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giovedì 7 luglio 2016

Stizza, stoppinare, storiare, stracanarsi

Stizza, stoppinare, storiare, stracanarsi, strapparsi il buco con l'ugne sono dei buffi modi di dire che noi toscani usiamo davvero spesso per definire la ritrosa dei capelli, la chiusura ermetica di una finestra e altro ancora


STIZZA: voce strana ma efficacie con la quale a Montecatini s'intende la ritrosa che a volte si forma nei capelli tenendo appoggiata la testa sul guanciale durante il sonno

STOPPINARE: chiudere bene una finestra, una porta. Quando su vuol sigillare qualcosa si ricorre alla stoppa. Ma il verbo può anche derivare dalla stoppinatura delle botti da vino durante la preparazione per la svinature: dopo che dall'interno è stata scrostata la gruma dell'anno prima, vi si introduce uno stoppino di juta impregnata di zolfo, gli si dà fuoco e si "stoppina" ermeticamente ogni chiusura della botte perchè fumo e gas della combustione liberino e preservino il legno dai cattivi odori e sapori di lezzo o muscido


STORIARE: perder tempo in lungaggini; indugiare; spazientire.

STRACANARSI: affaticarsi per un lavoro o in una corsa

STRAPANARSI: ridursi in brandelli, anche mtaforicamente. Stracciato, malridotto

STRAPPARSI IL BUCO CON L'UGNE: è un vecchio modo di dire fiorentino, ormai quasi in disuso, per significare: disperarsi ma inutilmente. E davvero non si sa se un'operazione del genere potrebbe essere più atroce o più disperata

Il cataplasma e sua utilità

Il cataplasma e sua utilità, un rimedio per molti addirittura sconosciuto ma che altri ben conoscono, se non altro nei ricordi d'infanzia. Ma sappiamo definire il cataplasma? Vediamo insieme in cosa consiste e perché fa bene


Cataplasma fa rima con ectoplasma, praticamente ci si potrebbe confondere. In realtà vi sono parole che ormai sono cadute in disuso, ma che nei secoli scorsi erano parte del parlar comune. Come cataplasma appunto.

CATAPLASMA: Mezzo curativo, costituito da una pasta composta di sostanze vegetali mucillaginose, oleose o amilacee, che viene raccolta in garza o panno sottile e applicata, per lo più calda, sulla pelle a scopo emolliente, sedativo, revulsivo. Il cataplasma appartiene alla famiglia delle preparazioni galeniche, in onore di Galeno. Tali preparazioni vengono somministrate inizialmente in dosi ridotte per accertare che il paziente accetti la cura senza grosse controindicazioni (ipersensibilità o reazioni allergiche).

"Se vuoi mandare i malanni al diavolo, ricorda le virtù del cavolo"
"Chi ogni tanto si allena, al salto della cena, mantiene vispo e snello, il corpo ed il cervello"
"Una buona insalata è l'inizio di una cattiva cena"





Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie

Il Lapacho: corteccia alleata delle difese immunitarie, è parte di un albero ed ha numerose proprietà. E' infatti antimicrobica, tonica e aiuta le difese immunitarie. 


La corteccia dell'albero chiamato Tabebuia Avallandae si chiama lapacho le cui benefiche proprietà sono note fin dai tempi antichi. E' un albero originario dell'America Centrale e le sue proprietà erano già note alle civiltà precolombiane. La corteccia di questo albero, il lapacho appunto, se staccata dal tronco ha la capacità di ricrescere in maniera repentina e questo fece dedurre a popoli come Maya, Aztechi e Incas che avesse proprietà medicamentose.



Ed infatti da studi recenti è stato evidenzisto che il lapacho è un ottimo antimicrobico, proprio per il contenuto del lapacholo, che agisce contro batteri e funghi come la candida. Per la concentrazione di sali minerali, il lapacho si rivela un ottimo tonico naturale utile a rinforzare le difese immunitarie e proteggere il corpo dalle malattie infettive.

Per trarre beneficio dalle proprietà del lapacho si può fare un infuso. Le erboristerie sono in grado di fornirvi delle tisane di lapacho da bere la sera prima di andare a letto, oppure si può anche trovare in compresse in cui è già presente la giusta quantità di principio attivo.


mercoledì 6 luglio 2016

Star fresco, starnuti sgloriati

Star fresco, starnuti sgloriati, star sull'albero a cantare, star sulle sue, stiracchio, ridanciani modi di dire per definire altrettante situazioni non sempre piacevoli. Se non altro il modo è comico.


STAR FRESCO: modo di dire ironico che significa "andare incontro a cose o conseguenze spiacevoli". "Si sta freschi se la vita la seguita a rincarare di questo passo". L'origine sarebbe dantesca (Inferno, XXXII, 117): "Là dove i peccatori stanno freschi". Ed effettivamente nell'Antenora, secondo girone, terzo cerchio, quelli ci stanno freschi davvero, dentro il ghiaccio come sono stati messi. "Star lustro" è l'equivalente di "star fresco", e senza scomodare Dante


STARNUTI SGLORIATI: a Siena sono gli starnuti rumorosi, da maleducati

STAR SULL'ALBERO A CANTARE:  gingillarsi; perdere l'occasione propizia. Forse l'origine del modo di dire può essere attribuita alla favola ricorrente in Esopo, Fedro, Apuleio e La Fontaine, di quel corvo che convinto dalla volpe a cantare aprì stupidamente il becco e lasciò cadere il cibo che vi teneva

STAR SULLE SUE: non concedere confidenze; mostrare una certa superbia

STIRACCHIO: a Siena è il lesso rifatto, ovvero gli avanzi del bollito cucinati in modo da gabellarli come una pietanza differente. "Ossessione delle famiglie toscane poco agiate" lo definì Arrigo Benedetti


Assumere correttamente gli oligoelementi

Assumere correttamente gli oligoelementi è di fondamentale importanza per la nostra salute e il nostro benessere. Conoscerli e saperne fare un buon uso può fare la differenza 


Mi soffermo ancora sugli oligoelementi, perché sono davvero importanti per il nostro benessere. Ma come tutte le cure naturali, è necessario saperli assumere nella maniera corretta.

 In commercio si trovano fiale o granuli, spesso in mix, che potenziano gli effetti di ogni singolo elemento. Salvo diversa indicazione gli oligoelementi vanno assunti a digiuno (1 fiala o 7 granuli) e tenuti in bocca per due minuti prima di essere deglutiti. 

L'oligoterapico va assunto al mattino, a digiunto dieci minuti prima di colazione. La somministrazione serale deve avvenire dieci minuti prima di cena o almeno due ore dopo cena. La durata media di un trattamento iniziale è di due mesi. I cicli di trattamento possono essere ripetuti, ma rispettando sempre una pausa di almeno due settimane.


Dieta: arginare gli attacchi di fame

Dieta: arginare gli attacchi di fame, che sono uno dei principali ostacoli per coloro che vogliono perdere peso, può sembrare difficile. In realtà ci sono alcuni piccoli trucchi da seguire e alcuni alimenti o infusi che possono rivelarsi un valido aiuto.


E' ormai arcinoto e stranoto, quando si affronta una dieta ci si trova spesso ad affrontare il momento in cui si ha un attacco di fame che può mettere a dura prova il percorso che stiamo facendo per dimagrire. Si deve comunque fare uno sforzo di volontà, ma bisogna tener presente che l'attacco di fame è dovuto al fatto che nel nostro organismo si sta abbassando il livello di insulina, fattore di cui si dovrebbe approfittare per prevenire gli attacchi di fame di carboidrati e dolci. Vediamo come.


Tè verde:  ricco di sostanze fenoliche ad attività antiossidante,  ma anche di composti come la teofillina e la caffeina che hanno un notevole potere anti fame e termogenico. Per questo motivo il tè verde ha una buona attività lipolitica che può risultare efficace nei casi di sovrappeso e nella prevenzione degli attacchi di fame. Da bere 2-3 volte al giorno, unendo a ogni tazza il succo di mezzo limone: agendo in sinergia con il tè, questo agrume ha un’azione rimodellante, antinfiammatoria e bruciagrassi.

Fate ben attenzione a non mangiare fuori pasto, tenendo conto di questo piccolo schema:
  - mangiare  sempre e solo ai pasti facendo attenzione ad introdurre quantità sufficienti di proteine (soprattutto vegetali) e di carboidrati integrali, che saziano e sgonfiano.
 - eliminare dolci e cibi conservati: sono fonte di tossine che “fissano” il grasso nei tessuti.
 - evitare i formaggi molto stagionati: contengono molti grassi e sale che poi di accumulano sotto forma di grassi soprattutto sull’addome.
 - usate invece per condire i grassi vegetali come l’olio extravergine d’oliva e quello di lino, disintossicante e bruciagrassi, e come dolcificante usate la stevia. Spezie e sale iodato per insaporire.
 - uova e soprattutto il pesce, fonte di iodio per far funzionare la tiroide e il metabolismo da alternare alle proteine vegetali (nei legumi, nei latti vegetali, nei cereali) per ridurre il grasso di riserva e favorire il senso di sazietà.
 - abbondanti quantità di frutta e verdura fresca (meglio cruda che cotta) aiutano a mantenere il metabolismo sempre attivo, riempiono lo stomaco e placano l’appetito.
- per gli attacchi di fame, uno yogurt naturale con 3-4 mandorle e un pizzico di cacao amaro o una banana: ricca di potassio, ti sgonfia.

Non dimenticate l'avena che, se presa (in compresse) prima dei pasti,  riduce l’appetito, aumentando il senso di sazietà e limitando l’assorbimento dei grassi.


martedì 5 luglio 2016

Spiga, sprocchio, stacchente

Spiga, sprocchio, stacchente, stare alla pidocchina, stare alla scocchetta sono modi di dire davvero interessanti da tenere bene a mente proprio per l'originalità 


SPIGA: i ragazzi che giocano a rincorrersi gridando "spiga!" quando non ne possono più e chiedono un momento di tregua

SPROCCHIO: in Versilia è il rovo, lo stecco pungente e anche qualsiasi cosa che punge. In senso figurato è il ragazzo vivace e anche noioso. Un festival locale della canzone ha come premio "lo sprocchio d'oro". In qualche zona si preferisce il singolare "sprocco". Al plurale lo usa anche Lorenzo Viani ne I Vageri: "Avevano tramutato la soffice lana dei materassi in sprocchi di siepe"


STACCHENTE: si tratta, evidentemente, di belle ragazze, prosperose, che "staccano", cioè risaltano. L'esempio è dal dialetto massese di una poesia di Ubaldo Bellugi:

Stacchente, culurite, bei mi omi,
da magnarle a boccate com'i pomi

STARE ALLA PIDOCCHINA: in Valdinievole significa "stare al solicino, d'inverno, e al riparo dal vento.

STARE ALLA SCOCCHETTA: stare sull'avviso, non perdere la battuta. Si dice a Prato, con ardita derivazione da "scoccare", dallo scattare con violenza della cocca della freccia sulla corda tesa dell'arco


Oli essenziali per cuore e circolazione

Oli essenziali per cuore e circolazione possono essere di grande aiuto grazie all'uso interno, all'inalazione o al massaggio ecco come fare. 


CUORE E CIRCOLAZIONE SANGUIGNA

La circolazione sanguigna può essere stimolata, analogamente alla linfatica, con massaggio,
inalazione secca e uso interno. Gli oli più attivi sui problemi di cuore sono: Arancio amaro, Arancio
dolce, Canfora, Lavanda, Maggiorana, Manuka, Melissa, Mimosa, Neroli, Rosa.

Massaggio (per disturbi di circolazione): Albero del Tè, Benzoino, Cannella foglie, Cipresso, limone,
Niaouli, Pepe nero, Rosmarino, Vetiver.

Inalazione secca (per disturbi di circolazione): Cannella foglie, Cedro, Cipresso, Eucalipto, Limone,
Pepe nero, Vetiver.

Uso interno (per disturbi di circolazione): Cannella foglie, Coriandolo, Galbano, Limone, Neroli,
Pepe nero, Rosa, Salvia, Tuberosa.

Ipertensione (un olio o più, eventualmente in miscele): Issopo, Lavanda, Limone, Maggiorana,
Melissa, Rosmarino, Ylang-Ylang. Tutti questi oli si possono usare con le 3 modalità citate all'inizio
del paragrafo.

Ipotensione (un olio o più, eventualmente in miscele): Cannella foglie, Garofano chiodi, Issopo,
Lemongrass, Pino silvestre, Rosmarino, Salvia. Anche queste essenze si utilizzano tramite massaggio, inalazione secca e uso interno.

Carote in cosmesi: maschera antirughe

Carote in cosmesi: maschera antirughe, facile, economica e soprattutto efficace. Nessuna spesa extra per la nostra bellezza, perché spesso, senza saperlo, gli ingredienti migliori li abbiamo in casa, ma non sappiamo usarli.

Perchè spendere centinaia di euro quando possiamo farci belle davvero con ciò che abbiamo in casa e con l'aiuto semplice della natura? Ecco un'efficace maschera antirughe fai da te con le carote.

Maschera antirughe alle carote 
Dovrete mescolare 1 cucchiaio di succo di carota, 2 cucchiai di miele e 1 cucchiaino di bicarbonato. Mescolate bene tutti gli ingredienti in un bicchierino di vetro. Applicate la maschera sul viso con una spatola. Lasciatela agire per 30 minuti e rimuovetela con un batuffolo di cotone o con una spugnetta immersa in acqua e bicarbonato. Se non avete a disposizione una centrifuga, sostituite il succo frullando un pezzetto di carota lessata con un po' d'acqua.

E dato che siamo in piena estate le carote possono davvero esserci di aiuto per proteggere la pelle e prepararla all'esposizione solare con l'aiuto di efficaci protezioni solari. Quindi niente di più comodo che farsi in casa una bella e sana maschera antirughe. 




lunedì 4 luglio 2016

Sommommolo, son tutti del sussi


Sommommolo, son tutti del sussi, spericolone, detti toscani per definire un dolcetto, una situazione di guadagno e un pessimista



SOMMOMMOLO: è una specie di modesta frittella di farina zuccherata. Adatto per quando "si allenta un punto" a mezza mattinata o per merenza a metà pomeriggio, si vende solo in friggitoria


SON TUTTI DEL SUSSI: si dice quando il guadagno per un certo affare va tutto a uno. Così scriveva Renato Fucini nella poesia Un ambo cèlto, un ambo sicuro:

L'hai vorsuti gioà? Te lo dicevo:
enno tutti der sussi, 'mbecillone

Cioè tanto chi ci guadagna è sempre il Lotto. Il "sussi, o lussi", a seconda delle zone, è un pezzetto di pietra o di mattone che i ragazzi rizzano per terra e ci mettono sopra ognuno la propria posta in soldi: poi, da una distanza stabilita gli tirano, facendole strisicare per terra, delle piastrelle, chiamate "murielle o morielle", da "mota" che vuol dire mucchio di pietre, ognuno cercando di colpire il "sussi" in maniera che i soldi rimangano più vicini alla propria muriella. Se il sussi non è colpito i ragazzi gridano: " Son tutti del sussi", e il gioco ricomincia.  !Essere i' sussi" significa "fare da bersaglio a scherzi e canzonature".

SPERICOLONE: pessimista; chi non ha coraggio e pensa sempre a quanche disgrazia


Cosa sono gli aminoacidi?

Cosa sono gli aminoacidi? Sono dei micronutrienti importanti per la salute della pelle, dei capelli, delle unghie, muscoli, enzimi, anticorpi e ormoni. Scopriamoli insieme


Gli aminoacidi (o amminoacidi) sono l'unità strutturale primaria delle proteine. Possiamo quindi immaginare gli aminoacidi come mattoncini che, uniti da un collante chiamato legame peptidico, formano una lunga sequenza che dà origine ad una proteina.

Gli aminoacidi, come le vitamine, i sali minerali e gli oligoelementi, appertengono al gruppo dei micronutrienti e sono i costituenti di importanti sostanze e strutture del corpo umano: pelle, capelli, unghie, ossa, muscoli, enzimi, anticorpi (sistema immunitario), ormoni.

Inoltre gli aminoacidi partecipano a vari processi metabolici (metabolismo energetico, processi di disintossicazione, sintesi dei neuropeptidi-neurotrasmettitori-ecc.) e stimolano il sistema immunitario. Vediamo i più indicati per stimolare il sistema 
immunitario.

ISTIDINA
Aminoacido abbondantemente presente nei globuli rossi e bianchi di cui regola la sintesi. Partecipa alla formazione della guaina mielinica che protegge le cellule nervose e garantisce l'ottimale conduzione dello stimolo nervoso. Precursore dell'istamina, questo importante aminoacido collabora alla funzionalità del sistema immunitario e all'insorgenza del desiderio sessuale. Nei bambini è considerato essenziale.

Riportare l'Amaranto in tavola


Riportare l'Amaranto in tavola è davvero importante per la nostra salute. Già conosciuto nell'antichità questo pseudo cereale è ricchissimo di principi nutritivi utili al nostro benessere



L'Amaranto è una pianta molto antica che è stata fra gli alimenti base delle popolazioni precolombiane. Proprio recentemente se ne sono ricoperte le benefiche qualità nutrizionali soprattutto per i celiaci, proprio perchè non contiene glutine. Ma essa è anche alla base dell'alimentazione vegetariana e vegana per la ricchezza di proteine vegetali. L'Amaranto però non è un cereale, se ne usano i chicchi che vengono preparati come i cereali.


E' una piccola pianta con fiori color rosso scuro i cui  semi commestibili che si mangiano a seguito di una cottura un po’ lunga, circa 45-50 minuti. E’ preferibile non abbinarli ad altri cibi proteici ma, ad esempio, a porzioni di verdure.

Amaranto vanta un contenuto alto di fibre,  sali minerali, calcio, ferro, fosforo e magnesio, vitamina C, vitamina A e vitamine del gruppo B. Alto anche il contenuto di proteine che lo rende un alimenti perfetto per vegani, vegetariani, celiaci e soggetti debilitati. Inoltre si adatta perfettamente all'alimentazione di anziani e bambini perchè altamente digeribile. Dell'Amaranto sono commestibili anche le foglie, apprezzate per la ricchezza in ferro. Contiene lisina, un amminoacido di cui sono carenti quasi tutti i cereali. Le fibre stimolano le funzioni dell’intestino, in particolare il colon e rafforza il sistema immunitario grazie alla notevole presenza di ferro.

Non esistono controindicazioni legate al consumo di Amaranto, ma dato che contiene in discrete quantità di acido ossalico, l’amaranto può complicare l’assimilazione da parte dell’organismo di zinco, calcio e altri minerali. E’ quindi relativamente sconsigliato a chi è affetto da patologie renali, artrite reumatoide o gotta. Inoltre, per il suo notevole contenuto proteico, non andrebbe consumato assieme ad altri cibi particolarmente proteici, quali carne, uova, latte e suoi derivati.


domenica 3 luglio 2016

Abbronzatura perfetta con la giusta esposizione

Abbronzatura perfetta con la giusta esposizione, senza rischiare di esporsi nelle ore più calde con la protezione sbagliata o addirittura senza, non è una missione impossibile come molti credono. Vediamo come.


A tutti piace una bella abbronzatura di una tonalità giusta e che si mantenga a lungo. Affinchè questo possa verificarsi senza incorrere in una cattiva esposizione al sole che può avere delle spiacevoli conseguenze sulla nostra pelle è bene assumere delle vitamine.


Sia le vitamine che i carotenoidi sono in grado di aumentare la sintesi della melanina, che ci fa abbronzare e contemporaneamente  protegge l’epidermide dal sole. E' stato uno studio a dimostrarlo. Lo studio, condotto dal Dott. Jean-Pierre Césarini, ricercatore apresso l’Inserm (Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica) a Parigi,  ha evidenziato che l’assunzione di carotene aumenta del 29% la sintesi della melanina, principale filtro naturale contro i raggi ultravioletti. Non solo, le cellule irradiate producono in quantità minori la proteina 53, che si occupa di svelare i danni provocati dal sole. Quindi più carotenoidi antiossidanti e anti radicali liberi sono presenti nel sangue, più il nostro corpo è protetto dai raggi UV e meglio ci si abbronza.

Cosa prendere dunque?
- Il selenio:   oligoelemento presente nella carne, frutti di mare, verdure, formaggio e ogni alimento ricco di proteine. Protegge dai colpi di sole, facilita l’abbronzatura e rallenta l’invecchiamento cutaneo agendo contro i radicali liberi. Affinchè sia veramente efficace, è necessario consumarne una certa quantità, circa 200 g di verdure verdi al giorno.

- Il beta-carotene:   precursore della vitamina A (retinolo), contrasta la formazione di collagenosi, enzima che altera il tessuto connettivo. Carote, spinaci, albicocche e pompelmo ne sono ricchi.

- La vitamina A:  è liposolubile, ovvero si scioglie nel grasso. Previene il cancro della pelle, favorisce la cicatrizzazione e aiuta il rinnovamento cellulare della pelle. La si trova soprattutto nel tessuti animali sottoforma di retinolo.

- La vitamina C:   benefica nei trattamenti preventivi contro l’invecchiamento cutaneo. la si trova principalmente in frutta e verdura, è presente in grandi quantità, ad esempio, nei kiwi, ma anche agrumi (arance, limoni, pompelmi), spinaci, diversi tipi di cavoli, pomodori, pesche…

- La vitamina E:   previene l’invecchiamento cutaneo e migliora la tolleranza della pelle esposta al sole. Agisce in sinergia con il selenio e la vitamina C per prevenire la degradazione degli acidi grassi essenziali. Si trova in noci, germogli di cereali, verdure di colore verde, giallo d’uovo e burro.



Oltre agli elementi citati è doveroso proteggersi con con creme ai carotenoidi ricche di agenti protettivi,  associata all’assunzione delle capsule, l’applicazione di tali creme protegge efficacemente contro la disidratazione, stimolando allo stesso tempo l’abbronzatura.


sabato 2 luglio 2016

Gengive infiammate e rimedi naturali

Gengive infiammate e rimedi naturali, un matrimonio possibile. Quando le gengive si gonfiamo, fanno male e peggio ancora sanguinano meglio intervenire: un decotto e un dentifricio in polvere possono essere d'aiuto


Quando le gengive si infiammano causano molti fastidi in bocca, gonfiore, dolore, sanguinamento. Le cause che portano all'infiammazione dipendono molto spesso da un'igiene non scrupolosa. Per non aggravare la situazione e impedire che l'infiammazione vada ad intaccare le strutture di sostegno dei denti è bene correre immediatamente ai ripari. Se son presenti sanguinamenti con difficoltà di cicatrizzazione la causa può essere carenza di vitamina C. Ecco come possiamo intervenire naturalmente.


Decotto: Echinacea radice g., 30 Gramigna radice g., 10 Malva foglie g. 10, Altea radice decorticata g. 10, Finocchio frutti g. 10, Lino semi g. 10, Orzo mondo frutti g. 10. Menta piperita foglie monde g. 10. Bere una tazza di decotto al mattino e una alla sera

Dentifricio in polvere: Ratania radice polvere g. 40, Salvia foglie polvere g. 40, Echinacea radice polvere g. 30. Miscelare tutti gli ingredienti,  prenderne una piccola quantità con il dito umido e fare un leggero ma prolungato massaggio alle gengive.

venerdì 1 luglio 2016

Se vi par poco, sguerguenza, siena, sito

Se vi par poco metteteci 'r pane sotto, sguerguenza, siena, sito, soccorso di Pisa interessanti modi di dire dalle bizzarre origini


SE VI PAR POCO METTETECI 'R PANE SOTTO: si dice ironicamente a Pisa a proposito di una cosa già grave o gravosa di per sé senza bisogno d'altre aggiunte (il riferimento è per la minestra: "se vi sembra poca aggiungetevi un po' di pane")

SGUERGUENZA: villanìa; risposta strafottente; birichina e atto o comportamento ineducato; gesto o espressione d'insofferenza. E i significati potrebbero continuare....


SIENA: curiosa forma imperativa diffusa nella zona del Monte Amiata per dire: vattene, sparisci, smamma

SITO: solo in Toscana indica esclusivamente il cattivo odore, il puzzo. Usato nel senso di "luogo" fa  ridere. SITARE è, naturalmente, puzzare; mentre l'aggettivo SITOSO si usa soprattutto per il cavallo che è ombroso, di temperamento ribelle, ma anche per l'individuo permaloso o suscettibile

SOCCORSO DI PISA: modo proverbiale per significare un aiuto tardivo o inutile. C'è il riferimento storico agli aiuti che l'imperatore Massimiliano aveva promesso a PIsa assediata dai fiorentini (1508) ma che non arrivarono mai. Questa è la versione, diciamo, dei Pisani: ma ne esiste un'altra  che si riferisce alla presa di Gerusalemme (1099) da parte dei crociati, quando le milizie pisane, trattenute da venti contrari, arrivarono dopo la vittoria.

Igiene intima femminile: due soluzioni fai da te efficaci e sicure

Igiene intima femminile: due soluzioni fai da te efficaci e sicure, grazie all'argilla e ad un infuso per uso esterno. Vediamo insieme come.


L' igiene intima femminile è molto importante, oltre a darci la sensazione di essere fresche e pulite è necessaria a mantenere sani gli organi genitali esterni e la vagina. Come tale però, l'igiene deve essere delicata e questo perchè agenti troppo aggressivi possono alterare l'equilibrio della flora batterica interna che ha la funzione di difenderci contro le infiammazioni.

 Inoltre, prodotti eccessivamente aggressivi alterando il pH possono causare secchezza. Quindi se non vi sono irritazioni o disturbi particolari che necessitano di cure, sempre sotto controllo medico, cerchiamo di non abusare di deodoranti o disinfettanti. 


Ecco perchè l'uso di prodotti naturali e delicati nel quotidiano si rivela essere la migliore soluzione, duratura ed efficace. Vediamo insieme due semplicissime soluzioni.

Lavaggi con argilla: due cucchiai nell'acqua del bidet per uso esterno.

Infuso uso esterno: in 400 ml di acqua, due cucchiai di questa miscela: Tormentilla rizoma g. 30, Rosa petali g. 30, Malva foglie g. 20, Lavanda fiori g. 10, Calendula petali g. 10.  Se volete usare questo infuso per una lavanda interna procedete in questo modo: filtrare la tisana attraverso una garza sterile e unire la stessa quantità (400 ml) di acqua non gassata precedentemente bollita.

Come cambiare i sentimenti arretrati

Come cambiare i sentimenti arretrati è una questione mentale, se mutiamo i pensieri, muteremo anche i sentimenti.


Qualcuno penserà che l'atteggiamento mentale influenza il modo di sentire, ma come farne l'esperienza pratica? Come possiamo sentirci migliori nei confronti di una determinata situazione? Il modo di considerare una  certa situazione è in relazione col modo in cui ci sentiamo di fronte alla relazione stessa.

Mutiamo il pensiero e modificheremo il sentimento. Molti in teoria ammettono che ciò sia vero, ma noi dobbiamo fare di più, dobbiamo farne l'esperienza personalmente. Ecco come fare praticamente: consideriamo una situazione  che ci turba, quale la solitudine.

Supponiamo che siamo disgustati da questo sentimento che ci ha lasciato fuori dalla vita, escluso da ogni sfera di attività e che nessuno si interessi a noi telefonandoci o scrivendoci.  A noi non piace questo isolamento. E' penoso, vogliamo uscirne. Questo è il nostro sentimento attuale nei confronti della solitudine e noi non l'amiamo.

La nostra attitudine a non amare questa situazione crea questo sentimento di malessere. In altri termini il modo con cui pensiamo nei confronti di essa crea un sentimento corrispondente. Allora si pone la domanda principale: "Come possiamo sentirci in pace con questo pensiero della solitudine?" Noi ci diciamo che amiamo restar soli, che ci rallegriamo della solitudine. E' ciò che desideriamo.

Noi amiamo ciò che detestavamo precedentemente. Senza alcun dubbio i sentimenti spiacevoli combatteranno per non essere  scacciati dal nostro animo. Non cediamo. Continuiamo a prender semplicemente piacere alla nostra situazione. I sentimenti negativi si indeboliranno sempre di più. Possiamo impiegare questa tecnica ad ogni circostanza noiosa. Andiamo contro corrente. Amiamo ciò che non amiamo.


giovedì 30 giugno 2016

Secondo dove la batte, segnala ner buo ar gatto

Secondo dove la batte, segnala ner buo al gatto, seminare i frasconi, sentire, per definire imbarazzanti situazioni in maniera allegra 


SECONDO DOVE LA BATTE: a seconda del caso. Gli storici del vernacolo sono concordi sull'etimologia. Una vecchia contadina stava cuocendo la polenta nel paiolo e mentre la lavorava domandò a un ospite se ne avrebbe mangiata volentieri anche lui. E quello, non perdendo di vista la gocciola che pendeva tremolante dal naso della nonnina, rispose: "Secondo dove la batte". La gocciola, pare, finì fuori dal paiolo e l'invito fu accettato


SEGNALA NER BUO AR GATTO: come dire "segnala col carbon bianco". Di cosa eccezionale, da tenersi a mente; memorabile quasi quanto la riuscita di una rischiosa operazione come potrebbe essere quella di segnare qualcosa nel buco di un gatto. E' vernacolo pisano

SEMINARE I FRASCONI: ciondolare per stanchezza o per debolezza; significa anche essere mezzo addormentato. Deriva da lgergo dei contadini i quali dicono così dei polli malati che lasciano pendere le ali fino a trascinarle per terra, come gli asini portano a soma le frasche e le fascine di legna legate penzoloni ai fianchi

SENTIRE: nelle zone del litorale tirrenico, sentire, ovvero "sentì", cioè "mi sente", significa dolere, far male. "Mi sente un dente"

Il ragno rosso: combatterlo in modo naturale

Il ragno rosso: combatterlo in modo naturale non è impossibile, anzi, vi sono rimedi naturali molto economici e altrettanto efficaci contro questi rossi invasori.


Chiunque abbia la passione delle piante lo incontra, soprattutto con l'arrivo della primavera e il comparire dei primi caldi. Si tratta del ragno rosso ovvero il trombidium holosericeum e lo troviamo sui balconi che cammina allegro e veloce sulle piastrelle e sulle nostre piante: che fare? Usare la natura per contrastarlo, non ci sono dubbi. In  verità questo animaletto non appartiene alla famigliola dei ragni, è un acaro, innocui per noi, per gli animali e per la salute delle piante. Però è invasivo.


La temperatura ideale per questi ragnetti è 20° poi quando il caldo si fa più intenso spariscono, vanno in letargo e ricompaiono la primavera successiva. A loro piace stare in gruppo e così si muovo in team sui balconi, le terrazze e a volte anche nelle nostre case: si nutrono di larve quando sono piccoli e in età adulta di escrementi di uccelli. Si deve però stare atenti a non schiacciarli poichè il loro colore rosso che rivela la presenza di carotenoidi macchia in maniera indelebile.


Ma come evitare la loro invasione? La natura ci offre diversi rimedi, uno di questi è l'aglio, che come abbiamo già visto, si rivela essere un veroe  proprio insetticida naturale. Basta mettere qualche spicchio di aglio schiacciato in mezzo litro di acqua bollente, lasciar bollire per circa 15 minuti e far raffreddare. Ponete tutto in uno spruzzino e spruzzate le piante invase dai ragnetti.
  
Dato che i ragnetti non amano l'umidità potete spruzzare anche muri e davanzale e aumentate le irrigazioni in giardino.Ricorrete anche  all’argilla espansa: stendetene uno strato sul fondo dei vasi. L’argilla tratterrà l’umidità e li lascerà scappare via in un baleno.

Utilissimo il sapone di Marsiglia, lasciatene sciogliere piccole quantità nell’acqua calda, fate raffreddare e poi spruzzate sulle piante.

Il ragno rosso  ha anche un nemico naturale, si tratta dell’acaro phytoseiulus persimilis. Lo trovate nei negozi specializzati, e viene utilizzato come antiparassitario naturale nelle coltivazioni. Una volta diffuso nelle piante del vostro giardino, si preoccuperà di tenere sotto controllo la proliferazione dei ragni rossi.

Come l'aglio e il sapone di marsiglia funziona anche l'olio essenziale di rosmarino,  disciolto nell’acqua di un nebulizzatore oppure potete anche piantare direttamente un rametto di rosmarino accanto alle piante infestate.

Oppure provate con questo composto fai da te:  mescolate 1 cucchiaino di detersivo ecologico per i piatti e 1 cucchiaino di olio vegetale in 1 litro di acqua. Agitate bene prima dell’uso e poi spruzzate sulle piante.

Il tè giallo, un infuso da imperatori

Il tè giallo, un infuso da imperatori, non solo perché è un tè molto raro, ma soprattutto per il costo elevato. Scopriamo le sue proprietà.

Il tè giallo, un infuso da imperatori

Il tè giallo viene così descritto da Lu Tong, Maestro della Sorgente di Giada:

"La prima ciotola mi bagna le labbra e la gola. La seconda mi solleva dalla solitudine, la terza libera la mente intorpidita, la quarta provocando un leggero sudore, disperde con quello i mali della mia vita, la quinta purifica il corpo e la sesta mi ha reso Immortale. La settima, infine, ultima tazza, sprigiona lieve brezza dalle ascelle"

Il è la bevanda che amo di più in assoluto, ne amo il colore, il profumo, il sapore, ne ho assaggiate mille qualità, ma sono un'autentica dipendente del tè giallo, forse uno dei tè meno conosciuti, ma dalle qualità sorprendenti.

E' un tè semifermentato, il cui processo di lavorazione risulta simile a quello previsto per il tè verde. Prima che avvenga la fase di essiccazione, le foglie vengono sottoposte a un leggero e delicato getto di vapore, poi vengono adagiate in un contenitore coperto con un panno umido traspirante.

Dopo circa 20 ore si verifica il processo ossidativo, a seguito del quale si procede con l’essiccamento e l’arrotolamento. Principali componenti di questo tè sono gli antiossidanti, fra cui la teobromina, uno stimolante naturale del cervello e dei centri nervosi, in grado di svolgere anche una leggera azione diuretica e vasodilatatrice.

E' un buon coadiuvante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari grazie alla sua azione protettiva di cuore e arterie, favorendo la concentrazione nel sangue di colesterolo buono. Risulta privo di calorie e sodio, mentre elevato è il contenuto di vitamine A, B2, C e P.

Una delle sue caratteristiche più apprezzate è infine la presenza minima di caffeina, che lo rende adatto al consumo in ogni ora della giornata. Resta tuttavia meno adatto alla prima colazione (secondo alcuni, ma io lo trovo sublime al mattino), per la quale risulta più indicato un tè nero dalle tonalità tenui o decise in funzione del gusto personale, ma anche il tè bianco dal sapore delicatissimo.

La temperatura indicata per la preparazione del tè giallo è di 85 gradi, con tempo di infusione compreso tra 1 e 2 minuti. Si preferisce un’acqua con basso residuo fisso e ridotto contenuto di sodio.

Tra i più conosciuti e ricercati si trovano lo Yun Shan Yin Zhen, proveniente dalla provincia cinese dello Hunan, e il Yun Shan Silver Needle, raccolto solo con la gemma della pianta e la prima foglia vicina. E ricordate, una tazza di tè giallo delizierà anche la vostra vista, poichè le gemme, fluttuando nell'acqua si disporranno in posizione verticale.


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