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venerdì 23 ottobre 2015

L'Acetosa, di qualche proprietà e la ricetta della salsa verde del 1766

Rumex significa "lancia" ed è riferito alla forma delle foglie; aceto sa per il sapore simile all' aceto. E certo che gli Egizi la raccoglievano in abbondanza e la servivano a fine pasto, come digestivo, persino alla mensa dei Faraoni. Anche i Romani ne fecero molto uso ' sia in cucina che come medicinale e la si ritrova menzionata da molti autori, fra i quali non manca Virgilio. Nel medioevo la si coglieva tenera per farne minestre e salse e per aggiungerla alle insalate, sottolineandone anche il valore medicinale, come in questo passo dei Consulti medici del Cocchi: "Sia il pranzo consistente in minestra brodosa molto, di carne con pane o paste, e bollitura di lattuga o d' acetosa" .


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Possiede fusto rotondo, leggermente scanalato; alla fioritura può raggiungere il metro di altezza. Le foglie della base hanno lungo gambo e sono a forma di lancia con punta acuta e margine ondulato; quelle del fusto sono prive di gambo. I fiori sono portati in una lunga spiga terminale e hanno sesso separato; il colore è verde chiaro sfumato di rosa. Il frutto è secco, contenente un solo seme (achenio) ricoperto da lamina alata ed ha colore rosso-bruno. Detta anche erba brusca, l'acetosa si trova nei prati e luoghi erbosi di tutta Italia ed è comune sino a 2000 m. Le foglie si raccolgono in primavera, nel periodo che va da marzo a fine aprile. Si usano sempre crude e quindi non vanno essiccate. Il sapore decisamente interessante e aromatico ha spinto gli orticoltori a selezionare anche aceto se da orto e se ne vendono le sementi con il nome di Rumex acetosa varohortensis o anche Rumex hispanicus. L'acetosa è ben dotata di ferro, molto ricca di calcio, di fosforo, è ricchissima di vitamina A, ha discrete quote di vitamina C e fibre alimentari. Fra i suoi componenti vi sono numerosi composti organici. Possiede proprietà ricostituenti, lassative, diuretiche, digestive, toniche, rinfrescanti, antinfettive, aperitive e depurative.

Utilizzo

Le foglie raccolte prima della fioritura, crude, sono ottime sui pomodori, in frittate e minestre. Tritate e miste a burro per tartine. Cotte, insieme ad altre erbe, per minestre. Il Cuoco piemontese, pubblicazione del 1766, riporta questa salsa verde all' acetosa: "Pestate un pugillo di acetosa in un mortaio, spremetene il sugo, indi passatelo allo staccio; mettetevi dentro del buon butirro maneggiato con farina, sale e pepe grosso, fate legare la salsa sul fuoco e servitene tanto di grasso, come di magro". Assai simile a questa preparazione è un' antica salsa lombarda: quella detta all' erba brusca. Le proprietà medicinali dell' acetosa sono sempre state tenute in grande considerazione soprattutto nelle campagne, tant'è vero che nel Milanese le fu anche dedicata una canzoncina. Le foglie di questa pianta hanno la proprietà di far sparire tanti piccoli disturbi quando si mangiano in quantità adeguata. Inoltre fanno passare, strofinate sulle parti interessate, le bruciature e le irritazioni dovute alle ortiche. Una manciata di foglie bollite per alcuni minuti in un litro d'acqua danno ristoro ai piedi stanchi e che sudano facilmente. Un decotto di foglie d'acetosa al 5% serve a lenire le infiammazioni della bocca e della gola in gargarismi e sciacqui.
Cataplasma contro gli ascessi freddi: un pugno di foglie cotte, intiepidite e mescolate a un cucchiaio d'olio purissimo d'oliva. Applicare mediante una falda di garza. Un'unica controindicazione: per la presenza di ossalati è sconsigliato un uso costante ed eccessivo di acetosa a chi soffre di calcolosi, di disturbi gastrici ed epatici.

Tè e cura del corpo, efficacia naturale garantita

Ciò che possiamo fare con il tè per la cura del nostro corpo è davvero molto. Oggi vorrei darvi a lcuni suggerimenti utili ed efficaci  per usarlo e ricordate che del tè non si butta via nulla!

Cura del viso
Ecco come preparare uno scrub delicato: versate mezzo bicchiere di olio di cocco in un recipiente,  aggiungete due cucchiai di zucchero integrale di canna e 1 cucchiaio di tè verde in polvere. Amalgamate tutto e il vostro scrub è pronto.
Tonico: mescolate due cucchiai di infuso tè verde e qualche goccia di succo di limone: ecco  un tonico per il viso antiossidante. Si applica mattina e sera con un batuffolo di cotone sulla pelle pulita.
Uomini: dopo la rasatura, passate sulla pelle arrossata una bustina di tè utilizzata e ancora umida, oppure tamponate il volto con un fazzoletto inumidito con infuso di tè verde. Fate un infuso molto forte di tè verde e, con l'aiuto di un batuffolo di cotone, tamponate brufoli e punti neri.
Non buttate via le foglie del tè: se applicate  umide sul volto avrete una maschera di bellezza antiossidante e illuminante.


Cura dei capelli 
Per preparare l'henné potrete utilizzare il tè nero così da rendere ancora più vivi i riflessi di questa colorazione. Il tè è ottimo anche per curare capelli opachi e spenti: utilizzate un infuso di tè verde per l'ultimo risciacquo, aggiungendovi anche 1 cucchiaino di aceto di mele. Se soffrite di forfora, dovete massaggiare, prima dello shampoo la vostra cute con un asciugamano o fazzoletto di cotone imbevuto in infuso di tè verde.

Cura dei piedi e mani
Diluite in un catino d’acqua calda una tazza di infuso di tè verde e due o tre cucchiai di sale grosso per garantirvi un pediluvio  rilassante.  Se nei piedi vi sono calli e duroni, applicate una bustina ben strizzata e ancora tiepida per 20 minuti al giorno per ammorbidirli.


Cura della pelle
Se vi siete scottati, allora applicate dei panni in cotone imbevuti di tè o le bustine di tè direttamente sulle zone interessate.


giovedì 22 ottobre 2015

Pietre e cristalli, Selenite

Usata per connettersi e comunicare con il Divino,la selenite contiene molta energia femminile. In passato era spesso usata come bacchetta magica per facilitare il trasporto le proprie intenzioni per il Sé Superiore o l'Universo.

SELENITE
Caratteristiche: solfato idrato di calcio(gesso); sistema monoclino; famiglia dei solfati; incolore, spesso cristallizza in aggregati (rosa del deserto)

Proprietà: dà equilibrio; aiuta la concentrazione; stimola la telepatia
Disturbi: protegge nelle gravidanze
Associazione con i chakra: settimo


Cistite e colite: usi degli oli essenziali

CISTITE

Inalazione secca e diffusione ambientale: Albero del Tè, Bergamotto, Cedro, Cisto, Garofano
chiodi, Incenso, Issopo, Lavanda, Sandalo.

Lavande vaginali: con un bicchiere di aceto di mele in cui emulsionare uno o più oli, quindi aggiungere la miscela all'acqua del bidè: Albero del Tè, Garofano chiodi, Ginepro bacche, Issopo, Lavanda, Niaouli, Rosmarino, Timo rosso.


Crema: da spalmare mattina e sera su inguini, pube, vagina (esternamente), interno coscia: utilizzare
una crema neutra e aggiungere, in 50 mi di crema, 4 gocce di Bergamotto, 6 di Lavanda e 2
di Pino silvestre oppure 2 di Eucalipto. Applicare in lieve quantità e sospendere subito se si sente
bruciare o se compaiono reazioni allergiche.

Bagni ripetuti: con almeno 2 dei seguenti oli in miscela: Albero del Tè, Cedro, Eucalipto, Lavanda,
Limone, Sandalo.

Uso interno: Cisto, Coriandolo, Issopo, Limone, Menta piperita, Sandalo.

COLITE

Inalazione secca e diffusione ambientale: Angelica, Bergamotto, Camomilla romana, Canfora,
Finocchio dolce, Geranio, Lemongrass, Neroli, Palmarosa, Ylang-Ylang.
Massaggio sull'addome: Anice, Bergamotto, Camomilla romana, Finocchio dolce, Geranio, Palmarosa. Oppure provare la seguente miscela in 50 mi di olio di Mandorle dolci o in crema base
neutra: 10 gocce di Bergamotto, 6 di Camomilla romana e 4 di Finocchio dolce.

Impiastro di argilla: a cui siano stati aggiunti uno o più dei seguenti oli: Angelica, Bergamotto;
Canfora, Cannella foglie, Lemongrass, Menta piperita, Ylang-Ylang.

Uso interno: Achillea, Anice, Bergamotto, Camomilla blu, Finocchio dolce, Coriandolo, Menta
piperita, Neroli, Noce moscata.

Menta, olio essenziale

Nome botanico: Mentha piperita
Famiglia: Labiate
Provenienza: Europa, Asia
Estrazione: dalla pianta fiorita
Profumo: fresco, forte, dolce-amaro, penetrante
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Giove, Venere, Mercurio
Proprietà: antispastica, analgesica, antisettica, epatica, digestiva, astringente, cefalica, epsettorante, antinfiammatoria, tonica del sistema nervoso, febbrifuga, insetto-repellente
Principali indicazioni: affaticamento mentale, depressione, stanchezza, cefalea di origine digestiva, coliche epatiche, nausea, disturbi digestivi, aerofagia, nevralgie, dolori muscolari, febbre, influenza, bronchite, tosse spasmodica, dermatiti, dismenorrea, mestruazioni scarse
Precauzioni: non applicare direttamente  sulla pelle perchè pura può essere irritante, per cui utilizzarla diluita in olio vettore; usare poche gocce di essenza per volta


La leggenda riportata da Ovidio narra che Mente era una giovane ninfa amata da Ade-Plutone, il dio degli inferi. Persefone, la moglie di questi, per gelosia la uccise. Plutone allora la trasformò in una graziosa pianta, la menta appunto, che a ricordo di questo grande sentimento di amore sprigiona il suo intenso, balsamico profumo. Essendo stata sottratta al dio degli Inferi, la menta veniva considerata capace di vincere il male e le tenebre e di portare la salvezza. Nella tradizione cristiana è una delle piante associate alla festa di S. Giovanni Battista, nel solstizio estivo: fa dimenticare i mali, riconcilia con la vita, allontana il pensiero della morte.

Per analogia con S. Giovanni " voce di uno che grida nel deserto", veniva considerata un rimedio contro la perdita della voce. E' usanza popolare, quando la si incontra nei prati, di schiacciarne sempre con le dita una foglia e di sentirne il profumo, perchè la menta è "erba di Nostra Signora, erba buona e santa". Accompagna il Natale e si dice che a mezzanotte, così come nella notte di S. Giovanni, rifiorisca. Nella magia amorosa, questa pianta che contiene le lacrime di Plutone per la ninfa divenuta vegetale (e le lacrime di un dio sono la rugiada della felicità) è sempre presente: nei giardini romani "l'angolo amoroso"aveva una statua di Venere, la dea dell'amore, circondata da piantine di menta e si consigliava di portarvi la donna del cuore affinchè, grazie al profumo della menta, si risvegliassero e rinvigorissero i sentimenti d'amore.

Le corone delle spose, Corone Veneris, erano intrecciate da fiori d'arancio e foglie di menta; il pavimento della camera nuziale veniva cosparso con ramoscelli di menta per conciliare una dolce notte agli sposi. Dello stesso senso è l'usanza di far usare agli sposi, per lavarsi, acqua profumata di menta. Oltre che pianta dell'amore, la menta è pianta asociata alla salute: sacchettini contenenti foglie di menta venivano attaccati al colo dei malati, così come vasi di menta erano messi ai piedi del letto per poter respirare giorno e notte il suo aroma medicamentoso. Pianta sotto il dominio di Giove, che governa il fegato, gli organi digestivi, la conservazione dell'energia, la menta ha notevoli virtù fortificanti, corroboranti e stimolanti dei processi digestivi.

Depura il sangue, stimola la funzione epatobiliare e dinamizza la circolazione negli organi addominali. Questa si esplica a livello dello stomaco e dell'intestino dove combatte gli spasmi, le coliche e il gonfiore specie su base ansiosa. E' utile per la nausea e il mal di mare, in caso di indigestione e di atonia gastrica. E' leggermente afrodisiaca e si può usare in caso di impotenza. Sulla pelle dà una sensazione di fresco; in realtà l'essenza viene considerata riscaldante perchè, come per la canfora, allo stimolo freddo l'organismo risponde prima con una vasocostrizione e poi con una vasodilatazione.

La menta è anche pianta dalle proprietà mercuriane e Mercurio è il pianeta della mente, della logica, governa il sistema nervoso, è il principio della comunicazione: la menta perciò esprime l'energia della chiarezza e della vivacità mentale. Per massaggi, frizioni o bagni combatte la stanchezza, tonifica il sistema nervoso; il profumo della menta mantiene sveglia la mente, restituisce la concentrazione e la memoria in caso di surmenage intellettuale, apatia e pigrizia. E' indicata sia per chi esercita un lavoro prevalentemente intellettuale, sia per chi mangia disordinatamente o troppo e poi ha difficoltà a concentrarsi per la lentezza della digestione.

E' un eccellente analgesico in caso di cefalea, nevralgie, per compresse, calma il prurito cutaneo in caso di dermatiti (in questo caso va opportunamente diluita per non creare irritazioni). Per sciacqui cura le infiammazioni delle gengive e attenua il mal di denti; per inalazioni di vapore è espettorante e calma la tosse in caso di bronchite e asma, grazie anche alla sua azione antispastica sulle vie respiratorie. Poche gocce aggiunte al bagno o per la doccia arrecano una piacevole e persistente sensazione di fresco, utile ella stagione calda. Foglie di menta, strofinate sulla pelle tengono lontani gli insetti.

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