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martedì 5 aprile 2016

Erba della paura, erbucce, er malato ha preso un brodo

Anche le piante sono protagoniste di alcuni detti toscani, sia per le loro proprietà che per la poca considerazione in cui venivano tenute. Pisa, Livorno e Lucca ce ne danno un esempio.

ERBA DELLA PAURA: è la Stachys recta, una pianta piuttosto pelosa, con fiori gialli. Nelle campagne è conosciuta come erba della paura, perchè, specialmente le nonne, la usavano per fare un infuso col quale lavare i bambini che avevano preso uno spavento da cui si temeva potesse derivare una qualche alterazione nervosa o uno sfogo cutaneo.

Stachys recta
erba della paura
Oggi, più sbrigativamente, si fa bere un bicchier d'acqua, peccando in empirismo forse più gravemente che non somministrando un innocente bagnetto con l'erba della paura: specialmente se è acqua sospetta dei rubinetti cittadini che potrà magari guarire dagli spaventi ma fare ammalare di colera.

ERBUCCE: cose di poca importanza; nonnulla. A Pisa e a Livorno erbuccia è il prezzemolo. ERBUCCI, in Lucchersia, si chiamano scherzoasamente le brevi preghiere: "La messa è finita, ma ora c'eno gli erbucci"

ER MALATO HA PRESO UN BRODO: modo livornese e pisano per dire con metafora ironica che qualcuno ha ricevuto un aiuto economico, non molto consistente, per una fortunata combinazione.


Il mistero del cranio di 20 mila anni fa

L'archeologia si trova spesso di fronte a scoperte che suscitano non pochi dubbi e altrettante domande. Da esse spesso non nascono certezze ma nuovi interrogativi che riguardano l'uomo, le sue origini e la sua evoluzione. Quali sono i misteri che si celano dietro il ritrovamento di un cranio di 20 mila anni fa?

Nel 1970 in Kenya, e precisamente sulla Lukenya Hill, fu ritrovato un cranio di circa 20 mila anni fa, che è stato conservato presso il Museo Nazionale del Kenya a Nairobi, ma che alla luce delle ultime analisi effettuate dal dottor Christian Tryon, archeologo del Peabody Museum, e i colleghi dell’Università di Harvard, ha evidenziato dei particolari davvero stupefacenti.



Anatomicamente il cranio è quello di un uomo moderno, ma le sue caratteristiche sono molto diverse da quelle dei crani dello stesso periodo già trovati in Europa e in Africa. «Non somiglia a niente di conosciuto, mostrando la perdita di una diversità originale», spiega Tryon. «Probabilmente si tratta di una stirpe estinta». I risultati di Tryon e colleghi sono stati pubblicati sulla rivista della National Academy of Sciences.

Rispetto ai crani dei Neanderthal, ai crani degli umani moderni e ad altri resti umani fossilizzati, questi  resti mostrano dimensioni notevolmente diverse. Il cranio apparteneva certamente ad un Homo Sapiens vissuto durante l’ultima era glaciale e, tuttavia, molto diverso da quello dei suoi simili europei e africani.

«Non ci sono prove sufficienti per dire che il fossile rappresenta una sottospecie di Homo Sapiens», precisa Tryon. La scoperta suggerisce la presenza di una grande diversità umana nell’Africa preistorica, con la conseguente ramificazione di stirpi umane che non esistono più nei tempi moderni.

Lo studio di Tryon, insieme a molti altri esami condotti su fossili umani di provenienza preistorica, sta sollevando nuove domande circa le teorie consolidate sull’evoluzione e la storia degli esseri umani moderni, suggerendo che potrebbero esistere specie non ancora catalogate.

Come scoprire l'Io superiore grazie alla psicopittografia

Come abbiamo già detto, noi possediamo tutta la forza mentale necessaria per conquistare la fiducia, questa forza non ha bisogno di esser liberata per poter agire. Prendiamo ad esempio il "coraggio". Il coraggio non è l'opposto della paura, ma l'assenza di paura.

Eliminando dalla mente il senso della paura, il coraggio s'innalzerà naturalmente, senza sforzi, così come il sole al mattino che non è più nascosto dalle montagne, appare brillando ai nostri occhi.
Facciamo un esempio: mettiamo che il nostro lavoro sia all'interno in un negozio, nel quale svogliamo una serie di mansioni, ma ad un certo punto, il direttore ci chiede di fare qualche piccolo lavoro di contabilità. 

Siamo coscienti del fatto che i numeri non sono il nostro forte e lo facciamo presente il direttore, il quale, però, non se ne cura, dicendoci che non gli interessa se abbiamo attitudini per la contabilità, vuole solo che svolgiamo quel lavoro. Queste parole possono aiutare la nostra mente a sbarazzarci dell'idea che non siamo capaci di far quel lavoro.

Se un uomo è in grado di distinguere il vero Io dal falso Io, avrà la sicurezza e il coraggio. Egli è superiore a ciò che pensa di essere. Ma poichè non conosce questa verità, non gli è possibile fare l'esperienza della vita nuova che l'attende. Come accresce la sua percezione mentale, egli si accorge che la verità su se stesso è come la desidera realmente. In realtà non desidera esser collerico, ma salvaguardare la propria reputazione. 

Quando un uomo apre la mente alla verità psicologica, l'errore sparisce. Quindi bisogna utilizzare il potere d'eliminazione, abbandonando le emozioni mentali che non procurano un'autentica soddisfazione. Alla fine scopriremo il nostro Io fiducioso, così come lo scultore ottiene la sua statua all'interno del blocco di marmo.

Cura e salute dell'apparato digerente: l'efficace aiuto del carrubo

La cura del nostro apparato digerente è molto importante, perchè da essa dipende gran parte della nostra salute. In presenza di acidità gastrica, steatorrea, reflusso gastroesofageo, diete dimagranti, può venire in nostro soccorso un efficace alleato naturale: il carrubo.

La Ceratonia siliqua o carrubo è nota per i suoi impieghi per la cura di piccole lesioni quotidiane e per il suo potere di regolarizzare le funzioni digestive e per l'efficace cura della diarrea e stipsi. Il suo uso è tipicamente interno perchè grazie alla gomma di carrube svolge una efficace azione contro il reflusso gastroesofageo e inoltre attenua i sintomi del colon irritabile. Si trova in forma di polveri, frantumazioni, bevande, sciroppi e capsule.


Oltre alle suddette proprietà è efficace contro il  vomito persistente, l'acidità gastrica, la steatorrea (cioè l'eccessiva presenza di grasso nelle feci), emorroidi, anemia e carenze nutrizionali. E molti saranno felici di sapere che è un ottimo alleato delle diete dimagranti, poichè inibisce, da un lato, alcuni enzimi digestivi grazie all'elevata presenza di tannini e, dall'altro, creando una sensazione di sazietà. I ricchi nutrienti di cui è composto prevengono le eventuali carenze che possono accompagnare i regimi dimagranti.


Come detto anche per le piante descritte nei mie post precedenti, anche il carrubo è noto fin dall'antichità, infatti  nell'antico Egitto, i suoi baccelli, mescolati a miele, farina di avena e cera erano utilizzati per la cura della diarrea, infezioni oculari, i disturbi della vista e infestazione da parassiti intestinali. E' noto che i Berberi consumano i frutti del carrubo come bevanda per attenuare i disturbi digestivi. La farina di carrube è impiegata anche nell'alimentazione dei bambini come sostitutiva della farina di grano presente nel latte in polvere, per la sua scarsa capacità di provocare reazioni allergiche e per il tenore elevato di elementi nutritivi.

In fitoterapia sono i frutti del carrubo sono le parti più utilizzate perchè permettono di ottenere due prodotti distinti: la gomma di carrube, originata dal sottile involucro dei semi, e la farina di carrube, che deriva dall'essiccazione, dalla torrefazione e dalla frantumazione dei baccelli. I principi attivi del carrubo si trovano nelle pareti carnose che separano i semi dai baccelli. La polpa contiene proteine, amido e zucchero (saccarosio e glucosio) oltre che fibre, sali minerali, tannini e grassi. Inoltre contiene anche oligoelementi, come il calcio, il ferro, il magnesio, il fosforo e il silicio. La gomma di carrube contiene dei polisaccaridi, tra cui il galattomannano. Si tratta di zuccheri complessi che possono sostituire l'amido.

Anche se il consumo giornaliero di carrubo non ha alcun effetto collaterale, è sempre bene rispettare le dosi indicate per evitare i rischi di intossicazione.
 - Per curare i disturbi digestivi dell'adulto, la dose da assumere nell'arco delle 24 ore è di soli 30 g. La polvere di carrubo va sciolta nel latte, nel tè o in acqua calda. La bevanda così ottenuta può essere consumata in qualsiasi momento della giornata, in quantità minime di 2 g ogni due ore.

- Per i bambini e i ragazzi di età inferiore a 18 anni, la quantità deve essere ridotta di circa 10 g al giorno. Nei neonati, la proporzione di polvere di carrubo da assumere deve rispettare la seguente formula, ovvero: 1,5 g/kg/giorno.

- Le capsule di carrubo, di circa 330 mg, vanno assunte a pranzo per attenuare i disturbi digestivi. La dose efficace è di 2 capsule.

- Per beneficiare dell'effetto di soppressione della fame, si raccomanda di assumere da 3 a 4 e capsule di carrubo un'ora prima di pranzo.

È indispensabile consultare uno specialista prima di avviare un trattamento a base di polvere di carruba a lungo termine. Chi è diabetico, anemico, e che soffrono di insufficienza renale, devono sottoporsi ad un controllo medico. Non va somministrato ai neonati che presentano un'insufficienza ponderale, oltre che nei pazienti affetti da disturbi metabolici o che sono allergici a uno dei suoi componenti.



E' possibile osservare reazioni allergiche, come eruzioni cutanee, inoltre il carrubo rischia di modificare le azioni delle piante officinali, che riducono il tasso di glicemia nel sangue. Questa pianta officinale può aumentare in modo rilevante l'effetto delle statine o di altri farmaci per la riduzione del tasso di colesterolo. Nei pazienti diabetici è stata anche riscontrata una variazione rilevante dei livelli di insulina.

lunedì 4 aprile 2016

Da Pisa e Viareggio: E' grassa, è la su mangia, entrante, en vespri e messe dette

Pisa e Viareggio sono famose per alcune espressioni particolari che tutt'ora vengono usate nel gergo parlato. Ascoltarle, capirle e farle proprie è un lusso che dovremmo concederci per rinfrescare la nostra lingua così bella e variegata.

E' GRASSA: è più di quanto ci si poteva aspettare; meglio che nulla: un'espressione fra il contento e il rassegnato. Il Guadagnoli scriveva in una delle sue Poesie giocose:

Quando non v'eran medici e speziali,
si campava perfin novecet'anni;
ed or che di tal gente ce n'è tanta,
è grassa se si toccani i sessanta!

E' LA SU MàNGIA: è il suo tempo. Si dice, a Pisa, della stagione o del momento propizio per un determinato cibo. Per il maiale, per esempio, è "la su màngia" per Carnevale; per il cocomero, Ferragosto

ENTRANTE: ficcanaso; chi s'impiccia dei fatti altrui; sfacciato

EN VESPRI E MESSE DETTE: son tutte cose passate. E' dialetto viareggino

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