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giovedì 30 giugno 2016

Secondo dove la batte, segnala ner buo ar gatto

Secondo dove la batte, segnala ner buo al gatto, seminare i frasconi, sentire, per definire imbarazzanti situazioni in maniera allegra 


SECONDO DOVE LA BATTE: a seconda del caso. Gli storici del vernacolo sono concordi sull'etimologia. Una vecchia contadina stava cuocendo la polenta nel paiolo e mentre la lavorava domandò a un ospite se ne avrebbe mangiata volentieri anche lui. E quello, non perdendo di vista la gocciola che pendeva tremolante dal naso della nonnina, rispose: "Secondo dove la batte". La gocciola, pare, finì fuori dal paiolo e l'invito fu accettato


SEGNALA NER BUO AR GATTO: come dire "segnala col carbon bianco". Di cosa eccezionale, da tenersi a mente; memorabile quasi quanto la riuscita di una rischiosa operazione come potrebbe essere quella di segnare qualcosa nel buco di un gatto. E' vernacolo pisano

SEMINARE I FRASCONI: ciondolare per stanchezza o per debolezza; significa anche essere mezzo addormentato. Deriva da lgergo dei contadini i quali dicono così dei polli malati che lasciano pendere le ali fino a trascinarle per terra, come gli asini portano a soma le frasche e le fascine di legna legate penzoloni ai fianchi

SENTIRE: nelle zone del litorale tirrenico, sentire, ovvero "sentì", cioè "mi sente", significa dolere, far male. "Mi sente un dente"

Il ragno rosso: combatterlo in modo naturale

Il ragno rosso: combatterlo in modo naturale non è impossibile, anzi, vi sono rimedi naturali molto economici e altrettanto efficaci contro questi rossi invasori.


Chiunque abbia la passione delle piante lo incontra, soprattutto con l'arrivo della primavera e il comparire dei primi caldi. Si tratta del ragno rosso ovvero il trombidium holosericeum e lo troviamo sui balconi che cammina allegro e veloce sulle piastrelle e sulle nostre piante: che fare? Usare la natura per contrastarlo, non ci sono dubbi. In  verità questo animaletto non appartiene alla famigliola dei ragni, è un acaro, innocui per noi, per gli animali e per la salute delle piante. Però è invasivo.


La temperatura ideale per questi ragnetti è 20° poi quando il caldo si fa più intenso spariscono, vanno in letargo e ricompaiono la primavera successiva. A loro piace stare in gruppo e così si muovo in team sui balconi, le terrazze e a volte anche nelle nostre case: si nutrono di larve quando sono piccoli e in età adulta di escrementi di uccelli. Si deve però stare atenti a non schiacciarli poichè il loro colore rosso che rivela la presenza di carotenoidi macchia in maniera indelebile.


Ma come evitare la loro invasione? La natura ci offre diversi rimedi, uno di questi è l'aglio, che come abbiamo già visto, si rivela essere un veroe  proprio insetticida naturale. Basta mettere qualche spicchio di aglio schiacciato in mezzo litro di acqua bollente, lasciar bollire per circa 15 minuti e far raffreddare. Ponete tutto in uno spruzzino e spruzzate le piante invase dai ragnetti.
  
Dato che i ragnetti non amano l'umidità potete spruzzare anche muri e davanzale e aumentate le irrigazioni in giardino.Ricorrete anche  all’argilla espansa: stendetene uno strato sul fondo dei vasi. L’argilla tratterrà l’umidità e li lascerà scappare via in un baleno.

Utilissimo il sapone di Marsiglia, lasciatene sciogliere piccole quantità nell’acqua calda, fate raffreddare e poi spruzzate sulle piante.

Il ragno rosso  ha anche un nemico naturale, si tratta dell’acaro phytoseiulus persimilis. Lo trovate nei negozi specializzati, e viene utilizzato come antiparassitario naturale nelle coltivazioni. Una volta diffuso nelle piante del vostro giardino, si preoccuperà di tenere sotto controllo la proliferazione dei ragni rossi.

Come l'aglio e il sapone di marsiglia funziona anche l'olio essenziale di rosmarino,  disciolto nell’acqua di un nebulizzatore oppure potete anche piantare direttamente un rametto di rosmarino accanto alle piante infestate.

Oppure provate con questo composto fai da te:  mescolate 1 cucchiaino di detersivo ecologico per i piatti e 1 cucchiaino di olio vegetale in 1 litro di acqua. Agitate bene prima dell’uso e poi spruzzate sulle piante.

Il tè giallo, un infuso da imperatori

Il tè giallo, un infuso da imperatori, non solo perché è un tè molto raro, ma soprattutto per il costo elevato. Scopriamo le sue proprietà.

Il tè giallo, un infuso da imperatori

Il tè giallo viene così descritto da Lu Tong, Maestro della Sorgente di Giada:

"La prima ciotola mi bagna le labbra e la gola. La seconda mi solleva dalla solitudine, la terza libera la mente intorpidita, la quarta provocando un leggero sudore, disperde con quello i mali della mia vita, la quinta purifica il corpo e la sesta mi ha reso Immortale. La settima, infine, ultima tazza, sprigiona lieve brezza dalle ascelle"

Il è la bevanda che amo di più in assoluto, ne amo il colore, il profumo, il sapore, ne ho assaggiate mille qualità, ma sono un'autentica dipendente del tè giallo, forse uno dei tè meno conosciuti, ma dalle qualità sorprendenti.

E' un tè semifermentato, il cui processo di lavorazione risulta simile a quello previsto per il tè verde. Prima che avvenga la fase di essiccazione, le foglie vengono sottoposte a un leggero e delicato getto di vapore, poi vengono adagiate in un contenitore coperto con un panno umido traspirante.

Dopo circa 20 ore si verifica il processo ossidativo, a seguito del quale si procede con l’essiccamento e l’arrotolamento. Principali componenti di questo tè sono gli antiossidanti, fra cui la teobromina, uno stimolante naturale del cervello e dei centri nervosi, in grado di svolgere anche una leggera azione diuretica e vasodilatatrice.

E' un buon coadiuvante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari grazie alla sua azione protettiva di cuore e arterie, favorendo la concentrazione nel sangue di colesterolo buono. Risulta privo di calorie e sodio, mentre elevato è il contenuto di vitamine A, B2, C e P.

Una delle sue caratteristiche più apprezzate è infine la presenza minima di caffeina, che lo rende adatto al consumo in ogni ora della giornata. Resta tuttavia meno adatto alla prima colazione (secondo alcuni, ma io lo trovo sublime al mattino), per la quale risulta più indicato un tè nero dalle tonalità tenui o decise in funzione del gusto personale, ma anche il tè bianco dal sapore delicatissimo.

La temperatura indicata per la preparazione del tè giallo è di 85 gradi, con tempo di infusione compreso tra 1 e 2 minuti. Si preferisce un’acqua con basso residuo fisso e ridotto contenuto di sodio.

Tra i più conosciuti e ricercati si trovano lo Yun Shan Yin Zhen, proveniente dalla provincia cinese dello Hunan, e il Yun Shan Silver Needle, raccolto solo con la gemma della pianta e la prima foglia vicina. E ricordate, una tazza di tè giallo delizierà anche la vostra vista, poichè le gemme, fluttuando nell'acqua si disporranno in posizione verticale.


mercoledì 29 giugno 2016

Scarpe del battesimo, scazzottare

Scarpe del battesimo, scazzottare, sciabordito, sciala beco, scoglionato, scrio scrio sono detti che vi consiglierei di aggiungere al vostro vocabolario per dare un po' di colore a qualche battuta


SCARPE DEL BATTESIMO: "Camminà co le scarpe del battesimo", in Lucchesia, significa andare scalzi

SCAZZOTTARE: i dizionari di lunga danno il significato di prendere a pugni; a Firenze vuol dire maneggiare senza cura, abbattere, sballottare, urtare.


SCIABORDITO: stupido, cretino, svantato. E' termine senese

SCIALA BECO!: è un modo ironico per tacciare qualcuno di tirchieria. La frase completa è: " Sciala beco, t'ho cotto un uovo"!, come se un semplice uovo fosse un pollo arrosto

SCOGLIONATO: si dice della persona franca ma in modo plebeo e un po' esibizionista. Al contrario, cioè, di quanto si potrebbe credere stando all'apparente etimologia che fa pensare a uno melenso, senza virilità

SCRIO SCRIO: puro, genuino, non allungato


Il regale Basilico, cenni e usi

Il regale Basilico, cenni e usi. Una pianta nobile che vanta rituali molto antichi e le cui proprietà non si limitano al suo uso in cucina.


Ocimum deriva da okirnon, nome greco della specie di piante a cui appartiene il basilico, mentre basilicum significa ''regale". . . La nobiltà di questa pianta, originaria dell'Oriente, era sottolineata dai rituali che ne regolavano la raccolta presso i Greci. Si doveva purificare la mano destra, aspergendola mediante un ramo di quercia con acqua di tre diverse fonti. Si doveva, inoltre, indossare abiti candidi e astenersi da contatti con esseri considerati impuri. In Egitto, il basilico fu uno dei componenti del balsamo usato per la mummificazione ma ebbe successo anche come condimento.

Presso i Romani il basilico, oltre ad essere simbolo degli innamorati, figurava tra gli odori utilizzati in cucina. Apicio, per esempio, lo inserisce in una ricette per i piselli. Nel medioevo si attribuiscono a questa pianta proprietà magiche e, ad esempio, la si considera portentosa contro il drago basilisco. Ancora nel '600 si sosteneva che se uno avesse fatto a pezzetti  qualche foglia di basilico e li avesse riposti in un buco tra due mattoni, dopo breve tempo ne sarebbero nati degli scorpioni. Ai giorni nostri, il basilico è uno degli aromi più usati nella cucina mediterranea.


Caratteristiche e proprietà
Si tratta di una pianta erbacea della famiglia delle Labiate; ha fusto eretto, raggiunge un'altezza di 30-60 cm con foglie opposte, verde vivo sulla parte superiore e verde-grigie inferiormente. I fiori sono piccoli, bianchi. Il basilico cresce bene nei terreni leggeri, ben drenati, in posizioni soleggiate.
Da tutta la pianta emana un piacevole caratteristico profumo e viene coltivato con successo anche nei vasi sui davanzali delle finestre. Le foglie fresche possono essere raccolte da maggio fino a settembre. Si possonoessiccare, disponendole in strati sottili, in luogo all'ombra, riparato ed aerato.
Il prodotto, che anche essiccato mantiene un certo profumo, va conservato in recipienti di vetro o porcellana. Le foglie non vanno tagliuzzate col coltello ma sminuzzate con le dita. Il basilico ha proprietà toniche, calmanti, ed è utile ai nervosi e agli insonni.

Utilizzo
Il basilico è l'ingrediente fondamentale in due famose preparazioni della cucina mediterranea: il pesto genovese e il pistou provenzale. Il primo si confeziona pestando un buon numero di foglie di basilico, uno spicchio d'aglio e formaggio pecorino sardo, olio d'oliva finissimo sino ad ottenere
una crema liquida ma non troppo. Alcuni aggiungono nel mortaio un po' di pinoli. Il pistou vede invertite le proporzioni fra aglio e basilico. Come formaggio viene usato il parmigiano. Per il resto il procedimento è uguale a quello del pesto.

L'olio al basilico si prepara mettendo nell'olio un certo numero di foglie di basilico spezzettate e lasciando macerare un paio di mesi.
L'aceto al basilico si ottiene versando aceto bollente sulle foglie sminuzzate di basilico; lasciato macerare per due o tre giorni va poi filtrato.
Anche la medicina popolare utilizza variamente il basilico. Contro la caduta dei capelli si mette una manciata di foglie fresche di basilico in una tazza d'acqua bollente. Dopo un quarto d'ora, strizzate bene le foglie, si friziona la cute con il liquido.
Un pizzico di foglie di basilico in acqua bollente zuccherata serve a preparare un ottimo energetico.
Un infuso ottenuto con 5 g di basilico fresco in una tazza d'acqua bollente, con succo di limone e zucchero serve a calmare gli spasmi gastrici.
Un rimedio per l' alito cattivo si ottiene mettendo in infusione in mezzo litro d'acqua bollente 30 g di foglie essiccate di basilico, 30 g di bacche di ginepro e 10 g di foglie di rosa rossa. Quando il liquido si è intiepidito, bisogna colarlo strizzando bene foglie e bacche e versarne l'infuso in una bottiglia. Serve per fare sciacqui alla bocca. Per ottenere un efficace colluttorio da adoperare contro le infiammazioni della bocca, basta far bollire per 10 minuti 50 g di foglie essiccate di basilico in mezzo litro d'acqua. Si adopera il liquido per sciacquare la bocca.
Quando un raffreddore non si risolve giova molto provocare degli starnuti liberatori aspirando col naso una presa di polvere di basilico. Un infuso di foglie secche in acqua bollente calma il vomito.

Se il tuo gatto beve acqua sporca, tu che fai?

Se il tuo gatto beve acqua sporca tu che fai? Nonostante abbia una bella ciotola di acqua fresca e pura, lui cerca quella sudicia. Perché?

Se il tuo gatto beve acqua sporche, tu che fai?

Durante un lungo periodo di lavori effettuati in casa, ci fu un gran passaggio di muratori, imbianchini, e manovali. Oltre a far diventare la casa l'apoteosi del sudiciume, il mio gatto Nur si arrabbiò moltissimo per quell'invasione di campo, ma non solo, lo trovammo prima a zampettare sul cemento fresco, poi intento a bere l'acqua sporca di calcina........Perché quella schifezza?

Questo, nonostante in casa fosse presente una ciotola colma di acqua pulita. Chiesi al veterinario, il quale mi disse che se l'acqua pulita a disposizione proveniva dal rubinetto, questa poteva essere stata sottoposta a trattamenti chimici, clorata ed avesse un odore caratteristico, che certo non sfuggiva al mio beniamino. Se, invece, l'acqua pulita era stata messa in una ciotola lavata con detersivo, probabilmente Nur ne avvertiva lo sgradevole odore. Detto questo, era facile capire come il piccolo imperatore aveva bevuto fino a quel momento dalla sua ciotola ufficiale solo perché non aveva avuto altra alternativa.

Se fosse stato un gatto randagio, l'acqua delle pozzanghere sarebbe stata molto più invitante: poiché piena di microbi e vegetazione in putrefazione, ricca di materiale organico naturale. In realtà, sebbene dissetarsi con l'acqua delle pozze, potesse essere pericolosa per la sua salute, bisogna ricordare che i rischi sarebbero stati minimi.

Ricordiamoci dunque, che i gatti sono più sensibili di noi ai detersivi, perciò le ciotole lavate col sapone andrebbero sempre ben risciacquate. Inoltre, prima di offrire al nostro "stregatto" l'acqua di rubinetto, lasciamola riposare per un po', cosicché i prodotti chimici in essa disciolti possano dissolversi almeno in parte.

Cerchiamo dunque di non eccedere con l'uso di detersivi o saponi, e, pur usando l'acqua di rubinetto, di informarci, e questo anche per noi stessi, se sia addizionata con sostanze chimiche.


martedì 28 giugno 2016

Sbambocciare, sbornia, sbucchiare

Sbambocciare, sbornia, sbucchiare, scagliozzi, scancio, scangeo, altri articolati detti, interessanti modi di vedere la vita, la gastronomia e altro ancora


SBAMBOCCIARE: verbo del dialetto versiliese: significa sbattere, sciabordare. Si dice soprattutto di recipienti con liquido, ma anche per le persone: "Smetti di sbambocciarmi".

SBORNIA: i dizionari italiani danno solo il significato di ubriachezza, ma in vernacolo fiorentino significa anche fiacca, sonnolenza, malessere. "Con questo caldo afoso mi sento tutto sborniato".


SBUCCHIARE: a Massa significa "germogliare, sbocciare", e si dice delle ragazzine che cominciano ad arrotondare le forme femminili, ad "aggomitolare" come si preferisce nell'empolese.

SCAGLIOZZI: a Livorno si chiamano così gli gnocchi fritti di polneta gialla tagliata a tocchetti. Da non confondere con i "batufoli o batuffoli", che sono invece gli gnocchi di farina gialla teneri e conditi con sugo

SCANCIO: linea obliqua, di traverso

SCANGEO: inconveniente, contrattempo, confusione. E' usato soprattutto nel Pistoiese

Sovrappeso nei bambini: non sottovalutare il problema

Sovrappeso nei bambini: non sottovalutare il problema è un dovere dei genitori, che troppo spesso tendono, a torto, a voler sdrammatizzare non focalizzandosi sulle possibili ripecussioni


In base ad uno studio condotto presso l'Università del Nebraska-Lincoln, USA, e condotto dalla ricercatrice Alyssa Lundahl, è emerso che almeno la metà dei genitori che ha un bambino con problemi di sovrappeso ha la tendenza a negare che il figlio sia afflitto da tale problematica, addirittura affermano che il figlio è sottopeso. Le ragioni di questo tipo di atteggiamento sembrano da un lato risiedere nel desiderio dei genitori di sdrammatizzare la questione, dall'altro da una percezione distorta della realtà, per la frequenza con cui i media fanno passare immagini di bambini in sovrappeso, che porta i genitori a pensare che sia la normalità.


Lo studio si è basato su una revisione di ben 69 studi già presenti a livello mondiale condotti tra il 1990 e il 2012. Sono stati coinvolti  più di 15.000 bambini di età compresa tra 2 a 18 anni. Ai genitori è stato chiesto di valutare il peso del proprio figlio utilizzando immagini o scale di valutazione.

I bambini sono poi stati misurati secondo le tabelle di crescita Body Mass Index per stabilire se erano soggetti in sovrappeso o obesi. E' emerso che il 51% dei genitori con figli in sovrappeso o obesi sottovalutava le dimensioni del loro bambino. Ad avere più difficoltà nel distinguere il peso corretto sono stati i genitori dei bambini più piccoli, quelli di età compresa tra i 2 e i 5 anni.

Anche in questo caso ad influire sul peso dei bambini, soprattutto in età scolare è proprio l'idratazione. Secondo uno studio tedesco condotto dalla dottoressa Rebecca Muckelbauer su circa 3mila bambini tra i 7 e gli 8 anni, è stato verificato che un bicchiere di acqua al giorno, nell’intero anno scolastico, ha ridotto del 31% il rischio di sovrappeso.


Il finocchio, mille e una virtù

Il finocchio mille e una virtù, tante sono le proprietà di questo straordinario frutto della terra, che fa davvero molto bene alla nostra salute.

Il finocchio, mille e una virtù

Per alimentarci in maniera corretta, è buona norma seguire il corso delle stagioni, utilizzando i prodotti che la terra ci offre, senza andare in giro a cercare spasmodicamente primizie fuori stagione, che sono coltivate in serra o importate e quindi conservate in celle frigorifere, e questo comporta una diminuzione della forza vitale contenuta negli alimenti.

Cerchiamo dunque di comprare a chilometri zero e soprattutto rispettiamo il corso delle stagioni. Ne beneficeranno la nostra salute e anche il portafoglio.

Siamo ormai in estate e questo è il periodo in cui possiamo fare ricchissime e fresche insalate, non solo belle a vedersi, ma buone, fresche e sane. Una delle verdure più gustose e aromatiche da fare in insalata è il finocchio, tanto buono quanto benefico.

Il finocchio è: diuretico, depurativo, gustoso, da consumare crudo, nelle insalate, in semi ecc... ottimo da bere come tisana. Insomma, un prezioso alleato di salute e bellezza. Non ha soltanto un sapore gradevole, ma è anche un ortaggio che non deve mancare sulla nostra tavola.

È privo di grassi intanto e ricco di fibre, e questo dovrebbe essere un messaggio importante per chi cerca di ritrovare la linea e vuole arricchire la propria dieta alimentare variandola con l'aiuto di ortaggi salutari. Il finocchio è senza dubbio un prodotto dell'orto davvero indicato! Se è carente di grassi, abbonda invece in sali minerali, in special modo in potassio. La sua ricchezza in fibra è ottima per le attività intestinali e per le diete dimagranti.

E non solo, è ricco di fitoestrogeni ormoni vegetali che hanno influsso sul sistema ormonale femminile. Contrastano i sintomi tipici della menopausa, e migliorano anche la funzione mestruale, riducendo i disturbi che possono precederla.


lunedì 27 giugno 2016

Sano come una lasca, sant'Antonio

Sano come una lasca, sant'Antonio, sapere in duve dorme il polpo, sarà di bono, ma le gagge l'hai motose, alcuni colorati detti toscani per indicare una persona sanissima, un animale che non sta bene, conoscere bene un fatto e infine, una persona di dubbia onestà


SANO COME UNA LASCA: sanissimo. Sembra infatti, che fra tutti i pesci la lasca abbia una salute di ferro, tanto che il poeta e scrittore Anton Francesco Grazzini quando si trattò di scegliersi un nome di pesce, come era prescritto dall'Accademia degli Umidi alla quale apparteneva, preferì proprio la lasca, ed è passato alla storia letteraria come il Lasca


SANT'ANTONIO: non dal nome di quello di Padova, dall'altro, da Sant'Antaonio Abate ( 17 gennaio) protettore degli animali, si chiama "un Sant'Antonio" la bestia diffettosa, magra e rifinita (quasi che avesse bisogno della protezione di Sant'Antonio) e anche la bestia morta per un incidente, la carne della quale viene ugualemnte messa in vendita

SAPERE IN DUVE DORME IL POLPO: conoscere il fatto proprio; sapere quel che uno si dice. E' viareggino

SARA' DI BONO, MA LE GAGGE L'HAI MOTOSE: così a Pisa si dice di una persona la cui bontà e onestà sono dubbie. L'espressione è presa dal  gergo dei pescatori di muggini alla foce dell'Arno: il pesce più pregiato è quello che ha le garge o branchie pulite, cioè non imbrattate dalla melma del fondo

Repellenti e insetticidi naturali per casa, giardino, orto e balcone

Repellenti e insetticidi naturali per casa, orto e balcone, sono un'ottima ed efficace alternativa ai prodotti chimici che spesso utilizziamo senza parsimonia, senza pensare che proprio perché di sintesi, possono avere effetti nocivi sull'ambiente che ci circonda e sulla nostra salute.


Proprio qualche tempo fa, ho pubblicato un post nel quale indicavo quali sono le migliori piante che allontanano fastidiosi parassiti, insetti, zanzare. Ma a volte può capitare che anche il mutuo aiuto tra piante non sia sufficiente, del resto la primavera è foriera di alcune invasioni, come ad esempio insetti e formiche. Solitamente corriamo ai ripari attraverso l'utilizzo di agenti chimici e salvaguardare le nostre piante, dimenticando però quanto siano dannosi all'ambiente e alla nostra salute. Pensate ad esempio ai vostri pomodori, o alla frutta che avete in giardino e che poi mangerete, tenetelo bene in mente.

Vediamo invece come poter fare dei repellenti naturali, con ciò che abbiamo a portata di mano, che al contempo è efficace, sicuro e nel totale rispetto dell'ecosistema che ci circonda. Prendete carta e penna e stilate questa lista di prodotti che dovete tenere a portata di mano: aglio, cipolle, peperoncino, aceto bianco, bucce del limone, foglie di menta pentole e bottiglie

Repellente all'aglio: gli insetti non amano molto l'odore dell'aglio, quindi potete preparare un economico e naturale repellente semplicemente in questo modo: mettete 5 /10 grammi di spicchi di aglio tagliati a pezzetti e schiacciati in una pentola e versatevi sopra dell'acqua bollente. Coprite con un coperchio e lasciate raffreddare. Filtrate l'acqua e versatela in una bottiglia munita di spruzzino. Spruzzate il composto sulle piante la mattina o la sera. Gli insetti si terranno lontani grazie al pungente odore dell'aglio. Il trattamento qui descritto può essere usato ogni volta che noterete la ricomparsa degli insetti.

Antiparassitario insetticida naturale per orto:  contro bruchi, pidocchi delle piante, moscerini della frutta, ragni rossi e mosche bianche, il seguente repellente è molto efficace.  Vi servono: uno spicchio di aglio, due cipolle, un peperoncino, un po' di detersivo per i piatti, un frullatore e una pentola. ecco come dovete fare: tagliare a pezzi le cipolle, l'aglio e il peperoncino, e mettere nel frullatore. Frullare fino ad ottenere una pasta piuttosto densa.  Versare il composto in una pentola, coprire con acqua tiepida e far riposare.  Dopo circa 20 minuti filtrare il composto.  Porre il liquido ottenuto in uno spruzzatore.  La poltiglia restante va buttata via.  Nello spruzzatore, insieme al liquido, mettere un cucchiaio di detersivo per piatti che permetterà all'antiparassitario-insetticida naturale di aderire meglio alle foglie e agire più a lungo.   Conservare il composto fino a due settimane in frigorifero.  Spruzzarlo sulle piante ogni 4 / 5 giorni.  Ripeter per almeno 4 volte.

Insetticida naturale per casa: questo insetticida può essere usato incasa in tutta tranquillità, basterà per ottenerlo, far macerare in un po' di aceto bianco, delle bucce di limone o delle foglie di menta e eucalipto. Nebulizzarlo tramite uno spruzzatore: allontanerà mosche e zanzare.






Pelle d'estate: ecco le maschere naturali fai da te

Pelle'estate: ecco le maschere naturali fai da te. Affinché la nostra pelle risulti ben idratata e nutrita anche in estate con il caldo e gli inevitabili stress dovuti alle prolungate esposizioni al sole ecco delle efficaci maschere nutrienti, idratanti e lenitive da fare a casa.


Se vogliamo evitare che la pelle del nostro viso subisca stress e disidratazione a causa del caldo, della salsedine e del sole, è meglio prepararla preventivamente all'imminente arrivo della stagione estiva e proteggerla dall'invecchiamento precoce. Non saranno necessarie sedute dall'estetista, o l'acquisto di costosi prodotti, basterà far ricorso ad alcune maschere naturali che possiamo autoprodurre in casa con ingredienti del tutto naturali senza rischio di venire a contatto con agenti chimici e di sintesi. Eccone alcune semplici ed efficaci, da usare prima e durante la stagione estiva.


Nutriente e idratante:   grattugiare una mela, aggiungere due cucchiai di miele e uno di farina d’avena (ottimo lenitivo per la pelle). Amalgamare bene gli ingredienti, in modo da creare un composto omogeneo. Stendere sulla pelle umida e lasciate in posa per circa 15 minuti. Risciacquare con acqua tiepida.

Lenitiva:  lessate e schiacciate una patata, unite la farina di avena, un po' di infuso di camomilla e due cucchiai di miele. Per le quantità regolatevi in modo che il composto sia di una consistenza tale da poter essere spalmato sul viso senza fatica. Tenere in posa per 10 minuti e risciacquare.

Illuminante:  2 cucchiai di yogurt bianco e  una piccolissima quantità di zafferano. Attenzione a usare pochissimo zafferano, per evitare di macchiare la pelle. Stendete sul viso e lasciate agire per 10 minuti. Risciacquate con acqua tiepida.

Nutriente:   una piccola banana matura, schiacciata, un cucchiaio di miele, 1 di farina d’avena, 1 o 2 cucchiai, in base alla consistenza che volete raggiungere. Amalgamare bene gli ingredienti, stendeteli sul viso e lasciate agire la maschera per 20 minuti. Risciacquare con acqua tiepida.


domenica 26 giugno 2016

Non siate come Don Chisciotte

Ricordate il nome di Don Chisciotte, l'affascinante e patetico eroe del romanzo di Miguel de Cervantes. Gentiluomo amabile e inoffensivo, Don Chisciotte aveva letto troppe avventure di focosi cavalieri armati. Immaginò di essere uno di essi. Vestito d'una armatura arrugginita, a cavallo di un magro ronzino, partì alla ricerca dell'avventura. Povero don Chisciotte! Attaccò un mulino a vento credendolo un gigante. Caricò un gregge di montoni, immaginando che fosse un'armata nemica. Egli era tanto sincero che la sua confusione mentale gli permetteva l'errore. In realtà non poteva vedere le cose tali e quali erano realmente. Il peggio era che non sapeva chi era in realtà [Immagine mentale 52]


Molti uomini sono  nella stessa infelice situazione. Malgrado la fretta di avventurarsi alla conquista del mondo, tutto va di traverso. Non riescono a vederne le cause. Non è il mondo che è cattivo ma la visione che noi ne abbiamo. E quando la nostra visione è negativa, anche le emozioni lo sono.

Noi temiamo altre persone perché pensiamo a torto che esse abbiano il potere di nuocerci. Temiamo il silenzio ed allora continuiamo a parlare, sperando di sotterrare questa paura del silenzio. Non ci accorgiamo che questa paura si può sconfiggere guardandola in faccia. Don Chisciotte non sapeva chi era. Nella paura del suo nulla inventò quadri immaginari.

Nell'immaginazione era un prode cavaliere, un grande amante e un valente avventuriero. Ma quando queste figure immaginarie si urtarono con la realtà, cadde dal suo cavallo. Allora come scoprire chi siamo? Non cerchiamo di scoprire chi siamo realmente. Cerchiamo di sapere cosa non siamo. Non siamo i ritratti immaginari di noi stessi. Quando sapremo cosa non siamo, sapremo anche chi siamo. E' miracoloso. Ci sentiamo completamente diversi. In altri termini, ci sentiremo bene.


Gastroenteriti virali: come combatterle naturalmente

Gastroenteriti virali: come combatterle naturalmente. Anche se siamo in estate, non siamo immuni alle gastroenteriti virali che colpiscono sempre più frequentemente. Possiamo però tamponarle in maniera naturale, senza dover ricorrere a farmaci con limone e zenzero


L'influenza è il malanno dell'autunno e dell'inverno, e la primavera e l'estate oltre a portare le allergie, la mancanza di energie e gli sbalzi d'umore, sono foriere delle gastroenteriti virali, che ultimamente sono in aumento. Diciamo che questo malanno di stagione è da noi più conosciuto come influenza intestinale, che porta con sè inappetenza, nausea, vomito e diarrea. Per arginarla in maniera naturale possiamo fare attenzione alla nostra alimentazione e all'uso di rimedi naturali. 

Le gastroenteriti portano sempre una forte disidratazione, quindi anche se siamo nauseati, dobbiamo bere e aggiungere all'acqua il succo di mezzo limone (a bicchiere): in questo modo remineralizziamo l'organismo e aumentiamo le difese immunitarie.

Quando la nausea è moto forte può essere di grande conforto lo zenzero e per usarlo al meglio si possono portare a decozione tre fettine di radice fresca per circa 15 minuti. E' consigliabile bere questo decotto a piccoli sorsi durante la giornata. Se il gusto dello zenzero non è gradito, potete annusarne qualche goccia di olio essenziale o assumere delle capsule per via orale.

Se fra i sintomi ci sono anche gonfiore addominale e inappetenza, la menta piperita è ciò che fa per noi. Basterà preparare  un infuso aggiungendo alcune foglioline fresce all'acqua calda oppure le foglie secche in taglio tisana. Se poi vi dovessere essere anche i crampi, si potranno masticare di tanto in tanto dei semini di anice. Oppure si può usare l'olio essenziale di menta piperita, mettendone due gocce sulla pelle del polso, oppure prenderla per via orale in un cucchiaino di miele, zucchero o olio di sesamo.

sabato 25 giugno 2016

Per tutte quelle volte

Per tutte quelle volte che mi sono morsa la lingua per non rispondere a tono, facendo prevalere l'educazione,
per tutte quelle volte in cui ho soffocato la rabbia favorendo l'autocontrollo e la calma,
per tutte quelle volte che ho ricacciato in fondo all'anima le lacrime che si affacciavano nella rete delle mie ciglia,


per tutte quelle volte in cui ho finto di star bene e ho sorriso per non turbare chi mi stava intorno,
per tutte quelle volte che ho sopportato la stupidità, la scarsa intelligenza e la maleducazione,
per tutte quelle volte in cui avrei voluto urlare il mio dolore e non l'ho fatto,
per quelle volte in cui mi sono sentita impotente,

per tutte quelle volte in cui il senso di fallimento ha preso il sopravvento,
per quelle in cui mi sono sentita sola,
per tutte quelle volte che ho incontrato le anime nere dei vigliacchi, degli arroganti e degli ipocriti,
per tutte quelle volte che le promesse fattemi non sono state mantenute,
e per tutte quelle volte che saranno,
ho combattuto, ho imparato e ogni volta mi sono rialzata per diventare un po' più forte.

Perdere peso: gli alimenti che aiutano

Perdere peso: gli alimenti che aiutano ci sono, sani buoni, sazianti che permettono di non sentirei morsi della fame, sono buoni nutrienti e permettono si seguire una dieta che non stressa


La lotta contro i chili di troppo è una guerra estenuante sia psicologicamente che fisicamente. Sacrificio, rinunce, lotta psicologica contro la fame, integratori, insomma tutta una serie di orpelli che al fine di raggiungere il risultato desiderato si portano dietro una elevata dose di stress. Prima però di avventurarci in regimi dietetici rigidi, o particolarmente rischiosi, sarebbe il caso di valutare con logica come ci alimentiamo. Forse molti ancora non sanno che vi sono molti alimenti che possono aiutarci a perdere peso in maniera del tutto naturale senza sottoporci a particolari torture. Eccone alcuni esempi.


Fagioli neri:  ottima fonte di proteine i fagioli neri non contengono grassi saturi che si trovano invece in altri alimenti, in genere considerati ottime fonti proteiche, come la carne.Ottimi anche gli altri tipi di fagioli, rossi e bianchi, che contengono fibre e stimolano il metabolismo

Avena:  ricca di fibre, introdurla nella nostra dieta aiuta a sentirci sazi più a lungo. Non solo: è un cibo sano che aumenta il metabolismo e ci aiuta a bruciare i grassi.

Avocado:  frutto ricco di grassi buoni, se se mangia una metà durante i pasti possiamo tenere il peso sotto controllo.

Mirtilli: dalle proprietà antiossidanti, favoriscono il senso di sazietà e aiutano la salute: una tazza contiene solo 80 calorie e allontana lo stimolo della fame con i suoi 4 grammi di fibre

Broccoli: sono uno dei cibi più sani e ricchi di proprietà che conosciamo. Anticancro, contengono poche calorie e le fibre che ci aiutano a sentirci sazi e a controllare il peso.

Pere: una pera racchiude il 15% della dose giornaliera raccomandata di fibre, la maggior parte delle quali si trovano nella buccia.  Questo frutto inoltre aiuta il cervello e protegge le ossa.

Pompelmo:  mezzo pompelmo prima di ogni pasto può aiutare a perdere peso. Inoltre protegge il cuore, abbassa l’insulina ed è una buona fonte di proteine.

Tè verde: ricco di antiossidanti, può aiutarci a bruciare grassi e calorie. È inoltre utile ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

Lenticchie: grande fonte di proteine e fibre che saziano. Sembra inoltre che aiutino il metabolismo a bruciare i grassi.

Cioccolato fondente: rallenta la digestione: questo ci fa sentire più pieni e ci aiuta a mangiare di meno al pasto successivo.

Arance: poche calorie, buon contenuto di fibre e tanta vitamina C. Sono le arance che ci aiutano a sentirci sazi e rafforzano il nostro sistema immunitario.

Ceci: grande fonte di fibre, proteine e grassi sani.

Ricordate inoltre di fare attività fisica, il movimento aiuta ad accelerare il metabolismo, idratatevi correttamente, bere molto aiuta ad eliminare tossine e fa bene a tutto il corpo. E infine cercate di regolare le vostre porzioni e sì rinunciate al cibo spazzatura.




venerdì 24 giugno 2016

Rottorino, roventino, rusco e foghie

Rottorino, roventino, rusco e foghie, s'a a di' d'indà, anche in questi particolari casi dobbiamo sforzare la memoria ma tutto vantaggio del nostro vocabolario


ROTTORIO: persona o cosa seccante, che rompe le scatole, che è un rompimento

ROVENTINO: frittata di sangue di maiale (senza uova) salata e con agiunta di un po' di farina. I"roventini" vengono scodellati dalla padella uno sull'altro, intervallati con uno strato di formaggio grattugiato, e magiati caldi. Per i bambini, invece del formaggio, zucchero. E' una vecchia ghiottoneria fiorentina. Dracula è venuto di moda dopo


RUSCO E FOGHIE: "Di  tutto un po'", "d'ogni erba un fascio", "quello che capita". E' un'espressione usata nella zona di Massa dove "rusco non soltanto è il pungitopo ma anche tutto quello che si raccoglie nel bosco per fare da strame alle bestie. "Ruscolare", del resto, significa raccogliere cose sparse in genere: per esempio le olive e le pine. Il Pascoli usa "rusco" nel senso di spazzatura, ovvero avanzi di cucina messi in una buca o ammucchiati a marcire

S'A' A DI' D'INDA'?: sembra uno scioglilingua, ma è un modo di dire scherzoso molto frequente a Pisa: "Allora, vogliamo andare?" (letteralmente: "si deve dire d'andare?")

Un bel seno anche in gravidanza

Un bel seno anche in gravidanza è possibile, grazie a piccole attenzioni per evitare la perdita di tono e la comparsa di smagliature


Durante la gravidanza il seno aumenta di volume e pian piano si appesantisce, questo può provocare qualche danno ai tessuti, favorendo la comparsa di smagliature e la perdita di tono. Per questo è importante aver buona cura del seno e con piccoli accorgimenti si può avere un bellissimo seno anche in gravidanza. Vediamo quali


1) Per evitare il rilassamento dei tessuti quando il seno comincia ad aumentare di volume, il reggiseno è obbligatorio. Deve essere della misura giusta , con le spalline larghe e la fascia che passa sotto il seno comoda e avvolgente. Quando il seno si appesantisce, meglio indossare il reggiseno anche di notte, allargandolo leggermente.

2) Preferite la doccia al bagno, poichè l'acqua calda tende a rammollire i tessuti, la doccia non fa questo effetto. La cosa migliore è terminare la doccia schizzando un po’ di acqua fredda sul seno, evitando un getto troppo forte. Se siete freddolose sotituite il getto fresco con spugnature fresche.

3) Idratate sempre il seno per prevenire le smagliature con olio di mandorle dolci o creme ad hoc che potete usare durante la gravidanza. Che sia olio o crema, applicate sempre con massaggio circolare, delicato fino a completo assorbimento e  sempre con la mano opposta al seno da trattare.

4) Per trarre maggiore beneficio dai prodotti idratanti, potete fare uno scrub a settimanale, che sia delicato e massaggiato sempre delicatamente.

5) Non aggobbitevi, state attente alla postura, stare dritte darà sollievo alla schiena e contemporaneamente solleverà il seno. Tenete bene le spalle indietro.

6) Se le vostre condizioni ve lo permettono fate ginnastica, e per il seno provate questo esercizio: unire i palmi delle mani, davanti al viso,  gomiti  paralleli alle spalle. Premere forte le mani l’una contro l’altra, con le dita separate. Rilassare e ricominciare per 12 volte. Fatelo davanti allo specchio in modo da poter  vedere la contrazione dei muscoli pettorali

7) Cercate di tenere sotto controllo il peso, un aumento repentino rischia di far comparire le smagliature, che poi non andranno più via.

8) Se riuscite a fare attività fisica durante la gravidanza, scegliete un reggiseno che protegga il seno dagli scossoni, sostenendolo perfettamente. Andrà bene un reggiseno sportivo o un costume da bagno incrociato sulla schiena, con bretelle che sostengono bene e non scivolano durante l’attività sportiva.




Come fare disinfettanti per le mani naturali

Come fare disinfettanti per le mani naturali. Invece di comprare salviette o detergenti, per avere a portata di mano disinfettati per le mani del tutto naturali e molto efficaci, basteranno pochi ingredienti


Perché non provare a preparare in casa un disinfettante mani fatto con ingredienti naturali? Perché spendere soldi quando con l'unica spesa da fare per procurarsi gli ingredienti possiamo poi ammortizzare i costi? Qualcuno potrebbe anche obiettare che è più pratico l'uso delle salviettine usa e getta, ma io propendo sempre il self made con ingredienti sani e naturali. Ho chiesto ausilio alla mia erborista di fiducia, e ho ricevuto in omaggio alcune ricettine che propongo anche a voi, ma che probabilmente troverete comunque girellando per il web.

1) Disinfettante mani all'aloe vera  Vi serviranno: - 25-30 gocce di olio essenziale di Tea Tree - 9 gocce di olio essenziale di lavanda - 9 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano - 1 cucchiaio di acqua di amamelide (facoltativo) - 16 cucchiai di gel d'aloe vera - 1 piccolo contenitore - 1 ciotola. In una ciotola versate gli oli essenziali e il gel d'aloe vera. Mescolateli e uniteli a un cucchiaio di acqua di amamelide (o distillato di amamelide) se lo avete a disposizione. Continuate a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo e conservate il tutto in un piccolo contenitore - ad esempio un flaconcino - da portare sempre con voi per averlo a disposizione al momento del bisogno e da conservare al riparo dalla luce. Si conserva a lungo, ma non all'infinito. Tenete presente la durata del gel d'aloe vera dopo l'apertura della confezione.
 
2) Disinfettante mani al Tea Tree Oil  Lo potrete preparare rapidamente e sarà sempre pronto all'uso: - 120 ml d'acqua - 12 gocce di olio essenziale di Tea Tree - 24 gocce di olio essenziale di eucalipto - 12 gocce di olio essenziale di bergamotto. Abbinare il Tea Tree Oil agli oli essenziali di eucalipto e di bergamotto, anziché utilizzarlo come olio essenziale esclusivo, permette di ottenere un disinfettante per le mani dall'odore più gradevole. Per prepararlo non dovrete fare altro che versare l'acqua in una bottiglietta con spruzzino, aggiungere gli oli essenziali, mescolare e agitare sempre prima dell'uso.
 
3) Disinfettante mani alla cannella Recuperate come contenitore un flaconcino con dosatore vuoto, che magari in precedenza conteneva del sapone liquido. Vi serviranno: - 1 flaconcino con dosatore - 1 cucchiaio di gel d'aloe vera - 10 gocce di olio essenziale di limone - 10 gocce di olio essenziale di cannella - 10 gocce di olio essenziale di eucalipto - 10 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano - acqua. Versate nel flacone prescelto il gel d'aloe vera e gli oli esenziali. A questo punto, con l'aiuto di un imbuto, aggiungete l'acqua fino a riempirlo. Agitate bene alla fine della preparazione e ogni volta prima dell'uso. Per utilizzarlo, applicate il disinfettante sulle mani premendo il dosatore da 3 a 5 volte. Massaggiate il prodotto ottenuto sulle mani per 5-10 secondi.
 
4) Disinfettante mani alla lavanda  Vi serviranno: - 50 gr di gel d'aloe vera - 150 ml di alcol alimentare - 25 gr di glicerina vegetale (facoltativa) - 10 gocce di olio essenziale di lavanda - 1 mixer da cucina o frullatore. Versate tutti gli ingredienti nel mixer da cucina o nel frullatore. Azionate per uno o due minuti, fino a quando non avrete ottenuto un composto dalla consistenza omogenea. Trasferite il tutto in uno o più flaconcini comodi da tenere a portata di mano e da utilizzare. Si conserva per almeno 6 mesi e oltre. Utilizzatelo come un comune disinfettante per le mani. In alternativa all'olio essenziale di lavanda, potrete utilizzare olio essenziale di limone, rosmarino, Tea Tree, menta piperita, geranio o cannella.

5) Disinfettante mani all'olio di jojoba  Per questa ricetta vi serviranno: - 60-80 gr di gel d'aloe vera - 3 contagocce colmi di olio di jojoba - 5 gocce di olio essenziale di limone - 5 gocce di Tea Tree Oil - 5 gocce di olio essenziale di Palmarosa - 5 gocce di olio essenziale d'arancio - 5 gocce di olio essenziale di incenso - 1 flaconcino con dosatore. Versate nel contenitore prescelto l'olio di jojoba e gli oli essenziali. Tappate e agitate. Quindi aggiungete il gel d'aloe vera. Tappate il flacone e agitate di nuovo. Ecco fatto. avrete preparato il vostro disinfettante per le mani a base di soli ingredienti naturali. Utilizzate come un normale disinfettante per le mani.

Dolori Cronici e Rimedi Naturali

Dolori Cronici e Rimedi Naturali, un connubio possibile grazie ad alcune piante che possono rivelarsi assai efficaci e utili fra cui Boswellia, corteccia di Salice bianco e altre piante


Quando si soffre di dolori cronici si è costretti ad utilizzare farmaci di sintesi per alleviarli, spesso si ricorre infatti a medicinali a base di ibuprofene che come sempre hanno però degli spiacevoli effetti collaterali sul nostro organismo, che l'uso prolungato dei suddetti farmaci fa comparire. E' bene sapere che alla base di molti farmaci di sintesi ci sono principi attivi che derivano da piante o erbe che hanno proprietà analgesiche naturali. I farmaci di sintesi, benché allevino il dolore nell'immediato, non risolvono il problema, coprono solo il dolore. Vi sono alcune piante però che possono aiutarci in maniera del tutto naturale e credo sia opportuno conoscerle. 


Boswellia: contiene principi attivi che aiutano a migliorare il flusso di sangue alle articolazioni e contribuisce a placare le infiammazioni. Le infiammazioni sono spesso alla base del dolore cronico, come può essere quello causato dall’artrite. La Boswellia è infatti indicata anche nel trattamento dell’artrite reumatoide. Allenta la rigidità delle articolazioni colpite da malattie infiammatorie e contribuisce a ripristinare l’integrità dei vasi indeboliti da spasmi.

Corteccia di salice bianco: contiene una sostanza, la salicina, a cui sono state attribuite proprietà utili contro la febbre, le infiammazioni, i disturbi gastrici e varie forme di dolori. Utile per combattere il mal di testa, ma anche per contrastare mal di schiena, artrosi, e condizioni infiammatorie come borsite e tendinite. È utilizzato anche in caso di dismenorrea. La salicina possiede anche un’azione antiaggregante piastrinica, per cui è meglio prestare attenzione se si fa uso di anticoagulanti, ma anche durante la gravidanza e l’allattamento.

Uncaria tomentosa: possiede delle potenti proprietà antinfiammatorie. È utilizzata nella medicina erboristica per la salute delle articolazioni e per le proprietà immunostimolanti e immunomodulanti, oltre che come antidolorifico e cicatrizzante. E' un ottimo coadiuvante nella cura di diverse malattie con origine immunologica, e stati di infiammazione cronica di diverso genere, dolori muscolari e articolari e disturbi dell’apparato digerente. Una dose eccessiva può dare luogo, tuttavia, a disturbi a livello gastrointestinale, che però spariscono cessando l’assunzione.

Curcuma: grazie alla curcumina, è risaputo, è un potente antidolorifico. Oltre ad aiutare ad alleviare i dolori, intervenendo sui segnali che viaggiano nel nostro corpo e raggiungono il cervello, fornisce un valido aiuto nel trattamento del dolore cronico e delle infiammazioni croniche.

Corydalis: utilizzata già da millenni nella Medicina Tradizionale Cinese si è dimostrata un ottimo rimedio per il trattamento del dolore cronico, in particolare dolori infiammatori e neuropatici. Grazie ad uno studio condotto da alcuni ricercatori californiani,  si è scoperto che il composto contenuto nelle radici e chiamato deidrocoribulbina (Dhcb),  è utile nel diminuire il dolore infiammatorio, spesso associato a danni ai tessuti e infiltrazioni di cellule immunitarie. Allo stesso modo, si è dimostrata utile nella riduzione del dolore neuropatico causato da problemi al sistema nervoso. La sostanza, hanno precisato gli studiosi, non crea assolutamente dipendenza, come invece tende a fare la morfina.

giovedì 23 giugno 2016

Ripiglino, ritrecine, riusci, rivogare

Ripiglino, ritrecine, riusci, rivogare, rivortolone per descrivere un gioco, una persona d'appetito, una dubbia riuscita e altro ancora


RIPIGLINO: o ragazzi "fanno ripiglino" quando giocano a impadronirsi della palla lanciata  in aria. Ma può indicare diversi altri giochi nei quali, comunque, sono implicate le mani: per esempio quello del filo tenuto tra le dita in modo da formare una figura geometrica, e che viene passato alle mani di un'altra persona così che la figura geometrica, nel passaggio cambi continuamente.


RITRECINE: qualcosa o qualcuno che va precipitosamente: "pare un ritrecine", quando uno mangia con voracità. "Andare a ritrecine" è sinonimo di finire in malora. Tecnicamente il "ritrecine è un congegno che facilita il movimento della macina nei mulini ad acqua dove non c'è la grande ruota.

RIUSCI o RIESCI: un tentativo di dubbia riuscita. "Mi proverò, ma mi pare un riusci"

RIVOGARE: dare, ma piuttosto bruscamente. "Mi ha rivogato un clistere"

RIVORTOLONE: rivoltolone; emozione per un'improvvisa notizia o per un avvenimento inatteso. Dal 25 Luglio 1943 "rivortolone" è sinonimo dicaduta del fascismo.

Insonnia: come aiutarsi a Dormire

Insonnia: come aiutarsi a Dormire. Chi soffre di insonnia spesso è alla ricerca di un metodo consolidato per riuscire a riposare la notte. Dobbiamo però prestare attenzione anche all'ambiente in cui viviamo in particolare in casa


Non è semplice determinare e quindi cercare di eliminare, le cause che creano l'insonnia. Anzichè cominciare dalle cause più serie, più profonde e nascoste, si può affrontare questo problema, che affligge un numero sempre crescente di persone, cominciando da quelle più modeste, più immediate e ovvie. L'ambiente, la temperatura, i piedi freddi, l'aria, la luce, il letto, le coperte, i rumori, la digestione, la stanchezza, l'umore, le preoccupazioni, i pensieri: sono tutti elementi che possono di volta in volta esercitare un'influenza decisiva sulla qualità del nostro riposo.


Cominciamo dunque ad analizzare:
  • Se la stanza ha la temperatura corretta: quindi nè troppo calda nè troppo fredda; fra le due meglio piuttosto fredda. Un'aria stagnante non giova a nessuno, ma per chi è abituato a una vita abbastanza sana, all'aperto, l'aria viziata e surriscaldata di una camera può impedire il sonno
  • Se il letto è sufficientemente rigido e non crea una buca nel mezzo, mancando di sorreggere nel modo adeguato la spina dorsale. Mettere un'asse sotto il materasso può andare benissimo, ma bisogna ricordare che il letto deve "accogliere" l'individuo, non respingerlo e tenerlo sollevato come sul dorso di un mulo
  • Se le coperte sono calde e leggere, oppure dure e pesanti. Le coperte non devono mai creare un senso di soffocamento e di oppressione. Nella stagione calda inoltre conviene sempre avere un lenzuolo sottile con cui proteggersi, perchè dormire completamente scoperti può creare insicurezza.
  • Se vi sono rumori molesti: i suoni a cadenza regolare sono i peggiori, il ticchettio della sveglia, la giccua insistente che cade da un rubinetto mal chiuso. Creare il silenzio, anche a costo di mettersi itappi nelle orecchie, è importante.
  • Se non c'è troppa luce: l'oscurità favorisce il sonno e aiuta l'attenuarsi dell'attività cerebrale
  • Se le estremità sono gelate: chi ha i piedi sempre freddi, si metta nel letto una borsa d'acqua calda
  • Se la causa dell'inquietudine e della difficoltà a prendere sonno non viene da una digestione difficile: rimpinzare lo stomaco è sempre una pessima abitudine, specie al pasto della sera, e un'altra pessima abitudine è cenare molto tardi
Bisogna cercare di aiutarsi a dormire. Avere un buon rapporto con il letto, non guardarlo come un luogo di passione e di angosce, ma un luogo dove si trova rifugio, come in un grembo materno. Abbandonare i pensieri, la realtà della giornata; essa tornerà comunque a noi, trasformata nelle vesti metaforiche del sogno. Per creare un cuscinetto protettivo fra la vita attiva e la pausa di riposo che è il sonno, la lettura anche se breve è di aiuto. Ma che il libro non sia eccessivamente eccitante, o si otterrà l'effetto contrario.

A volte la mente è affaticata entre il corpo non ha avuto modo di esaurire tutta la sua energia. Un corpo piacevolmente stanco favorisce un buon sonno. Chi non ha tempo di dedicarsi a qualche attività sportiva, può sempre camminare, andare in bici, fare qualche lavoro manuale, qualcosa che comunque impegni un po' i muscoli, fosse anche mettere in ordine la cantina o il ripostiglio di casa.

Arrabbiarsi nelle ore serali che precedono l'andare a letto, impegnarsi in discussioni violente e sgradevoli sono errori da evitare con la massima cura. Ascoltare buona musica, invece, è mettersi sulla buona strada. La musica ha un effetto suasivo e rilassante, svuota i contenuti della realtà, trasportando la mente in modo astratto, lontano dalle contraddizioni e dai conflitti.

E infine, bere una tisana calda, carezzevole è già un atto di riposo. Ne liquido odoroso che colma il cavo di una tazza c'è una promessa di benefica clama, di salutare, compiacente avvio verso le braccia di Morfeo.



Labbra secche e rimedi naturali

Labbra secche e rimedi naturali, grazie ai quali è possibile aver labbra morbide e vellutate. Bastano pochi semplici ingredienti e un minimo di tempo


Quello delle labbra secche e disidratate è un problema  che può manifestarsi sia in inverno che in estate, dando vita a delle fastidiose crepe e a volte anche a dolori tagli che le fanno sanguinare. Ma a casa possiamo preparare degli efficaci rimedi naturali per possono avviare a questo problema. Ora i motivi per cui le labbra si seccano sono molteplici: intanto le temperature stagionali, ma anche la mancanza di vitamine, ferro, allergie alimentari o anche sostanze chimiche presenti ad esempio nei cosmetici ecc. Che fare? Ecco alcuni semplici rimedi che faranno tornare le vostre labbra morbide e vellutate. 



Olio di cocco: ottimo per tutta la pelle dle viso, l'olio di cocco è un toccasana per reidratare le labbra.  Escegliete sempre quello puro, spremuto a freddo e passatelo almeno due volte al giorno, mattina e sera per alcune settimane e poi una volta al giorno per mantenimento. 

Cetriolo:  provate anche il cetriolo, una fettina da strofinare sulle labbra per circa 2 minuti una volta al giorno prima di coricarsi.

Scrub con zucchero di canna: anche le labbra possono aver bisogno di essere esfliate e liberate delle cellule morte. Un ottimo scrub potete realizzarlo con zucchero di canna e un cucchiaio di acqua da amalgamare e strofinare delicatamente sulle labbra con le dita, poi sciacquare con acqua tiepida e applicare alcune gocce di olio di ricino per renderle lisce e di un colore naturale. Inizialmente si  può eseguire tutti i giorni questa operazione, fino a che la secchezza non sarà migliorata, si può effettuare un mantenimento di due volte a settimana. Lo scrub non è indicato per tutti, quindi se le vostre labbra sono molto doloranti e addirittura sanguinanti si deve optare per altri rimedi.

Glicerina e petali di rosa: provate anche a versare poche gocce di glicerina su due o tre petali di rosa, quindi “incollateli” sulla vostra bocca e lasciateli riposare per almeno mezz’ora mentre siete sdraiati sul letto o sul divano, ovviamente ricordatevi di non parlare in quell’arco di tempo.

Olio di oliva e miele:  altri due ottimi ingredienti sono costituiti da olio di oliva e miele. Si può realizzare una maschera a base di miele con un filo di olio. Mescolate bene i due ingredienti e applicate in maniera omogenea: se avete anche la pelle del viso abbastanza screpolata, potete aggiungere altro miele e olio al composto per dar vita ad un’intera maschera facciale, facendo attenzione alla zona occhi. Lasciar agire per circa 20/25 minuti e poi risciacquare in modo abbondante con acqua tiepida e spugnetta morbida per il viso.

Aloe: l'aloe si rivela davvero un rimedio universale. Se avete il gel di aloe applicatelo sulle zone secche e oltre a sentire subito una sensazione di morbidezza, il senso di bruciore sparirà istantaneamente. Sempre consigliato prima diandare a dormire

Bellezza capelli: la ricetta di Berenice

Bellezza capelli: la ricetta di Berenice, regina d'Egitto, famosa e nota a tutti per la sua splendida capigliatura che curava con amore


Vi sarà certo capitato di sentire parlare della chioma di Berenice, famosa regina d'Egitto, moglie di Tolomeo Evergete, terzo sovrano della dinastia Tolemaica e del suo amore per lui. Un amore così forte che, quando Tolomeo partì per la guerra in Siria, Berenice consacrò ad Afrodite la sua chioma. Al tempo i capelli erano parte integrante della bellezza femminile e questo era un enorme sacrificio, in più i capelli di Berenice erano di per sé già noti perché splendidi. Ma come faceva Berenice a mantenere capelli tanto belli? La storia ci tramanda una ricetta



Occorrente:  un pezzo di corteccia di olmo non troppo lignificata lunga almeno 10 cm per lato, 2 litri di acqua, un mazzetto di ruta

Procedimento: bollire per un'ora nell'acqua la corteccia di olmo tenendo il recipiente coperto. Filtrare ed aggiungere un mazzetto di ruta e far bollire per altri 15 minuti e lasciare intiepidire. Nel frattempo procedere a lavare i capelli usando uno sciampo neutro. Quando il cuoio capelluto sarà ben pulito, frizionare a lungo la cute con l'acqua così ottenuta e asciugare come di consueto. Ripetere almeno una volta alla settimana per un mese in primavera ed in autunno.



mercoledì 22 giugno 2016

Rificolona, rimettersi in palla

Rificolona, rimettersi in palla, rinnocare, altri detti toscani con una cantilena per memorizzare il concetto


RIFICOLONA: termine fiorentino (da "fierucolona", cioè lume da fiera) che indica un lampioncino (carta colorata sagomata in varia forma, con una candelina all'interno) portato da ragazzi e da allegre comitive appeso in cima a una canna o a un bastone per le strade e lungo l'Arno la sera della vigilia della SS. Annunziata, la festa che cade l'8 settembre. Questa luminaria è accompagnata da una cantilena che dice:

Ona,ona, ona
o che bella rificolona,
ell'è più bella la mia
di quella della zia


Per estensione, rificolona, indica anche una donna di popolo, sciatta e vestita in modo vistoso.



RIMETTERSI IN PALLA: tornare in buono stato, in perfetta salute. "Qui' cognacchino m'ha rimesso in palla"

RINNOCARE: ripetere una cosa, ricominciarla. Il verbo viene dal gioco dell'oca: quando il giocatore va a finire sulla figura dell'oca prosegue di altrettanti punti raddopiando il numero ottenuto con i dadi, perchè è regola che sull'oca non si metta segno.

Crema corpo idratante fai da te in pochi minuti

Crema corpo idratante fai da te in pochi minuti, vi sembrerà forse impossibile, ma si può fare e in pochissimo tempo avrete crema e benefici. Scoprite come


Benchè siamo ormai molte le App che possono aiutarci a scegliere i prodotti cosmetici naturali con un buon INCI, non sempre abbiamo il tempo per fare una scelta oculata o denaro per comprare quello che vorremmo. Perciò, se il nostro intento è quello di usare un cosmetico che sia più naturale possibile possiamo farcelo noi. Oggi vedremo il procedimento per realizzare una crema corpo idratante che può andar bene per tutti i tipi di pelle. Devo sottolineare un particolare: le creme fatte in casa, non hanno una lunga conservazione poichè prive di conservanti artificiali. Benchè la presenza della vitamina E funga da conservante, è sempre meglio tenere la crema in frigo e farne uso per periodo di due settimane.


Quella che andremo a fare oggi è una crema la cui consistenza non è eccessivamente oleosa, e se la vostra è una pelle molto secca come la mia, potete sempre aumentare la quantità di olio, o, se molto grassa, aggiungere aloe vera. Questa crema ha la funzione specifica di idratare, nutrire e migliorare la circolazione. Con questa crema otterete alcuni vantaggi perchè essa ammorbidisce, idrata, calma le irritazioni, previene rughe e smagliature.

Occorrente:  50 ml di olio di mandorle,  50 ml di gel di aloe vera,   10 gocce di olio essenziale di arancia,  10 gocce di olio essenziale di rosmarino,  20 gocce di vitamina E
Procedimento: versare in una ciotola l’olio di mandorle e l’aloe vera e mescolare bene, poi aggiungere gli oli essenziali e mescolare il tutto fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Come accennato prima conservare la crema in un contenitore di vetro scuro in frigorifero per  massimo quindici giorni.

Come fare gli zuccheri aromatizzati

Come fare gli zuccheri aromatizzati è cosa semplice con risultato che sarà la delizia del palato e delle vostre tisane o dei vostri tè, ma anche di qualche speciale biscotto. Vediamoli insieme


Da molto tempo ormai faccio uso dell zucchero integrale di canna, rinunciando completamente allo zucchero raffinato. Notoriamente lo zucchero integrale di canna è meno dolce di quello raffinato ma molto più sano. Inoltre si presta ad essere aromatizzato, perché dona alle tisane, sia calde che fredde un nota deliziosa. Preparare lo zucchero aromatizzato è molto semplice ecco alcune idee. 

Zucchero alla scorza di arancia e limone
Ecco come fare: per 120 gr di zucchero ci vogliono 2 cucchiaini di polvere di agrumi essiccati. Effettuare l'essiccazione essiccare delle bucce è un'operazione piuttosto veloce: ogni volta che si andrà ad utilizzare agrumi, mettere da parte le bucce e affettarle finemente, quindi porle in forno a 50 gradi fino a quando non saranno bene essiccate. Trasferitele nel mixer, frullate fino ad ottenere una polvere profumatissima e aggiungerle allo zucchero mescolando.
Uso: questo zucchero aromatizzato si utilizza per addolcire la tisana pronta oppure si può già aggiungere all'acqua in fase di bollitura in modo che l'aroma di arancia e limone sia più intenso.



Zucchero alla cannella 
Particolarmente adatto in inverno, considerate le proprietà scaldanti della cannella, questo zucchero si prepara aggiungendo 1 cucchiaino colmo di cannella in polvere su 120 gr di zucchero.

Zucchero alla mela e cannella 
Si devono essiccare le mele. Per 120 gr di zucchero servono 50 gr tra mele e polvere di cannella: si prende una mela, la si taglia in piccole e fini mezze lune di circa 2-3 cm di spessore. Quindi si fanno essiccare  in forno a 50 gradi con lo sportello semi aperto. Oppure le potete acquistare nei negozi di alimentazione biologica. Una volta ben essiccati, gli spicchi di mela si riducono in piccoli pezzettini e si miscelano alla cannella in polvere e allo zucchero. Lasciar riposare 15 giorni prima dell'utilizzo.

Zucchero alla violetta
Le viole si prstano a moltissime preparazioni, anche ad aromatizzare lo zucchero. Raccogliete i capolini in luoghi possibilmente lontani dalle strade, si sbattono bene per toglierne eventuali insetti e formichine e si mescolano allo zucchero di canna, tagliuzzandoli grossolanamente. Esponete, quindi, il preparato al sole per qualche giorno, rimescolando spesso, fino a quando le violette si saranno seccate. Si conserva in vasetti di vetro.

Zucchero ai fiori di sambuco
Come per lo zucchero alla violetta, si può preparare quello ai fiori di sambuco quando a fine aprile ci allietano di profumo e bellezza.

Zucchero alla menta
Per avere una bevanda rinfrescante, in estate raccogliete la menta e fatela essiccare, poi polverizzatela e aggiungetene 1 cucchiaino per ogni 120 gr di zucchero.

Zucchero aromatizzato al cacao e alla vaniglia
Per 120 g zucchero aggiungete 2 cucchiaini circa di cacao amaro in polvere: le proporzioni variano anche a seconda dei propri gusti. Per quello alla vaniglia, sempre per 120 g di zucchero mescolate i semi di 1 baccello di vaniglia. Questi due zuccheri aromatizzati sono indicati anche nella preparazione di biscotti e torte.

Pulire gli organi emuntori dallo smog

Pulire gli organi emuntori dallo smog dovrebbe essere una delle nostre priorità: la pelle, i polmoni e il nostro apparato digerente dovrebbero essere curati ciclicamente. Vediamo come


Più che mai in inverno il nostro organismo assorbe lo smog e a soffrire sono in primis la pelle e i polmoni, ma soffre anche l'apparato digerente, per l'azione inquinante che passa dall'aria alla terra e quindi nei prodotti agricoli che mangiamo.  Quindi: monossido di carbonio e benzene si accumulano nel nostro organismo portando ossidazione e infiammazioni. Entrambe sono fertile terreno per l'installarsi di  bronchiti, tosse, riniti croniche. Dal canto suo la pelle può risultare sciupata e irritata. E' l'ora di ripulirsi, in tre modi.


Pelle:  sarà utile la violetta di campo, per la presenza di acidoacetilsalicilico che favorisce sudorazione ed espulsione di sostanze tossiche.  Potete fare delle abluzioni con l’acqua di violetta: procuratevi tre manciate di fiori (possibilmente freschi) schiacciateli in un mortaio e versateli in un litro d’acqua bollente. Far macerare bene e quando l’acqua si è intiepidita passatela con un panno morbido sulla cute. Ripetete per 10-15 giorni questo trattamento e le tossine invernali se ne andranno.

Apparato digerente:  fate una centrifuga con qualche foglia di cavolo e una carota, mescolate con un cucchiaio d’olio extravergine e con succo di un limone. Bevetelo al mattino, per un paio di settimane. Grazie ai tiocianati del cavolo si limitano le mutazioni genetiche ingenerate dallo smog e sono utilissimi principi anti-tumorali.

Polmoni:  bruciate qualche grano d’incenso negli ambienti. L’incenso è un ottimo disinfettante dell’apparato respiratorio. Ripulirà i polmoni da tutte le impurità. Utilizzatelo nelle settimane di cambio di stagione e continuate a farlo, se vi piace, anche dopo. Bruciatelo nelle camere dei bambini e degli anziani: il loro apparato respiratorio sarà in questo modo particolarmente protetto contro tutti gli agenti nocivi presenti nell’aria.

martedì 21 giugno 2016

Ridossino, ridursi alla porta co sassi

Ridossino, ridursi alla porta co' sassi, ridursi sulle cinghie, rimetter le dotte, detti toscani per descrivere alcuni modi di trovarsi a mal partito


RIDOSSINO: concorrenza. Chi apre un negozio accanto, o vicino (a ridosso) a un altro dello stesso genere, "fa un ridossino" al primo.

RIDURSI ALLA PORTA CO' SASSI: ridursi all'ultimo momento per far qualcosa. A Firenze, in altri tempi, coloro che abitavano vicino alle porte della città avevano l'abitudine di uscire le sere d'estate a godersi l'aria e il fresco della campagna. A una certa ora le porte venivano chiuse; ma prima, per avvertire quelli che ancora non erano rientrati, il gabellotto di guardia picchiava un sasso su un battente: a quel sengale i ritardatari si affrettavano. Da qui il detto, che è rimasto aggiornando il significato.


RIDURSI SULLE CINGHIE: ridursi al mal partito, in miseria, o i ncattiva condizioni di salute. L'origine è dal linguaggio di scuderia: quando il cavallo, per malattia o per vecchiaia, non si regge più sulle gambe, viene sorretto con le cinghie. Ma non sembra estraneo neppure il riferimento alla lettiga sulla quale i Fratelli della Misericordia assicurano con le cinghie l'ammalato durante il traasporto all'ospedale. Il modo di dire fiorentino non ha nulla a che vedere con il "tirare le cigne", apparentemente analogo, diffuso nell'alta Versilia e a Massa. "Tirare le cigne" significa darsi da fare, agitarsi per arrivare a qualcosa.

RIMETTER LE DOTTE: riprendere il tempo perso; o, anche, rimettersi in salute. E' un modo di dire antico: da "dotta" e "otta" che significava "ora" (locuzione in disuso: ad otta, a tempo convenuto). Spesso, nel linguaggio comune, si dice, ovviamente sbagliando, "rimettere le rotte".

Tarme: allontanarle in maniera naturale

Tarme: allontanarle in maniera naturale senza ricorrere a sostanze chimiche di sintesi è possibile, basterà qualche piccolo accorgimento e l'utilizzo di naturali profumazioni che queste impertinenti farfalline odiano


Le tarme sono quelle piccole farfalline che abitano felici sia nelle case che nei magazzini e che si nutrono di tessuti e derrate alimentari. Sono comuni ovunque nel mondo e ve ne sono diverse varietà. Non amano la luce quindi si nascondono là dove la luce solitamente non arriva, come l'interno delle credenze, sotto i tappeti, negli armadi. Alla base della loro alimentazione c'è la cheratina, che viene trasformata in cibo. In particolare è bene sapere che  le larve della tarma sono attratte particolarmente da indumenti sporchi, quindi è facile vengano attratte dai tappeti e i vestiti usati.


Per allontanare le tarme, prevenire le loro fastidiose visite si possono usare metodi naturali, e in primis vediamo come possiamo prevenire la loro presenza:

1) Dato che le tarme prediligono gli ambienti umidi, fate sempre asciugare bene gli abiti sudati o sporchi e controllate che gli ambienti siano privi di umidità. Lavare a secco i vestiti prima di riporli, è un buon metodo per eliminare l’umidità e conservare i vestiti in sicurezza.
2) Tappeti e dispense vanno tenuti molto puliti questo è fondamentale per evitare la comparsa delle tarme.
3) Si possono piazzare delle trappole ai feromoni, per cercare di controllare la riproduzione delle terme allo stadio adulto, e prevenire quanto meno una grave infestazione.

4) Munirsi di sacchetti di lavanda e metterne uno in ogni busta in cui verranno riposti i vestiti puliti e ben asciutti, è il metodo che funziona meglio nella prevenzione naturale delle tarme e lascia un piacevole profumo agli indumenti.
6) Ottimi anche i chiodi di garofano e i bastoncini di cannella, da mettere nei sacchetti per ogni busta che andrà a contenere i vestiti.
7) Anchce il legno di cedro è sgradito alle tarme, se si ha la fortuna di avere un mobile con questo legno forse sarebbe meglio riporci i vestiti.
8) Per quanto concerne gli alimenti usate sempre i contenitori in vetro per conservarli, oppure metallo con chiusura ermetica.

Ma se nonostante questi accorgimenti il problema tarme persiste sarà necessaria una vera e propria dichiarazione di guerra. Intanto si dovranno disinfettare gli indumenti e purtroppo gettare gli alimenti contaminati, indi, ripulire con molta cura il lluogo in cui vestiti e alimenti sono stati riposti  passando l’aspirapolvere e poi passare al contrattacco:

- per eliminare gli insetti dagli indumenti sarà necessario lavarli ad elevate temperature ( almeno 50°) per più di 30 minuti,
- oppure congelare l’oggetto infestato a -0° per più giorni.
- ricordate non sono le tarme adulte a mangiare i nostri abiti, ma le larve a causare i buchi negli indumenti
- evitate di ricorrere a metodi come l'uso di foglie di menta, alloro o scroza di limone, invece di allontanarle ne favoriscono la presenza.



Uova naturali uguale arterie pulite

Uova naturali uguale arterie pulite: E' necessario fare un po' di chiarezza in merito a tutto ciò che viene detto sulle uova e su alcuni falsi miti che spesso condizionano la nostra alimentazione


Parliamo oggi delle uova naturali, un prezioso alimento, completo e sano, ma anche magro se consumato nella maniera giusta naturalmente, cioè in camicia, sodo o alla coque. Perché magro? Meglio sfatare alcuni insani miti che da troppo tempo indicano l'uovo quale alimento da consumare con gran cautela. L'uovo è un prezioso alleato del fegato, del sangue e anche del sistema circolatorio perché il tuorlo contiene acidi grassi insaturi in quantità maggiore rispetto a quelli saturi (il 65% contro il 30%), in più se consumato al naturale con un condimento leggero è anche fonte di proteine e vitamine e contiene solo 70 calorie. Per chi è vegetariano è ottima fonte di vitamina B12, che contribuisce a far funzionare bene le cellule nervose, a mantenere in salute la pelle, i capelli e le cartilagini.


Ciò che è oggi più che mai importante scegliere le uova prodotte dalle galline allevate all'aria aperta, riconoscibili al momento dell'acquisto da un ben preciso codice stampato sul guscio (e anche sulla confezione), nel caso specifico i codici  “0” e “1”,  perchè in esse è stata rilevata una presenza maggiore di betacarotene (precursore della vitamina A), di vitamina E e di acidi grassi Omega 3 che sono sostanze dalle proprietà antiossidanti. Inoltre nel tuorlo dell’uovo sono presenti due importanti antiossidanti, che si trovano in gran quantità anche nei vegetali a foglia verde: luteina e zeaxantina che proteggono nei confronti dei raggi UVA e rinforzano la vista. Vi sono poi le lecitine nel tuorlo che trasportano il colesterolo dalle artiere al fegato (trasporto inverso).

Per scegliere le uova naturali, ribadisco, bisogna saper leggere il codice stampato sul guscio dell'uovo sul quale viene riportato, stottoforma di sigla,  il Paese di provenienza (IT, che sta per Italia), il comune di origine e un numero che indica il tipo di allevamento. Codice 0: indica l'allevamento biologico dove galline possono muoversi liberamente dentro e fuori dei capannoni su un terreno coltivato secondo le metodiche biologiche; anche il cibo è bio. Codice 1: indica l'allevamento all’aperto in cui le galline possono razzolare in terra fuori dal capannone alcune ore al giorno e le uova possono essere deposte sul terreno o nei nidi. Il cibo è mangime convenzionale. Codice 2: indica l'allevamento a terra dove le galline vivono libere all’interno di capannoni illuminati da luce artificiale (ma che altera il ritmo sonno-veglia degli animali) e non possono accedere all’esterno. Il calore e la luce continua accelerano la produzione di uova rendendo il processo ovaiolo innaturale.


Scrub naturali contro i peli incarniti

Scrub naturali contro i peli incarniti per prevenire e ostacolare la follicolite dovuta a varie cause. Per evitare dunque questo fastidioso problema possiamo autoprodurre degli economici scrub naturali altrettanto efficaci.


Molte donne converranno con me che i peli incarniti sono un fastidiosissimo problema, oltre al fatto che sono antiestetici. Purtroppo essi si manifestano spesso a causa di una epilazione o depilazione non ben fatta.  In pratica il pelo si incarnisce perché crescendo non riesce a superare lo strato epiteliale e quindi non esce in superficie poiché il poro è occluso da cellule morte, germi e grasso. Di solito essi si manifestano con rossore e fastidio, ma sarebbe bene cercare il più possibile di contrastarne la formazione perché si potrebbe generare una follicolite.


Fate mente locale a come vi epilate o depilate tenendo conto che: se usate il rasoio non passatelo contropelo, ma seguite la direzione dei peli,  altrimenti il pelo diventa molto aguzzo e  rischia di crescere non verso la superficie ma verso altre direzioni. Se usate la ceretta, i peli incarniti si manifestano quando questa non è preceduta né seguita da una corretta pulizia della pelle e quindi ricrescendo il pelo non troverà via d’uscita a causa dell'occlusione dei pori, e si arrotolerà su se stesso. Stesso dicasi di epilatori elettrici e creme depilatorie. Anche gli abiti stretti, come pantaloni o leggings o calze, non favoriscono la normale crescita del pelo.

Che fare? E' possibile autoprodurre scrubs esfolianti che possono eliminare le cellule morte altre impurità per avere una pelle liscia e ricca di ossigeno, così da permettere al pelo di crescere normalmente. Abbiate cura di avere sempre un guanto esfoliante per distribuire il composto sulle gambe in modo uniforme prima di procedere.

Olio di mandorle e zucchero di canna:  mescolate sei cucchiai di zucchero con quattro cucchiai di olio. Applicare il composto sulla pelle umida, magari dopo aver fatto una doccia. Massaggiare delicatamente aiutandovi anche con un guanto. Basta ripetere questo scrub ogni settimana o ogni dieci giorni.

Scrub con le cipolle: le cipolle sono idratanti e antinfiammatorie, grazie ad esse  i pori si apriranno facilmente facendo uscire i peli incarniti. Tagliare le cipolle in piccoli pezzetti e metterle a marinare sotto sale, preferibilmente il sale grosso, per  circa un’ora. Poi aggiungere un cucchiaio di olio di oliva. Dopo aver mescolato per bene, mettere tutto in acqua calda e aspettate un’altra ora. Applicare l’unguento sulla parte interessata.

Scrub forte agli agrumi e sale: vi servono un’arancia e un limone, di essi vi servirà  ¼ , due cucchiai di sale grosso, un cucchiaio di miele e uno di bicarbonato. Spremete gli agrumi in una ciotola, insieme alla loro polpa e buccia grattugiata, aggiungere poi il sale grosso, il bicarbonato e il miele e mescolare tutto. Una volta mescolato tutto applicare con un massaggio delicato. Si tratta di uno scrub molto aggressivo per la presenza del sale grosso e del bicarbonato, è preferibile quindi applicarlo almeno una settimana prima di procedere con l’eliminazione dei peli suiperflui.

Questi rimedi dovrebbero essere usati anche come routine preventiva almeno una volta alla settimana, ovviamente se il problema persiste non esitate a consultare uno specialista.

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