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lunedì 2 maggio 2016

La Pelle ci dice quali Organi curare

La pelle è un organo che troppo spesso trascuriamo, anzi, viene frequentemente maltratta, esposta agli agenti atmosferici senza l'adeguata protezione, detersa con prodotti poco adatti, graffiata, tirata. Eppure dovremmo stare molto attenti perché è proprio  osservandola che possiamo capire tanti segnali che il nostro organismo di manda.

La pelle, diciamoci la verità, la guardiamo solo in funzione delle rughe, e facciamo male, perchè essa rivela molto, ma molto di più. E' un organo la pelle e come tale può rivelarci come sta il nostro corpo. Ce lo insegna la Medicina Cinese che considera la pelle come l'interfaccia tra energia interna ed esterna.  Quando i nostri organi o uno di essi è affaticato, la pelle ce lo segnala con segni specifici di invecchiamento che se impariamo a leggere possono aiutarci a capire come risolvere alcune problematiche.


Segni sugli  zigomi: dobbiamo prestare attenzione ai polmoni. Essi infatti possono risentire degli eccessi di caldo o di freddo, oppure una scorretta  respirazione dovuta a un blocco del diaframma dà come risultato finale una sofferenza della pelle, che si intasa di scorie e di radicali liberi.

In questi casi ci viene in aiuto un’infusione di acqua calda con due o tre fettine di radice di zenzero lasciate riposare per 15-20 minuti nel liquido. Bere due tazze al giorno d’infuso per cicli di un mese.

Solchi tra labbra e naso: in questo caso sono la milza e il pancreas che si stanno indebolendo. La funzione della milza è quella di occuparsi di tutti i tessuti connettivi, regolando il trasporto dei nutrimenti che li alimentano e le scorie da eliminare. Se l’energia a carico di milza e pancreas si indebolisce, uno dei primi effetti è una diminuzione della sua capacità di sostituire i tessuti e, sul viso, la comparsa di rughe nella zona tra labbro superiore e naso. Ma la natura ci viene in aiuto, perciò è bene  bere due volte al giorno un bicchiere di succo d’uva biologico, che si può ottenere anche in casa centrifugando gli acini privi di semi: è tonificante per la milza e ha anche un effetto depurativo per la pelle.

Guance cadenti:  dobbiamo stare attenti al fegato, il quale, fra le varie funzioni ha anche quella di regolare la microcircolazione e quindi di nutrire la pelle. Stanchezza, dieta grassa, stress disturbano la funzionalità epatica a scapito anche della salute della pelle del corpo e del viso, dove possono comparire rughe nella zona delle guance. Come rimedio, si prende una tazza di tisana con olio essenziale di arancio amaro per uso alimentare (3 gocce) e menta (un cucchiaino di foglie essicate), una volta al giorno: migliora la digestione a livello epatico.



lunedì 11 gennaio 2016

Gli oli essenziali di artemisia e canapa sativa proteggono milza e pelle

Quante volte vi è capitato di correre per la fretta, ma anche per ragioni puramente sportive e di avvertire un dolore al fianco sinistro?  E' uno spasmo della milza, che serve a immettere nel circolo sanguigno la riserva di globuli rossi per sostenere uno sforzo muscolare intenso. La milza è adibita  al ricambio del sangue distruggendo i globuli rossi vecchi e immagazzinando il ferro che ne ricava per riciclarlo nella formazione di quelli nuovi. Un'altra delle sue funzioni è quella di regolare il flusso di sangue verso il fegato e la pressione sanguigna, e ha un ruolo sostanziale nella formazione di linfociti e di anticorpi. Affinche la milza possa lavorare bene possiamo aiutarla con l’olio essenziale di artemisia, il cui principio attivo, l’absintina, costituisce un eccellente tonico per la milza.


Uso: massaggiare per un mese ogni mattina la zona del fianco sinistro corrispondente alla sede della milza con due gocce di olio essenziale di artemisia diluite in un cucchiaino di olio di mandorle dolci, fino a completo assorbimento. Precauzioni: non superare mai la dose consigliata, non somministrare ai bambini piccoli e non utilizzare in gravidanza.

Quando è freddo a risentire delle temperature molto fredde è quasi sempre la pelle del viso, che sì è protetto da creme e trucco, ma  se la pelle del viso è relativamente protetta da creme e trucco, quella delle estremità soffre per la scarsa irrorazione sanguigna. Ecco allora comparire sulle dita gonfiori e arrossamenti, screpolature simili a piccole ferite brucianti e fitte, che nei casi più gravi possono evolvere in ulcere violacee dolorose: i geloni. Un valido alleato in questi casi è l’olio di canapa sativa. Ricchissimo di vitamine (A, E, C, PP e del gruppo B), minerali e acidi grassi essenziali Omega 3 e 6, l’olio di canapa può essere usato anche nell’alimentazione quotidiana ma dà risultati spettacolari nell’uso topico per la sua capacità di risolvere rapidamente i problemi cutanei, reidratando la cute e ripristinandone l’elasticità.

Uso: se la  pelle è delicata e si arrossa facilmente col freddo, massaggiare almeno due volte al giorno le zone più esposte, in particolare le mani, i piedi e gli arti inferiori, con l’olio di canapa sativa, fino a completo assorbimento. Fate un massaggio vigoroso e riscaldante, che riattiva la microcircolazione.

giovedì 31 dicembre 2015

Le pratiche tantriche e la classificazione occidentale dei centri

Sappiamo quindi che la sostituzione del centro del sesso con quello della milza nell'insegnamento teosofico fu dovuto soprattutto a un certo pregiudizio inconscio contro l'introduzione di concetti sessuali, poiché in certe pratiche corrotte e in certi culti corrotti della stregoneria l'elemento sessuale viene grossolanamente posto in rilievo.
La parola « corrotto » è in corsivo, perché è possibile che alcuni possano indignarsi al sentir parlare  di « pratiche tantriche corrotte».
Qui non si intende attaccare l'intero sistema tantrico. È un elevato sistema orientale di filosofia pratica, e non gli si possono imputare gli eccessi di certi praticanti della magia tantrica, cosi come non si possono imputare alle Chiese cristiane le messe nere di cui si sente parlare.

Tuttavia, per tornare al nostro elenco dei « centri », la classificazione occidentale è perfettamente in linea con quella teosofica generale, se il centro sopra la testa viene considerato quello che assimila l'energia del sole, e se inoltre viene visto come la causa del centro inferiore situato in mezzo agli occhi. Allora, il centro cardiaco e quello del plesso solare, insieme, formeranno il centro collocato in quella parte del corpo, e il centro genitale può essere considerato, in congiunzione con quello alla base della spina dorsale, come un centro solo. Dunque abbiamo perduto soltanto il centro della milza, e può darsi che questo abbia altre funzioni. Si è osservato che in alcuni casi, in cui il corpo eterico lasciava temporaneamente quello fisico, usava apparentemente il centro della milza come uscita.

Eccoci dunque alle prese con i cinque centri dell'insegnamento occidentale.
I centri apparentemente ubicati lungo la spina dorsale sembrano estendersi alla superficie dell'aura, in vortici d'energia a forma di cono o d'imbuto; e dove questi vortici toccano l'epidermide esterna dell'aura, appaiono coperti da qualcosa che sembra una ragnatela tenue e finissima di sostanza eterica. I vortici ruotano continuamente, e secondo la rotazione, l'energia viene attratta o irradiata. Abbiamo detto che il centro sopra la testa trae l'energia dal sole; e questa energia, così assorbita, carica fortemente il centro del plesso solare.

Il punto discusso è se l'energia del sole, specializzata dal centro del plesso solare, sia tutta quella assorbita, o se sia semplicemente una carica stimolante e «attivante» che fa trarre una maggiore quantità di forza vitale dalla grande corrente primaria d'energia, che giunge al corpo eterico dal mondo eterico mediante il centro che si trova nell'aura al di sotto dei piedi.


lunedì 28 dicembre 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Gallium aparine

Ecco una piccola pianticella dai fiorellini bianchi e dalle sottili foglioline poco nota, ma tanto benefica.

 Sono convinta che se ogni giorno provassimo a ringraziare madre terra per la ricchezza dei doni che generosamente ci offre chiedendo in cambio solo un po' di rispetto, beneficeremmo ancora di più e meglio dei suoi doni.

GALLIUM APARINE

Si usa la pianta intera. Ha proprietà diuretiche ed è utilizzata in caso di circolazione sanguigna rallentata, stanchezza, problemi di fegato, reni, milza e pancreas. Assumere 30-50 gocce di tintura madre in un po' d'acqua, 3 volte al giorno, per due mesi.

giovedì 10 dicembre 2015

Longan o occhio di Drago: benefici per la salute

Si chiama Dimocarpus longan, o Longan ma è conosciuto, proprio per la sua forma, come Occhio di Drago. Si tratta di un frutto di origine indocinese molto ricco di vitamina C e oligoelementi. Ha molte benefiche proprietà che oggi andiamo ad analizzare.

Oltre al contenuto di vitamina C e oligoelementi il Longan contiene fibre utili a favorire il transito intestinale, potassio, carboidrati e proteine. La sinergia di queste sostanze è un toccasana per la pelle, il cuore, il sangue, la milza, il fegato e la memoria.

Fra gli oligoelementi presenti oltre al potassio sono da annoverare il magnesio, il fosforo e il rame. Nella tradizionale medicina cinese il Longan è ritenuto utile al buon funzionamento dell'apparato cardiocircolatorio, in particolare è un coadiuvante della milza. Annovera proprietà rilassanti e per questo agevola il buon sonno, preserva dagli attacchi di panico e dalla fame nervosa.

Per il suo contenuto di riboflavina è un ottimo antiossidante e previene i segni dell'età inoltre sembra favorire l'assorbimento del ferro. Ha inoltre proprietà antimicotiche, antidolorifiche, tonificanti e antinfiammatorie.




giovedì 3 dicembre 2015

Pietre e cristalli, Zircone

Certe correnti mistico-magiche Cristiane associano lo Zircone all' Angelo Guardiano Tsuriele e al discepolo Simone.

ZIRCONE
Caratteristiche: silicato di zirconio; sistema tetragonale; cristalli prismatici o bipiramidati, ma anche granuli arrotondati; colori: rosso-bruno, bruno grigio, verde oppure incolore e varietà gatteggianti. Può essere confuso con la cassirite e con la vesuviana

Proprietà: è indicato per chi ha problemi di sonno; scaccia i pensieri malinconici. Portando sempre con sè questa pietra si tiene lontana la sfortuna.

Disturbi: aiuta la milza nelle sue funzioni; rafforza il sistema endocrino e combatte le malattie della pelle; stimola l'appetito
Associazione con i chakra: terzo


martedì 17 novembre 2015

Aiutare la Milza con la Verbena

Non si parla molto della verbena, una bella e semplice pianticella molto diffusa nelle nostra campagne e giardini. Avevo trattato l'argomento tempo fa, parlando in questo mio blog, non solo dell'olio essenziale di verbena e delle sue proprietà, ma anche del fiore di Bach e di altri importanti usi.

Oggi ci soffermeremo in particolare su alcune specifiche proprietà di questa profumata pianta che si rivela utile proprio nel periodo invernale perchè ricca di glucosidi, tannini, vitamine, flavonoidi che la rendono un ottimo analgesico, antinfiammatorio e detossinante.

Nello specifico, la verbena è alquanto adatta a curare i problemi a carico della milza, perchè contribuisce al suo rafforzamento e ne ne stimola la funzionalità. Esplica molto bene questa funzione se assunta per via interna sia come infuso che come tisana, associata anche ad altre utili pianticelle fra cui melissa e menta.  Perchè fare attenzione al funzionamento della milza? Perchè se funziona in maniera eccellente la milza migliora la produzione dei globuli bianchi rinforzando così il nostro sistema difensivo e favorendo, di conseguenza, la resistenza del nostro organismo.

Se avete un giardino in cui è presente la verbena o conoscete un buon posto dove cresce spontanea, potete raccoglierne foglie e fiori freschi, oppure potete acquistarli in erboristeria in forma essiccata e fare così un buon infuso (due cucchiaini per tazza almeno tre volte al giorno). Si trova anche la tintura madre che è ottima in caso di stanchezza e tendenza ad ammalarsi spesso o a frequenti ricadute. Una dose giusta di tintura madre è di circa 30 gocce da diluire in un bicchiere di acqua da prendere per 3 volte al giorno per circa 2 settimane.


domenica 11 ottobre 2015

Attenzione e concentrazione, Bronchite: come usare gli oli essenziali

Attenzione e concentrazione

Nelle difficoltà di attenzione e concentrazione l'organo principale da curare è la milza, quindi
riflettere sugli oli maggiormente attivi su di essa.

Inalazione secca e diffusione ambientale: Albero del Tè, Basilico, Limone, Menta piperita, No ('
moscata, Rosmarino, Timo rosso, Verbena odorosa .
Applicare 2-3 gocce di uno degli oli seguenti, puri, su fronte e tempie e massaggiare facendo attenzione che non vada negli occhi: Albero del Tè, Basilico, Rosmarino, Verbena odorosa.
Massaggio con Eucalipto, Garofano chiodi, Limone, Menta piperita, Pompelmo .
Bagni ripetuti più volte la settimana: oltre agli stessi oli citati per l'inalazione secca si può ricorrere a Pino cembro, Pompelmo, Ravensara.
Ricetta per bagno corroborante, capace di potenziare l'attenzione: in un bicchiere di aceto emulsionare 10 gocce di Albero del Tè, 5 di Basilico oppure di Menta piperita, 8 di Limone o di Pompelmo, 5 di Timo rosso.


Bronchite

Inalazione secca e diffusione ambientale: Abete rosso, Albero del Tè, Cajeput, Eucalipto, Mirl ,
Pino cembro, Pino silvestre, Ravensara, Timo rosso .
Suffumigio e impacco sul petto: Cajeput, Eucalipto, Issopo, Mirto, Pino cembro, Ravensara, Timo
rosso, Zenzero. Provare anche 3 degli oli suddetti insieme nel suffumigio o nell'impacco .
Versare qualche goccia sul cuscino per favorire la respirazione durante la notte: Abete rosso, li
calipto, Incenso, Maggiorana, Mirto, Niaouli, Origano, Pino cembro, Pino silvestre, Salvia .
Massaggio sulla zona dei bronchi: usare in particolare l'olio di Cumino nero. Le essenze più appropriate sono: Benzoino, Cedro, Eucalipto, Garofano chiodi, Mirto, Pino cembro, Pino silvestre ,
Storace, Ravensara .
Crema da spalmare sul petto (oli essenziali, uno o più, stemperati in crema base neutra): Albero
del Tè, Anice, Benzoino, Elemi, Garofano chiodi, Pino cembro, Pino silvestre, Ravensara, Sandalo,
Storace, Timo rosso, Zenzero.
Bagno molto caldo con almeno 2 dei seguenti oli: Cedro, Issopo, Maggiorana, Mirto, Niaouli,
Origano, Pino cembro, Pino silvestre, Ravensara, Zenzero.
Uso interno: Basilico, Cajeput, Elemi, Eucalipto, Melissa, Muschio di Quercia, Neroli, Pino cembro,
Salvia, Ravensara, Zenzero.



domenica 12 luglio 2015

Vitamine, alcune precisazioni,Vitamina A

Sarà capitato anche a voi, soprattutto durante l'infanzia, di essere stati sottoposti al bombardamento vitaminico post antibiotico. Quando ero piccola bastava una febbriciattola e via con una cura di vitamine.  Ma facciamoci una domanda: come vanno assunte le vitamine, in quali alimenti si trovano, e se vanno integrate, in che dosi?


VITAMINA A
Con il temine vitamina A vengono indicati sia il retinolo (di origine animale) che i suoi analoghi detti retinoidi, di cui ne conosciamo almeno 1500 tipi diversi, tra naturali e sintetici. Anche alcuni carotenoidi (presenti nel regno vegetale) possiedono l'attività biologica della vitamina A, in quanto possono fungere da provitamine (che si traformano in vitamina A nell'organismo).

Il più famoso precursore della vitamina A tra i carotenoidi è il betacarotene. E' noto che questa vitamina liposolubile è utile per la salute della pelle, mucose e vista, soprattuttto con luce scarsa; inoltre, essa sostiene il lavoro del sistema immunitario, aumentando così la resistenza dell'organismo contro le infezioni. Intensa è anche la sua azione antiossidante.

Le fonti: la vitamina A è presente negli alimenti di origine animale, soprattutto nel fegato e nella milza, seguiti poi da latte e derivati e uova. Dato che carne, latte e uova sono ricchi di colesterolo LDL, si consiglia di assumerla principalmente tramite pesce e derivati e fonti vegetali. I carotenoidi, da cui l'organismo ricava la vitamina A, sono presenti soprattutto nei tessuti vegetali e nei microrganismi fotosintetici. Tra i tessuti vegetali, ne sono particolarmente ricchi quelli a colorazione giallo- arancione  (visto che tali fattori sono direttamente responsabili di questo tipo di colorazione) e quelli a foglia verde.

Integrazione: per fini generici disalute, bastano 5000 UI (unità internazionali) per gli uomini e 2500 UI per le donne. Nel corso di un'infezione virale acuta, un dosaggio singolo di 50.000 UI per uno o due giorni è sicuro ache nei bambini in età scolare (sempre chiedendo consiglio al medico). Nel caso del betacarotene, una dse giornaliera di 25.000 UI (15 mg dibetacarotene) è indicata a fini generali. Come immunostimolante, il dosaggio varia da 25.000 a 300.000 UI in quanto ancora utlizzate sulle confezioni di numerosi integratori di vitamina A.


mercoledì 24 giugno 2015

Oligoelementi, Ferro

Probabilmente la carenza di ferro e acido folico è l'alterazione nutrizionale più comune al mondo. Il fabbisogno quotidiano di ferro non è elevato, ma deve esser soddisfatto per svolgere le funzioni vitali della cellula e per mantenere l'organismo (quindi anche il sistema immunitario) in piena efficienza. 


La sua carenza apporta una vulnerabilità accresciuta nei confronti delle infezioni. Per la cura dell’anemia Il ferro, in oligoelemento, è impiegato per reintegrare la sua carenza in modo naturale (1 ml di sangue contiene 0,5 ml di ferro), senza creare accumuli nell’organismo, grazie alla sua forma molecolare facilmente digeribile ed assimilabile dall’intestino. 

Il ferro, infatti, viene assorbito dal duodeno e accumulato nella mucosa intestinale sotto forma di ferritina. E' essenziale per i neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina, la noradrenalina che regolano il comportamento e l’umore. Si combina con le proteine e con il rame per la formazione e la colorazione dei globuli rossi. Favorisce la resistenza allo stress e alle malattie, rinforza il sistema immunitario e aumenta la produzione di energia. Anche il fegato, la milza, il midollo osseo ed i muscoli, ne accumulano una certa quantità, la particolarità della fisiologia del ferro è che una volta immesso nell’organismo, la sua eliminazione è molto scarsa, a meno che non si è in presenza di una emorragia.

 A parte questa eventualità, la quantità di ferro persa attraverso le urine, le feci, il sudore, la desquamazione cellulare, il taglio periodico delle unghie e dei capelli è nell’ordine di qualche milionesimo di grammo. La carenza di ferro altera la capacità di resistenza dell’organismo allo sforzo, e soprattutto indebolisce cuore e cervello, provoca stanchezza, pallore, deficit immunitario, tachicardia, pelle squamosa, unghie molli e fragili, ronzii alle orecchie, emorragie, dolori mestruali, disturbi gastrointestinali diminuzione delle prestazioni intellettuali, sonnolenza, irritabilità, diminuzione dell’attenzione e difficoltà a concentrarsi.

 La carenza di ferro è frequente in gravidanza, in chi ha il ciclo mestruale abbondante, nelle donne fertili, in chi perde sangue a causa delle emorroidi.  Il ferro per l’anemia viene assimilato meglio se associato alla vitamina C, la quale ne favorisce l’assorbimento e svolge azioni sinergiche con esso; mentre il calcio ed il rame sono essenziali per la sua assimilazione. Si trova sottoforma di ferro gluconato e va preso 20 gocce 1-3 volte al giorno.


giovedì 11 giugno 2015

Pietre e cristalli, Ambra

La trasparenza dell'Ambra mi fa pensare al miele, averla fra le mani e guardarvi attraverso è come entrare in un altro universo.

AMBRA
Caratteristiche: resina fossile prodotta da una conifera vissuta nel Terziario ed estintasi 40 milioni di anni fa; il colore varia dal rosso cupo all'arancione, al bruno scuro, al latte, anche se sono note  rare colorazioni verdastre e nerastre dovute alla presenza di particolari sostanze organiche. Si rinviene in noduli o masserelle di forma irregolare, tondeggianti e screpolate in superficie. Può inglobare al suo interno resti di animali e vegetali visibili ad occhio nudo e oggetto di studio da parte dei paleontologi. Brucia emanando un forte profumo d'incenso e galleggia. Se strofinata, l'ambra produce elettricità che attrae polvere e corpuscoli leggeri; è infiammabile. Viene imitata con resine artificiali e con l'ambroide.

Proprietà: calma e stimola i rapporti interpersonali; favorisce il successo personale ed è un buon antidepressivo.
Disturbi: combatte le allergie e i dolori articolari e alla schiena, in particolar modo alla spina dorsale; abbassa la febbre; stimola il sistema endocrino, la milza e il cuore, agisce su quasi tutti i tipi di infammazione.
Associazione con i chakra: secondo, terzo, quarto e settimo.


lunedì 1 giugno 2015

Alessandrite, proprietà di pietre e cristalli

Chi ama pietre dure, critalli e pietre semipreziose conosce sicuramente l'Alessandrite,
Fu chiamata così in onore dello Zar Alessandro II e trovata per la prima volta nel 1830 sui monti Urali.

Oggi i giacimenti negli Urali sono ormai esauriti e l’Alessandrite viene estratta prevalentemente in Brasile, Tanzania e Madagascar. Ad eccezione dei rarissimi diamanti colorati l’Alessandrite è sicuramente la più rara delle gemme. 

ALESSANDRITE
Caratteristiche: ossido di berillo e alluminio; famiglia dei crisoberilli; sistema rombico; ha una colorazione verde scuro se esposta alla luce naturale, rosso -violacea se esposta alla luce artificiale; è di grande valore
Proprietà: combatte la cattiveria e rende più generosi verso gli altri
Disturbi: aiuta la formazione delle cellule e agisce su milza e testicoli
Associazioni con i chakra: secondo


mercoledì 20 agosto 2014

MIlza e oli essenziali | Salute

MILZA

Per riequilibrare la milza utilizzare una o più di queste essenze, soprattutto in inalazione secca, diffusione ambientale, massaggio e bagno: Bergamotto, Camomilla romana, Cisto, Elicriso, Garofano chiodi, Limone, Mimosa, Vaniglia, Vetiver, Zenzero.

Miscela armonizzante da utilizzarsi per il massaggio sulla zona della milza: in 50 mi di crema base
neutra emulsionare 6 gocce di Bergamotto, 8 di Vaniglia e 6 di Zenzero. La formulazione data qui
per il massaggio può venire sperimentata anche come impacco, secondo la modalità spiegata al
punto successivo.


Impacco da applicare almeno 2 volte al giorno sulla zona della milza: in un dito di alcool alimentare a 90° stemperare 5 gocce di Bergamotto, 6 di Cisto, 5 di Mimosa e 4 di Vetiver, aggiungere quindi una quantità di acqua almeno tripla (anche di più secondo la persona e la sensibilità individuale). La formulazione data qui per l'impacco può essere sperimentata anche nella crema base neutra per il massaggio sulla zona della milza, come detto al punto precedente.

Uso interno: Bergamotto, Camomilla romana, Cisto, Elicriso, Limone, Mimosa, Vaniglia, Vetiver,
Zenzero. A parte il fatto di controllare il profilo di ciascuno di questi oli e scegliere quelli più adatti
alle caratteristiche della persona da trattare, tenere sempre in considerazione Bergamotto, Vaniglia
e Zenzero.

mercoledì 23 luglio 2014

Circolazione linfatica, cistifellea: quali oli essenziali | Salute

Circolazione linfatica

L'organo di base da tenere presente è la milza. La circolazione linfatica può essere stimolata soprattutto con massaggio, inalazione secca e uso interno.

Massaggio: Cedro, Cipresso, Finocchio dolce, Geranio, Ginepro bacche.
Inalazione secca: Cedro, Cipresso, Cisto, Elicriso, Finocchio dolce, Ginepro bacche, Pino silvestre.
Uso interno: Cedro, Cisto, Elicriso, Finocchio dolce.


Cistifellea

Gli oli più consigliati per stimolare la cistifellea sono i seguenti (inalazione secca e massaggio principalmente): Achillea, Galbano, Melissa, Menta piperita, Rosa, Rosmarino, Salvia.

Uso interno: Achillea, Menta piperita, Rosmarino.





lunedì 2 giugno 2014

I chakra o "centri" | Varie

L'insegnamento occulto generale afferma che il corpo eterico trae vitalità dal sole e la distribuisce alle varie parti del corpo. Un altro insegnamento, quello esoterico occidentale, sostiene che il corpo eterico trae energia non soltanto dal sole ma anche dalla terra. L'insegnamento occidentale, afferma che nel corpo eterico vi sono certi punti, tutti situati lungo la colonna vertebrale, attraverso i quali il duplice flusso di vitalità passa nel corpo fisico.

Anche l'altra scuola comprende questo insegnamento: ma la natura e il numero dei «punti di distribuzione» o chakra, come sono chiamati nella dottrina orientale, vengono descritti in modo diverso nei due sistemi. Nell'insegnamento teosofico ordinario si dice che vi sono sette chakra o
 «centri », e cioè: il centro sopra la testa, conosciuto generalmente come «loto dai mille petali»; il centro tra gli occhi, quello della gola, quello del cuore, quello del plesso solare, il centro della milza e il centro sacrale, alla base della spina dorsale.

Nell'insegnamento occidentale, invece, vi è il centro sopra la testa, quello della gola, quello del cuore, il centro del sesso, e il centro sotto i piedi. (In entrambi i sistemi il centro sopra la testa è situato nella parte dell'aura che si estende al di sopra della testa; e in quello occidentale si afferma che anche il centro sotto i piedi si trova nella parte dell' aura che si estende al di sotto delle piante dei piedi).
Si vedrà che, mentre l'insegnamento teosofico generale parla di sette centri, il sistema occidentale parla di cinque soltanto. Nel sistema tantrico orientale abbiamo i centri indicati dall'insegnamento teosofico, ma il posto del centro della milza è preso dal centro del sesso.

Ci viene insegnato e dimostrato che vi sono molti «centri » nel corpo eterico e che certuni tendono a concentrarsi su alcuni di essi, ignorando gli altri.
Tutti, fanno parte di un complesso sistema di canali eterici per mezzo dei quali le forze vitali, inclusa quella nota come prana, circolano costantemente.

Le ragioni per cui certe persone tendono a usare un « centro» trascurato da altri sono complesse; ed è meglio, scoprire da soli quale è per noi la combinazione naturale dei centri, lasciando che il nostro prossimo effettui ricerche in proprio, se lo ritiene opportuno.
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