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giovedì 7 luglio 2016

Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie

Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie, è parte di un albero ed ha numerose proprietà. E' infatti antimicrobica, tonica e aiuta le difese immunitarie. 


La corteccia dell'albero chiamato Tabebuia Avallandae si chiama lapacho le cui benefiche proprietà sono note fin dai tempi antichi. E' un albero originario dell'America Centrale e le sue proprietà erano già note alle civiltà precolombiane. La corteccia di questo albero, il lapacho appunto, se staccata dal tronco ha la capacità di ricrescere in maniera repentina e questo fece dedurre a popoli come Maya, Aztechi e Incas che avesse proprietà medicamentose.



Ed infatti da studi recenti è stato evidenzisto che il lapacho è un ottimo antimicrobico, proprio per il contenuto del lapacholo, che agisce contro batteri e funghi come la candida. Per la concentrazione di sali minerali, il lapacho si rivela un ottimo tonico naturale utile a rinforzare le difese immunitarie e proteggere il corpo dalle malattie infettive.

Per trarre beneficio dalle proprietà del lapacho si può fare un infuso. Le erboristerie sono in grado di fornirvi delle tisane di lapacho da bere la sera prima di andare a letto, oppure si può anche trovare in compresse in cui è già presente la giusta quantità di principio attivo.


mercoledì 29 giugno 2016

Il regale Basilico, cenni e usi

Il regale Basilico, cenni e usi. Una pianta nobile che vanta rituali molto antichi e le cui proprietà non si limitano al suo uso in cucina.


Ocimum deriva da okirnon, nome greco della specie di piante a cui appartiene il basilico, mentre basilicum significa ''regale". . . La nobiltà di questa pianta, originaria dell'Oriente, era sottolineata dai rituali che ne regolavano la raccolta presso i Greci. Si doveva purificare la mano destra, aspergendola mediante un ramo di quercia con acqua di tre diverse fonti. Si doveva, inoltre, indossare abiti candidi e astenersi da contatti con esseri considerati impuri. In Egitto, il basilico fu uno dei componenti del balsamo usato per la mummificazione ma ebbe successo anche come condimento.

Presso i Romani il basilico, oltre ad essere simbolo degli innamorati, figurava tra gli odori utilizzati in cucina. Apicio, per esempio, lo inserisce in una ricette per i piselli. Nel medioevo si attribuiscono a questa pianta proprietà magiche e, ad esempio, la si considera portentosa contro il drago basilisco. Ancora nel '600 si sosteneva che se uno avesse fatto a pezzetti  qualche foglia di basilico e li avesse riposti in un buco tra due mattoni, dopo breve tempo ne sarebbero nati degli scorpioni. Ai giorni nostri, il basilico è uno degli aromi più usati nella cucina mediterranea.


Caratteristiche e proprietà
Si tratta di una pianta erbacea della famiglia delle Labiate; ha fusto eretto, raggiunge un'altezza di 30-60 cm con foglie opposte, verde vivo sulla parte superiore e verde-grigie inferiormente. I fiori sono piccoli, bianchi. Il basilico cresce bene nei terreni leggeri, ben drenati, in posizioni soleggiate.
Da tutta la pianta emana un piacevole caratteristico profumo e viene coltivato con successo anche nei vasi sui davanzali delle finestre. Le foglie fresche possono essere raccolte da maggio fino a settembre. Si possonoessiccare, disponendole in strati sottili, in luogo all'ombra, riparato ed aerato.
Il prodotto, che anche essiccato mantiene un certo profumo, va conservato in recipienti di vetro o porcellana. Le foglie non vanno tagliuzzate col coltello ma sminuzzate con le dita. Il basilico ha proprietà toniche, calmanti, ed è utile ai nervosi e agli insonni.

Utilizzo
Il basilico è l'ingrediente fondamentale in due famose preparazioni della cucina mediterranea: il pesto genovese e il pistou provenzale. Il primo si confeziona pestando un buon numero di foglie di basilico, uno spicchio d'aglio e formaggio pecorino sardo, olio d'oliva finissimo sino ad ottenere
una crema liquida ma non troppo. Alcuni aggiungono nel mortaio un po' di pinoli. Il pistou vede invertite le proporzioni fra aglio e basilico. Come formaggio viene usato il parmigiano. Per il resto il procedimento è uguale a quello del pesto.

L'olio al basilico si prepara mettendo nell'olio un certo numero di foglie di basilico spezzettate e lasciando macerare un paio di mesi.
L'aceto al basilico si ottiene versando aceto bollente sulle foglie sminuzzate di basilico; lasciato macerare per due o tre giorni va poi filtrato.
Anche la medicina popolare utilizza variamente il basilico. Contro la caduta dei capelli si mette una manciata di foglie fresche di basilico in una tazza d'acqua bollente. Dopo un quarto d'ora, strizzate bene le foglie, si friziona la cute con il liquido.
Un pizzico di foglie di basilico in acqua bollente zuccherata serve a preparare un ottimo energetico.
Un infuso ottenuto con 5 g di basilico fresco in una tazza d'acqua bollente, con succo di limone e zucchero serve a calmare gli spasmi gastrici.
Un rimedio per l' alito cattivo si ottiene mettendo in infusione in mezzo litro d'acqua bollente 30 g di foglie essiccate di basilico, 30 g di bacche di ginepro e 10 g di foglie di rosa rossa. Quando il liquido si è intiepidito, bisogna colarlo strizzando bene foglie e bacche e versarne l'infuso in una bottiglia. Serve per fare sciacqui alla bocca. Per ottenere un efficace colluttorio da adoperare contro le infiammazioni della bocca, basta far bollire per 10 minuti 50 g di foglie essiccate di basilico in mezzo litro d'acqua. Si adopera il liquido per sciacquare la bocca.
Quando un raffreddore non si risolve giova molto provocare degli starnuti liberatori aspirando col naso una presa di polvere di basilico. Un infuso di foglie secche in acqua bollente calma il vomito.

giovedì 9 giugno 2016

Usi cosmetici della farina d'avena

Usi cosmetici della farina d'avena: davvero molti, efficaci e a basso costo. Ottima nell'alimentazione la farina d'avena è anche un cosmetico multitasking sorprendente.


Tutti ormai conoscono la farina d'avena, ritrovata e riscoperta in cucina per le sue ottime qualità nutrizionali e per il contenuto di vitamina B1 e zinco. Ma oltre agli usi in cucina e come molti già sapranno, la farina di avena è un vero e proprio toccasana per la pelle (prodotti cosmetici a base di avena sono da anni in commercio e si trovano nelle farmacie e nelle erboristerie). Essa ha proprietà emollienti, lenitive, rinvigorenti, antinfiammatorie ed è adatta tutti i tipi di pelle,  utile per trattare infiammazioni cutanee come acne, eczemi, rosacee ed eruzioni, oltre ad essere idratante contrasta l'invecchiamento della pelle. Senza dover spendere un patrimonio in prodotti, possiamo invece procurarci la farina di avena e usarla a scopo cosmetico con un sano fai da te. Vediamo come.


Viso: la si può usare come un sapone, e le pelli particolarmente secche, irritate o sensibili ne trarranno grande giovamento. Ecco come usarla in tre modi:
detersione veloce: mescolare 1 cucchiaio di farina d'avena con 2 cucchiai di acqua calda; applicare sul viso e riscacquare con acqua tiepida.
detersione nutriente:  mescolare 2 cucchiai di farina d'avena con 2 cucchiai di miele e un cucchiaio di latte anche vegetale va benissimo; applicare su viso e collo e lasciar agire qualche minuto; riscacquare con acqua tiepida.
cura di bellezza: mescolare 3 cucchiai di farina d'avena con 2 cucchiai di acqua tiepida, 2 cucchiai di farina di riso, 1 cucchiaio di glicerina vegetale e 1 cucchiaio di aloe vera; procedere all'applicazione su viso e collo; lasciare agire qualche minuto e risciacquare.
    
Tonico all'avena:  mescolaee insieme ¼ di bicchiere di farina d'avena con 200 ml di acqua demineralizzata e un cucchiaio di olio vettore (mandorle dolci, jojoba, mais, arachidi, girasole, oliva etc.). Trasferire in una bottiglia possibilmente scura da tenere in frigorifero e utilizzare con un batuffolo di cotone, esattamente come fosse un tonico.

Scrub:  per il viso procedete così,  mescolando 1 parte di farina d'avena con 1 parte di olio vettore (ad esempio è ottimo l'olio di oliva); frizionare con movimenti circolari il viso e procedete al risciacquo con acqua tiepida. Per il corpo: unire 1 parte di farina di avena, 1 parte di olio vettore e 1 parte di zucchero integrale di canna; procedere all'applicazione con movimenti circolari e risciacquare bene; non avrete nemmeno bisogno di applicare la crema idratante.
    
Bagno: grazie al latte che si ottiene dai fiocchi potrete fare un bagno ammorbidente e lisciante. Mettere mezza tazza di fiocchi d'avena in un panno e legare i lembi in modo da formare un fagotto; porlo in 'acqua calda nella vasca e dopo qualche minuto premere il sacchetto per far uscire il “latte di avena”. Rimanere immerse per 10 minuti. Il fagotto può essere passato sulla pelle come una normale spugna per completare l'azione detergente dell'avena.


lunedì 23 maggio 2016

Riniti allergiche: olio di ravensara

Riniti allergiche: olio di ravesara per respirare meglio. L'olio essenziale di ravensara infatti è particolarmente adatto in caso di riniti allergiche, che costituiscono una delle maggiori problematiche primaverili.


Esistono alcuni proverbi che dicono: "Aprile non ti scoprire", "Maggio non ti fidare", "Giugno fai coem ti pare", ed in effetti non possiamo dire che il clima concili molto l'alleggerirsi, ma non si tratta solo di questo, Aprile è il mese peggiore per chi soffre di riniti allergiche, ma spesso anche nel mese di Maggio le problematiche persistono. Dal momento in cui compaiono i primi sintomi di prurito al naso o starnuti, per calmare l’irritazione e disinfiammare le mucose congestionate possiamo usare l’olio essenziale di Cinnamomun camphora,  albero originario del Madagascar noto col nome di ravensara, che in lingua malgascia significa “foglia benefica”.



Completamente atossico, possiede una potente azione antivirale, antibatterica, tonica ed espettorante,  è il rimedio ideale per liberare le vie aeree, sfiammare le mucose irritate, prevenire e curare rinofaringiti. Si rivela particolarmente efficace in tutti i casi di edema delle mucose otorinofaringee, grazie alla sua attività antiedematosa che stimola il drenaggio delle tossine intrappolate nelle mucose.

In caso di rinite, basta ungere con 3 gocce di olio essenziale di ravensara i bordi delle narici 2-3 volte al giorno per favorire la liberazione del naso dal muco e sfiammare le mucose dell’albero respiratorio.



mercoledì 18 maggio 2016

Viso e bellezza: il vapore

Viso e bellezza: il vapore. Semplice, economico e casalingo, il vapore è davvero un trattamento di bellezza per la pelle del viso. Oggi vediamo insieme come fare per utilizzarlo al meglio.


Per una pulizia profonda e allo stesso tempo delicata della pelle del viso, è molto adatto il vapore, poiché dilata i pori e facilita l'eliminazione dei punti neri. Questo tipo di pulizia profonda è molto utile a coloro che vivono in città dove inquinamento e smog attaccano ogni giorno la pelle. Grazie alla pulizia effettuata con il vapore, anche i cosmetici penetrano meglio e quindi esplicano in maniera molto più efficace la loro funzione. Infine a trovare giovamento in questa pratica è anche la circolazione del sangue che così ossigena la pelle.


La detersione del viso con il vapore è una pratica che può essere fatta un paio di volte al mese, esponendo il proprio viso al fumo caldo dell'acqua appena bollita, meglio se ad essa si aggiunge una manciata di erbe essiccate fra quelle più adatta al proprio tipo di pelle. Una volta terminata questa operazione, non pensate di gettare l'acqua, che una volta filtrata e raffreddata, può essere usata come tonico: basterà solo avere l'accortezza di conservarla in frigorifero e utilizzarla entro due  o tre giorni.

Non crediate che ci voglia chissà quanto tempo, vi occorreranno davvero pochi minuti. Procuratevi un pentolino e ponetevi mezzo litro di acqua, poi portate a ebollizione e versatevi due cucchiai di erbe adatte alla vostra pelle, di cui parleremo fra poco, e dopo un paio di minuti togliere dal fuoco. A questo punto coprite la testa con un asciugamano, fate attenzione a non scottarvi, esponete il viso al vapore per cinque minuti. 

Per quanto riguarda le erbe più adatte per la propria pelle è in primis necessario che siano ricche di oli essenziali e principi volatili che possano essere appunto veicolati dal vapore. Dunque per la pelle grassa o mista servono erbe riequilibranti, astringenti e che aiutino a disinfettare e combattere le impurità, come lavanda e rosmarino.Per chi invece ha la pelle secca o sensibile, sono necessarie piante lenitive e delicate, come camomilla (va bene anche quella in bustine, ma in questo caso ne servono due) e calendula.

venerdì 25 marzo 2016

Colpi di Coda del Freddo: un aiuto dalla Schisandra

La schisandra è una pianta rampicante, o meglio una linana originaria sia della Cina che della Russia orientale, i cui frutti si colorano di un bellissimo rosso quando maturano, e per questo infatti il suo nome significa "seme dai cinque aromi". In Cina viene usata come tonico, ma solo recentemente è stato scientificamente dimostrato che i lignani in essa contenuti le conferiscono proprietà simili a quelle del ginseng, agendo però sull’organismo in modo più dolce.


Quando il nostro organismo viene stressato dagli ultimi colpi del freddo alternati a giornate miti, la schisandra può tornarci utile. I suoi principi attivi, infatti, combattono l’astenia tipica del periodo, stimolano il sistema nervoso centrale e, soprattutto, mantengono pulito il fegato, l’organo dal quale dipenderà in gran parte la nostra rinascita fisiologica di primavera. Proprio per le sue proprietà ricostituienti , la schisandra è preziosa anche quando malanni e tristezza invernale hanno affievolito la libido.

La schisandra si trova in farmacia e in erboristeria sotto forma di capsule di estratto secco o in fiale. Ne basta una dose al giorno, meglio la mattina a colazione, sempre con un bicchiere d’acqua. No prendetela la sera, potrebbe rendervi insonni.

Altri motivi per cui farne uso?

1. È disintossicante: favorisce la purificazione del fegato e rigenera il sangue.

2. È energizzante: stimola l’attività cerebrale, la secrezione ormonale e il metabolismo.

3. È antinvecchiamento: migliora la circolazione sanguigna in tutto il corpo e rinnova i tessuti.

mercoledì 20 gennaio 2016

Zenzero, olio essenziale

Nome botanico: Zingiber officinale
Famiglia: Zingiberacee
Provenienza: India, Cina
Profumo: caldo, speziato, aromatico, legnoso
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Marte, Mercurio
Proprietà: tonico, stimolante, riscaldante, afrodisiaco, digestivo, antifermentativo, antisettico, antispasmodico, febbrifugo
Principali indicazioni: dolori reumatici, dolori muscolari, insufficienza circolatoria, problemi digestivi, nausea, malattie da raffreddamento, crmapi addominali, influenza, stanchezza sessuale, esaurimento
Precauzioni: può essere irritante sulla pelle, usare con moderazione (2-3 gocce di essenza diluita in olio vettore)


La radice di zenzero è una spezie arrivata dall'oriente fino al Mediterraneo, molto usata dai Greci e Romani, che la chiamavano "zingiberi". Veniva considerata una spezie assolutamente indispensabile in cucina, come lo zafferano, il pepe, i chiodi di garofano, per rendere più aromatici e anche più dgeribili i piatti più ricercati.

In Cina lo zenzero si è conquistato un ruolo importante nella farmacopea, oltre che nella cucina: è considerato un rimedio che fa circolare l'energia nel corpo e stimola i processi digestivi di trasformazione degli alimenti; inoltre è usato per indurre la sudorazione e riscaldare nelle malattie da raffreddamento. Usato fresco, qualche fettina di radice bollita in un po' d'acqua per farne un infuso da bere  con un po' di miele, è un rimedio casalingo per combattere l'influenza, il raffreddore, per stimolare la sudorazione e per prevenire il contagio in corso di epidemie influenzali.

Una piccola quantità di radice di zenzero grattugiata nei cibi stimola l'appetito e facilita la digestione; combatte la nausea, anche in gravidanza, la tosse, le difficoltà digestive e la tendenza alle fermentazioni intestinali; dopo abusi alcolici, un infuso di zenzero dà beneficio a tutto il tubo digerente. Pianta sotto il segno di Marte, lo zenzero produce calore, è piccante, riscaldante, e può avvicinarsi al pepe per efficacia e azioni terapeutiche, stimola la digestione, smuove le umidità trattenute nel corpo; un bagno caldo con alcune gocce di zenzero gioverà in caso di inizio di influenza o gola arrossata; la sua azione riscaldante lo rende utile per massaggi locali in caso di reumatismi e dolori muscolari.

Sviluppa calore, è stimolante e tonico come il pepe, ma mentre l'azione di quest'ultimo è rapida e immediata, quella dello zenzero è più lenta, per la presenza dell'elemento acquatico, dato dall'umidità della radice, che frena leggermente questa azione riscaldante. Lo zenzero è anche il cosiddetto ginger, che dà un sapore particolare a molte bevande analcoliche e a liquori corroboranti. Secondo la tradizione, lo zenzero riattiva tutte le funzioni del corpo, mette in circolazione e armonizza l'energia: una leggenda parla dell'omino di zenzero, preparato da una donna con farina, acqua e polvere di zenzero, che una volta tirato fuori dal forno prese vita e si mise a correre a più non posso...le mamme preparavano focacce di zenzero per le merende energetiche dei loro bambini; anche nella favola di Hansel  e Gretel, i due bimbi fuggiti dalla casetta della strega, fatta di pane di zenzero, si portarono dietro "unpezzo di tetto" da mangiare per sostentarsi durante il viaggio di ritorno a casa.

Oltre a riattivare digestioni lente, lo zenzero era noto fin dall'antichità per risvegliare i sensi sopiti. E qui si va dalla "miscela esplosiva" messa a punto da Nostradamus, a base, tra l'altro, di zenzero, pepe, cannella, chiodi di garofano, con l'avvenimento che "chi la beva e non stringa subito l'oggetto del suo amore, muore tra orribili contorcimenti", ad altre formulazioni afrodisiache dall'azione fortunatamente meno drastica: i Turchi lo mescolano con sherry, succo d'arancia, zucchero, noce moscata (la cosiddetta "coppa d'amore"); le donne senegalesi infilano i tuberi di zenzero nella cintura allo scopo di risvegliare le attenzioni dei loro sposi; le donne arabe le pestano nel mortaio, lo impastano col miele e lo somministrano quotidianamente ai loro uomini.

Essenza marziana, come il pepe, attiva la sessualità nel suo aspetto dinamico ed energizzante, ma con un'azione leggermente meno combustiva, per la mediazione della funzione mentale mercuriana.
Svolgerebbe invece una (discutibile) azione marziana, focosa e infiammatoria, se usato in polvere come topico rettale per costringere i cavalli ad alzare la coda, segno di vigore e di razza molto apprezzato dagli appassionati di ippica. Lo zenzero si armonizza bene con essenze più morbide come quelle estratte da agrumi (arancio) e da legni (sandalo, cedro),con incenso, rosa o patchouli, per massaggi o per bagni rigeneranti, tonificanti e riequilibranti.

giovedì 14 gennaio 2016

Il fiore che ricarica l'organismo: la Scarpetta di Venere

Il suo nome botanico è Cypripedium, ma è molto noto come“scarpetta di Venere”, un tipo di orchidea splendida, usata come pianta ornamentale e molto ricercata proprio per la bellezza dei suoi grandi fiori colorati. Ma non tutti sanno che con questi meravigliosi fiori si può preparare un rimedio che si chiama Lady's Slipper, dalla grande forza vibrazionale, molto utile in caso di affaticamento, stanchezza, nervosismo e assenza di energia. Proprio perchè indicato in caso di esaurimento o perdita di forza e vitalità  è indicato per chi ha lavorato o studiato troppo e si sente stanco mentalmente.


Sarete felici di sapere che questo rimedio può anche essere utile a coloro che lamentano assenza di vitalità calo del desiderio e delle prestazioni sessuali, tanto da essere impiegato come un rivitalizzante. La sua azione si esplica anche come “tonico” del sistema nervoso, quindi aiuta le persone a utilizzare al meglio il proprio potenziale, i talenti e le capacità; a sbloccare e mobilizzare l’energia psicofisica, e a ridistribuirla nell’organismo stimolando una maggiore armonia del corpo e della mente.

Ma le sue proprietà non si limitano a questo,  è ottimo anche in caso di dolori, in particolare ai piedi e alle gambe: basta applicarlo localmente sotto forma di bagni o massaggi, aiuta a migliorare la circolazione e a contrastare gonfiori, indolenzimento e contratture. Uso: versare 10 gocce di essenza in una bacinella riempita di acqua tiepida e immergere i piedi per 10 minuti. Per il massaggio, emulsionare 3-4 gocce a un cucchiaio di crema base e applicare su pianta e dorso dei piedi.

Versare 4 gocce di Lady’s Slipper in una boccetta con contagocce da 30 ml. Aggiungere 2 cucchiaini di brandy e riempire con acqua minerale naturale. Assumere 4 gocce 4 volte al giorno, lontano dai pasti, per 3 settimane.

venerdì 8 gennaio 2016

Vetiver, olio essenziale

Nome botanico: Vetiveria zizanioides
Famiglia: Poacee
Provenienza: India
Estrazione: dalle radichette
Profumo: legnoso, dolce o secco
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Mercurio
Proprietà: antisettico, depurativo, stimolante della circolazione, tonico, sedativo del sistema nervoso
Principali indicazioni: astenia, depressione, tensione nervosa, insonnia, reumatismi, dolori muscolari, acne, seborrea


Il vetiver è una pianta erbacea originaria dell'India meridionale e dello Sri Lanka, dotata di un complesso intreccio di radichette bianche sotterranee. Da queste viene estratta un'essenza dall'aroma intenso, legnoso, che può variare nel sottotono, da dolce a secco, a seconda dell provenienza geografica.

In Oriente le componenti verdi della pianta vengono intrecciate per formare delle aromatiche stuoie, mentre l'olio viene denominato, per le sue caratteristiche, "olio della tranquillità". Il profumo è molto gradevole e viene utilizzato spesso per aromatizzare cosmetici e profumi. Il suo impiego in aromaterapia riguarda in particolare la sfera psichica, su cui esercita un'azione di stimolazione in caso di stanchezza, depressione, scarsa energia e un effetto riequilibrante in caso di stress, paure, tensioni.

L'azione esercitata dal vetiver varia da soggetto a soggetto e va "testata" individualmente: su alcuni prevale l'effetto rilassante e sedativo, che si esplica per esempio con un bagno o un massaggio serale, prima di andare a letto, per conciliare il sonno; su altri invece esercita maggiormente un'azione tonica ad energizzante. In quest'ultimo caso è consigliabile utilizzare l'essenza per una doccia mattutina ed evitare l'applicazione alla sera, per non attivare e stimolare il sistema nervoso e rendere quindi più difficoltoso l'addormentamento.

Per massaggi è indicato in caso di contratture e dolori muscolari; aggiunto all'acqua, per impacchi e lacaggi, è utile per l'igiene della pelle grassa o con tendenze acneiche.


venerdì 25 dicembre 2015

Tonico, depurativo,drenante: il sedano rapa

Avete mai assaggiato e cucinato il sedano rapa? E' una qualità di sedano cicciotto e bitorsoluto, fresco e delicato, croccante e appetitoso. Buonissimo da consumare esclusivamente a crudo sia come contorno che mescolato ad altre insalate. Oggi lo si trova in quasi tutti i supermercati, ed è ricchissimo di proprietà digestive, toniche, rimineralizzanti, da non far mancare sulla nostra tavola soprattutto in estate. 


La ricchezza delle sue proprietà è dovuta al fatto che il suo ciclo di crescita è più lungo rispetto agli altri ortaggi, per questo assorbe dal terreno molti principi attivi depurativi e sali minerali stimolanti, tra cui magnesio, manganese, iodio, ferro, rame, potassio, sodio, calcio, fosforo, preziosi per il metabolismo di surrene e pancreas, oltre alle vitamine A, B, C, indispensabili per conservare l’elasticità dei tessuti e combattere l’azione invecchiante dei radicali liberi. Per quanto ancora sconosciuto a molti, durante il Medioevo  e il Rinascimento il sedano rapa veniva usato come un vero e proprio medicinale. Contiene pochissime calorie (solo 23 per 100 grammi di prodotto) ed è ritenuto persino afrodisiaco.

Potete centrifugarlo, dopo averne eliminato la buccia e depurerete surrene e pancreas. Per un mese, bevete mezzo bicchiere di succo centrifugato fresco prima dei pasti principali. Drenante di reni e fegato, regola anche i processi digestivi e stimola l’attività del surrene, aumentando la resistenza allo stress.

 ATTENZIONE: il consumo quotidiano di succo di sedano rapa va evitato durante la gravidanza, visto che questo ortaggio ha anche la capacità di promuovere le contrazioni uterine. Lo stesso vale per i piatti a base di sedano rapa fresco, ugualmente sconsigliato alle gestanti.

Il sedano rapa deve essere consumato sempre e solo fresco, poiché la cottura distrugge le vitamine di cui è ricco. Ottimo da abbinare allo yogurt ed erba cipollina, un pizzico di curry,  sale e pepe a piacere da gustare come contorno o da solo come antipasto: oltre a stimolare pancreas e surrene, è anche un ottimo alleato contro la pigrizia intestinale.

lunedì 7 dicembre 2015

Il tè verde nella cosmesi naturale: viso e corpo

Sono molti gli estimatori del , quale bevanda dalle molteplici proprietà benefiche, non a caso tutti conoscono le qualità del tè verde per la salute. Ma oltre ad essere un vero e  proprio elisir di salute, il tè viene impiegato con successo anche in cosmesi.


Esistono infatti molte linee cosmetiche a base di tè verde per la cura di viso e corpo, ma noi, possiamo anche fare a meno di acquistare costosi prodotti, e preparare degli ottimi trattamenti viso a partire da un buon infuso di tè verde. Ecco come.
1) Provate a lavarvi il viso con il tè rimasto nella teiera dopo aver consumato l'infusione, deterge la pelle e combatte i foruncoli e gli esantemi lievi.
2) Dopo aver pulito il viso con il consueto latte detergente e prima di applicare la vostra crema, utilizzate al posto del tonico, un infuso di tè verde che, oltre a tonificare la pelle del viso, avrà un sicuro effetto rassodante, dovuto al beneficio dei tannini presenti in grande quantità. Passatelo sul viso aiutandovi con un batuffolo di cotone e aspettate 5 minuti prima di passare la vostra crema.
3) Per mantenere l'effetto rassodante dei contorni del viso, applicate una volta a settimana una maschera di bellezza con le foglie del tè verde.
4) Fra le proprietà cosmetiche del tè verde possiamo annoverare il suo effetto protettivo rispetto ai raggi ultravioletti, riducendo così il rischio di invecchiamento precoce della pelle: un tampone di stoffa immerso nell'infuso e cosparso sulla pelle del corpo aiuta a proteggere la pelle dal sole, mentre se desiderate intensificare l'abbronzatura provate a far macerare per una settimana in olio di mandorle dolci tre cucchiai di tè nero.
5) Se desiderate mantenere un colorito ambrato anche dopo l'estate, provate a lavare il viso con un infuso di tè oppure picchiettate l'epidermide con un batuffolo di cotone imbevuto di tè lasciato infondere a lungo e ad elevata concentrazione. Unica raccomandazione: devono far attenzione le donne con la pelle secca.
6) Il tè verde ha un potere astringente e la sua infusione può essere utilizzata, con qualche goccia di succo di limone, per frizionare le pelli grasse.


martedì 1 dicembre 2015

Patchouli, olio essenziale

Nome botanico: Pogostemon patchouli
Famiglia: Labiate
Provenienza: Malesia, India
Estrazione: dalle foglie
Profumo: ricco, persistente, pungente
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: afrodisiaco, antidepressivo, stimolante, sedativo, antitarmico, antiparassitario, antisettico, cicatrizzante, repellente per gli insetti, antinfiammatorio, deodorante
Principali indicazioni: ansia, depressione, stress, diminuzione della libido, problemi della pelle

L'aroma inconfondibile del patchouli, per le sue caratteristiche particolari, o è molto amato e ricercato, oppure ingenera una sorta di rifiuto e di fastidio. Il suo odore, pesante e persistente, attiva reazioni personali: per alcuni, gli amanti del patchouli, ha qualcosa di animalesco, di piacevolmente stordente, sensuale e stimolante, che accende l'immaginazione e richiama alla memoria atmosfere orientali pesanti, cariche di profumi, di spezie, di stoffe drappeggiate, di mistero e di emozioni; per altri, i detrattori, meno poeticamente ricorda l'odore stantio di muffa che si sprigiona all'apertura di un vecchio baule in soffitta.

 Al di là delle caratteristiche intrinseche delle singole essenze, le reazioni individuali ai profumi variano da persona a persona e dipendono dalle emozioni e dalle memorie che, durante la vita, si collegano a un determinato odore: l'effetto fortemente afrodisiaco del patchouli, riconosciuto tra le sue proprietà, non va affatto dato per scontato; può essere inebriante e stimolare la libido, oppure nauseare e infastidire. Quindi, prima di sperimentarlo nella vita amorosa, è consigliabile fare una piccola indagine preliminare con il proprio partner. Le proprietà del patchouli non si fermano però all'alcova: infatti è uno degli oli più utili per il sistema nervoso in caso di disturbi emotivi e  d'ansia.

Essenza solare, come il Sole è tonico e stimolante, in caso di depressione e di torpore mentale, dove aiuta nella concentrazione; è invece sedativo e tranquillante in caso di ansia. E' molto benefico per i disturbi della pelle: svolge un'azione antinfiammatoria nelle dermatiti, acne, screpolature, bruciature; è battericida e antimicotico per le infezioni e le micosi cutanee. Massaggiato sull'addome è astringente in caso di diarrea o emorroidi. In Oriente viene usato per inattivare il veleno in caso di morso di serpenti velenosi; nei nostri climi, più semplicemente, può essere usato per tenere lontani gli insetti e in caso di punture. Per uso domestico, negli armadi, preserva il vestiario da tarme e insetti.


venerdì 23 ottobre 2015

Tè e cura del corpo, efficacia naturale garantita

Ciò che possiamo fare con il tè per la cura del nostro corpo è davvero molto. Oggi vorrei darvi a lcuni suggerimenti utili ed efficaci  per usarlo e ricordate che del tè non si butta via nulla!

Cura del viso
Ecco come preparare uno scrub delicato: versate mezzo bicchiere di olio di cocco in un recipiente,  aggiungete due cucchiai di zucchero integrale di canna e 1 cucchiaio di tè verde in polvere. Amalgamate tutto e il vostro scrub è pronto.
Tonico: mescolate due cucchiai di infuso tè verde e qualche goccia di succo di limone: ecco  un tonico per il viso antiossidante. Si applica mattina e sera con un batuffolo di cotone sulla pelle pulita.
Uomini: dopo la rasatura, passate sulla pelle arrossata una bustina di tè utilizzata e ancora umida, oppure tamponate il volto con un fazzoletto inumidito con infuso di tè verde. Fate un infuso molto forte di tè verde e, con l'aiuto di un batuffolo di cotone, tamponate brufoli e punti neri.
Non buttate via le foglie del tè: se applicate  umide sul volto avrete una maschera di bellezza antiossidante e illuminante.


Cura dei capelli 
Per preparare l'henné potrete utilizzare il tè nero così da rendere ancora più vivi i riflessi di questa colorazione. Il tè è ottimo anche per curare capelli opachi e spenti: utilizzate un infuso di tè verde per l'ultimo risciacquo, aggiungendovi anche 1 cucchiaino di aceto di mele. Se soffrite di forfora, dovete massaggiare, prima dello shampoo la vostra cute con un asciugamano o fazzoletto di cotone imbevuto in infuso di tè verde.

Cura dei piedi e mani
Diluite in un catino d’acqua calda una tazza di infuso di tè verde e due o tre cucchiai di sale grosso per garantirvi un pediluvio  rilassante.  Se nei piedi vi sono calli e duroni, applicate una bustina ben strizzata e ancora tiepida per 20 minuti al giorno per ammorbidirli.


Cura della pelle
Se vi siete scottati, allora applicate dei panni in cotone imbevuti di tè o le bustine di tè direttamente sulle zone interessate.


giovedì 8 ottobre 2015

Citronella, olio essenziale

Nome botanico: Cymbogon nardus
Famiglia: Graminacee
Provenienza: India
Estrazione: dalle foglie
Profumo: fresco, di limone
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Mercurio
Proprietà: tonica, stimolante, antisettica, insetticida, deodorante, rinfrescante, digestiva, antispastica
Principali indicazioni: repellente per gli insetti, ipersudorazione, seborrea, colite, cattiva digestione, affaticamento, cefalea, febbre


L'essenza di citronella, detta anche erba limoncina, per il suo profumo fragrante che richiama quello del limone, ha un buon potere antisettico e tonico che può renderla utile nelle affezioni febbrili. In caso di stanchezza o ipersudorazione aggiungerla nell'acqua per un buon bagno rivitalizzante e rinfrescante; massaggiarne una o due gocce sulle tempie in caso di testa pesante, o sulla regione gastrica e addominale per chi soffre di digestione lenta o meteorismo.

Come per altre essenze dall'aroma limoncino, tiene lontani gli insetti, sia per gli uomini che per gli animali, e previene gli attacchi delle zanzare, se frizionata leggermente sulla pelle nelle parti esposte.

lunedì 28 settembre 2015

Issopo, olio essenziale

Nome botanico: Hyssopus officinalis
Famiglia: Labiate
Provenienza: bacino del Mediterraneo
Estrazione: dalle sommità fiorite
Profumo: dolce, speziato, erbaceo
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Giove
Proprietà: espettorante, antisettico, tonico del cuore e del respiro, sudorifero, febbrifugo, cicatrizzante, digestivo, antireumatico
Principali indicazioni: bronchite, tosse, asma, influenza, reumatismi, scottature, eritemi, contusioni, traumi, affaticamento, convalescenza
Precauzioni: non usare in gravidanza e in soggetti epilettici

L'issopo è menzionato frequentemente nella Bibbia come una pianta purificatrice: "Aspergimi, Signore, con l'issopo e sarò purificato"; per gli Ebrei era una pianta sacra. La tintura di issopo, per la sua azione depurativa, è consigliata a primavera come cura disintossicante. Come le piante sotto il dominio di Giove, è antispasmodica, balsamica, emolliente, espansiva e confortativa, restitutiva di energia. Per gli antichi "scioglie la flemma nel petto e nel polmone e fortifica". Stimola infatti il riassorbimento degli umori corporei, quali linfa, plasma, mucosità in genere, quando diventano eccessivi e vischiosi.

L'essenza trova quindi indicazione nelle affezioni dell'apparato respiratorio, dove ha un'azione tonica e stimolante sul respiro e fluidificante delle secrezioni sotto forma di inalazioni o per frizioni sul petto. Agisce sulla mente con un effetto tonico, rendendola più chiara e lucida, con un'azione simile all'essenza di basilico ma meno incisiva e penetrante. Molti popoli antichi profumavano il pane con issopo per assicurarsi longevità, perchè esso purifica il sangue e la mente.

E' tonica anche sul circolo, dove tende ad innalzare la pressione arteriosa; per questo è indicata nelle astenie postinfluenzali, nelle anemie, nei soggetti linfatici, mentre è sconsigliata in caso di ipertensione arteriosa. Sulla pelle, per compresse fredde, aiuta il riassorbimento di ematomi e accelera la guarigione di ferite. L'acqua di issopo, derivata dal processo di distillazione dell'olio essenziale, è di carattere prettamente maschile e rappresenta un ottimo tonico dopobarba per la toelette dell'uomo.


giovedì 17 settembre 2015

Cumino, olio essenziale

Nome botanico: Cuminum cyminum
Famiglia: Ombrellifere
Provenienza: Egitto
Estrazione: dai semi
Profumo: caldo, speziato, aromatico
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Mercurio
Proprietà: antisettico, antispastico, depurativo, digestivo, antifermentativo, stimolante, tonico, afrodisiaco, battericida, antitossico
Principali indicazioni: disturbi digestivi, coliche addominali, intossicazioni, stnachezza, debolezza
Precauzioni: può causare irritazioni su pelli sensibili


Il cumino era una spezie tra le più usate nell'antichità e veniva impiegato per aromatizzare i cibi e il vino. Rispetto alle altre piante appartenenti alla famiglia delle Ombrellifere (coriandolo, finocchio, anice) ha proprietà digestive anche più spiccate: stimola l'appetito, aiuta la peristalsi, previene gli spasmi e le fermentazioni intestinali; un infuso di semi di cumino veniva servito dopo i pasti per facilitare la digestione.

E' un componente fondamentale della miscela del curry. Per gli Arabi esso stimola il desiderio sessuale, mentre per gli Indiani lo inibisce. E' tonico e stimolante ed è indicato in caso di debolezza, cefalea, esaurimento.

mercoledì 19 agosto 2015

Basilico, olio essenziale

Nome botanico: Ocymum basilicum
Famiglia: Labiate
Provenienza: Asia
Estrazione: dalla pianta fiorita e dalle foglie
Profumo: fresco, pungente, balsamico
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Marte
Proprietà: tonico nervoso, stimolante surrenale, digestivo, antisettico, emmenagogo (stimola le mestruazioni), antispasmodico, febbrifugo
Principali indicazioni: ansia, depressione, stanchezza, affaticamento intellettuale, punture di insetti, cefalea, cattiva digestione, tosse, sinusite, raffreddore, mestruazioni scarse, dolori muscolari

Gli antichi, per determinare se un particolare luogo era propizio alla salute, osservavano se vi cresceva rigogliosamente il basilico. In questo caso quel luogo era considerato favorevole e salutare. I cinesi consideravano il basilico una specie di medium vegetale, in grado di far comunicare con il mondo degli spiriti, mentre nel Medioevo esso era l'anima dell'orto, attirava la benevolenza divina e scacciava i demoni

Per gli Egizi era considerata una pianta solare, mentre altre culture la considerano una pianta prevalentemente marziale. Marte, il dio della guerra, rappresenta simbolicamente il principio attivo, l'azione finalizzata a uno scopo, l'energia intensa, accelerante, la forza, la combustione. Se guardiamo alle proprietà del basilico, vediamo che esso ha un aroma piccante e caldo, frizzante, ed è il migliore tonico per il sistema nervoso: cancella la stanchezza, combatte lo stress, ha azione antidepressiva e vitalizzante, stimola la memoria, aumenta la resistenza alla fatica per la sua azione tonica sulle ghiandole surrenali, ha un effetto euforizzante. 

E' particolarmente adatto per le persone iperattive e stressate. Per "ritrovare la carica" si consiglia di aggiungere l'essenza all'acqua del bagno o della doccia, o di strofinarne una o due gocce sui polsi o su un fazzoletto. E' consigliato anche in caso di convalescenza e nei disturbi della motilità degli arti. Per disturbi digestivi legati allo stress e alla tensione nervosa è utile massaggiarne una o due gocce a livello della regione dello stomaco; per raffreddori cronici o sinusite usare inalazioni umide. Sulle pelli sensibili può provocare irritazioni se applicato puro, per cui è meglio diluirlo in olio vegetale. Come tutte le essenze che agiscono sul sistema nervoso, va usata in dosi moderate, per no navere un effetto sedativo successivo a quello stimolante.

sabato 4 luglio 2015

Levistico, di un brodo e di alcuni infusi

Levisticum viene dal verbo latino levare perché la pianta solleva dalle digestioni difficili; officinale perché usato nelle antiche farmacie. ll levistico, o sedano di montagna, spesso si trova nei pressi di antiche malghe o in zone abbandonate dove un tempo c'erano gli orti. Infatti nei tempi andati questa pianta era molto coltivata, venendo usata sia come condimento che come medicinale. 


Originario dell' Europa meridionale, il levistico ebbe grande fortuna presso Greci e Romani e in Apicio lo troviamo pressoché dovunque. Successivamente furono i Benedettini a tenerlo in auge, utilizzandolo macerato nei liquori e negli 'elisir a scopo digestivo.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apiacee (ex Ombrellifere). Di notevole struttura con parecchie radici succose e fusto cilindrico, molto alto e ramificato. Le foglie alla base sono molto grandi, composte in stratificazioni di due o di tre. Le foglie superiori sono più piccole e prive di gambo. I fiori sono riuniti in grosse ombrelle di colore giallognolo e il frutto è formato di due parti secche, contenenti ognuna un solo seme. Le foglie si raccolgono in primavera-estate, i fiori in luglio-agosto. L'essiccazione avviene disponendo le foglie su di un telo, in luogo aerato. Le ombrelle vengono riunite in mazzi e appese in luogo ombreggiato. Quando sono ben secche si battono per separare i semi. Si conservano in vasi di vetro e questo è uno dei casi, non molto frequenti, in cui le foglie secche sono più aromatiche di quelle fresche. I principi attivi sono olio essenziale, sostanze resinose, sostanze tanniche e acidi organici. Possiede qualità terapeutiche molto notevoli essendo un potente diuretico e tonico dell'intestino.

Utilizzo

Oggigiorno il levistico non è molto usato in cucina, a torto perché le foglie danno un profumo particolare a minestroni, sughi e altre pietanze.
Brodo vegetale: mettere in una pentola, con un litro e mezzo d'acqua fredda, 2 patate, 3 carote, 1 cipolla, 1 pomodoro, 1 gambo di sedano e una foglia spezzettata di levistico. Portare a ebollizione a fuoco molto moderato, salare e lasciar cuocere per circa un'ora. Togliere dal fuoco, eliminare le verdure e passare il brodo attraverso il colino.
Nella medicina popolare, illevistico è stato sempre utilizzato. Tra i montanari è radicato l'uso di liberare le vie aeree dal catarro solamente inalando i vapori dell'acqua bollente in cui si gettano ripetutamente a pizzichi le foglie e i frutti seccati.
Infuso depurativo: versare 30 g di radice di levistico in un litro d'acqua bollente. Filtrare il liquido intiepidito e berlo a tazzine durante il giorno.
Infuso contro il meteorismo intestinale e le flatulenze di stomaco: in un litro d'acqua bollente versare 10 g di semi di levistico e bere l'infuso filtrato nella dose di tre tazzine al giorno.


domenica 7 giugno 2015

Oligoelementi, Rame

RAME
Il rame è un ottimo antinfiammatorio e antinfettivo, preso nei primi sintomi influenzali (1 fiala o 7 granuli sublinguali ogni 4 ore) in un paio di giorni risolve il problema, evitando inoltre lo stato di stanchezza classico del dopo influenza. Utile nelle manifestazioni infettive e infiammatorie croniche, ma soprattutto in quelle che sono accompagnate da un importante aumento della velocità di sedimentazione dei globuli rossi.

Necessario per fissare i metalli e i minerali nel nostro organismo,  influenza l’ipofisi, le ghiandole surrenali, e l’apparato genitale, inoltre fissa il calcio, catalizza la vitamina C, combatte le infezioni, ed è un tonico generale, in quanto sopperisce alle carenze epatiche.


giovedì 19 febbraio 2015

Centaurea, usi e proprietà

La centaurea,  Centaurium erythraea,  si utilizza per diversi disturbi e per le sue molteplici azioni, fra cui la stimolazione dell'appetito e la digestione. È anche impiegata come tonico generale, contro la stanchezza, come diuretico, o in applicazione locale come antisettico.

Uso interno: stimola la digestione, grazie alle proprietà aperitive e febbrifughe. Tonico del fegato e della bile, calmante, diuretico, sedativo dell'apparato digerente, vermifugo, depurativo.

Uso esterno: svolge anche un'azione cicatrizzante. È un antisettico locale.


Si consiglia alle persone convalescenti per la ripresa del peso corporeo. Ottima per contrastare la perdita di appetito temporanea, i problemi digestivi e gastrointestinali lievi. Favorisce le secrezioni del fegato e dello stomaco. Per la presenza di sostanze amare stimola l'attività a carico dello stomaco in modo riflesso, favorendo così la secrezione dei succhi gastrici. Buon un tonico generale contro la stanchezza. Combatte i parassiti intestinali, previene i calcoli biliari, i problemi epatici e le emicranie.

Applicata localmente come antisettico, è utile anche per eliminare i pidocchi o combattere la caduta dei capelli. La genzianina, un composto alcaloide, le conferisce eccellenti proprietà antinfiammatorie. In alcuni casi di diabete, la centaurea viene impiegata come stimolante del pancreas.

Il primo ad utilizzarla fu, secondo il mito, il centauro Chirone per curare una ferita al piede prodotta da una freccia avvelenata scagliata da Ercole. Da quel momento, la pianta venne ritenuta magica. I Galli la utilizzavano come antidoto contro i morsi di serpente e come febbrifugo, ma la usavano anche i discepoli di Ippocrate, tra il V e IV secolo a.C.


In fitoterapia, si utilizzano principalmente le sommità fiorite essiccate. Contiene:  eterosidi amari tra cui l'eritaurina; la sweroside viene trasformata in genzianina nell'organismo e ha proprietà sedative. Polifenoli: acidi fenolici e flavonoidi che svolgono un'azione febbrifuga. Alcaloidi: genzianina. Triperteni. Simile alla genziana, la centaurea minore contiene diversi principi amari, lattoni, acidi organici, derivati fenolici e anche un alcaloide come la genzianina.

Dosaggio

- Infuso: un grammo di fiori secchi in una tazza di acqua bollente. Consumare tre tazze al giorno. Per l'inappetenza, si raccomanda di bere l'infuso da una mezz'ora a un'ora prima del pasto. Per favorire la digestione, bere l'infuso appena dopo il pasto. Il trattamento non deve superare i dieci giorni. Per attenuare il sapore amaro dell'infuso, è possibile zuccherarlo utilizzando del miele.
 - Applicazione locale: decotto da preparare utilizzando da 30 a 50 g di fiori secchi per litro di acqua. Lasciar bollire da due a tre minuti. Eseguire da una a due frizioni al giorno per combattere i pidocchi o contrastare la caduta dei capelli.
- Tintura madre: versare 30 gocce in un bicchiere di acqua, da una a tre volte al giorno. - Come polvere: compressa da 0,25 g da assumere al momento dei pasti, da due a quattro al giorno.
- Lozione: su compresse di garza per curare ulcere su gambe, ferite atone o contrastare la caduta dei capelli.
- Vino di centaurea: contro l'anemia e le convalescenze tardive, versare 60 g di centaurea minore in un litro di vino. Lasciar macerare otto giorni, passare, poi filtrare. Chiudere con un tappo e conservare al fresco. Berne un bicchiere prima dei pasti.

Non deve essere consumata da persone che soffrono di ulcera gastrica o duodenale. Ne è sconsigliato il consumo anche alle donne incinte o che allattano. La centaurea minore è controindicata anche nei casi di infiammazione del tratto intestinale. Non va utilizzata nei bambini e nei ragazzi di età inferiore ai 18 anni (in base alle raccomandazioni dell'Agenzia europea del farmaco).



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