi digestivi.

Depura il sangue, stimola la funzione epatobiliare e dinamizza la circolazione negli organi addominali. Questa si esplica a livello dello stomaco e dell'intestino dove combatte gli spasmi, le coliche e il gonfiore specie su base ansiosa. E' utile per la nausea e il mal di mare, in caso di indigestione e di atonia gastrica. E' leggermente afrodisiaca e si può usare in caso di impotenza. Sulla pelle dà una sensazione di fresco; in realtà l'essenza viene considerata riscaldante perchè, come per la canfora, allo stimolo freddo l'organismo risponde prima con una vasocostrizione e poi con una vasodilatazione.

La menta è anche pianta dalle proprietà mercuriane e Mercurio è il pianeta della mente, della logica, governa il sistema nervoso, è il principio della comunicazione: la menta perciò esprime l'energia della chiarezza e della vivacità mentale. Per massaggi, frizioni o bagni combatte la stanchezza, tonifica il sistema nervoso; il profumo della menta mantiene sveglia la mente, restituisce la concentrazione e la memoria in caso di surmenage intellettuale, apatia e pigrizia. E' indicata sia per chi esercita un lavoro prevalentemente intellettuale, sia per chi mangia disordinatamente o troppo e poi ha difficoltà a concentrarsi per la lentezza della digestione.

E' un eccellente analgesico in caso di cefalea, nevralgie, per compresse, calma il prurito cutaneo in caso di dermatiti (in questo caso va opportunamente diluita per non creare irritazioni). Per sciacqui cura le infiammazioni delle gengive e attenua il mal di denti; per inalazioni di vapore è espettorante e calma la tosse in caso di bronchite e asma, grazie anche alla sua azione antispastica sulle vie respiratorie. Poche gocce aggiunte al bagno o per la doccia arrecano una piacevole e persistente sensazione di fresco, utile ella stagione calda. Foglie di menta, strofinate sulla pelle tengono lontani gli insetti.

lunedì 19 ottobre 2015

Melissa, olio essenziale

Nome botanico: Melissa officinalis
Famiglia: Labiate
Provenienza: bacino del Mediterraneo
Estrazione: dalla pianta fiorita
Azione energetica: yin-yang
Pianeta governatore: Venere, Giove
Proprietà: antidepressiva, antispastica, tonica, sedativa, digestiva, febbrifuga, sudorifera, repellente degli insetti, stimolante delle mestruazioni, antisettica
Principali indicazioni: depressione, ansia, insonnia, palpitazioni, tensione addominale, coliche, problemi mestruali, emicrania, ipertensione, eczemi, allergie, punture di insetti, nausea, vomito, febbre


L'origine del nome melissa deriva dalla radice indoeuropea mel che significa miele e infatti la melissa è la pianta prediletta dalle api, usata appunto per attirarle (in greco melissophyllon letteralmente significa foglie per api); nell'antichità le api erano considerate sacre agli dei di origine solare e il miele era utilizzato in molte cerimonie religiose, come un concentrato di energia solare.

La melissa partecipa a questo tipo do energia di trasformazione del sole in miele operato dalle api e infatti da sempre è una pianta considerata capace di sostenere il cuore, allontanare la malinconia, ridare la gioia di vivere. Secondo i medici antichi  "rimuove il batticuore, le false sollecitazioni, immaginazioni e fantasie che causano gli umori melanconici...fa il cuor contento e accresce lo spirito vitale, manda via i cattivi pensieri ed equilibra gli eccessi di bile", poichè un'eccessiva produzione di bile, collegata psicologicamente a emozioni troppo forti, provoca malinconia. Tradotto in linguaggio più moderno, la melissa esercita una decisa azione tonica e rilassante sul sistema nervoso: è sedativa sugli stati nervosi e sull'ansia, con le relative somatizzazioni quali palpitazioni, cefalea, cattiva digestione, insonnia, problemi mestruali ecc., anche grazie alla sua potente azione antispasmodica.

Utilizzata per bagni, impacchi, inalazioni, massaggi, ristabilisce l'equilibrio a livello degli organi turbati da problemi emotivi. Ha un'azione elettiva sull'apparato digerente ed è indicata anche nell'ipereccitabilità con nausea che insorge in gravidanza. Come pianta di Venere, e quindi tipicamente femminile (veniva usata per le fanciulle svenevoli che avevano attacchi isterici) è utile nei disturbi ginecologici quali la sindrome premestruale, che si accompagna a ritenzione idrica, iperemotività o nervosismo, vampate di calore in menopausa, cistite, frigidità. Non è un caso che la melissa contenga molto rame, metallo analogo all'essenza del pianeta Venere. Grazie alle energie solari di cui è fortemente compenetrata, ha un'azione specifica sul cuore e sul plesso solare, centro della vita vegetativa.

E' indicata nei disturbi cardiaci di origine nervosa, nelle tachicardie, per bilanciare la vita emozionale in caso di eccessivo stress, traumi, depressione, problemi della vita affettiva legati a un eccesso di emotività e apprensione. Si dice che la melissa abbia la forza di quindici piante, che vivifichi e rinforzi il cuore. A livello della pelle, diluita in un olio vettore, trova impiego nelle punture di insetti, e come insetto repellente. Ha un'azione stimolante e tonificante utile per i trattamenti estetici, è cicatrizzante, antimicrobica, decongestionante, possiede caratteristiche antivirali verso il virus dell'herpes simplex. 

Pianta riequilibrante, nel suo impiego magico salvaguarda dalle illusioni d'amore e dalle passioni fugaci, finalizzando la passione amorosa a fini superiori. Questa segnatura nella pianta la si ritrova nel fatto che i fiori hanno la caratteristica di guardare dallo stesso lato, segno di fedeltà al partner che si è scelto. come profumo magico indurrebbe maggiore attenzione al proprio aspetto, e aiuterebbe a captare l'interesse e l'amore degli altri attraverso l'arma di melissa che è, appunto, la dolcezza.


lunedì 12 ottobre 2015

Mandarino, oli essenziali

Nome botanico: Citrus nobilis
Famiglia: Rutacee
Provenienza: Cina
Estrazione: dalla buccia
Profumo: fresco, dolce, agrumato
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: antisettico, digestivo, tonico, drenante, sedativo, antispastico
Principali indicazioni: coliche, singhiozzo, spasmi intestinali dei bambini, aerofagia, tensione nervosa, stress, acne, seborrea, ritenzione idrica

Considerato un frutto molto pregiato in Cina, dove è conosciuto fina da tempi remoti, il mandarino veniva offerto ai consiglieri dell'Impero Celeste (per l'appunto i mandarini) e la sua buccia veniva impiegata per preparare medicine. Le proprietà terapeutiche dell'essenza di mandarino si avvicinano molto a quelle dell'arancio; per la sua  particolare delicatezza se ne consiglia l'uso anche nei bambini, sia in caso di dolori addominali, aerofagia, singhiozzo (per massaggi addominali), che per stati di irrequietezza e agitazione, difficoltà ad addormentarsi (in  questo caso gioveranno due gocce lasciate cadere sul cuscino o vaporizzate nella stanza).

Facilita la digestione stimolando la funzione gastrica ed epatica e migliora la circolazione linfatica, promuovendo il riassorbimento dei liquidi dai tessuti in caso di ritenzione idrica e cellulite.


venerdì 9 ottobre 2015

Maggiorana, olio essenziale

Nome botanico: Origanum majorana
Famiglia: Labiate
Provenienza: dalla pianta fiorita
Profumo: caldo, speziato
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Mercurio
Proprietà: antisettica, antitossica, antispasmodica, tonica, analgesica, cicatrizzante, anafrodisiaca, antireumatica, digestiva, espettorante, sedativa, ipotensiva, lassativa, riscaldante
Principali indicazioni: astenia, debolezza, stress, nervosismo, crampi, spasmi, dolori mestruali, disturbi digestivi, ipertensione, influenza, raffreddore, meteorismo
Precauzioni: evitare in gravidanza; non utilizzare in dosi elevate


La maggiorana è una pianta nota e usata fin dall'antichità, sovente citata nella mitologia e dai poeti classici; era usata nei matrimoni, sotto forma di corone con cui le spose si cingevano la fronte: "Tu che dal monte Elicona porti all'uomo la vergine rapita, infiorati la fronte di soave maggiorana odorosa" canta Catullo. Apparentemente contraddittorio è un altro uso che ne veniva fatto, nei conventi e negli istituti religiosi, sfruttandone le proprietà anafrodisiache, cioè di freno degli impulsi sessuali.

La maggiorana appartiene alla famiglia delle Labiate, ricca di piante odorose. Essa condivide alcune delle sue proprietà con piante "sorelle" quali la menta, il timo, per quanto riguarda l'azione tonica e antispastica sull'apparato digerente, e con il basilico, un'altra Labiata, per quanto concerne la sua spiccata azione sulla sfera psicoemotiva. Qui la maggiorana esplica un notevole effetto riequilibrante in caso di disturbi nervosi con somatizzazione quali tachicardia, vertigini, oppressione, senso di mancamento, ipertensione arteriosa, aerofagia, spasmi gastrici intestinali, insonnia, tic nervosi. Agendo prevalentemente sul sistema neurovegetativo, sposta l'equilibrio dal versante del sistema simpatico, quello dell'attività e della reazione, al versante parasimpatico, quello del rilassamento  e del riposo.

Utilizzata per massaggi e per bagni, può essere un valido aiuto per il trattamento dei disturbi sopracitati. Inoltre è un fortificante in caso di debolezza. Calma la tosse spasmodica, può essere usata per irrigazioni vaginali in caso di luecorrea e di mestruazioni scarse e dolorose (per la sua azione  di stimolo del flusso se ne sconsiglia invece l'uso in presenza di mestruzioni abbondanti). E' riscaldante e quindi indicata per frizioni e massaggi sulle articolazioni doloranti e per disturbi che si aggravano con il freddo. Per le sue proprietà antitossiche, è utile per inattivare il veleno inoculato da morso di insetti.


domenica 1 giugno 2014

Il circuito della forza | Varie

Può essere utile considerare che cos'è l'energia aurica, e da dove deriva. Ci troviamo di fronte a certi insegnamenti che in passato sono stati accettati acriticamente da molti studenti di occultismo, in particolare dai seguaci della teosofia. Sotto diversi aspetti piuttosto importanti, questo insengamento differisce da quello della scuola esoterica occidentale e, per la verità anche da quello delle scuole esoteriche orientali.

Vi è una netta divergenza tra i sostenitori della teoria del "big bang" sull'origine dell'universo, e quelli della contrastante teoria dell'"universo in stato costante"; e gli sforzi delle due fazioni per dimostrare la validità delle rispettive tesi hanno l'effetto di accrescere rapidamente la nostra conoscenza generale dell'universo sotto molti altri aspetti, indipendentemente dalle sue origini.

Quindi, nelle disparità degli insegnamenti vi è spazio per la ricerca indipendente.


Per avere giorni migliori | Psicopittografia

  1. Pensiamo alla felicità come a uno stato di libertà interiore
  2. Raggiungiamo la felicità quando respingiamo i falsi concetti della vita
  3. Ricordiamo l'Immagine mentale della bella donna
  4. Applicando i principi della Psicopittografia, saremo in grado di vedere le nostre fortune
  5. Agir bene significa scegliere in favore dei nostri veri interessi
  6. Abbandonimao le azioni che sono contro di noi
  7. Il primo passo verso la felicità è quello di esplorare la felicità stessa
  8. Amore e felicità vanno di pari passo
  9. Applichiamo il principio della non resistenza
  10. Noi ci innalziamo come previsto cerso una forma di esistenza più elevata, se diveniamo più aperti e ricettivi nei confronti delle potenze superiori


sabato 31 maggio 2014

L'energia vitale | Varie

Vi sono individui che sembrano trarre l'energia vitale dalle fonti normali con tanta abbondanza che, quando i loro organismi hanno ricevuto il necessario, rimane ancora un considerevole surplus: questo "carica" la loro aura, e s'irradia come un flusso costante d'energia vitale su tutto ciò che sta loro intorno. Talvolta individui di questo tipo s'incontrano tra gli infermieri e le infermiere, e basta la loro presenza per stimolare le forze vitali dei pazienti. Molti se ne rendono conto veramente, e dicono, a proposito di questa o di quell'infermiera: "La sua vicinanza ti dà forza".

Altre persone, sebbene altrettanto dedite alla loro attività assistenziale, non producono gli stessi risultati, perchè assorbono soltanto l'energia vitale sufficiente a provvedere alle proprie esigenze. Abbiamo accennato alle attività vampiristiche di certe persone, e abbiamo osservato che in molti casi costoro sono del tutto ignari dei risultati che producono su quanti li circondano. Da quanto detto, si capirà che il vampiro e la sua vittima presentano entrambi una carenza d'energia vitale. Nel vampiro, l'aura eterica si protende, ed estrae dagli altri l'energia che le è necessaria.


Nelle vittime la carenza di energia vitale causa quel che potremmo descrivere "un vuoto di vitalità"; e anch'esse tendono a trarre nella propria aura tutta l'energia in surplus  disponibile. Vi sono molte fonti, alcune buone e altre no, e purtroppo in genere la persona che ha una ferita orbicolare, o la falla nell'aura se preferite questo termine, tende a trarre energia da unità di vita organizzate di tipo inferiore, come certi animali.

Vi sono fonti assai migliori dalle quali potrebbero trarre la vitalità necessaria: una è l'aura eterica delle piante vive, in particolare gli alberi di un certo tipo. Sono state effettuate molte ricerche private su questo aspetto interessante dell'argomento. Naturalmente se qualcuno ha una falla nell'aura, la cosa più ovvia da fare è chiuderla. Purtroppo, raramente si pensa a questa semplice soluzione, e ancora più raramente la si mette in pratica, forse proprio perchè è così ovvia.

Si tende invece a pompare nell'interessato energia che quasi immediatamente va perduta e rende necessaria una nuova ricarica. Il tema della "pelle" o involucro aurico presenta affascinanti problemi per quanti desiderano comprendere meglio il modo misterioso in cui la nostra coscienza entra in contatto con il corpo fisico e il meccanismo cerebrale. Quest'area di ricerca, inoltre permette di applicare il metodo scientifico in un modo che è assai più difficile nel caso dei livelli emotivi e mentali della coscienza.

Da notare tuttavia, che quest'aura eterica e il corpo eterico da cui emana risentono fortemente dell'influenza del pensiero personale o di quello di altri, e poichè il livello eterico è quello che controlla il fisico, abbiamo qui la chiave del successo di certi sistemi terapeutici metafisici, come quelli associati con il New Thought Movement, l'Unity Movement e la Christian Science.

Molti esperimenti d'ipnosi scrupolosamente controllati, i resoconti di fenomeni spontanei come le "stigmate", oltre a molte segnalazioni autenticate di fenomeni come i "camminatori sul fuoco" e certi asceti orientali, nonchè i fenomeni fisici dello spiritismo indicano che questo corpo eterico e la sua aura hanno una parte importante in quella che solitamente viene chiamata una "manifestazione sovrannaturale", ma che più esattamente dovrebbe essere chiamata "manifestazione sopranormale".

Senza addentrarci nella questione controversa delle prove della sopravvivenza individuale, possiamo almeno dire che in questa terra di confine tra il livello fisico e quelli più tenui dei mondi emotivo-mentali, c'è per gli studiosi della ricerca psichica un campo promettente finora piuttosto trascurato.

Lottare coi draghi? | Psicopittografia

C'è una verità giunta a noi attraverso la religione e le filosofie di ogni tempo. Quando la possediamo essa ci elargisce una felicità permanente. E' la verità della non resitenza. Quando resistiamo a qualcosa, la stessa nostra resistenza denuncia una credenza nel potere di nuocere di quella cosa. Benchè in realtà questo potere non esista, la falsa credenza ci porta alla disperazione.

Non resistendo, noi dissolviamo la falsa credenza, e, di conseguenza, il falso potere di nuocere. Quando non resistiamo più a ciò che accade non crediamo neppure al suo falso potere, ed allora la sofferenza svanisce. In realtà non c'è nulla da temere, e quindi nulla a cui resistere. Non c'è l'azione esterna che dà l'infelicità; è la reazione interna che causa il dolore.


Questa semplice verità, quand'essa è interamente capita, crea un meraviglioso stato di tranquillità interiore. Non abbiamo bisogno di combattere e neppure di resistere. Non abbiamo bisogno di capire. 

Un uomo che teme che chiunque lo possa ferire, è come un cavaliere che crede al mito di draghi favolosi. Credendo alla loro esistenza, s'inoltra nell'oscura foreta con la spada sguainata pronto all'assalto. Ogni ombra si trasforma nel drago che deve abbattere. Ma al mattino, quando la luce del giorno scaccia quelle ombre egli rinfodera la spada e si mette a cavalcare tranquillamente [Immagine mentale 80]

Consideriamo il caso di un uomo che si batte nella vita per la propria soddisfazione. Per qualche tempo lotta per il potere o per la popolarità. Quando capisce la futilità di una simile battaglia, si scoraggia. In seguito, cerca uno scopo nella vita dedicandosi ad attività sociali, religiose o finanaziarie.

Ma la lotta è sterile perchè, presto o tardi, l'attività esterna gli lascia un senso di terrificante futilità. Quando quest'uomo cessa di lottare con un proprio disegno, mano a mano che egli conquista la calma, trova il vero oggetto della sua vita, che è l'esperienza interiore della verità stessa. Solamente allora le sue attività esterne non gli procureranno ansietà. Possedendo la verità, egli avrà tutto.

E' ovvio che ci sono enormi difficoltà per varare un programma di non resistenza. Sappiamo perfettamente come le abitudini radicate in noi si oppongono a questo tipo di comportamento. Ma quando un uomo si accorge che la sua pace è in gioco, allora sceglierà i principi in grado di elevarlo. Scacciamo dal bosco i draghi illusori, con questo intendimento:

"D'ora in poi respingo tutte le false credenze alle quali ho concesso il potere di nuocermi. Io non oppongo più alcuna resistenza. Perchè dovrei oppormi ad un drago inesistente?" Pensiamo al modo in cui  il mondo può cambiare ai nostri occhi, se cessiamo di resistere. Chi può approfittarre dell'energia che nasce da questo tipo di comportamento?

"Questa energia è conquistata dall'uomo semplice e modesto. La può avere chiunque si sbarazzi di ciò che è estraneo o superfluo; essa si presenta sotto forma di discernimento, di serenità e di grandezza. Quando la vediamo in coloro che la possiedono, riconosciamo nuovi livelli di grandezza. L'uomo giunge ad una tale ispirazione con vigore rinnovato" (Emerson, L'anima superiore).

Un seme si muta in una rosa piena di colori perchè non oppone alcuna resistenza alle potenze superiori. esso si affida gioiosamente alla terra e ai raggi del sole e si sviluppa come previsto. In questo modo possiamo far capitolare il falso Io e sviluppare noi stessi come previsto [Immagine mentale 81]

Non opponiamo resistenza. Dobbiamo aver il coraggio e la saggezza di non resistere. resteremo al di fuori di qualsiasi conflitto.

venerdì 30 maggio 2014

Le droghe psichedeliche | Varie

Tornando all'esame del confine eterico intorno all'aura, ricordiamo che certe forme imprudenti di sviluppo psichico o medianico causeranno una ferita orbicolare; e questo può essere anche il risultato finale dell'uso dell'alcool in quantità eccessive, nonchè la causa comune del deterioramento mentale ed emotivo dei tossicodipendenti.

Questo accade soprattutto a coloro che si abituano all'uso di alcune  delle cosiddette "droghe psichedeliche", come l'LSD. Incidentalmente, è un campo dove brulicano i pregiudizi emotivi, e non è esatto affermare che tutte le droghe causino il deterioramento mentale. Tuttavia, se qualcuno aspira ad acquisire la coscienza psichica e si propone di ricorrere a queste droghe per realizzare il suo intento, il consiglio migliore è quello dato molti anni fa dalla rivista Punch. Rispondendo alla domanda "devo sposarmi?", infatti, opponeva un netto "NO". E' un consiglio indubbiamente valido, per quanto riguarda le droghe psichedeliche.


Vi sono sistemi migliori per espandere la coscienza, anche se possono richiedere più tempo a ottenere l'effetto desiderato. In questi tempi in cui vanno di moda il caffè istantaneo, la cucina istantanea e tante altre cose istantanee, sembra che sia molto richiesta anche la "facoltà psichica istantanea". In qualche raro caso, quando la struttura psichica dell'individuo è di un certo tipo, le facoltà psichiche possono svilupparsi in tempo così breve che si potrebbe parlare di psichismo istantaneo: ma non è affatto la regola generale; e del resto anche quando avviene così, la nuova facoltà richiede un lungo e meticoloso addestramento, prima che sia possibile usarla al meglio.

Il corpo eterico riceve costantemente l'energia da due fonti: ma tenderà ad attingere all'energia di altre persone se, per una ragione qualunque, la pressione della vitalità è bassa ed esiste la "ferita" nell'aura che permette la fuoriuscita dell'energia vitale.

Come avere ogni giorno sorprese deliziose | Psicopittografia

Se utilizziamo con costanza le immagini mentali, avremo ogni giorno sorprese deliziose. Rammentaimo l'immagine mentale dell'uomo alla ricerca del suo castello. Se egli si fosse avventurato qualche passo più avanti, abbandonando le sue vecchie abituali basi mentali, avrebbe ammirato qualcosa di nuovo. Supponiamo che vogliamo avventurarci oltre le vecchie concezioni per scoprire un mondo superiore. Facciamo allora i primi passi, abbandoniamo il falso Io con tutte le sue abitudini noiose, le sue convinzioni stantie e le azioni senza scopo.

Ora vediamo uno scorcio del castello. Ricordiamo, saremo sosrpresi di vederlo. Sarà diverso da come l'abbiamo immaginato perchè l'idea preconcetta non può quadrare con la realtà nuova che noi incontriamo. E allora siamo sorpresi. Ma dopo la sorpresa viene la gioia. Pensiamo che vi è qualcosa di interamente nuovo.


Non è solamente un rimaneggiamento della vecchia idea. Non è l'abbandono di un vecchio abito per un altro pure usato. Si tratta invece di un abito completamente nuovo, che non abbiamo mai visto nè portato prima. Quando raggiungiamo questo stadio, noi sappiamo che siamo finalmente sulla buona strada. Da tutto questo può nascere un interrogativo. "Si tratta di un esperienza mistica?" La risposta è nettamente positiva, ma bisogna aggiungere qualcosa: ogni esperienza che noi facciamo non sarà vera esperienza  se non muterà le azioni della nostra vita quotidiana. 

E' l'unico scopo delle nostre esperienze, metterci a nostro agio con gli altri, migliorare l'atmosfera familiare, insegnarci ad affrontare con calma la lotta. La prova suprema consiste in questo: se l'idea è reale, essa è anche pratica, se è in grado di migliorare le cose, ci troviamo di fronte ad una forza nuova e vitale, il vero Io. Il dottor Edwin Burtt ci dà una descrizione edificante della precezione del vero Io

".....vi guadagnate una forza e una pienezza che considerate come l'unica  forza e l'unica pienezza reali. Acquistate una conoscenza che è l'unica pienezza reale, una libertà e una felicità che esse sole meritano questi nomi. Attraverso la non azione scoprirete che in realtà realizzate in tutte le opere che son degne d'essere realizzate".

Raggiunto questo stato, noi possediamo l'amore, e ci meravigliamo di scoprire che è completamente diverso da come pensavamo che fosse. Vediamo ogni cosa sotto una nuova luce; ci dà la pace interna anche quando siamo attaccati ingiustamente dalgi altri; ci libera da desideri di persecuzione che prima ci mantenevano in uno stato di ansia e di frustrazione. Se noi amiamo realmente, possiamo fare ciò che ci piace perchè allora non possiamo fare alcun male nè a noi nè agli altri.

Il vero amore non può ferire in alcun modo. Che cos'è l'amore? Innanzitutto è un modo d'essere, in seguito è un'azione esterna. L'amore è ciò  che noi siamo interiormente e poi ciò che noi facciamo. Nella misura in cui noi amiamo veramente, noi siamo autenticamente felici.

giovedì 29 maggio 2014

I parassiti eterici | Varie

Inoltre, come il soggiorno fisico in luoghi e condizioni deplorevoli può portare alla raccolta di parassiti di varia specie, come pulci e pidocchi, le forme indesiderabili di vita psichica che esistono nelle condizioni fisiche di sudiciume e di trascuratezza verranno recepite e diventeranno parassiti dell'aura eterica, dove saranno visibili per chi possiede anche in misura minima la facoltà della chiaroveggenza.

I parassiti eterici sembrano essere forma di vita semplicissime che, al loro posto e in condizioni normali, hanno un preciso ruolo da svolgere nel regno eterico. In questo regno si trovano molti gradi di intelligenze viventi, nonchè una grande quantità di materiale psichico "espulso", il quale viene alla fine trattato dai processi purificatori continuamente in atto a questi livelli e quindi reinserito nella circolazione eterica normale. Anche qui vi sono grandi correnti d'energia che spaziano in tutto il regno e agiscono in molti modi sottili sul piano fisico.


Queste correnti, conosciute in Oriente sotto il nome di Tattwa, risultano strettamente connesse all'attività del sole, e legate alla natura fondamentale della materia fisica, cioè ai suoi aspetti solidi, liquidi, gassosi e radianti, corrispondenti alla vecchia concezione alchemica dei "Quattro Elementi", terra, Aria, Fuoco e Acqua.

In questo regno eterico stanno le chiavi della medicina, della psicologia e dello psichismo, e chi si sottopone all'ardua preparazione necessaria per sviluppare e organizzare la sensibilità eterica troverà un ricco campo di ricerca che sinora è stato esplorato solo in minima parte.

Come ottenere ciò che si vuole nella vita | Psicopittografia

Una delle domande che ci facciamo più spesso è questa: "Come posso ottenere ciò che voglio?"
E' una domanda essenziale. Il "come fare" per raggiungere un obiettivo è di grande importanza. Se il metodo è buono, anche i risultati lo saranno. L'oro si scopre scavando la terra, la bellezza guardando il cielo. Dobbiamo guardare alle cose migliori per trovare ciò che desideriamo.


Un metodo pratico per raggiungere i nostri scopi consiste nel fare ciò che facciamo normalmente. Smettiamo di fare le cose abituali. Quando blocchiamo un'azione errata, noi apriamo la porta ad un'azione benefica. Consideriamo alcuni esempi:
  • Cessiamo di cercare di esser felici. Cerchiamo di capire le cause della nostra infelicità
  • Cessiamo di pensare che dobbiamo nutare le nostre condizioni prima di cambiare noi stessi
  • Cessiamo di recriminare su ciò che non possiamo fare oggi. Facciamo solo ciò che possiamo fare oggi
  • Cessiamo di pensare che questa vita è senza scopo. Serviamoci dei principi della verità per scoprire lo scopo della vita
  • Cessiamo dìesser vittime delle emozioni negative. Pensiamo che esse non alcun potere su di noi
  • Cessiamo di batterci ansiosamente contro tutte le complicazioni della vita
  • Cessiamo di sentirci colpevoli, cerchiamo di scoprire le ragioni del falso senso di colpa
  • Cessiamo la ricerca frenetica di soluzioni. Siamo ricettivi nei confronti del vero Io, che conosce le giuste soluzioni
Thomas Jefferson ha detto che è meglio non avere idee piuttosto che avere idee false. Cessiamo di usare idee e metodi inutili. Lasciamo un vuoto che si riempirà di idee brillanti.

Supponiamo che abbiamo sentito parlare di una città favolosa sperduta da molti secoli in una lontana regione. Supponiamo che noi vogliamo andare alla scoperta di questa città. Non ci precipitiamo fuori di casa all'improvviso per correre questa avventura. Noi capiamo che dobbiamo cominciare da zero. Raccogliamo carte, studiamo la regione prepariamo l'equipaggiamento. con questa preparazione il successo sarà garantito [Immagine mentale 79]

Nella ricerca della felicità, bisogna cominciare dall'inizio. Innanzitutto bisogna sapere di cosa si tratta, per separare il fatto dal mito. La felicità appare quando l'Io interiore è in armonico accordo con la realtà esterna. Cominciamo con il cambiare la attitudini interne e non le condizioni esterne. La felicità non viene da un cambiamento esteriore. Noi pensiamo a torto che se una determinata circostanza cambiasse, saremmo noi stessi differenti. Ma ciò non è vero. Quando possediamo l'armonia interna, abbiamo l'armonia anche fuori di noi. In relatà non ha alcuna importanza che gli altri ci apprezzino oppure no. Ma il nostro egocentrismo ci fa pensare che la differenza esiste, e allora siamo infelici. Non mancano problemi finchè i nostri piani si svolgono normalmente. I problemi sorgono quando ci identifichiamo come vittime dell'ingiustizia.

mercoledì 28 maggio 2014

Come sapere ciò che è meglio per noi | Psicopittografia

Una domanda frequente che si affaccia dentro di noi è la seguente: "La felicità dipende largamente dalle decisioni che si prendono, ma è difficile decidere ciò che è bene per me. C'è una regola che si può seguire?"

C'è una regola molto semplice e pratica. Se l'applichiamo a tutto ciò che facciamo, sentiamo e pensiamo, sapremo perfettamente ciò che è melgio per noi. Ecco la regola: "Ciò che serve i nostri migliori interessi è bene"
L'altra faccia della stessa regola è: " Ciò che intralcia il nostro sviluppo personale è male"


Prendiamo l'abitudine di ordinare le cose man mano che arrivano nella nostra mente. Nei grandi magazzini di frutta, le mele sono trasportate su nastri meccanici per essere scelte a secondo della qualità. Facciamo l ostesso con el cose che ci capitano ogni giorno. Scegliamo le cose buone e respingiamo quelle cattive. Chiediamoci: "Questo modo di pensare è utile o nocivo? Questa azione è un aiuto o un ostacolo al mio sviluppo personale?" [Immagine mentale 79]

Questo procedimento di scelta ci dà la conoscenza chiara di ciò che sono in realtà i nostri migliori interessi. Possiamo facilmente stabilire quali pensieri sono benefici e quali no. La salute stessa trarrà grandi vantaggi dal nostro comportamento. Se ad esempio ci accorgiamo di essere turbati dalle fantasie negative, possiamo ragionare a questo modo: "Le fantasie negative sono nocive. Esse disperdono le mie forze e mi rendono nervoso, turbano i miei sonni e mi impediscono di raggiungere la felicità. Perchè per metto a questi pensieri nocivi di circolare liberamente nella mia mente? Io ho la possibilità di eliminarli. E' esattamente ciò che io farò fin d'ora".

martedì 27 maggio 2014

Teorie sulla Pietra di Ingà, parte seconda | Varie

La domanda è sempre quella: come due culture tanto lontane possono aver condiviso la comune origine del linguaggio e della scrittura? Secondo l'archeologo Baraldi,  questa è una prova dell’esistenza di una grande civiltà globale esistita più di 10 mila anni, cioè Atlantide. D’annunzio Baraldi, nel settore della ricerca archeologica, è infatti considerato uno degli ultimi grandi atlantologi. Secondo la sua teoria, alcuni gruppi umani originari del mitico continente scomparso, sarebbero sopravvissuti al catastrofico cataclisma avvenuto nel 9500 a.C., spingendosi verso est, in Europa, e verso sud-ovest, in Brasile. In base a quanto da lui elaborato, i glifi della Pietra di Ingá racconterebbero proprio della grande catastrofe che causò la distruzione della civiltà di Altlantide.

Se questa ipotesi è corretta, allora la Pietra di Ingá rappresenta un messaggio che gli antichi superstiti di Atlantide hanno lasciato ai posteri, come memoria del passato e come monito per il futuro. Questo significherebbe  non sono stati i nativi americani ad incidere i glifi sul monolite.  A sostegno di questa teoria ci sarebbe la somiglianza dei glifi della Pietra di Ingá con la scrittura utilizzata dagli antichi abitanti della remota Isola di Pasqua, il Rongorongo. L’Isola di Pasqua (in lingua nativa Rapa Nui, letteralmente “grande isola/roccia”) si trova nell’Oceano Pacifico meridionale. Si tratta di una scrittura con andamento bustrofedico (che non ha una direzione "fissa" ma procede in un senso fino al margine scrittorio e prosegue poi a ritroso nel senso opposto, secondo un procedimento "a nastro", senza "andate a capo") e che, al momento, è stata solo parzialmente decifrata.


La civiltà dell’isola di Pasqua è l’unica, nell’area del Sud Pacifico ad aver sviluppato nella propria storia una scrittura propria. Ma non si tratta di una scrittura che utilizza geroglifici. La scrittura rongorongo non fu mai decifrata completamente e per molti decenni rimase incompresa. E' stato solo grazie agli studi condotti dal tedesco Thomas Barthel e alla scoperta di una tavoletta che riportava un calendario lunare (oggi conservata nell’archivio dei SS Cuori a Grottaferrata nei pressi di Roma), la cosiddetta tavoletta Mamari, che si poté parzialmente decifrare alcuni simboli.

In tutto il mondo esistono soltanto 26 tavolette, in buone condizioni ed autentiche al di là di ogni dubbio, scritte in rongorongo. La somiglianza dunque, potrebbe avvalorare l’ipotesi che gli abitanti primordiali del Brasile, della Mesopotamia e dell’Isola di Rapa Nui discendessero tutti da un’unica cultura globale spazzata via da un cataclisma? Fatto è che  la Pietra di Ingá rimane uno dei reperti archeologici più importanti e misteriosi e il suo studio, e la sua eventuale decifrazione, potrebbero svelare un passato ben diverso del nostro pianeta da come lo abbiamo ipotizzato, raccontandoci di un tempo in cui i nostri antenati vivevano in un grande villaggio globale chiamato Atlantide.

Conoscere la propria fortuna | Psicopittografia

Possiamo conoscere la nostra propria fortuna grazie alla magia mentale. "Non capisco la necessità di una trasformazione personale", cercare di accumulare denaro senza prima cercare di arricchire se stessi, è come cercare di colpire il bersaglio con un fucile scarico.


Il vero Io è la munizione che ci occorre. "Come possiamo sapere se l'idea di mutare se stessi è veramente giusta?" Mettiamola alla prova. Prendiamo coscienza del fatto che noi ripetiamo ogni giorno le stesse esperienze sfortunate perchè non ci decidiamo a cambiare noi stessi.
"Quale genere di amici avremo in avvenire?"
Quelli che sono al nostro livello psicologico. Se desideriamo amici superiori innalziamo il nostro livello mentale
"Questo cambiamento interiore può mutare anche le cose materiali?"
Certamente
"La legge della causa-effetto ha qualcosa a che fare con il nostro avvenire?"
Sicuramente. Facciamo qualcosa oggi e avremo dei risultati domani
"Come possiamo cambiare noi stessi e il nostro avvenire?
Lavorando pazientemente con i principi della Psicopittografia. Essi sono in grado di assicurarsi la buona sorte.

lunedì 26 maggio 2014

Piccola indagine sulla pietra di Ingà, parte prima | Varie

In Brasile c'è uno stranissimo monumento archeologico, nello stato nord orientale di Paraiba, proprio nel mezzo del fiume Ingà: è la  “Pedra do Ingá”. Essa è costituita da pietre di basalto, una superficie di circa 250 m² completamente ricoperta di simboli non ancora decifrati. La maggior parte di essi (detti glifi) sembrano rappresentare animali, frutta, esseri umani, costellazioni e galassie, mentre altri  sono del tutto irriconoscibili.

Chi ha inciso questi simboli? Quale messaggio trasmettono? E che cosa rappresentano? La Pietra di Ingà si presenta come un lungo masso orizzontale. In questa zona, in cui vivevano gli indigeni Tupi, la chiamavano “Itacoatiara”, ovvero “la pietra”. Le sue misure sono: 26 metri si lunghezza e 4 di altezza. I simboli e  le figure sono incisi in bassorilievo e paiono rappresentare animali, frutta, esseri umani e costellazioni come Orione e galassie come la Via Lattea. Altri simboli, invece, sono del tutto irriconoscibili.

Le domande che suscita questo monolite sono molte, e fra le tante ci si chiede se  i glifi incisi sulla roccia rappresentano un’antica lingua terrestre sconosciuta. Gli archeologi che continuano a studiarla, si trovano di fronte ad un enigma. Di teorie ne sono state fatte molte, ma tali rimangono. Per alcuni  si tratta di antichi simboli sacri scolpiti da antiche culture sudamericane; altri hanno ipotizzato che rappresenti la scrittura utilizzata da una antica civiltà sconosciuta che ha abitato la regione; altri ancora, infine, spingendosi in ipotesi più fantasiose, propongono addirittura che si tratti di un messaggio in codice lasciato da una civiltà extraterrestre. In totale, la roccia conta circa 450 glifi.

La questione primaria è capire se i glifi siano un’antica lingua. La maggior parte delle figure, infatti, sembra a prima vista astratta, ma i ricercatori ritengono che la Pietra di Ingá nasconda un antico messaggio cifrato. Ma non essendoci paralleli su cui operare un confronto, tentare una traduzione è improbabile, anzi impossibile. Il ricercatore italo-brasiliano Gabriele D’Annunzio Baraldi, grande studioso di lingue antiche che ha trascorso buona parte della sua vita studiando la Pietra di Ingá, ritiene che i glifi di Ingá sono simili in forma e dimensione a quelli delle culture mesopotamiche primordiali. In più, secondo lui, la lingua Tupi – Guarani, parlata da molti gruppi etnici sudamericani, sembra avere una lontana origine comune con la lingua ittita, antico popolo indoeuropeo fiorito in Anatolia 3800 anni fa.

Serviamoci del vero Io per raggiungere la bellezza e la soddisfazione | Psicopittografia

Un concetto molto importante che può ridarci nuove energie, sviluppare le forze mentali e renderci felici è questo: L'insuccesso è assolutamente impossibile per l'uomo o la donna che cercano con sincerità e con perseveranza il vero Io.


Riflettiamo su questo messaggio. La persona perseverante può fare una scoperta meravigliosa. Essa trova che tutto ciò che le capita può servire al progresso personale. Come può avvenire ciò? Perchè ogni avvenimento triste o felice fornisce un'occasione per mettere alla prova il vero Io. Ciò che conta è sempre  la nostra reazione a un avvenimento e non l'avvenimento in sè. Dobbiamo imparare a reagire sempre correttamente, con dinamismo e con gioia.

La verità che ci dona la salute e la felicità, può esse praragonata a una bella donna che ha una dozzina di ardenti ammiratori. Ella chiede: "Mi amate al di sopra di tutto, o cercate semplicemente uan nuova sensazione?" Oppure: "Mi sarete fedeli malgrado le tentazioni?" O ancora: "Mi desiderate per quel che sono, o semplicemente per provare a voi stessi che siete persuasivi?" Ella si
concederà all'uomo che le dimostrerà un ardentre e sincero affetto [Immagine mentale 77]


domenica 25 maggio 2014

Come estrarre i diamanti dalla felicità | Psicopittografia

Nessun argomento di interesse umane è stato tanto dibattuto quanto quello della felicità. La gente vuol sapere:
  • La felicità esiste realmente?
  • Perchè non l'ho trovata?
  • Quali ostacoli vi sono sul mio cammino?
  • Perchè è così difficile la ricerca della felicità
  • Come posso raggiungerla?
Perseveriamo nello sforzo di capire tutto ciò che ci viene comunicato. Non dobbiamo escludere una cosa perchè sembra contraria alle nostre idee attuali. Indagate con uno stato d'animo aperto. Ecco come possiamo capire la verità sulla felicità


La scoperta di un famoso giacimento diamantifero offre un ottimo esempio per illustrare il nostro punto di vista. Un avventuriero sudafricano era convinto che in una certa zona del paese esistevano dei diamanti. Ma si trattava di una zona molto vasta. Vi erano montagne, praterie, foreste e vallate. All'inizio il progetto sembrò intrattabile, ma un ragioonamento intelligente ispirò all'avventuriero un programma semplice ed efficace. Egli scartò tutte le zone dove i diamanti non potevano esserci. Sapendo quindi dove i diamanti non potevano esserci, gli rimase soltanto la zona in cui c'erano, e localizzò facilmente il giacimento all'ingresso di una vallata [Immagine mentale 76]

I diamanti esistevano in quella zona, pronti per essere scoperti. Allo stesso modo la felicità è già dentro di noi, in attesa che la scopriamo. Non cerchiamo di trovare la felicità. Eliminiamo piuttosto le zone in cui non può esservi. Non si può trovare la pace presso qualcuno che insiste nel considerare le sue illusioni come realtà. Non può essere in una persona che nasconde la sua disperazione dietro attività frenetiche. Non si trova nell'uomo che non crede ciò che vuol credere. Eliminando queste zone senza valore, si potranno trovare i diamanti della felicità.

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