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giovedì 31 luglio 2014

Macchie d'inchiostro, consigli casalinghi | Varie

MACCHIE D'INCHIOSTRO

Per togliere l'inchiostro dalle dita, inumidire la punta di un fiammifero da cucina e strofinare sulla macchia; poi lavatevi le dita

Per le macchie di penna biro sui tessuti, provate la gomma per penna. Se questa non funziona, bagnate il punto con lacca per capelli oppure acetone (fate prima la prova su un angolino nascosto dell'indumento); poi tamponate prima con un panno inumidito di acetone, poi con un panno asciutto. Oppure stendete un velo di vaselina, poi mettete a bagno in acqua e sapone. Come rimedio finale, se il tessuto lo consente, usate la candeggina.

Per i segni di pennarello sui tessuti, appoggiate l'area macchiata su un pezzo di stoffa pulita e assorbente e passateci sopra un panno imbevuto con uno smacchaitore compatibile. Poi mettete al sole la stoffa, per sbiadire ancora un po' la macchia.


MACCHIE D'INCHIOSTRO LIQUIDO

Se l'inchiostro è ancora bagnato, versate del sale sulla macchia e spazzolate dopo pochi minuti; ripetete se necessario.

Bagnate la macchia con alcool denaturato, poi tamponate con un panno

Fate penetrare nel tessuto qualche goccia di ammoniaca non diluita, poi qualche goccia di aceto; sciacquate con acqua.

Passate una spugna imbevuta d'acqua sulla macchia, poi un po' d'acqua saponata con l'aggiunta di qualche goccia d'aceto; lasciate agire per 30 minuti.

Fate penetrare un po' di detersivo liquido nella macchia, poi sciacquate.




mercoledì 30 luglio 2014

Emorroidi, emorragie, come trattarle con gli oli essenziali | Salute

EMORROIDI


Inalazione secca: Cedro, Cipresso: Ginepro bacche, Lavanda, Mirra, Mirto, Neroli, Sandalo,

Bidè con un bicchiere di aceto (di vino o di mele) a cui aggiungere circa 20 gocce di almeno una
di queste essenze (versare poi la miscela nel bidè): Albero del Tè, Cedro, Cipresso, G ranio, Mirra,
Mirto, Salvia sclarea.

In applicazione locale dentro l'ano provare l'olio vegetale di Calendula da solo, senza aggiunta di
essenze aromatiche,

Impacco da applicare nella zona, anale e perianale: riempire per metà di aceto (di vino o di mele)
una ciotolina di vetro della capacità di 1-2 bicchieri da cucina, aggiungere uno o più oli essenziali
(circa 20 gocce in totale), versare acqua fino a riempire il recipiente, bagnare con la miscela una
garza o un fazzoletto di cotone e applicare.  Ripetere le applicazioni più volte. Essenze consigliate: soprattutto il Cipresso, ma anche le altre segnalate sopra per il bidè.

Uso interno: Cedro, Cipresso, Ginepro bacche, Neroli, Salvia sclarea.


EMORRAGIE


Su piccole emorragie (piccole ferite e simili) si possono applicare alcune gocce di essenza pura: Albero del Tè, Cajeput, Cipresso, Lavanda, Limone, Manuka. Questi oli sono i più indicati per arrestare l'emorragia, soprattutto il Cipresso.

Se l'area da trattare è estesa bisogna procedere con cautela e ricorrere a una diluizione degli oli
suddetti in alcool alimentare a 90°: in un bicchiere o in una ciotolina di vetro si versa un dito di alcool, si aggiungono 7-8 gocce in totale di essenze (anche più di una), si riempie il bicchiere di acqua (la quantità di acqua deve essere almeno il triplo dell'alcool, anche di più secondo la persona e la sensibilità individuale) e si bagna una garza sterile, che verrà applicata come fasciatura o impacco
sulla zona interessata. Quando la garza comincia ad asciugarsi se ne prepara una nuova e si prosegue. La miscela suddetta, preparata a parte, può servire anche per lavare la ferita.

Se si tratta di epistassi, cioè di sangue dal naso, gli oli sopra citati possono essere utilizzati in inalazione secca, soprattutto il Cipresso.

martedì 29 luglio 2014

Diabete, diarrea e uso degli oli essenziali | Salute

DIABETE

Inalazione secca e diffusione ambientale: Geranio, Limone, Palmarosa, Pepe nero, Vaniglia,

Massaggio e bagno: Limone, Palmarosa, Pino silvestre, Vaniglia, Ylang-Ylang. Provare la seguente
formulazione per il massaggio: in 50 mi di olio vettore o di crema base neutra, 6 gocce di Limone, 4
di Pepe nero, 8 di Vaniglia,

Uso interno: Limone, Palrnarosa, Pepe nero, Vaniglia,Ylang-Ylang,


DIARREA

Inalazione secca: Albero del Tè, Cannella foglie, Garofano chiodi, Mirra, Neroli, Rosmarino, Sandalo, Storace, Timo rosso.

Massaggio sull'addome con olio di Aloe vera, olio di Avocado oppure olio di Sesamo (spesso il
più indicato è quest'ultimo), al quale sia stato aggiunta almeno una delle essenze seguenti: Albero
del Tè, Cannella foglie, Mirra, Niaouli, Rosmarino, Storace,Timo rosso, Zenzero. Provare eventualmente, in 50 mi di olio di Sesamo, 10 gocce di Albero del Tè, 4 di Timo rosso e 6 di Zenzero; oppure 10 gocce di Niaouli, 4 di Rosmarino.e 6 di Sandalo .

Uso interno: Albero del tè, Coriandolo, Elemi, Neroli, Noce moscata, Pepe nero, Rosmarino,
Zenzero .

Macchie di caffè e macchie di cioccolato, macchie d'erba consigli casalinghi | Varie

MACCHIE DI CAFFE'

Per togliere una macchia di caffè dalla stoffa o dal tappeto, non usate sapone da bucato, in pezzi  o scaglie. Provate invece uno dei seguenti metodi

Bagnate un panno bianco in tuorlo d'uovo sbattuto e sfregatelo  sulla macchia: poi sciacquate con acqua pulita

Sfregate la macchia con alcool denaturato, poi sciacquate

Applicate una soluzione di 1/2 cucchiaio di sapone delicato in 1/2 litro d'acqua: tamponate con un panno bianco. Se la macchia persiste, applicate una soluzione al 50% di acqua e aceto bianco e tamponate.


MACCHIE DI CIOCCOLATO

Asciugate o raschiate i residui. Applicate una soluzione ottenuta sciogliendo 1/2 cucchiaino di sapone delicato in 1/2 litro d'acqua: tamponate con un panno bianco pulito. Se la macchia è ostinata, e il tessuto lo consente, applicate una soluzione di 1 cucchiaio di ammoniaca in una tazza d'acqua: di nuovo temponate conun panno pulito.

Se la macchia non vuole saperne di sparire, usate una soluzione al 50% di aceto bianco e acqua, poi tamponate ancora.

Se la macchia è su un tappeto, asciugatela appoggiando diversi strati di asciugamani di spugna sul punto bagnato e tenedoli pressati per alcune ore

MACCHIE D'ERBA

Se il tessuto è lavabile, strofinate la macchia con sapone liquido oppure con un tampone imbevuto d'alcool denaturato diluito. Sciacquate bene.

Se la macchia rimane, provate con un po' d'aceto, oppure con una soluzione molto diluita di acqua ossigenata o ancora, se il tessuto consente, con un po' di candeggina. Poi lavate.

Se avete fretta, tamponate la macchia con un batuffolo di cotone imbevuto in acqua con qualche goccia di candeggina. Forse ci vorrà qualche minuto prima che la macchia sparisca.

Una macchia indelebile potrà essere coperta con una toppa oppure un elemento decorativo




lunedì 28 luglio 2014

Macchie d'acqua e macchie di pioggia, consigli casalinghi | Varie

MACCHIE D'ACQUA

Se il tessuto non è lavabile, grattate delicatamente la macchia con l'unghia. Non è andata via? Tenete la macchia sopra un bollitore d'acqua finchè il vapore l'avrà inumidita. Man mano che si aciuga, sfregatela con un panno, dall'esterno verso l'interno.

Le macchie di calcare da bottiglie e bicchieri si possono rimuovere strofinando con paglietta d'acciaio imbevuta d'aceto



Ricoprite le macchie lasciate dal calcare sulle ceramiche del bagno con una pastella di bicarbonato e aceto. Poi coprite con un vecchio asciugamano di spugna e lasciate agire per circa un'ora. Togliete la pasta, sciacquate e asciugate.

Le incrostazioni di calcare nel water si possono avitare versando nella tazza una volta al mese un litro di aceto bianco.

MACCHIE DI PIOGGIA

Piove? Portate con voi un paio di fogli di carta da cucina per inumidirli e togliere quelle antiestetiche macchie scure sul collant o sui pantaloni prima che si asciughino. D'inverno lasciate in ufficio un paio di collant di scorta da utilizzare eventualmente per i giorni piovosi



sabato 26 luglio 2014

Gli accessori moda ecosostenibili di Macrhò: una scelta originale, consapevole, creativa | Varie

Se posso vado in cerca di prodotti ecosostenibili, fatti con materiali riciclabili, sia per me che per le persone a cui voglio bene. E' un modo per contribuire a fare espendere un mercato ancora neonato, per sensibilizzare coloro che ci stanno vicino, e dare una mano a chi si impegna nel fare questo lavoro, impiegando le proprie risorse e la propria creatività.

Così, in occasione di festività, o quando ho la necessità, cerco un oggetto che sia "eco", che possa essere stato realizzato con materiali di recupero. Girellando per il web, ho avuto, se così si può dire, una dritta, e mi sono ritrovata sul sito di Macrhò.
Una delle borse Macrhò
immagine presa dal web

Macrhò, realizza borse e accessori moda unici nel loro genere. Non se ne trovano di uguali. Per la realizzazione delle coloratissime borse, i materiali che vengono usati sono gli “striscioni” pubblicitari, che si vedono appesi tra due palazzi, tra i pali della luce o nelle gare sportive, e che vengono utilizzati per pubblicizzare un avvenimento, una fiera, una mostra d’arte.

Vengono recuperati i più belli,  caratteristici, e d'impatto, che poi dopo esser stati ritagliati e cuciti diventano delle borse davvero particolari. Ma non sono solo gli striscioni ad essere recuperati, le borse sono anche in tessuto, ecopelle, denim, materiali che sarebbero destinati al non recupero, e che invece vivono una nuova vita diventando borse.

Se avete la possibilità comprate una borsa in mareriale riciclato, avrete un pezzo unico, un'opera d'arte.  In questo caso sappiate che una parte del ricavato delle vendite viene destinato all’associazione "Regalami un sorriso Onlus"; per una moda alternativa ecologica e solidale.

Denti e oli essenziali | Salute

DENTI

La salute dei denti è collegata al buon funzionamento dell'apparato renale.

Per la pulizia dei denti aggiungere a un dentifricio non aromatizzato uno dei seguenti oli (una
goccia sullo spazzolino): Albero del Tè, Garofano chiodi, Limone, Menta piperita, Zenzero.

Collutorio da preparare stemperando in mezzo bicchiere di alcool alimentare a 90° una o più delle
essenze seguenti, aggiungere quindi una quantità di acqua almeno tripla (anche di più secondo
la persona e la sensibilità individuale), imbottigliare in un flaconcino di vetro scuro e utilizzare la
miscela pura o diluita (30 gocce in mezzo bicchiere di acqua). Le essenze sono: Albero del Tè, Cannella foglie, Garofano chiodi, Limone.


Inalazione secca per rafforzare i denti e nel caso di nevralgie dentarie: Cannella foglie, Garofano
chiodi, Origano, Zenzero.

In attesa dell'intervento del dentista, contro il dolore, stillare una goccia di Garofano chiodi (essenza
pura) sul dente dolente; eventualmente una goccia anche sulla gengiva sottostante. Se non si
dispone del Garofano chiodi si può provare con l'Origano.

Uso interno: Limone, Menta piperita, Noce moscata, Zenzero.

mercoledì 23 luglio 2014

Circolazione linfatica, cistifellea: quali oli essenziali | Salute

Circolazione linfatica

L'organo di base da tenere presente è la milza. La circolazione linfatica può essere stimolata soprattutto con massaggio, inalazione secca e uso interno.

Massaggio: Cedro, Cipresso, Finocchio dolce, Geranio, Ginepro bacche.
Inalazione secca: Cedro, Cipresso, Cisto, Elicriso, Finocchio dolce, Ginepro bacche, Pino silvestre.
Uso interno: Cedro, Cisto, Elicriso, Finocchio dolce.


Cistifellea

Gli oli più consigliati per stimolare la cistifellea sono i seguenti (inalazione secca e massaggio principalmente): Achillea, Galbano, Melissa, Menta piperita, Rosa, Rosmarino, Salvia.

Uso interno: Achillea, Menta piperita, Rosmarino.





Fornelli, consigli casalinghi | Varie

Anche i fornelli costituiscono un noioso problema quando devono essere puliti. Vediamo come possiamo ottenere una buona pulizia del tipo "presto e bene".

Per pulire la piastra della cucina, attorno ai fornelli, bagnatela con acqua saponata calda; se è smaltata, usate una soluzione costituita da bicarbonato di sodio e acqua. Poi sfregate delicatamente con una spugnetta abrasiva.


Per evitare una pulizia più laboriosa, asciugate immediatamente macchie e schizzi prima che la piastra si raffreddi. Se friggete o cuocete sughi, coprite gli altri fornelli con coperchi o piatti di alluminio capovolti.

Se la cucina è dotata di piastre elettriche, è necessario che tutte le pentole abbiano il fondo perfettamente piatto. Per verificare, appoggiate una squadra sul fondo di una pentola capovolta. Se vedete filtrare un po' di luce, il fondo non è piatto e la cottura sarà lenta e poco uniforme.

Se cucinate su una piastra di ghisa, attenti alla ruggine: pulitela dopo ogni uso, asciugatela, riscaldatela a calore medio per 2 minuti. Di tanto in tanto, passate ci sopra un velo d'olio vegetale.

Se la fiamma del fornello è irregolare, forse alcuni fori sono otturati. Smontate la rosetta e pulite i fori con uno spillo, uno scovolino per pipa, una graffetta raddrizzata, ma non usate aggeggi che rischiano di spezzarsi e bloccare i fori, come uno stecchino di legno.




lunedì 21 luglio 2014

Cellulite: combatterla con gli oli essenziali | Salute

Cellulite

Massaggi, impacchi e bagni (scegliere uno o più oli che abbiano indicazioni anche per altri sintomi
risentiti dal soggetto che soffre di cellulite): Cajeput, Canfora, Cedro, Cipresso, Limone, Origano,
Pepe nero, Pompelmo, Salvia. Provare anche il bagno con il sale del Mar Morto a cui siano stati aggiunti almeno 2 degli oli essenziali citati .

Olio da massaggio anticellulite: in 50 ml di vettore (olio di Nocciola o di Vinacciolo, eventualmente
anche una miscela dei due in parti uguali) aggiungere 10 gocce di Limone, 4 di Cipresso, 4
di Ginepro bacche e 4 di Rosmarino.


Impiastro anticellulite (da abbinare comunque all'inalazione secca di oli appropriati ed eventualmente all'uso interno): utilizzare in particolare olio di Nocciola e olio di Vinacciolo (anche una miscela dei due in parti uguali), aggiungere le essenze di Arancio dolce, Cajeput, Canfora e Limone in parti uguali, spalmare sulle zone da trattare e lasciare in posizione per mezz'ora, quindi rimuovere con una spugnetta umida. Al posto dei due oli vettori si può ricorrere alle argille, aggiungendo prima  le essenze menzionate e poi un po' di acqua per creare l'impiastro.

Inalazione secca e diffusione ambientale: Arancio dolce, Cajeput, Finocchio dolce, Ginepro bacche,
Limone, Pepe nero, Rosmarino.

Uso interno: Arancio dolce, Cedro, Limone, Pepe nero, Rosmarino, Salvia.

Finestre, consigli casalinghi | Varie

Siamo a Lunedì, il giorno più temuto della settimana.....e come tale è uno dei giorni che vengono dedicati anche alle pulizie di casa. Oggi qualche consiglio per pulire e mantenere le finestre al meglio.

Per impedire ai vetri di coprirsi di ghiaccio d'inverno, lavateli con acqua salata, poi asciugateli.

Se le finestre si appannano, passateci sopra un panno umido sul quale avrete strofinato una saponetta; sciacquate e asciugate, poi passate uno straccio inumidito di glicerina.


Il vetro si è incrinato? Riparatelo in via provvisoria con il nastro adesivo.

Volete smerigliare in un baleno un vetro trasparente? Spennellatelo con una soluzione di 1 cucchiaio di sale inglese in una tazza di birra. Per togliere l'effetto smerigliato, lavate il vetro con ammoniaca non diluita.

Le finestre a ghigliottina si inceppano? Lubrificate le scanalature spruzzando silicone in aerosol, oppure sfregandole con una saponetta o una candela.

Quando verniciate le finestre a ghigliottina, non toccate le scanalature o gli elementi metallici. Una volta asciutte, fatele scorrere su e giù più volte per assicurarvi che non si inceppino.

Se la vernice ha incollato la finestra, passate la lama di un raschietto tra i due battenti e, se necessario, tutt'attorno al telaio della finestra.

domenica 20 luglio 2014

Fertilizzante per piante d'appartamento e fertilizzanti casalinghi, consigli | Varie

 FERTILIZZANTE PER PIANTE D'APPARTAMENTO

Per integrare i fertilizzanti liquidi con una dose supplementare di azoto, aggiungete un po' di gelatina all'acqua d'annaffiatura delle piante una volta al mese. Versate una bustina di gelatina insapore in una tazza di acqua bollente, mescolate per farla sciogliere e aggiungete 3 tazze d'acqua fredda. Innaffiate immediatamente; se dovesse avanzare del liquido gettatelo via, non si conserva.


FERTILIZZANTI CASALINGHI

Perchè non preparate voi stessi un tonico per le piante del giardino? Mescolate un cucchiaio di sale inglese, un cucchiaio di bicarbonato e 1/2 cucchiaino di ammoniaca in 3 litri di acqua tiepida. Versate un litro scarso di questo fertilizzante a ogni cespuglio di dimensioni medie.

Tosate regolarmente il prato in modo che l'erba sfalciata sia sempre corta. Lasciate sul prato lo sfalcio dell'erba come materia organica, evitando così il fastidio di rastrellarla.

Fate lo shampoo al vostro prato con uan soluzione di detersivo liquido biodegradabile (25 gr in 45 litri d'acqua per ogni  150 metri quadrati), per ridurre la compattezza di superficie del terreno e permettere ai fertilizzanti di penetrare più agevolmente. Applicate a spruzzo quando il terreno è asciutto: dopo il disgelo al Nord, oppure al termine dell piogge invernali al Sud.



Barchetto | Parole e verbi in disuso


BARCHETTO: al maschile, si badi bene, apparitene alla terminologia fluviale della Toscana: è un'imbarcazione tipica dell'Arno, ha fondo piatto o quasi ed è usato sia per traghettare una o più persone sia per la pésca. Non lo si confonda col BARCHINO, monoposto e tipico del padule di Fucecchio. La terminologia non è nè approssimativa nè capricciosa: le stesse parti che compongono e caratterizzano il BARCHETTO hanno nomi precisi che in genere non si ripetono per altri natanti.

Registrati nel Pisano dove il BARCHETTO è particolarmente usato, questi nomi sono: MATILE, cioè il fondo e anche ciascuno dei legni ricurvi che fanno da costole allo scafo (a Lucca, invece, MATILE, è il palco in genere); PALAARNE, cioè la fiancata; PARCHETTE sono i ripiani delle bande sui quali si appoggiano i piedi o si cammina; DIA'CIO, il legno che serve per manovrare il timone; GRILLONE, la punta che sporge dalla prua; MONAELLE, le grucce di legno, fatte a croce, che servono per i remi.

E' come l'esclusiva lessicale delle BECOLINE (o navicelli) fabbricate a Limite sull'Arno, a monte di Empoli, da dove, per via fluviale, un tempo arrivavano a PIsa e al mare. Barche da carico di dimensioni rispettabili chiamate BECOLINE dal loro inventore Domenico Picchiotti detto "Beco".

BECOLINE (meglio ancora beolìne) al plurale e BECOLINO(beolìno) al singolare, per cambiamento di sessi tacitamente codificato nell'uso.

Sempre al gergo fluviale, soprattutto dell'Arno, appartiene PìLLORO, ciottolo liscio, ovale o tondo, e PILLORàTA, sassata. In Lucchesia, invece, i sassi si chiamano CòTANI: 2Tu hai tante ragioni quanti sono i còtani della pescia" scriveva nel 1914 Giacomi Puccini alla nipote Albina Franceschini, appunto, di Pescia.



venerdì 18 luglio 2014

Calcoli, cambiamenti, candida: quali oli essenziali usare | Salute

Calcoli

Per i calcoli biliari gli oli più adatti sono: Ginepro bacche, Pino silvestre e Rosmarino. Si possono
utilizzare con tutte le modalità descritte nel capitolo 2, ma per l'uso interno si raccomanda solo il
Rosmarino.
Per i calcoli renali: Issopo e Limone.
Solo il Limone per uso interno, mentre l'lssopo anche con gli altri sistemi.


Cambiamenti

Per armonizzare l'organismo durante i periodi di cambiamento di qualunque tipo, che investono
il livello fisico (ad esempio: menopausa) come quello emotivo-mentale (ad esempio: cambiamento
di lavoro), ricorrere ai seguenti oli in inalazione secca, diffusione ambientale, massaggio, bagno,
maniluvio e pediluvio: Achillea, Cedro, Cipresso, Lemongrass, Mandarino, Niaouli, Pepe nero, Ra-.
vensara, Zenzero.
Uso interno: Achillea, Lemongrass, Mandarino, Pepe nero, Zenzero.

Candida

Inalazione secca: Albero del Tè, Elicriso, Geranio, Lavanda, Niaouli, Salvia.
Lavande vaginali: stemperare almeno uno degli oli essenziali citati per l'inalazione secca in mezzo
bicchiere di alcool alimentare a 90° (circa 20 gocce di essenza) e aggiungere la miscela nel bidè, con
acqua tiepida o a temperatura ambiente. Oppure nel mezzo bicchiere di alcool provare questi 3 oli
in miscela: 10 gocce di Albero del Tè, 5 di Lavanda e 6 di Salvia.
Uso interno: Albero del Tè, Lavanda, Salvia.

Dolci da forno, consigli casalinghi | Varie

Ecco a voi alcuni consigli pratici per una buona riuscita dei vostri dolci fatti in casa, risparmio e qualità.

Infilate la mano in un sacchetto di plastica per ungere o imburrare uno stampo o una teglia: le mani resteranno pulite.

Per controllare la cottura di una torta, infilate uno stecchino al centro. Se lo estraete pulito, la torta è pronta per essre sfornata. Oppure fate una leggera pressione con il pollice nel centro: se la superficie è elastica, e il dito non ha lasciato nessuna impronta, la torta è cotta.


I dolci fatti con albumi montati a neve, pan di spagna, soufflé ed altri, tendono ad abbassarsi quando si raffreddano. Per ovviare a questo inconveniente, rovesciate lo stampo non appena esce dal forno e lasciate raffreddare così il dolce. Non preoccupatevi, non scivolerà giù dallo stampo: tutti i dolci a base di albumi aderiscono allo stampo e occorre staccarli con lalama del coltello. Megli oancora se usate uno stampo con il buco centrale: capovolgetelo sul collo di una bottiglia per lasciarlo raffreddare.

I dolci cotti nel forno a microonde sono spesso ataccaticci, non lievitano in maniera uniforma e non si dorano: sarà perciò opportuno cuocere i nquesto tipo di forno solo i dolci da ricoprire con glassa, creme o altre guarnizioni

Per decorare un dolce, trasformate un sacchetto di plastica del congelatore in uan tasca da pasticceria, versateci la glassa, richiudete, fate raffreddare in frigo finchè il dolce non è pronto. Poi tagliate un angolino del fondo e spremete. Per decorazioni più raffinate inserite nell'apertura un beccuccio da pasticceria.

Usate un centrino di carta traforato come stampino per decorare il dolce: appoggiatelo sul dolce e spolveratelo con lo zucchero a velo. Sollevate poi delicatamente il centrino.

Torte, ciambelle e biscotti si conservano bene per due settimane se mantenuti al fresco, avvolti nella carta stagnola. Se contengono frutta secca, consumateli più in fretta per chè rischiano di irrancidire.



Baccalà | Parole e verbi in disuso

BACCALA': come sia potuto succedere che dal primitivo significato di merluzzo essiccato e conservato sotto sale si sia arrivati, in Toscana, a chiamare BACCALA' un miscredente, un ateo, è un po' misterioso. Secondo qualcuno, l'etimologia sarebbe da attribuirsi al "baccalaureato o baccelliere, "licenziato in legge che già coronavasi con alloro fornito di bàcchere. Questi baccellieri filosofavano a lor posta, e il volgo gli teneva come saggi sì ma alquanto miscredenti" (così il Pirro Giacchi).

Il conte Fossombroni
E' abbastanza logico, invece, l'accostamento scherzoso che i vecchi Pisani facevano fra il baccalà secco e inteccherito con la giubba a coda delle guardie municipali di un tempo.
Baccalà a Siena, è il rimprovero, la ramanzina. In Versilia si usa dire, sempre col significato di indifferente in materia di fede, baccalàre. "E' un baccalàare che non crede gnanco nel pan che mangia".

La "baccalaràta", ossia un pranzo fatto esclusivamentedi baccalà, usava una volta specialmente nel Pisano dopo una cerimonia funebre. A questo proposito, e a proposito del baccalà cibo plebeo e snob al tempo stesso, è noto in Toscana il sonetto che il conte Vittorio Fossombroni, primo ministro dle Granducato nel 1815 e grande estimatore della buona tavola, scrisse quattro ore appena prima di morire:
Lodi chi vuole il dentice, l'ombrina,
lo storion, l'aligusta, il tonno, il ragno;
e quanti pesci son nel fiume, o stagno,
e quanti vengon mai dalla marina.
Io dico che è vivanda peregrina
il pesce baccalà ch'èstato in bagno,
perchè del buon nasello egli è compagno
e molto nel sapor gli s'avvicina.
o ch'egli a lento fuoco sia lasciato
perchè lesso divenga, io nol condanno,
o che sia fritto, avver d'erbetta ornato,
solo posso asserir, lungi da inganno,
che fatto in cento guise è sempre grato
e buono è il baccalà per tutto l'anno.
E di lì a poco l'ineffabile conte rimaneva secco come un baccalà.

mercoledì 16 luglio 2014

Avere i Francescani, avere la bottega aperta, avere la voglia dell'anguilla


AVERE I FRANCESCANI: essere affetto da una malattia venerea. E' un curioso modo di dire pisano.

AVERE LA BOTTEGA APERTA: eufemismo, o quasi, per "avere i pantaloni sbottonati davanti". "Tu hai la bottega aperta" dice uno. "Bah", fa l'altro, abbottonandosi senza fretta "tanto i' padron gli è un bischero". Inutile sottolineare il doppiosenso di BOTTEGA e di BISCHERO.

AVERE LA VOGLIA DELL'ANGUILLA: a Pisa si dice così di chi non sta mai fermo. E' un modo di dire scherzoso che trae origine da una malattia nervosa volgarmente chiamata "male dell'anguilla": chi ne è affetto si contorce e si agita continuamente; secondo la credenza popolare questi ammalati cercano la vicinanza dell'acqua perchè è l'unico rimedio che dà loro tregua.


martedì 15 luglio 2014

Aver bevuto l'acqua di Fontebranda, avere il capo nei licci, avere il fuoco al culo | Varie



AVER BEVUTO L'ACQUA DI FONTEBRANDA: nel senese significa "aver un ramo di pazzia, qualche rotella fuori posto". Fontebranda è una fontana di Siena la cui acqua, secondo un vecchio pregiudizio, avrebbe il potere magico di far diventare strana la gente.

AVERE IL CAPO NEI LICCI: modo di dire lucchese per esprimere indecisione, confusione di idee. I LICCI sono dispositivi per i telai da tessitura, per alzare e abbassare i fili dell'ordito e aprire il passaggio alla navetta. In Garfagnana sono anche i fili, le cordicelle

AVERE IL FUOCO AL CULO: quando qualcuno smania per fare qualcosa o per partire, si dice ha "il fuoco al culo". "E questo", precisa il professor E. Giuseppe Salvini nei suoi Modi proverbiali (1900), con beneplacito della società Protettrice degli Animali, "ci richiama alla mente la maniera che si pratica col cavallo restìo, al quale, per farlo muovere, si caccia sotto le natiche un fascetto di paglia accesa"

lunedì 14 luglio 2014

Crampi, consigli casalinghi | Salute

MENTRE SI CORRE

Se accusate una fitta all'addome, rallentate sia il passo sia il respiro; se necessario, fermatevi. Il dolore cesserà quando la respiarazione sarà tornata normale.
Per alleviare il crampo al polpaccio o alla coscia, fate un allungamento contro una parete: a un passo di distanza, appoggiate gli avambracci contro la parete; spostate un piede in avanti e piegate il ginocchio mentre tenete l'altra gamba tesa e con il  tallone ben schiacciato a terra.

Mantenete l'allungamento contando fino a 50 oppure finchè il crampo non sarà cessato completamente.


MENTRE SI NUOTA

Se siete in piscina, uscite dall'acqua oppure raggiungete il lato meno profondo e fate un allungamento contro la parete. Se state facendo il bagno in mare o nel lago, giratevi sul dorso e lasciatevi galleggiare, poi allungate la gamba colpita puntando verso l'alto il più possibile le dita del piede.

Mantenete la posizione contando fino a 30 lentamente, poi riposatevi. ripetete gli allungamenti finchè il crampo no nsarà cessato.



domenica 13 luglio 2014

Allattamento, allergie, andropausa: come intervenire con gli oli essenziali | Salute

Allattamento

Per favorire la montata lattea prendere in considerazione i seguenti oli, soprattutto in inalazione
secca
, diffusione ambientale e massaggio sul seno: Camomilla blu, Gelsomino, Finocchio dolce,
Mandarino, Melissa, Neroli, Rosa.


Allergie

Tenere presenti gli oli attivi su fegato e cistifellea, in quanto le allergie sono legate a questi organi

Inalazione secca e diffusione ambientale: Angelica, Camomilla blu, Camomilla romana, Elicriso,
Eucalipto, Lavanda, Nardo.
Massaggio: Angelica, Camomilla romana, Lavanda, Limone, Melissa. Olio da massaggio generico:
in 50 mi di olio di Mandorle dolci aggiungere 10 gocce di Lavanda, 6 di Limone, 4 di Nardo. Altri oli
vettori, più specifici per le forme allergiche, sono: Cumino nero, Enotera, Nocciola.
Pediluvio: emulsionare in un bicchiere di aceto 10 gocce di Lavanda, 8 di Eucalipto e 5 di Vetiver;
versare la miscela in una bacinella di acqua calda o nel bidè .
Uso interno: Angelica, Camomilla blu, Lavanda, Limone, Melissa, Rosa.

Andropausa

Gli oli più indicati, da utilizzare con i vari sistemi (dall'inalazione al massaggio, dal bagno all'uso
interno), sono: Achillea, Cannella foglie, Pepe nero, Pino silvestre, Sandalo.

Collane, consigli casalinghi | Varie

Per la civetteria delle donne, sono importanti anche i monili di bigiotteria, e le collane danno quel tocco in più al nostro abbigliamento, sia esso formale o informale. Ve sono di meravigiose e dalle tendenze più stravaganti. Però dobbiamo cercare di mantenerle sempre splendenti come fare?


Per non far scurire le collane di bigiotteria, riponetele accanto ad un pezzetto di gesso bianco. Per pulire le pietre artificiali, immergetele in alcool denaturato per 5 minuti. Poi sciacquatele in acqua tiepida e asciugatele con un panno pulito senza peluria.

I brillanti artificiali e i cristalli di rocca andranno immersi in sapone liquido non diluito per 15 minuti; sciacquate poi in acqua tiepida e asciugate con un panno di flanella.

Fate lo stesso per la bigiotteria di metalli, ma diluite il sapone in acqua calda


A sian al baccalà, a sterto, a strasciconi, a tiro | Varie


A SIAN AL BACCALA': lo dicono a Massa quando non c'è più speranza. Deriva dalla vecchia consuetudine del banchetto funebre: banchetto per modo di dire, perchè in genere ai parenti e amici convenuti per la veglia veniva offerto baccalà, cibo povero e campagnolo ma che invita a bere, sia pure non "alla salute", data la circostanza; semmai per dimenticare.

A STERTO: Sparso, in disordine. Si dice in Valdichiana

A STRASCICONI: ciondolare con indolenza e senza scopo. "I giovani d'oggi gli stanno tutt'i' giorno a strasciconi senza compicciare nulla"

A TIRO: oltre che "essere alla portata" come l'uccello a tiro di fucile, significa "a giusta cottura"

venerdì 11 luglio 2014

Caffè, consigli casalinghi | Varie

Amo il caffè, il suo profumo e il suo aroma, ad ogni ora del giorno. Anche se ormai in tutte le case si trovano le macchine da caffè e relative cialde, da cui si ottiene un ottimo caffè dagli aromi più svariati ed esotici, io sono ancora affezzionata alla moka, il cui rumore è per me sinonimo di relax.

Ma veniamo ad alcuni consigli caserecci. Il caffè solubile e liofilizzato conserva tutto l'aroma e il sapore del caffè fresco: il segreto sta nel coprire la tazzina con un piattino, dopo aver aggiunto l'acqua bollente, e nel lasciar riposare per un minuto.


Per conservare il suo aroma, riponete sempre il caffè macinato in frigorifero.

Congelate gli avanzi di caffè nella vaschetta dei cubetti di ghiaccio. Volete un caffè? Mettete un paio di cubetti in una tazza, aggiungete un goccio d'acqua e passate nel forno a microonde.

Se siete grandi consumatori di caffè ma temete gli effetti di un'assunzione eccessiva di caffeina, provate a preparare una bevanda ottenuta aggiungendo alla miscela di caffè del surrogato a base di cicoria.

Anzichè usare il deka, provate uno dei tanti surrogati di caffè a base di cereali, noci, cicoria o radice di tarassaco. Addolcite il gusto conservando una stecca di vaniglia nel barattolo del macinato.

A quer mo', arancino, ar contadino gli fa male le 'arze di seta | Varie


A QUER MO': Pisano, livornese, viareggino, sta per: in quella maniera

ARANCINO: si dice a Firenze di chi è intrattabile, poco disposto a fare concessioni e anche piuttosto tirato, quanto a generosità. "Come gli arancini sono aranci non venuti a perfetta maturità, così per significare che uno è tuttora acerbo e poco pratico in un'arte o disciplina suol dirsi familiarmente che è arancino". afferma il Vocabolario della Lingua Parlata del Rigutini e Fanfani; ma secondo il Camaiti (Dizionario etimologico del linguaggio fiorentino) questa non è che una supposizione: l'unica affinità fra l'arancino e la persona è che l'uno è aspro di sapore e l'altra di carattere.

AR CONTADINO GLI FA MALE LE 'ARZE DI SETA: è una vecchia idea che i contadini non sappiano apprezzare e godere le cose migliori. Comunque, in questo modo di dire livornese è l'uomo rozzo in genere quello che non merita nulla.

giovedì 10 luglio 2014

Sostanze vettori per oli essenziali parte terza | Salute


ACETO di VINO o di MELE: Un buon vettore per emulsionare gli oli essenziali soprattutto quando si vogliano aggiungere questi ultimi all'acqua: nel bagno, nel rnaniluvio e pediluvio, per effettuare impacchi, nel nebulizzatore allo scopo spruzzare le essenze nell'ambiente. Aiuta la disintossicazione della pelle e dell'organismo.

ALCOOL ALIMENTARE o BRANDY: Una dose di alcool alimentare a 90° (usato per la preparazione di liquori) può essere diluita in una pari quantità d'acqua (utilizzare sempre acqua di buona qualità contenuta in bottiglia di vetro) e a tale miscela si aggiungono gli oli essenziali. Oppure si può ricorrere al brandy o a un altro liquore sui 40° (senza aggiungere acqua). Si usano questi vettori nei casi sopra citati riguardo all'aceto, specialmente quando si voglia evitare l'odore di quest'ultimo.


ARGILLE di vario tipo: per le loro proprietà assorbenti, purificanti, stimolanti dei processi di guarigione e cicatrizzanti, le argille possono essere impiegate per maschere, impacchi e cataplasmi. Una dose di argilla viene messa in acqua tiepida in modo da ricavare una miscela fluida, si aggiungono gli oli essenziali e si mescola con un cucchiaino di vetro, ceramica, legno o plastica (non usare strumenti di metallo); quindi si procede all'applicazione sul corpo, mantenendo la miscela in posizione finché non si è asciugata. A quel punto si rimuove lo strato con acqua. Anche in questo caso conviene ricorrere a un'acqua di buona qualità contenuta in bottiglia di vetro.

BURRO di KARITE': Butyrospermum parkii. Indicato per ogni tipo di pelle, anche grassa o con couperose. Attenua la formazione delle rughe, protegge dal sole e dagli agenti atmosferici, nutre l'epidermide rendendola elastica. Può essere utilizzato come doposole in estate e come protettore contro il freddo in inverno; è un coadiuvante nella cura di patologie quali eczemi e psonasi. Ottimo anche per bambini e anziani, è inoltre indicato come dopobarba e dopo lo shampoo per rivitalizzare i capelli (lo si applica senza risciacquo). Emulsionandolo e riscaldandolo nella mano diviene cremoso, permettendo così di aggiungere gli oli essenziali.

CREME BASE NEUTRE: in commercio se ne trovano di vario tipo, più o meno fluide o consistenti. Sono creme prive di principi attivi, che si prestano egregiamente per l'aggiunta degli oli essenziali, soprattutto quando si voglia evitare l'untuosità degli oli vettori.

DETERGENTI LIQUIDI  NEUTRI (sapone, bagnoschiuma e shampoo): procurandosi prodotti del genere e scegliendo le essenze più adatte è possibile creare il proprio rimedio personalizzato per l'igiene e la cura delle mani, del corpo e dei capelli.

FANGO del MAR MORTO: si tratta di un concentrato di principi nutritivi capace di decongestionare e riparare la pelle. Inoltre stimola la circolazione linfatica e sanguigna, modula il sistema immunitario, agisce come antidolorifico (su ossa, muscoli e articolazioni) e può avere effetti antistress. Lo si applica anche sul cuoio capelluto contro forfora e altri problemi dermatologici. Il fango puç essere riscaldato a bagnomaria fino a circa 37°, oppure usato a temperatura ambiente: poiché è fluido come una crema è facile aggiungere gli oli essenziali per ottenere una miscela personalizzata. Non deve tuttavia essere utilizzato nei casi seguenti: subito dopo un pasto (attendere almeno 3 ore, specialmente se lo si stende sull'addome); su tagli e ferite aperte; su bambini al di sotto dei 12 mesi; in presenza di patologie neoplastiche; in gravidanza bisogna evitare l'applicazione su pancia e addome.

MIELE LIQUIDO: oltre che per stemperare gli oli essenziali nell'acqua, il miele liquido può essere utilizzato anche direttamente sulla pelle, per maschere o impacchi che verranno rimossi dopo alcuni minuti.

PANNA: viene impiegata allo stesso modo del miele. Naturalmente sarebbe opportuno procurarsi panna di alta qualità, derivante da latte ottenuto nel rispetto degli animali: le piccole aziende di campagna, spesso a conduzione familiare, sono le migliori produttrici.

SALE del MAR MORTO: è ricco di elementi naturali come magnesio, potassio, calcio e bromo. Promuove l'eliminazione delle tossine ed è consigliabile in numerosi disturbi, tra cui: asma, cellulite, dermatiti e psoriasi, invecchiamento precoce, dolori muscolo-scheletrici, stress, vitiligine. Per un bagno in vasca si utilizza la dose minima di 250 grammi di sale, a cui possono essere aggiunte 20-25 gocce di oli essenziali. Il bagno deve durare almeno 20 minuti, ed è bene immergere anche la testa a più riprese. Di solito si consigliano almeno 2 bagni alla settimana, ma il numero può variare in relazione alle esigenze personali.

Appalto, appalugarsi, a quelloddio | Parole e verbi in disuso


APPALTO: solo in Toscana è la bottega che vende i prodotti del Monopolio di Stato. Il bottegaio è l'APPALTINO e quando va a rifornirsi ai magazzini del Monopolio si dice che FA LA LEVATA.
"Sono stata all'appalto e prender sale, m'han domandato con chi fo all'amore, io glio ho risposto: lo fo con chi mi pare!" (Canti del Mugello).

APPALUGàARSI o APPALUGàSSI: modo di dire fiorentino per addormentarsi piano piano; appisolarsi; perdersi; come dicono i Veneti.

A QUELLODDìO: in abbondanza. E' probabile che in origine avesse una certa intonazione blasfema; ora è solo un rafforzativo enfatico. "Piove a quelloddìo", "piove e a dirotto". E' modo di dire più frequente a Firenze e a Siena. A Viareggio si dice "da vello Dio", col significato di "straordinario".

mercoledì 9 luglio 2014

Altri oli vettori per gli oli essenziali | Salute

OLIO di MACADAMIA: macadamia ternifolia. Si rivolge alle pelli secche, squilibrate e senescenti, rinnova il film lipidico dell'epidermide agendo in profondità. Viene assorbito molto velocemente e si conserva a lungo.

OLIO di MANDORLE DOLCI: prunus amygdalus dulcis. Rigenerante, nutriente e rinfrescante adatto a ogni tipo di pelle, soprattutto a quelle dei neonati e degli anziani. Privo di effetti irritanti, contiene vitamina D e si usa anche per rafforzare le unghie.

 OLIO di MELOGRANO: punica granatum. Ottimo antiossidante, difende dai radicali liberi, migliora il tono della pelle e ne aumenta l'elasticità. Indicato contro l'invecchiamento della pelle e per rigenerarla qualora sia stata rovinata da agenti esterni. Ha un particolare effetto rinfrescante e astringente

OLIO di NOCCIOLA: corylus avellana. Unisce al gradevole aroma proprietà astringenti e tonificanti. Viene assorbito con facilità, esplica un effetto ammorbidente ed è consigliabile anche nei bambini. Può essere utile nel trattamento della cellulite e delle smagliature.

OLIO di PISTACCHIO: pistacia vera. Rivitalizza lo strato superficiale dell'epidermide ed è indicato per ogni tipo di pelle. Addolcente e vellutante, migliora la grana e la luminosità dei tessuti. Adatto al trattamento della psoriasi.

OLIO di ROSA MOSQUETA: rosa moschata. Svolge azione antirughe, restitutiva, elasticizzante e tonificante. Adatto a pelli stanche e danneggiate: con l'uso regolare nel lungo periodo combatte i segni del tempo. Può essere tenuto in considerazione contro cicatrici e smagliature, pelle secca, macchie, capelli sfibrati; è invece sconsigliato in presenza di acne.

OLIO di SESAMO: sesamum indicum. Riscaldante e purificante per ogni tipo di pelle, adatto a soggetti sotto tono, carenti di energia. Indicato soprattutto in presenza di pelle grassa, poiché favorisce la sudorazione e quindi una maggiore pulizia dei tessuti. Può essere opportuno riscaldarlo prima dell'applicazione; ottimo anche come olio da massaggio e come base per prodotti solari.

OLIO di VINACCIOLO: vitis vinifera. Agisce contro i segni d'espressione e le piccole rughe; aumenta la resistenza dei vasi sanguigni; può essere consigliato in caso di cellulite.

Biancheria da tavola | Varie

Quasi nessuno usa più la tovaglia, tantomeno i tovaglioli, per apparecchiare la tavola, e questo perchè poi la biancheria da tavola necessita di esser lavata e stirata. Tutti oggi usano le tovagliette americane, quelle in plastica e relativi accesori usa e getta. E' una pratica che non mi piace affatto, poichè riduce i momenti del pranzo e della  cena ad un mero nutrirsi velocemente, mentre essi dovrebbero essere considerati come tempo prezioso per stare insieme.

Ad ogni buon conto per coloro e speriamo che siate tanti, che ancora come me usate la tovaglia, ecco alcuni semplici consigli.
Non riponete maile tovaglie sporche o macchiate: l'unto e le macchie si propagheranno ad altre zone del tessuto. Lavate subito tovaglia e tovaglioli in acqua calda e detersivo e assicuratevi che tutte le macchie siano completamente sparite.

Lasciate, se possibile, asciugare al sole la biancheria da tavola; il sole attenua le macchie e rende il bianco più brillante.

Se le tovaglie sono macchiate o ingrigite, una debole soluzione di acqua e candeggina risolverà il problema.

Per togliere depositi di cera, sistemate un po' di carta assorbente o un fazzoletto di carta ripiegato in quattro sul grumo di cera, premendovi sopra il ferro caldo. Ripetete l'operazione, con altra carta pulita.

A picce, appallare | Parole e verbi in disuso


A PICCE: significa in gran quantità. La PICCIA (da "appiccicare") è una coppia, talvolta di pani o altro, ma in generedi fichi secchi aperti e uniti a due a due, spesso con anaci, noci, o mandorle in mezzo. Una stomachevole testimonianza tutt'altro che lessicografica su queste picce è contenuta nel Nuovo Vocabilario Metodico della Lingua Italiana del fanfani e Frizzi (1883): "Ho visto io con questi occhi un cameriere del Collegio di....preparare ai Collegiali le piccie di fichi secchi sputandoci dentro perchè si unissero più facilmente e più stabilmente". In certe zone del Pisano, la PICCIA, è la filza di pomodori o di mele legati  con lo spago e appesi al soffitto. Federico Tozzi, scrittore senese, usa PICCE anche in riferimento alla coppia di campane ("la piccia delle campane suonava") e in altre occasioni che lasciano perplessi i fiorentini ("i tetti, in quelle picce e in quegli arrembamenti, in quelle spezzature di ogni forma, sono sempre più rari di mano in mano che le case di spargono per le chine" - Tre Croci). "DI PICCIA", in Lucchesia, vuol dire "di buzzo buono, a corpo morto".

APPALLARE: verbo gergale dei cacciatori della Garfagnana quando raccontano di un colpo così preciso e centrato da fulminare un animale in modo da farlo quasi rientrare in se stesso: "Centrai la lepre così bene che l'appallai".

martedì 8 luglio 2014

I vettori più consigliati per gli oli essenziali, parte prima

Per diluire gli oli essenziali si può ricorrere a prodotti di vario tipo, anche allo scopo di combinare insieme le proprietà dell'essenza con quelle del vettore. Ecco un elelnco di numerose sostanze veicolanti.


OLIO DI ALOE VERA: Aloe barbadensis. Emolliente e restitutivo, regola l'umidità e possiede leggere proprietà antibatteriche. Adatto a pelli secche e disidratate, con acne o altre impurità

OLIO DI ARGANIA: Argania spinosa. Protegge la pelle, stimola i processi di rinnovamento cellulare e rallenta l'invecchiamento. Non unge e si assorbe velocemente.

OLIO DI ARMELLINA: Prunus armeniaca. Particolarmente indicato per pelli delicate, sensibili infiammate o molto secche. Agisce in profondità nutrendo e ravvivando i tessuti.

OLIO DI ARNICA: Arnica montana. Astringente, adatto a pelli grasse e impure. Lenitivo nei traumi leggeri (cadute, urti e simili): attenua il dolore e riduce l'infiammazione. Decontrae la muscolatura; utile ne l massaggio sportivo

OLIO DI AVOCADO: Persea gratissima. Ammorbidente e cicatrizzante per pelle senescente, secca, rigosa, screpolata. Indicato nelle smagliature e nei soggetti con spesso pennicolo adiposo, poichè penetra mmaggiormente rispetto ad altri oli. Non adatto a pelli sensibili

OLIO DI CALENDULA: Calendula officinalis. Ottimo per le pelli sensibili, contro arrossamenti, irritazioni, scottature, contusioni, disturbi circolatori. Protegge dai raggi ultravioletti e migliora l'abbronzatura; favorisce la cicatrizzazione delle ferite e stimola la produzione di nuove cellule epiteliali. Adatto anche a bambini e anziani

OLIO DI CAMELIA: Camelia sinensis. Consigliabile in caso di pelli sensibili, ha un effetto vellutante. Si può applicare anche sulle labbra e sui capelli

OLIO DA CANAPA:Cannabis sativa. Per tutti i tipi di pelle: fortemente antiossidante, stimola i processi di rigenerazione dei tessuti. coadiuvante nel trattamento di eczemi, herpes, dermatiti e acne. Applicato sulle unghie con regolarità contribuisce a rafforzarle

OLIO DI CAROTA: Daucus carota. Emolliente e antirughe, ridona lucentezza e vitalità all'epidermide, facilitando inoltre l'abbronzatura. Indicato soprattutto in presenza di pelle secca

OLIO DI CUMINO NERO: Nigella sativa. Stimola l'eliminazione delle tossine accumulate; attenua pruriti e irritazioni; ottimo contro le allergie. Coadiuvante nel caso di acne e micosi; nella bronchite si usa frizionarlo direttamente sul petto

OLIO DI ENOTERA: Oenotera biennis. Efficace rimedio della pelle secca: la idrata in profondità e ne aumenta l'elasticità. Utile in presenza di eczemi secchi, psoriasi, desquamazione, aleergie cutanee

OLIO DI GERME DI GRANO: Tricum vulgare. Protegge dagli agenti atmosferici e contrasta l'inaridimento della pelle. Si usa anche come maschera per il viso in caso di pelle secca e senescente (si lascia agire per 15-20 minuti e quindi lo si rimuove con una spugnetta umida). Sconsigliato in soggetti delicati; utile contro le unghie fragili

OLIO DI GIRASOLE: Helianthus anuus. Rinfrescante, idratante, emolliente: adatto a pelli fredde, asfittiche, sotto tono, che debbano essere rivitalizzate. Viene assorbito rapidamente e non lasciala pelle untuosa. Indicato per persone freddolose e stanche

OLIO DI IPERICO: Hypericum perforatum. lenitivo contro le piaghe, ferite e irritazioni cutanee, ha inoltre proprietà antidolorifiche. Si usa contro le bruciature (anche a fiamma viva) e le scottature solari. Rilassante dei muscoli e decontratturante, consigliabile in caso di dolori, sciatica e in alcune forme di psoriasi. Adatto a persone depresse e malinconiche. Deve essere rimosso prima dell'esposizione al sole perchè attira i raggi solari

OLIO DI JOJOBA: Simmondsia chinensis. Inodore, mantiene l'idratazione cutanea e favorisce l'elasticità dell'epidermide. Adatto a pelli sia secche che grasse, poichè esplica azione riequilibrante in entrambi i casi. Antibatterico e antimicotico, è indicato nell'acne e in alcune patologie della pelle. Si utilizza sui capelli sfibrati allo scopo di rigenerarli, oppure per proteggerli dal sole e dall'acqua di mare; sul cuoio capelluto per ridurre la forfora e seborrea. Utile anche sulle labbra screpolate



Avocado, come trattarlo | Varie

La polpa dell'avocado annerisce facilemente: tagliatelo a metà solo prima di utilizzarlo, oppure dopo averlo tagliato a metà, coprite la polpa con pellicola trasparente, facendo attenzione che aderisca perfettamente.


Per non far ossidare l'avocato tagliato a fette o a dadini, spruzzatelo di succo di limone oppure spalmatelo di burro ammorbidito, margarina o maionese prima di riporlo in frigo: si conserverà per 3-4 giorni.

Se avete acquistato un avocado ancora acerbo, per accelerare la sua maturazione mettetelo in un sacchetto di carta e riponetelo in un luogo tiepido (ma non caldo). Per risultati ancora più rapidi, aggiungete una mela nel sacchetto. Persino un avocado già tagliato a metà maturerà in questo modo, ma non dimenticate di trattare la polpa esposta come indicato prima, per evitare che si ossidi.

lunedì 7 luglio 2014

Uso interno degli oli essenziali | Salute

Gli oli essenziali di alta qualità sono quasi tutti utilizzabili come alimenti, ad esempio in cucina per aromatizzare le pietanze e per creare dolci e bevande. Si possono dunque assumere per bocca come terapia: bisogna tuttavia agire con cautela e sospendere immediatamente l'assunzione se compaiono reazioni indesiderate.

Il metodo più consigliabile per assumere un olio essenziale per bocca consiste nel versarne 2-3 gocce in un cucchiaino di malto in forma semiliquida (il cucchiaino non deve essere di metallo, ma di vetro, ceramica, legno o plastica: meglio di tutto il vetro).


I malti di riso, orzo, mais sono i più comuni, e si trovano in erboristeria e nei negozi di alimentazione naturale. Alternativamente si può ricorrere al miele o alla panna. Un'altra soluzione è quella di sciogliere il cucchiaino con il malto e le gocce di essenza in mezzo bicchiere di acqua tiepida e sorseggiare la miscela (si consiglia di utilizzare sempre acqua di buona qualità).

In tal caso si possono aggiungere anche 4-5 gocce di olio essenziale a un cucchiaio da cucina di sostanza emulsionante (appunto i malti, il miele, la panna). Se il disturbo è acuto si assumono 2-3 gocce di essenza 4 volte al giorno, se è cronico 2 volte al giorno.

Trascorso qualche giorno, se non si notatno miglioramenti conviene interrompere l'assunzione.

Andare alle murate, andare a Montedomini, andare a San Salvi | Parole e verbi in disuso


ANDARE  ALLE MURATE: a Firenze è sinonimo di andare in galera. Il nome di Murate venne dato a un antico convento di monache, detto anche Convento delle recluse, che il popolo chiamave appunto "murate" per il loro stato di segregazione. Nel 1835 il monastero fu trasformato in carcere e quantunque si fosse prima provveduto a smurare le suore il nome gli rimase senza neppure cambiare genere, nonostante che i detenuti siano soltanto uomini.

ANDARE A MONTEDòMINI: a Firenze è sinonimo di finire in miseria. Monte Domini era infatti un ospizio per gli indigenti: prese questo nome dalle clarisse che fino al 1813 occuparono quello stesso edificio dove erano state trasferite nel 1528 dal convento, appunto, di MOnte Domini nella periferia a nord della città.

ANDARE A SAN SALVI: a Firenze è sinonimo di andare al manicomio, impazzire anche in senso metaforico. L'ospedale psichiatrico si trovava infatti presso l'antica chiesetta di San Salvi, un tempo fuori dalle mura urbane. Con lo stesso significato si disse anche "andare ai tetti rossi" poichè il complesso spiccava, in mezzo al verde della campagna.

domenica 6 luglio 2014

Come diluire gli oli essenziali per preparare creme, oli da massaggio, maschere, detergenti personalizzati | Salute

In generale si aggiunge circa il 4-5% di essenza rispetto alla quantità di vettore utilizzato. Per vettore si intende un olio vegetale, una crema base neutra o altre sostanze. Gli oli essenziali possono essere aggiunti anche a shampoo, bagnoschiuma e detergenti neutri, allo scopo di ottenere prodotti lavanti personalizzati. Miscele indicative sono le seguenti:


Su 30 ml di vettore: 10-12 gocce di olio essenziale scelto;

Su 50 ml: 18-20 gocce;

Su 100 ml: 35-40 gocce;

Su 200 ml: 70-80 gocce;

Su 250 ml: 80-90 gocce;

Su 300 ml: 100-110 gocce;

Se si usano più oli bisogna ridurre il numero delle gocce di ciascuno in modo da rimanere nel totale consentito. Nel caso di bambini, di persone anziane e di donne in gravidanza le dosi vengono di solito dimezzate, almeno nei primi tempi, in modo da effettuare una prova e osservare le reazioni.



giovedì 3 luglio 2014

Ago e filo | Varie

Mia nonna era una brava sarta, e spesso da bambina mi trovato in mezzo ai ritagli di stoffa, ai rocchetti di filo, e osservavo curiosa i suoi movimenti alla macchina da cucire. Ma ciò che più mi affascinava era la velocità con cui riusciva ad infilare il filo nella cruna dell'ago. A me non riusciva così facile.


Poi capii come faceva ad essere così veloce. Per infilare l'ago più facilmente, tagliate il filo in diagonale. Mantenete gli aghi appuntiti riponendoli in una paglietta d'acciaio.

Se non trovate la tinta giusta per un tessuto, acquistate un filo di colore leggermente più chiaro della stoffa. Per un rammendo invisibile, estraete un filo dallo stesso tessuto (da una cucitura, per esempio, o dall'orlo).

Oggi non si fanno più di queste cosette, ma voglio pensare che vi sia ancora qualcuno che vi si dedica con amore. E se vi capita di dover mettere mano all'ago e al filo, ricordate questi piccoli semplici consigli.

martedì 1 luglio 2014

Eliminare i parassiti delle piante: afidici | Varie

Ormai è arcinoto che le nostre belle piante, sia quelle da appartamento che quelle da giardino, vengono infestate da molteplici tipi di parassiti: fra cui appunto gli afidici (quegli animaletti che succhiano la linfa delle piante).


Come fare per eliminarli senza usare i soliti veleni? Un primo passo se la vostra pianta è in vaso, è lavarla sotto un debole getto d'acqua. Se l'infestazione è molto estesa, spruzzatela con un prodotto specifico purchè naturale da diluirsi in acqua  3-4 volte a distanza di 4-5 giorni sino alla scomparsa degli afidi.

Se invece avete un giardino e le vostre piante sono in esterno, stendete un foglio di alluminio alla base della pianta: il riflesso confonde gli insetti e li allontana.

Nell'orto invece, consociate con gli ortaggi quelle piante che risultano sgradite agli afidi, come la cipolla, l'aglio e l'erba cipollina



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