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domenica 5 luglio 2015

Maturità e disidratazione: gli effetti sul cervello sono simili a due mesi e Alzheimer

La giusta idratazione può aiutare i ragazzi che devono affrontare la maturità. E' vero contano molto l'impegno e la costanza, ma da alcuni studi è emerso che la scarsa idratazione influisce in maniera negativa non solo sulle performance fisiche ma anche su quelle cognitive. Per darvi un'idea sappiate che la perdita di un solo litro di acqua, disidrata il tessuto cerebrale producendo effetti simili a quelli evidenziati dopo 2 mesi e mezzo di malattia di Alzheimer.


Se ricordate avevo parlato qualche tempo fa di uni studio della Loughborough University in cui si evidenziava che la disidratazione fa calare drasticamente l'attenzione degli automobilisti portandoli a commettere lo stesso numero di errori di chi è in stato di ebbrezza, quindi provate a riflettere su quanto la disidratazione possa incidere sullo studio. Il cervello è costituito per l’85% da acqua, fondamentale nei tessuti ad alta attività metabolica: ne consegue che una disidratazione anche moderata, porta a stanchezza, riduzione di concentrazione,  mal di testa e rallentamento nell’esecuzione di compiti semplici.


Perciò per aiutare i ragazzi a sostenere questo stressante periodo con la giusta idratazione bastano pochi accorgimenti, che tra l'altro sono anche una buona abitudine:
- portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua, in biblioteca per gli ultimi ripassi, o sulla scrivania di casa, fino ai corridoi della scuola in attesa del proprio turno per l’esame - bere spesso (almeno ogni ora), e senza aspettare di sentire lo stimolo della sete.
- in particolare sono indicate le acque ricche di minerali, per reintegrare i sali persi con il sudore, fra cui  il calcio poichè stimola la trasmissione degli impulsi nervosi e utile a favorisce i processi cognitivi.


sabato 4 luglio 2015

Gli oli essenziali, l'olfatto

L'olfatto è l'attività sensoriale sollecitata dagli oli essenziali. la sostanza aromatica che si effonde nell'ambiente con un processo di espansione viene colta dall'uomo con un gesto di interiorizzazione e di raccoglimento, cosicchè le sottili qualità della sostanza si trasmettono a colui che le percepisce. La percezione olfattiva è qualcosa di estremamente sottile, che si collega con gli stati psichici

L'azione dell'olio essenziale può in questo caso essere intesa come una vibrazione energetica, che agisce al di là del piano fisico. L'aroma terapia, sollecitando il senso del l'olfatto, così antico e sottile, può essere un utile tentativo per superare il materialismo e per collegarsi con il piano spirituale. Affinchè gli odori vengano percepiti, è necessario che l'aria inalata, contenente le molecole volatili, raggiunga la parte superiore delle cavità nasali, dove si trovano le fibre nervose dei neuroni olfattivi . Queste cellule nervose, una volta sollecitate dalle molecole odorose, trasformano l'energia chimica in impulsi elettrici che vanno a stimolare i centri olfattivi dei bulbi. Da qui il messaggio olfattivo viaggia verso le altre regioni del cervello, dove vengono elaborati i dati acquisiti e hanno sede le reazioni emotive. 

A differenza degli altri sensi le stimolazioni olfattive sono le sole a passare direttamente nella corteccia cerebrale, senza subire il filtro di un centro recettore, chiamato talamo. 
Questo spiega come mai un odore o un profumo possa evocare istantaneamente ricordi estremamente vividi di esperienze anche molto lontane: più che un ricordare, in questi casi si tratta quasi di rivivere l'esperienza antica, che si riaffaccia prepotentemente, annullando le distanze spazio temporali. 
Il ricordo scatenato da un odore è quindi molto più intenso di quello evocato da un'immagine o da un suono: la percezione di un odore contiene in sè tutta l'energia di una realtà esistenziale.

Per rendere l'odorato più acuto è utile annusare il basilico, sotto forma di pianta, se possibile, o come essenza. Nella scala evolutiva, l'apparato olfattivo rappresenta l'organo sensoriale più antico. Nell'uomo esiste ancora un rapporto stretto tra stimolazione olfattiva e sfera sessuale: un profumo o l'odore emesso da un corpo possono indurre attrazione o repulsione.  Aromi e profumi sono entrati nella storia dell'uomo, che ne ha sfruttato la magia persuasiva ed evocativa, spaziando dal sacro al profano: dagli incensieri ardenti davanti agli altari degli dei, alla ricerca delle composizioni aromatiche per aumentare il fascino e l'attrattiva. L'olfatto è quindi legato contemporaneamente alla carne e all'anima; è vicino all'istinto e all'inconscio, all'interno di una dimensione sottile dell'esistenza; così come ha il potere di rievocare il passato, allo stesso modo può risvegliare energie creative profonde e riportare il contatto con le forze che animano l'immaginario; seguendo questa scia odorosa, i profumi delle essenze così carichi di una loro potenza intrinseca e di valenze simboliche ed energetiche, possono aiutare l'uomo di tutti i tempi a ritrovare autenticamente se stesso e ad aprirsi a nuove possiblità espressive. 

Plutarco descriveva così gli effetti del kyphi, un celebre profumo egizio:
Si spande un odore soave e salubre che cambia lo stato dell'aria. Quest'odore si insinua nei corpi attraverso il respiro, li distende in modo dolce e lento, li invita al sonno e diffonde attorno a sè un delizioso benessere. Le preoccupazioni quotidiane, che sono penose catene perdono il loro dolore e la loro intensità; ci si intorpidisce e rilassa senza ricorrere all'ubriacatura. Agendo anche sull'immaginazione, facoltà così potente nel sogno, queste esalazioni la rendono in qualche modo netta come lo specchio più terso. L'effetto ottenuto non è meno meraviglioso di quello del suono della lira di cui godevano i pitagorici prima di addormentarsi.


I pappagalli - Zoe parte ottava

La verità era che la realtà delle cose non solo non le era mai piaciuta, ma non l'aveva mai accettata: un esame continuo ogni volta che usciva da casa, dal supermercato alla banca, ai rapporti di amicizia, alle relazioni personali, aver sempre a che fare con un popolo di indici che  puntavano,  squadravano,  guardavano,  giudicavano. L'equilibrio perfetto non esisteva, e Zoe continuava spudoratamente ad inseguirlo, vittima ancora una volta dei suoi sogni di tranquillità.

Una marea di pappagalli che pretendeva di indicarle la strada da seguire, quella vera, vestendosi di una saggezza e di sicurezze sulle quali Zoe nutriva forti dubbi, semplicemente perché lei di dubbi ne aveva tanti e non si capacitava del fatto che incontrava sul suo cammino gente che invece era infarcita di sicurezze. Beati loro, che godevano della loro pseudo vita, sicuri di se stessi, fieri delle loro scelte, del loro comportamento, che sbandieravano ai quattro venti, ergendosi a giudici della vita altrui ( e che ego smisurato!)

Zoe invece si poneva continuamente domande, il perché era orientata verso certe scelte, come mai pensava che prendere certe vie potesse essere sbagliato, valutava i pro e i contro, imprevisti e probabilità. Le sembrava a volte di vivere uno di quegli incubi nei quali  cercava di afferrare qualcosa, ma il corpo era paralizzato, non poteva muoversi, e ciò che voleva afferrare si allontanava precipitosamente da lei.

Ecco che in certi momenti i bivi davanti ai quali si trovava le sembravano insormontabili, tortuosi come mulattiere, bui come notti senza luna, allucinanti come un miraggio nel deserto, mentre la maggior parte delle persone che la circondava prendeva una strada e via così, senza pensare.
Ma le conseguenze? Quanto avrebbe voluto prendere quelle teste e sbatacchiarle sonoramente nel muro: ma ci pensate a quello che fate, a cosa dite, a ciò che poi ricade inesorabilmente su tutti coloro che vi ruotano intorno?

Desiderava, agognava una leggerezza che non le apparteneva, la facilità con cui la gente spesso le diceva: " E che ci vuole?" 
Non era decisamente la sua filosofia, per tutto ci vuole costanza, coerenza, impegno e volontà, quindi costa fatica.  Forse perché lei di fatica ne faceva tanta, perché nulla le era stato dato con facilità, perché per ottenere certi risultati aveva sudato sangue, e spesso aveva dovuto fare più tentativi; non si era mai trovata a camminare su un'autostrada, ampia, larga, diritta e piana, ma per sentieri sassosi, sdrucciolevoli, in salita, invasi da più svariati ostacoli, sui quali era costretta a guardarsi le spalle per tema di agguati ( di cui era anche stata vittima).

Pappagalli che sapevano, già prima di conoscere, cosa era giusto per Zoe, loro sapevano di non sbagliare, erano così fieri di se stessi,  parlavano anche di ciò che non sapevano,  la guardavano come da uno schermo per darle una lezione di vita.
Ma Zoe non si sarebbe mai conformata a questo schema: lei era la pecora nera? La mosca bianca? Allora imprimatur, e per farsi passare la brutta cera, decise di mangiare fichi caramellati con formaggio fresco.

Ad ogni segno la sua pietra, Vergine

La terra attribuisce stabilità, razionalità, amore per le tradizioni, desiderio di possessi materiali, bisogno di rapporti essenziali, semplicità di vita, continuità.

 VERGINE
Pianeti: Mercurio e Urano
Pregi: precisione, affidabilità, selettività, capacità di analisi, organizzazione, conservazione, riservatezza, timidezza, pudore, intelligenza, risparmio, efficienza
Difetti: ansia, pignoleria, cavillosità, ipercriticità, perfezionismo, chiusura verso gli altri, conservatorismo, perbenismo, avarizia, materialismo.

Colore: nocciola
Cristalli: topazio, giada e tutte le pietre giallo chiaro e verde chiaro.
Energia disponibile e parti del corpo abbinate: non ha molte energie ma le programma meravigliosamente e sa economizzarle; la sua parte del corpo è l'intestino, nel quale scarica l'ansia sotto forma di colite e altri disturbi intestinali; oltre a ciò le mani, che possono andare incontro a distorsioni, artriti, reumatismi
Per potenziare i pregi: cristalli gialli, aranzioni, rossi
Per combattere i difetti: cristalli verdi, rosa, azzurri

Levistico, di un brodo e di alcuni infusi

Levisticum viene dal verbo latino levare perché la pianta solleva dalle digestioni difficili; officinale perché usato nelle antiche farmacie. ll levistico, o sedano di montagna, spesso si trova nei pressi di antiche malghe o in zone abbandonate dove un tempo c'erano gli orti. Infatti nei tempi andati questa pianta era molto coltivata, venendo usata sia come condimento che come medicinale. 


Originario dell' Europa meridionale, il levistico ebbe grande fortuna presso Greci e Romani e in Apicio lo troviamo pressoché dovunque. Successivamente furono i Benedettini a tenerlo in auge, utilizzandolo macerato nei liquori e negli 'elisir a scopo digestivo.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apiacee (ex Ombrellifere). Di notevole struttura con parecchie radici succose e fusto cilindrico, molto alto e ramificato. Le foglie alla base sono molto grandi, composte in stratificazioni di due o di tre. Le foglie superiori sono più piccole e prive di gambo. I fiori sono riuniti in grosse ombrelle di colore giallognolo e il frutto è formato di due parti secche, contenenti ognuna un solo seme. Le foglie si raccolgono in primavera-estate, i fiori in luglio-agosto. L'essiccazione avviene disponendo le foglie su di un telo, in luogo aerato. Le ombrelle vengono riunite in mazzi e appese in luogo ombreggiato. Quando sono ben secche si battono per separare i semi. Si conservano in vasi di vetro e questo è uno dei casi, non molto frequenti, in cui le foglie secche sono più aromatiche di quelle fresche. I principi attivi sono olio essenziale, sostanze resinose, sostanze tanniche e acidi organici. Possiede qualità terapeutiche molto notevoli essendo un potente diuretico e tonico dell'intestino.

Utilizzo

Oggigiorno il levistico non è molto usato in cucina, a torto perché le foglie danno un profumo particolare a minestroni, sughi e altre pietanze.
Brodo vegetale: mettere in una pentola, con un litro e mezzo d'acqua fredda, 2 patate, 3 carote, 1 cipolla, 1 pomodoro, 1 gambo di sedano e una foglia spezzettata di levistico. Portare a ebollizione a fuoco molto moderato, salare e lasciar cuocere per circa un'ora. Togliere dal fuoco, eliminare le verdure e passare il brodo attraverso il colino.
Nella medicina popolare, illevistico è stato sempre utilizzato. Tra i montanari è radicato l'uso di liberare le vie aeree dal catarro solamente inalando i vapori dell'acqua bollente in cui si gettano ripetutamente a pizzichi le foglie e i frutti seccati.
Infuso depurativo: versare 30 g di radice di levistico in un litro d'acqua bollente. Filtrare il liquido intiepidito e berlo a tazzine durante il giorno.
Infuso contro il meteorismo intestinale e le flatulenze di stomaco: in un litro d'acqua bollente versare 10 g di semi di levistico e bere l'infuso filtrato nella dose di tre tazzine al giorno.


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