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lunedì 30 novembre 2015

Psicopittografia, Come risolvere il problema della resistenza

I progressi possono essere paragonati ai fiumi delle Ande. Partendo da una montagna, le achque gialle scorrono in una larga vallata. lungo il suo corso il fiume è alimentato da due affluenti dalle acque chiare. Gradualmente, le correnti purificatrici danno al fiume una chiarezza e una belle zza naturali. Leacque purificatrici dell'uomo sono i suoi pensieri superiori. essi compiono il miracolo di purificare il suo passato e di ridargli un corso nuovo. [Immagine mentale 23]

A questo punto, spiegheremo una cosa che ci aiuterà a mutare non solo il passato, ma anche il presente e il futuro. Quando decidete di ribellarvi ad una abitudine negativa, all'interno di voi si manifesta un'immediata resistenza. Queste abitudini non vogliono abbandonarvi, ma voi non dovete dargli tregua. Sono in gioco la pace e il progresso. Insistete fino al punto di abbattere la barriera delle abitudini. Molti si trovano in serie difficoltà nel disfarsi delle abitudini mentali

Essi sono ancora più sconcertati dalla grande resistenza ai loro sforzi per eliminare l'abitudine. Ricordate ciò che è già stato detto: un attacco frontale contro un'abitudine non fa che rafforzarla. Non crediate che l'Io abituale abbia qualche potere sulle sue abtudini. E' acquisendo un Io interamente nuovo, un Io che non sia identificato con l'abitudine, che si può sopprimere l'abitudine.

Il lime per sconfiggere raffreddore e mal di gola

Quando il raffreddore e il mal di gola non ci danno tregua rischiando di tormentarci per tutta la stagione invernale, possiamo ottenere un valido aiuto da un frutto ormai molto diffuso: il lime. Noi tutti lo conosciamo come ingrediente di molti cocktail, ma in realtà è un toccasana per i problemi delle vie respiratorie.  Il lime infatti ha delle ottime proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie e per questo è adatto alla cura di tosse e riniti.


Esso contiene infatti sostanze antiossidanti, in particolare vitamina C, tra l'altro esso veniva usato anche dai marinai per curare lo scorbuto, malattia causata dalla carenza vitaminica. Questa vitamina dev’essere assunta attraverso la dieta in quanto il nostro corpo non è capace di produrla autonomamente. In particolare è in grado di proteggere le vie respiratorie poiché è fondamentale nella formazione dell’interferone, una molecola che blocca l’entrata dei virus all’interno delle cellule. In questo modo, la vitamina C contenuta nel lime impedisce alle cellule sane di essere infettate.

Le sostanze contenute nel lime, e negli agrumi in generale, hanno un effetto benefico nel prevenire alcuni tipi di cancro, come ad esempio quelli della pelle, dei polmoni, della bocca e dello stomaco. Il merito è dell’elevato contenuto di antiossidanti di cui, fra l’altro, beneficia anche il sistema cardiovascolare. Il lime inoltre, è capace di abbassare il livello di colesterolo nel sangue. In particolare è stato rilevato che i livelli della proteina Apo B secreta dalle cellule del fegato (e normalmente elevati nei casi di colesterolo alto) calano nettamente con l’assunzione di lime ai pasti.

Spremuta:  bevete 2 bicchieri al giorno di acqua tiepida mescolata al succo di un’arancia e di un lime: l’acido citrico vi corazzerà contro le infezioni.

Tisansa calmante: se il gusto del lime vi risulta troppo acido, provate a usarne la scorza in tisana: fate sobbollire 10 minuti un cucchiaio di fiori di malva (lenitiva) insieme alla scorza di un lime biologico, poi dolcificate con un cucchiaino di miele: sfiamma la gola ed elimina eventuali placche.

Gargarismi:  mettete un lime tagliato in 4 in una ciotola, cospargetelo di sale, mescolate e aggiungete un cucchiaino di questo concentrato a un bicchiere con dell’acqua calda. Con questa soluzione fai dei gargarismi 3-4 volte al giorno. Il lime mischiato al sale (che ne aumenta l’acidità) aiuta a uccidere i microrganismi più aggressivi.



La soia una vera trasformista, parte terza

Ecco in quanti modi possiamo trovare la soia, una vera trsformista che si presenta sottoforma di svariati alimenti che se ne ricavano. In questo modo entra sotto varie forme nella nostra alimentazione a tutto vantaggio della salute.



Farina di soia:Entra nella preparazione di zuppe e salse, e per la realizzazione di pane e altri prodotti da forno. Una farina dawero nutriente.
Lecitina: Fosfolipide utilizzato nei prodotti farmaceutici e come emulsionate dall'industria alimentare per la preparazione di dolciumi, gelati e margarine. È assunto anche come integratore per combatttere l'ipercolesterolemia.
Olio di soia: Deriva dai semi della soia, ed è ricchissimo di acido linoleico e linolenico, due sostanze preziose per la salute di sangue, arterie e nervi. Ma attenzione: va utilizzato «a crudo» per condire cereali, legumi e verdure. Per friggere è preferibile l'olio extravergine d'oliva.
Latte di soia: Si ottiene dalla bollitura e dalla spremitura dei semi di soia gialla. È un cibo completo, buono nella colazione del mattino (al posto del latte). In più è un prodotto a hoc per chi presenta intolleranza al latte vaccino e per chi vuole consumare una quota inferiore di proteine animali. Entra nella preparazione di gelati, creme per pasticceria e dessert.
Tofu o formaggio di soia: Si te da tempo: diverse indagini hanno evidenziato che le popolazioni orientali, la cui dieta è a base di soia, sono assai meno soggette alle malattie «del benessere» e da invecchiamento, tipiche delle civiltà occidentali: patologie cardiovascolari, infarto, tumori alla mammella e alla prostata, disturbi della menopausa, osteoporosi.  Il consumo di ricava dalla coagulazione del latte di soia gialla ricorrendo a particolari cagli: il risultato è un prodotto di consistenza cremosa o solida. È commercializzato in panetti o in vasetti e può essere consumato «nature», oppure fritto con verdure o insieme a cereali, funghi, insalate, ecc. La versione in crema si può spalmare su crostini, gallette o pane. Sviluppa appena 72 calorie per etto ed è privo di colesterolo. Sostituisce il formaggio.
Spezzatino, bistecche e granulare di soia: Si ricavano dalla farina di soia sgrassata: azuki (fagioli di soia rossa) seccati, lavati e moliti. Spezzatino e bistecche si consumano in sostituzione della carne, per ragù vegetali, fritti, stufati e al forno. Il granulare permettte di confezionare crocchette, polpette e sughi. Un unico neo: lo sgrassamento della soia fa diminuire i grassi polinsaturi, benefici per la salute, e allora il consiglio è di non assumerli più di una-due volte a settimana. Rimpiazza la carne.
Miso: Miscele fermentate di semi o pasta di soia con riso o grano, sale, acqua e aromi vegetali. È ricco di enzimi e ha importanti proprietà anticancro. Protegge la flora batterica intestinale. Ottimo ingrediente per minestroni, zuppe, piatti a base di cereali e in piccolissime quantità anche per i dolci. I piatti con miso non vanno salati.
Tamari e Shoyu: Salse di soia che si sposano con qualsiasi genere di piatto salato. Possono essere adoperati in cottura fin dall'inizio, oppure essere aggiunti negli ultimi minuti. Sono ottimi anche nei piatti freddi, nelle insalate, nelle salse, con il pesce.
Tempeh: Deriva dalla fermentazione dei semi di soia ed è un'autentica miniera di vitamina 812, È disintossicante e depurativo. Si abbina a meraviglia con tutte le verdure e i cereali.
Germogli:Una magica e croccante verdura che spunta dai semi fatti germogliare con acqua. Autentico concentrato di vitamine ed enzimi. Si trovano in vendita nei negozi di alimentazione naturale e si possono fare in casa. Da assumere la mattina a digiuno o aggiungere crudi a insalate, macedonie, yogurt. Pasta di soia:Si ottiene dalla farina di soia, come per il grano. Pane di soia. Si ottiene dalla farina di soia, come per il grano.

domenica 29 novembre 2015

Pietre e cristalli, Vesuviana

Originaria del Monte Vesuvio,ècdetta anche idocrasio deriva dal greco e significa " forma mista " in quanto i cristalli mostrano spesso una combinazione di forme.


VESUVIANA O IDOCRASIO
Caratteristiche: silicato di calcio e alluminio; sistema tetragonale; aggregati fibrosi e microgranulari, ma anche cristalli prismatici tozzi; colori: giallo, verde, bruno e talvolta rosso e azzurro. PUò essere confusa con la grussularia e, quando si presenta come cristallo, con lo zircone.

Proprietà: infonde coraggio e apporta tranquillità, bilancia le emozioni
Disturbi: rafforza la vescica e aiuta chi soffre di insonnia
Associazione con i chakra: primo, terzo, quanrto e quinto

Il respiro del Tiglio


Il suono dei miei passi era attutito da una leggera nebbia mattutina, grigia e umida, ma non così fitta da impedirmi la vista. Seguivo a testa bassa il ritmo regolare dei miei passi lungo la stradina stretta e solitaria che costeggiava i verdi e muscosi canali sul cui greto, sassoso e vuoto, occhieggiavano splendide conchiglie di fiume, le cui valve aperte mostravano la lucida madreperla. 

 Era freddo, e certo rimanere al calduccio era stata una forte tentazione, ma dovevo camminare, e quella solitudine agreste consolava in parte il disagio stagionale.
Sapevo inconsciamente dove ero diretta, ma preferivo non prestarvi attenzione, e mi aiutavo in questo sbirciando i casolari lungo la strada, dove razzolanti e grasse galline, si riposavano appollaiate sui pioli di una scala che metteva in comunicazione la fredda terra con il fienile. Ogni tanto un solitario e dondolante papero mi accompagnava per qualche tratto. 

Svoltai a destra e continuai la mia marcetta, era la strada che in primavera avevo percorso in bici, una di quelle biciclettine fuori moda, un po' gracchiante, con le ruotine piccole, che nulla aveva a che fare con le moderne mountainbikes e i loro cambi sequenziali, una biciclettina su cui puoi pedalare con i jeans e le scarpe da ginnastica senza abbigliamento tecno e integratori. Mi accorsi che stavo sorridendo e mi compiacqui. Istintivamente rallentai, e alzai la testa, che fino a quel momento guardava imperterrita la stradina e i piedi: eccolo!

Allargai le mani e le tesi verso le volute delle molteplici braccia del verde Briareo dormiente: il mio amico tiglio. Andai ad abbracciare il suo enorme e nodoso tronco, rifugio di piccole e indifese creature, e vi appoggiai l'orecchio per sentire il suo respiro. Mi accostai, chiusi gli occhi e lasciai andare a lui i miei pensieri, nel cui turbinio colsi i versi di una filastrocca che recitai: 

"Bel vitellino accucciati,
sta' con la tua pastora 
e non l'abbandonare,
come quel giovin principe
che la sua dolce sposa,
sotto il frondoso tiglio
lasciato ha lagrimosa"

Feci fluire tutte le mie sensazioni, e mi guardai intorno: la casa del mio amico tiglio aveva delle particolarità cui non avevo fatto gran caso prima. Non tanto il bel prato, letto delle sue profonde radici, ma la casa abbandonata a poca distanza da lui, sul tetto della quale spuntava in ferro battuto, l'orizzontale falce della luna araba. Lì vicino in pietra grigia, un mezza piramide su piedi di leone. Baluardo segreto di un moro in fuga in una campagna totalmente estranea ai fasti dell'Alhambra? 
Solo la secolare presenza del mio amico tiglio ne custodiva la storia, ma non feci domande, mi accontentai della sua benevola accoglienza. Indugiai ancora un poco, indi presi congedo e, ripresi i miei passi, tornai.

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