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giovedì 30 aprile 2015

Gli Automobilisti disidratati guidano come gli ubriachi

Non sono solo gli alcolici a rendere la guida rischiosa. Un automobilista disidratato commette errori simili a quelli di un ubriaco, anzi il doppio rispetto a quelli che si idratano in maniera corretta durante i loro viaggi in auto. E' la scoperta fatta da un team di ricercatori della Loughborough University (UK) riportata dal The Telegraph.

Il team ha effettuato test attraverso un simulatore di guida su 12 automobilisti di sesso maschile, ognuno dei quali ha usato il simulatore in un giorno in cui era idratato (cioè dopo aver consumato 200 ml di acqua ogni ora),  e poi hanno usato il simulatore quando non erano sufficientemente idratati (con un consumo di 25 ml d'acqua ogni ora). Dai risultati è emerso che nei giorni in cui i volontari erano idratati, sono stati commessi in media 47 errori alla guida,  mentre quando non erano sufficientemente idratati il numero di errori è salito a 101. Nel secondo caso la cifra era simile a quella dei guidatori privati del sonno e a quella dei soggetti con un tasso alcolico sopra i limiti del consentito.


Ron Maughan, autore principale dello studio ha detto: “Non c'è dubbio che guidare dopo aver bevuto alcool o sotto l'effetto dei farmaci aumenta il rischio incidenti. I nostri risultati evidenziano però un pericolo non riconosciuto (la disidratazione) e suggeriscono che i guidatori dovrebbero essere incoraggiati a idratarsi adeguatamente. Una lieve disidratazione può causare sintomi come mal di testa, debolezza, vertigini, stanchezza, e in generale rendere le persone più affaticate e letargiche con capacità di concentrazione inferiori”.


Altre applicazioni delle tisane per via esterna: Bagno oculare al Fiordaliso e Macerato di Semi di Lino in acqua - parte terza

Oggi vi lascio altri due utili ed efficaci esempi di come si possano usare le tisane per applicazioni esterne. Non pensiate che vi siano particolari difficoltà nella preparazione, basta usasre alcune piccole accortezze per l'uso a cui sono destinate.


Bagno oculare al fiordaliso per occhi arrossati: non vi sono controindicazioni, ma il liquido non deve contenere particelle vegetali in sospensione, ovvero deve essere perfettamente limpido. Per preparare questo bagno oculare si usano i singoli fiori di fiordaliso (li trovate in erboristeria). L'infuso si prepara versando una tazza di soluzione fisiologica sterile (che trovate in farmacia) bollente su un cucchiaio di fiori. Si attende circa un quarto d'ora e poi si filtra per due volte il liquido su tela fine. Quando è tiepido si usa il liquido con l'apposita occhiera due volte al giorno

Macerato di semi di lino in acqua per intestino e capelli: come tutti ormai sapete, i semi di lino sono ricchi di mucillagini che hanno proprietà emollienti e antinfiammatorie che sono molto utili agli intestini pigri. Per estrarre le buone mucillagini, si mette a macerare un cucchiaio di semi di lino in un bicchiere di acqua fredda per qualche ora. Si beve il liquido, che diventa vischioso, masticando anche qualche seme. Queste stesse mucillagini, se applicate sui capelli diventano una sorta di gommina naturale che migliora l'aspetto dei capelli opachi e sfibrati e li protegge anche dal contatto con la salsedine marina o dal cloro della piscina. Per preparare l'impacco si usano 2 cucchiai di semi di lino e mezzo litro di acqua. Lo si applica sui capelli puliti e si distribuisce con il pettine.

mercoledì 29 aprile 2015

Se scomparissero le Api e gli insetti impollinatori

L'uomo è talmente preso da se stesso, dal potere, dal denaro che non si rende più conto di quello che sta facendo contro se stesso. Direi che affoga nella sua stessa avidità che assommata alla stupidità che spesso lo contraddistingue, ottiene come risultati i peggiori disastri immaginabili. Già da tempo si parla della allarmante diminuzione delle api, di una silenziosa e gravissima strage silenziosa, tanto disastrosa che un quarto delle api europee rischia oggi l'estinzione. La cause non ancora del tutto appurate sembrano però essere collegate all'uso smodato dei pestidici, alla ormai scarsa disponibilità di cibo per gli insetti e anche alla presenza di parassiti che ne minacciano la sopravvivenza. 


Api, coleotteri, farfalle e altri impollinatori sono responsabili della buona resa del 75% dei raccolti su cui basiamo la nostra sopravvivenza. Ma se dovessero sparire che cosa succederebbe? Ebbene, dai nostri supermercati sparirebbe quasi tutto:   melone, caffè, cioccolato, mele, limoni. E se sparissero le api, e con esse altri preziosi insetti impollinatori, l'elenco dei cibi di cui dovremmo fare a meno diventerebbe infinito.

Questo fenomeno si chiama in gergo spopolamento degli alveari ed accomuna sia Europa che Stati uniti. Soggetta a questo fenomeno è anche la farfalla monarca, altro importante impollinatore, la cui popolazione ha toccato i minimi storici e che preoccupa gli esperti del settore.  Negli Stati Uniti, un'importante catena di supermercati, la Whole Foods Market, sensibile a questa allarmante problematica, ha voluto stimolare la propria clientela al problema con una singolare campagna:  ha rimosso tutti gli ortaggi la cui coltivazione dipende dagli insetti impollinatori nell'ambito della campagna Share The Buzz. Gli scaffali di frutta e verdura si sono quasi completamente svuotati e i commessi sono stati costretti a rimuovere temporaneamente 237 articoli, il 52% del normale assortimento di prodotti ortofrutticoli.

Altri usi dell'Olio di Oliva per la cosmetica fai da te - parte seconda

Ecco altri utili suggerimenti per usare l'olio di oliva e sfruttare le sue preziose proprietà per la nostra bellezza. Facili e semplici ricette da fare in casa, tutte naturali, sane ed efficaci. Ieri abbiamo visto come fare uno struccante, un peeeling, uno scrub e le maschere per pelle secca, oggi invece ci occupiamo dei capelli , delle unghie e  della pelle del corpo.


Impacchi per capelli secchi: mescolare insieme 2 tuorli d’uovo, 2 cucchiaini di miele, 2 cucchiai di olio di oliva e distribuire su tutta la lunghezza del capello massaggiando delicatamente la cute, avvolgere la testa con un asciugamano e lasciare agire per almeno 30 minuti. Risciacquare abbondantemente, lavare con uno shampoo per capelli secchi.  Se avete poco tempo potete mescolare al balsamo che usate di solito 1 bicchiere di miele e 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva, applicare e lasciare in posa per 15 minuti. Risciacquare bene. Per lucidare  i capelli: scaldare l'olio d’oliva a bagnomaria e con un batuffolo d'ovatta, distribuirlo uniformemente sui capelli, lasciare in posa almeno per mezz’ora; risciacquare.

Unghie fragili: limone e l'olio di oliva sono rinforzanti naturali. Preparate una miscela composta da due cucchiai di olio d'oliva e un cucchiaio di succo di limone, poi emulsionare bene il tutto. Massaggiare ogni sera le unghie con il composto ottenuto.

In più: se usato su tutto il corpo dopo il bagno, l'olio di oliva contrasta gli effetti disseccanti dell'acqua calcarea e leviga, ammorbidisce, tonifica e rivitalizza l'epidermide; attenua inoltre le cicatrici della pelle o le smagliature.

Applicazioni delle Tisane per via esterna: Bagno alla Passiflora, Lozione all'Ortica - seconda parte

Per darvi alcuni esempi di come si possono usare le tisane per via esterna, oggi vi suggerisco due modi per usarle: un bagno alla passiflora rilassante e una lozione all'ortica per capelli fragili. Vedrete che la metodologia di preparazione è semplice, avrete dei sicuri benefici.


Bagno alla passiflora rilassante: preparare un infuso concentrato versando in una bacinella cinque litri di acqua bollente su una miscela di erbe così composta: 200 gr di pianta intera di passiflora, 100 gr di fiori di arancio, 50 gr di foglie di menta piperita. Lasciare riposare e aspettare un quarto d'ora prima di filtrare. Nel frattempo riempire la vasca da bagno con acqua a 32 gradi, aggiungere l'infuso concentrato e poi immergersi per un quarto d'ora. Con questo bagno toglierete la fatica e calmerete la tensione nervosa. Quando uscite dal bagno non sciacquare la pelle, tamponatela invece, con un asciugamano e mettetevi a letto per quindici minuti.

Lozione all'ortica per capelli fragili: se i vostri capelli sono indeboliti, opachi e hanno la tendenza a spezzarsi, potete ricorrere all'aiuto dell'ortica, che ha un'azione riequilibrante del cuoio capelluto e riduce la formazione di forfora se presente. In questo caso si prepara un decotto di ortica facendo bollire 10 gr  di foglie essiccate in mezzo litro di acqua per 15 minuti. Si filtra e si lascia raffreddare. Si aggiungono poi 40 gr di alcool a 90 gradi, si mescola e si travasa in una bottiglietta di vetro scuro. Si usa per fare frizioni locali al mattino.

martedì 28 aprile 2015

Dagli scarti agricoli nuovi farmaci: la scoperta di un biologo italiano

Se è vero che finalmente oggi dagli scarti agricoli si possono ricavare non solo le biomasse ed energia pulita, garantendo così uno smaltimento diverso di quelli che fino a qualche anno fa erano  considerati rifiuti difficili da smaltire, ma anche ingredienti preziosi per la cosmetica naturale, oggi grazie ad una scoperta tutta italiana,  questi scarti possono essere trasformati in farmaci.



La scoperta è di un biologo pontino, Damiano Dragone, nato in America e poi ritornato in Italia, che la presenterà a Expo 2015 con la sua società ItalyC02. Grazie ad un meccanismo totalmente green, dagli scarti di frutta e verdura, utilizzando l’anidride carbonica, Dragone è riuscito a ottenere sostanze come il licopene. Come tutti già sapete il licopene ha straordinarie qualità antiossidanti, e se poi si trasforma in farmaco può curare problemi vascolari, cancro alla prostata e radicali liberi. Vi sono già tecniche di estrazione del licopene, ma attraverso processi chimici, come avviene in India e Cina. Il meccanismo usato da Dragone invece, usa la tecnica già nota per decaffeinare il caffè: così il licopene non ha solventi chimici e non ha bisogno di ulteriore purificazione.

Come spiega il biologo: «Lo scopo del nostro progetto è di mettere insieme la ricchezza dei prodotti agricoli locali di qualità, senza sprecare gli scarti, con le industrie farmaceutiche della provincia di Latina. E creare così un nuovo marchio che potrebbe rivoluzionare i mercati delle pillole». Ciò dimostra quanto patrimonio vi sia  negli scarti alimentari: basta solo scoprirlo e valorizzarlo.

domenica 26 aprile 2015

Incantesimi di protezione - Abracadabra

Da un tempo immemorabile due alberi sacri ai Druidi sono noti per i loro poteri protettivi. "Toccar legno" come gesto portafouna deriva dall'usanza di toccare gli alberi per garantirsi la benedizione dei loro spiriti, credenza che in seguito venne soppiantata dalla consuetudine di toccare un pezzo della croce di Cristo. Se si vuole offrire una dose supplementare di aiuto e di protezione a casa e famiglia, il primo passo sarà piantare un Sorbo rosso.


Si dice infatti che chiunque viva in una casa che ospita quest'albero sarà benedetto e godrà della protezione speciale degli angeli e delle fate. I Sorbi non sono trippo ingombranti, quindi è possibile coltivarne uno anche in un vaso capiente.

Il secondo albero di protezione, che a detta di alcuni ha il potere di esaudire i desideri, è il Salice, apianta prediletta dalle streghe. Si tratta di uno degli alberi originali del calendario arboreo/lunare dei Druidi, e la Luna ad esso associata è detta talvolta "luna di Salice" o "luna delle streghe". Il Salice ha poteri in materia d'amore, di guarigione e di fertilità, ma se volete salvaguardare casa, famiglia e proprietà, per ingraziarvi il fato coltivate un salice in giardino vicino ad un torrente o a un vecchio pozzo.


A cosa serve l'Argento colloidale

Non molti conoscono l'argento colloidale, un potente antibiotico naturale assai benefico per la nostra salute. Non lo si conosce perchè l'interesse delle lobby farmaceutiche, avallate da direttive Ministeriali, come sempre del resto, è quello di tenere lontano dalla portata di tutti un rimedio naturale a costo contenuto e di sicura efficacia a fronte di prodotti di sintesi che hanno inevitabili controindicazioni sulla salute. L’argento colloidale fu usato come antibiotico fino a prima degli anni 40 ma poi fu sostituito degli antibiotici di sintesi, adducendo quale motivazione, l'eccessivo costo di produzione, ma la verità potrebbe essere diversa… forse dava fastidio alla nascente industria degli antibiotici, così come oggi i dispositivi free energy danno fastidio all’industria petrolifera.
Troviamo l'argento colloidale in due forme: Ionico e Proteinato.
Nel proteinato d’argento gli atomi di argento sono attaccati a molecole proteiche che fungono da vettori, mentre quello ionico è ottenuto per elettrolisi di barre d’argento purissimo almeno al 99,9%. La concentrazione ottimale espressa in ppm (parti per milione ) è di 20-30 ppm. L’argento ionico colloidale sembra essere molto più attivo del proteinato d’argento.

Ma che significa colloidale? Per dare la definizione di colloide è meglio fare alcuni esempi : lo zucchero sciolto nell’acqua dà una soluzione, cioè tutte le molecole (le più piccole unità dello zucchero) si distaccano le une dalle altre e, diciamo così, galleggiano nell’acqua dando una miscela omogenea e trasparente. Il latte invece è un colloide cioè una dispersione di sostanze diverse che formano delle microscopiche goccioline che per ragioni elettrostatiche non si uniscono per precipitare ma stanno in sospensione separate le une dalle altre. Nel caso dell’Argento colloidale si hanno microparticelle di atomi di Argento cariche elettricamente che si respingono tra loro e stanno in sospensione nell’acqua.

La sua attività come antibiotico è vastissima: circa 650 microorganismi gram positivi e gram negativi, virus e parassiti; e quindi è attivo su una enorme quantità di patologie. Forse per questo motivo se ne vuole limitare le modalità d’uso al solo uso esterno. I suoi meccanismi di azione sono diversi e non ancora del tutto conosciuti ma in generale ascrivibili ad almeno quattro tipi di interazioni biochimiche: -interazioni con la membrana cellulare batterica alterandone l’attività
-formazione di complessi con i componenti della catena respiratoria inattivandoli formazione di complessi con DNA e RNA batterico e incapacità quindi di replicazione e sintesi proteica
-reattività chimica con terminali sulfidrilici delle preoteine enzimatiche e strutturali
 Tutte queste azioni uccidono di fatto i microrganismi.

Gli effetti descritti avvengono anche sulle cellule umane ma:
1)esse sono molto più grandi
2)sono più evolute
3)la catena respiratoria è posizionata nei mitocondri e non sulla membrana esterna come nei batteri e quindi molto più difficile da raggiungere, inoltre nelle cellule esistono numerosi mitocondri.
In sostanza per causare dei danni all’uomo occorrerebbero concentrazioni elevatissime di Argento Colloidale, invece per i batteri occorrono basse concentrazioni. Possiamo quindi affermare che il rapporto danno – beneficio è nettamente a favore del beneficio. Altrettanto non si può dire degli antibiotici classici che possono essere usati per periodi ti tempo limitati e basta leggere il bugiardino (nome emblematico), per rendersi conto degli effetti collaterali.

Il Sonno e la Camomilla

Le camomille sono in verità due, la Matricaria chamomilla, detta camomilla falsa, o comune, o tedesca, e l'Anthemis nobilis, la camomilla nobile, vera o romana. Hanno le stesse proprietà, ma la matricaria è maggiormente in uso. I testi competenti prediligono la prima quando la mente è turbata da inquietudini, quando si digrignano i denti durante la notte, quando si hanno sogni angosciosi, e nelle infreddature; l'uso più specifico della seconda è nelle cefalee, nei pruriti notturni di origine nervosa e quando si è vittime dell'impulso ossessivo di alzarsi per andare in bagno.


Nessuno comunque ha mai dubitato delle qualità della camomilla, mentre c'è stato un effettivo disaccordo  sul suo gusto e aroma: i Greci la chiamarono "Mela di terra" per il suo grato profumo, gli Inglesi non lo trovarono affatto grato e la definirono "Puzzolente erba di Maggio".

La popolarità di questa pianta è intramontabile ed è quindi  tra le prime erbe cui ci si rivolge per ristabilire un buon rapporto con la notte. Non è un'erba ipnotica, bensì sedativa e antispasmodica,  e induce al sonno in quanto rilassa ogni cosa: sa calmare il dolore di una colica, porre fine alla tensione, facilitare la digestione e rendere leggeri il corpo e la mente.

Per credere nella camomilla, può essere d'aiuto sapere che il principio attivo, contenuto nei petali secchi dei fiori, l'azulene, allo stato puro è composto di cristalli azzurri. Si tratta dunque di una pianta celeste, colore che si associa alla meditazione, all'assenza di affanni. L'infuso di camomilla è efficace se ben concentrato: si prepara con 1 cucchiaino di fiori secchi per 150 gr di acqua in ebollizione; lasciare riposare per 12 minuti. A piacere aggiungere una fetta di limone e dolcificare con miele.

sabato 25 aprile 2015

Prezzemolo per rimedi medici e ghiotte salse

Petroselinum deriva dal greco petroselinon, che significa "sedano delle pietre". Sativum significa "adatto ad essere coltivato" . Originario della Sardegna, il prezzemolo è noto fin dall' antichità. Petroselinum sativum i Romani lo chiamavano Apium petroselinum e non è ben chiaro, quando si riferivano al suo uso culinario, se intendessero davvero questa pianta o non invece l'appio, cioè il sedano. Il prezzemolo, infatti, sembra fosse più adatto a onorare le tombe dei defunti e a intrecciare corone di gloria che a condire. E' dal medioevo però che il prezzemolo si fa onnipresente in cucina, tant' è vero che sorge il modo di dire "essere come il prezzemolo" , per indicare qualcuno che ci troviamo sempre tra i piedi.


Caratteristiche e proprietà 

E una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ombrellifere; ha fusto eretto, è alta da 15 a 80 cm, è biennale se coltivata, perenne se spontanea. La sua radice ha forma di cono rovesciato mentre le foglie, di un bel verde brillante, hanno i margini frastagliati e sono di forma vagamente triangolare. I fiori, riuniti in ombrelle, sono bianco-verdastri e sbocciano da maggio a luglio; il frutto è costituito da due parti secche contenenti ognuna un seme (diacheno). Da tutta la pianta emana un piacevole aroma. Il prezzemolo, che è una pianta rustica, cresce bene in qualsiasi terreno anche se predilige i luoghi freschi e ombrosi. Le foglie si possono essiccare, disponendole in strati sottili, in luogo all' orribra, riparato ed aerato. Possono essere anche utilizzati gli essiccatori a corrente d'aria calda. il prodotto va conservato in recipienti di vetro o porcellana. Il prezzemolo è ricco di ferro, calcio, potassio, vitamine A e C. E ben dotato di clorofilla. Ha proprietà antianemiche, aperitive, diuretiche, stimolanti, toniche, antibiotiche, antibatteriche e deodoranti. Consumato in grandi quantità può essere velenoso e addirittura letale. Non è il caso però di preoccuparsi: nessuno si sogna di mangiarne a chili.

Utilizzo 

Le parti della pianta da utilizzare sono le radici, le foglie e i semi, questi ultimi sempre allo stato secco. In cucina, il prezzemolo viene usato quotidianamente su un gran numero di pietanze ed entra come ingrediente in moltissime salse. Una delle più conosciute è il piemontese bagnet verd, che si serve come contorno al bollito misto. Si prepara, oltre che col prezzemolo, con aglio, rosso d'uovo, mollica di pane bagnata nell'aceto e filetti d'acciuga, il tutto va tritato finemente, amalgamato con cura e condito con olio d'oliva, sale e pepe.
Lo zimino, tipico della Liguria e della Toscana, riunisce in olio o burro o strutto, prezzemolo, aglio, spinaci, bietole, sale e pepe. Serve per accompagnare cibi di magro, soprattutto a base di pesce.
Lo zogghiu, salsa tradizionale siciliana per pesci o carni alla griglia, è composto da aglio, menta e prezzemolo pestati nel mortaio; si unisce sale e pepe quindi si stempera con olio e aceto, amalgamando il tutto.
La francese maionese verde si confeziona aggiungendo a una normale maionese degli spinaci lessati, strizzati e passati al setaccio nonché un trito di basilico e prezzemolo.
La greca skordalia si prepara con spicchi d'aglio pestati nel mortaio con una patata bollita, prezzemolo e mandorle pelate. A questo pesto si aggiungono olio e aceto e infine si condisce con sale-e pepe. E ottima sulle uova sode.
Il prezzemolo è anche un rimedio empirico nella cura di un gran numero di disturbi.
 Per calmare il male di denti provocato dalla carie bisogna tritare un pizzico di prezzemolo, unirvi una goccia d'olio d'oliva e una puntina di sale. Dopo aver mescolato bene si procede alla medicazione del dente: in breve il dolore si farà meno pungente sino a scomparire del tutto.
Per risolvere rapidamente un ascesso doloroso si prepara un cataplasma versando in un cucchiaio d'aceto una grossa manciata di foglie e gambi di prezzemolo tagliati a pezzi. Il miscuglio deve essere disposto sopra una pezzuola di tela e applicato sull' ascesso. Il cataplasma deve essere rinnovato due o tre volte al giorno sino alla risoluzione del malanno.
Per guarire una contusione occorre lavare la parte colpita, almeno tre volte al giorno, con spirito canforato, quindi applicare un cataplasma ottenuto facendo bollire una o due manciate di foglie e gambi di prezzemolo fresco tritati grossolanamente. Quando il liquido è quasi del tutto evaporato, si versa il decotto sopra una pezzuola di tela, lo si lascia intiepidire e lo si applica sulla parte malata. Quando una puerpera vuole arrestare il flusso latteo è sufficiente che applichi al seno un cataplasma a base di foglie fresche e gambi di prezzemolo contusi.
Un rimedio semplice ed efficace per arrestare l'emorragia dal naso consiste nell'introdurre nelle narici un batuffolo di cotone intriso di succo di prezzemolo.
Contro le mestruazioni troppo abbondanti e dolorose, il miglior rimedio è rappresentato dai semi di prezzemolo somministrati in infuso. Bisogna versarne 20 g in una tazza d'acqua calda, filtrare il liquido e berlo.
Quando la pressione sanguigna è troppo alta si può normalizzarla bevendo ogni giorno, in tre volte, un infuso preparato con 30 g di semi di prezzemolo versati in 200 g d'acqua bollente. L'infuso va sorbito tiepido.
Le punture d'insetti vanno strofinate con qualche foglia fresca e contusa di prezzemolo oppure pennellate con succo di prezzemolo.
Contro l'acidità di stomaco si può bere, al termine d'ogni pasto, una tazza d'acqua bollente in cui sia rimasto in infusione per 10 minuti un pizzico di semi di prezzemolo.
Per finire, due particolarità che si riferiscono agli animali: i conigli sono ghiotti di prezzemolo e le loro carni risulteranno più profumate se ne verrà mescolato un poco all' erba somministrata loro giornalmente mentre, al contrario, per i pappagalli il prezzemolo è un veleno mortale.

Nero e bianco: simboli e significati dei colori - parte sesta

Eccoci all'ultima parte di questo viaggio nel mondo dei colori del loro simbolismo e significato. In ultimo ho lasciato quelli che vengono definiti i colori assoluti, il nero e il bianco.


NERO: negazione del colore per antonomasia e simboleggia un confine netto: il confine che segna la fine della vita. Gli amanti del nero pensano che il futuro riservi loro poche opportunità positive e che il mondo sia responsabile di ciò. Atteggiamento apparentemente rinunciatario, che può celare rancori profondi ed esplodere in ribellioni,; può anche trattarsi di una persona disposta a rinunciare a tutto per realizzare i propri desideri più profondi. Se il nero non piace si esprime il desiderio di non farsi controllare dagli altri, non subire nulla, di non rinunciare a nulla; manca di altruismo, di senso del sacrificio.

BIANCO: contiene tutti i colori ed è il confine dell'inizio della vita. Chi ne è calamitato desidera cambiare la propria vita e impostarne una nuova, vuole portare un ventaglio di nuove possibilità. fiducioso nel futuro, attende belle cose dal mondo, a volte pecca di ingenuità. Se il bianco proprio non ci entra nelle grazie si ritiene che il futuro vada sì scritto, ma tenendo la penna in mano, senza lasciare nulla al caso. Non desidera cambiare vita, prosegue lungo la via che percorso fin qui senza lasciare spazio all'immaginazione o alla sensibilità.

Sonno e Insonnia: le Erbe per dormire

Il numero dei rimedi naturali che possono aiutare a migliorare il nostro sonno è grande. Poche erbe tuttavia possiedono un vero e proprio potere ipnotico; molte contengono invece principi calmanti, rilassanti, a volte solo leggermente narcotici, antispasmodici, analgesici, e antinevralgici (agiscono cioè contro gli spasmi, i dolori e le nevralgie), sono sedative del sistema nervoso centrale o periferico.


La loro influenza dunque in questa notevole parte del malessere moderno che sono i disturbi del sonno non è da sottovalutare. Quello che le erbe possono fare, lo fanno senza provocare effetti secondari, senza generare assuefazioni, lo fanno dolcemente, con lenta e tranquilla sicurezza. Quello che si chiede ai malati di insonnia è di collaborare, mostrare fiducia e pazienza, affinchè le piante nostre alleate trovino lo spazio, il tempo e lambiente favorevole per compiere la loro opera.

Le erbe che conciliano il sonno la camomilla, il luppolo, il tiglio, l'arancio, la malva, il rosolaccio, il biancospino, la melissa, la valeriana e le descriveremo una ad una nei prossimi giorni. Altre piante contenenti sostanze atte a combattere l'insonnia sono l'asperula o stellina odorosa, il basilico, la maggiorana, la salvia, la lavanda, il meliloto, l'avena, la monarda.

Impariamo quindi a riconoscere le erbe amiche e usiamole tranquillamente. Ne otterremo l'effetto tanto sospirato: farci chiudere gli occhi.

venerdì 24 aprile 2015

Alcuni vini curativi, alcuni decotti e una tintura con la Salvia

Salvia deriva dal latino salves, cioè "salute" ,"officinalis perché usata nelle antiche farmacie. Nota fin da tempi remoti, originaria del Mediterraneo fu sempre considerata pianta grandemente salutare e dalle virtù cosmetiche. Le belle donne dell' antichità che non avevano a loro disposizione che i prodotti della natura per curare la loro bellezza, usavano strofinare i denti con una foglia di salvia per renderli più bianchi e scintillanti. Un detto latino diceva: "Perché un uomo dovrebbe morire, quando la salvia cresce nel suo giardino?" Non deve sorprendere, quindi, che entrasse subito nella farmacopea. Sorprende, invece, che stentasse e entare in cucina. È pur vero che Apicio la cita qualche volta e che Vinidario, naturalista romano esperto di cucina, la elenca nelle spezie essenziali di una buona cucina ma l'uso era del tutto casuale e fatto senza convinzione. Saranno la Scuola Salernitana e Arnaldo da Villanova, medico alchimista e teologo catalano del XIII secolo, ad accreditarla come condimento, suggerendo di farcire con la medesima oche e porchette da fare arrosto. Da allora l'uso della salvia comincia a farsi più generale, ma sempre con una certa perplessità. Si legge sul Tacuinum sanitatis in medicina, risalente al XIV secolo: "La sua natura è calda e secca e genera sangue grosso, talora caldo, fa bene allo stomaco e alle malattie fredde dei nervi. Si farà scegliere quella dell' orto domestico, ma la selvatica verde ha più forza nel riscaldare. Nella digestione è lenta ma la si affretterà con un decotto di miele. È scritto che, bevendone la donna che per quattro giorni abbia dormito sola, e poi congiungendosi carnalmente, subito s' ingravida. E a tal fine, in un luogo d'Egitto, dopo una pestilenza, le donne superstiti furono costrette a bere succo di salvia perché rapidamente il luogo si ripopolasse" . Tra l'altro, si attribuiva alla salvia anche il magico potere di rompere gli incantesimi e i malefici. Ancora a metà del '500, l'umanista Messisbugo afferma che la salvia è più un medicinale che un condimento, anche se egli stesso se ne serve, ma con parsimonia. Col passare dei secoli è però diventata uno degli odori più tipici della cucina italiana.

Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di un arbusto sempreverde aromatico appartenente alla famiglia delle Labiate. La radice è ramificata e legnosa come i fusti alla base. La parte superiore dei fusti, che possono raggiungere anche 1 m di altezza, è coperta di peli e di colore bianco cenere. Le foglie sono opposte, ovali, quelle inferiori con gambo, quelle superiori generalmente prive. La superficie è rugosa, di colore verde cenere e fortemente aromatica. I fiori, di colore azzurro o violetto, sono raggruppati a formare una spiga terminale. Il frutto contiene un solo seme. Spontanea, si può trovare solo nella zona mediterranea dell 'Italia centromeridionale. Cresce fino a un'altitudine di 1000 m. Predilige gli ambienti secchi, caldi, riparati dal vento. Non sopporta i ristagni d'acqua, i venti freddi e gli inverni prolungati. Coltivata, necessita di terreni asciutti, sassosi e calcarei. Eventualmente si può adattare a qualsiasi terreno purché ben drenato. Le foglie si raccolgono, ben sviluppate, da aprile a luglio, prima della fioritura. Le sommità fiorite in maggio-agosto. L'essiccazione avviene in locali arieggiati o artificialmente con essiccatoi a corrente calda. Si conserva in sacchetti di carta o tela. I principi attivi sono costituiti da olio essenziale, tannini, colina ecc. Possiede proprietà digestive, balsami che e antinfiammatorie.

Utilizzo 

Sarebbe troppo lungo elencare in quanti modi la salvia può essere utilizzata in cucina.
Ottimo aromatizzante per olio, aceto e burro, insaporisce tanto i pesci che le carni. Per quanto riguarda la medicina popolare, la sua fama non si smentisce neppure ai giorni nostri.
Per purificare l'alito è sufficiente tenere in bocca una foglia di salvia fresca, masticarla a lungo lentamente inghiottendo ne le particelle.
Vino digestivo: lasciar macerare per cinque giorni 40 g di foglie di salvia in un litro di vino bianco. Berne un bicchierino dopo ogni pasto.
Fumo di salvia contro l'asma: polverizzare una manciata di foglie di salvia essiccata pestandole a lungo nel mortaio e confezionare delle sigarette da fumare ogni volta che si manifesta un attacco. Miele espettorante: mescolare 50 g di foglie essiccate pestate nel mortaio e 80 g di miele. Prenderne un cucchiaino il mattino e uno la sera prima di coricarsi.
Per abbassare il tono zuccherino nei diabetici bisogna far bollire per due minuti un litro di vino bianco d'ottima qualità con 100 g di foglie di salvia. Raffreddare, filtrare e berne un bicchierino dopo ogni pasto.
Decotto contro le infiammazioni del cavo orale: far bollire con un litro d'acqua 50 g di foglie di salvia. Filtrare il liquido dopo mezz'ora e berne 4 tazzine il giorno. In pari tempo praticare con il decotto degli sciacqui alla bocca.
Vino vulnerario: in mezzo litro d'ottimo vino bianco, far bollire per un minuto 100 g di foglie di salvia. Filtrare il liquido dopo mezz' ora e usarlo per lavare le ferite con un tamponcino di cotone idrofilo. Questo preparato, oltre ad essere disinfettante, favorisce ed affretta il processo di cicatrizzazione.
Tintura: in un litro di buona grappa, mettere a macerare per 10 giorni 25 g di foglie di salvia. Filtrare e adoperare la tintura per fare dei gargarismi mettendone un cucchiaino in mezzo bicchiere d'acqua tiepida. E uno specifico efficace quale disinfettante e preventivo in caso di epidemie e malattie infettive.
Per rinforzare le gengive deboli che sanguinano facilmente e per proteggere i denti dalla carie, sciacquare la bocca tre volte il giorno con il seguente decotto: far bollire per due minuti 300 g d'acqua con 20 g di foglie essiccate di salvia. Filtrare, raffreddare e infine aggiungere alcune gocce d'aceto.
Vino tonico contro l'esaurimento nervoso: mettere a macerare per 8 giorni, in un litro di buon marsala, 100 g di foglie di salvia. Filtrare e conservare in una bottiglia ben tappata. La dose è di un bicchierino subito dopo i pasti.

Viola e Grigio: colori simobli e significati - parte quinta

Eccoci giunti alla penultima puntata diquesta indagine sul significato e il simbolismo dei colori legati alla nostra personalità. Giunti a questo punto mi piacerebbe sapere da voi in quali colori vi identificate e  se la descrizione corrisponde, anche solo in parte, al vostro modo di essere. Oggi è la volta di viola e grigio.


VIOLA: ricerca di fusione, capacità di identificazione con gli altri. Se lo si sceglie si vuol piacere, ma si chiede anche comprensione e gentilezza; ha qualche difficoltà a controllare le emozioni, mettendo in disparte le capacità razionali, sentendosi a disagio se criticato. Ama l'arte, ed entrare in contatto sensibile con  cose, ambienti e persone. Se invece non lo si sopporta siamo persone diffidenti ed ipercritiche, non si fidano delle emozioni e preferiscono la logica e la razionalità, molto suscettibili.

GRIGIO: distacco, autoprotezione. Chi lo sceglie non è sereno dentro di sé e cerca di prendere tempo, di staccarsi dalle situazioni che procurano tensione. Rigido, poco adattabile, cosa che a volte lo fa sentire tagliato fuori e di non sapere come comportarsi. A ciò può reagire con la passività oppure con un'attività intensa. Non amarlo è indice di persona che si impegna in attività o fa parte di gruppi per ricavarne un vantaggio o per timore di venire tagliato fuori. Ha paura dell'ignoto da cui si aspetta delusioni, in perenne tensione.



giovedì 23 aprile 2015

Semi di Papavero, proprietà e benefici

Avevo parlato dei semi di papavero a proposito dei disturbi del sonno, in particolare si tratta del papavero comune detto anche rosolaccio, che troviamo nei nostri campi e che dona loro splendide macchie cremisi. Non si tratta ovviamente del papavero da oppio. In realtà l'uso dei semi di papavero non è molto diffuso in Italia, è più una caratteristica dei paesi del nord e dell'America. Noi di solito facciamo riferimento ai semi neri, ma ci sono anche bianchi ed entrambi hanno notevoli proprietà utili alla nostra salute. 


Essendo semi oleosi, contengono grassi e proteine, ma sono una miniera di manganese, calcio, acido linoleico e vitamina E. Inoltre hanno un buon contenuto di fitosteroli che è utile a contrastare il colesterolo nel sangue. L'uso dei semi di papavero in alimentazione di solito non dà effetti collaterali, ma è bene ricordare che non devono essere consumati dalle donne in gravidanza, bambini e da chi ha problemi respiratori. Infatti l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha reso noto che questo alimento va consumato con moderazione in quanto contiene alcalodi tossici, la cui presenza viene comunque sensibilmente ridotta dai processi di lavorazione cui vengono sottoposti i semi.

Va da sè che chi segue una dieta ipocalorica deve astenersi dal consumo di questi semi che hanno un apporto calorico piuttosto alto. Si possono usare questi gustosi semini per decorare panini, cracker, grissini, dolci, biscotti e per dare un gusto in più alle nostre insalate.

Olio essenziale di Verbena contro Stanchezza e sbalzi di Umore

Sebbene la primavera sia considerata la stagione della rinascita sia per la natura che sboccia a nuova vita che per l'uomo, che dal torpore dell'inverno sente scorrere in sè nuova energia, ben sappiamo che è anche il periodo più difficile per il nostro organismo sia perchè si è soggetti alle allergie sia perchè anche l'umore risente di questo cambiamento. A risentirne in particolare è il timo, la ghiandola che soprassiede al sistema immunitario, ne ho già parlato in un post precedente. 


Possiamo stimolare il timo anche con l'aromaterapia e a questo scopo è utile l'olio essenziale di verbena, una pianta dai bei fiori rosa-lilla, usata fin dall'antichità proprio per curare le alterazioni affettive. Ma la verbena è anche digestiva, tonica e sedativa e agisce riequilibrando le funzioni immunitarie.

Perciò, quando ci accorgiamo che le nostre difese immunitarie si sono indebolite e le allergie fanno capolino, è utile diluire 6 gocce di olio essenziale di verbena in 2 cucchiai di olio di mandorle dolci e massaggiare delicatamente con un movimento a spirale la parte anteriore del busto, partendo dal diaframma fino all'altezza del cuore.

Azzurro, Viola e Indaco: simboli e significato dei colori - parte quarta

Non annoiatevi, i colori sono diversi, e oltre a quelli che sono compresi nell'Arcobaleno, che del resto è il ponte fra la Terra e il Regno degli Asi, vi sono poi i colori come il bianco, il nero e il grigio a cui dedicheremo un post a parte. Oggi esploreremo la personalità di chi ama/odia l'azzurro, il blu e l'indaco

AZZURRO: l'azzurro si trova fra il verde e l'indaco, e simboleggia la comunicazione attraverso la creatività. Gli amanti dell'azzurro hanno un atteggiamento armonioso e conciliante verso ambienti e persone, hanno fiducia in se stessi e se il mondo esterno non li soddisfa, trovano appagamento nell'arte o nelle proprie risorse psichiche. Sono capaci di riflessione e fanno tesoro delle esperienze, e sanno stringere rapporti molto profondi anche dal punto divista psichico. Respingendo questo colore si rivela invece una personalità poco tollerante e poco adattabile, che reagisce con ostilità e chiusura alle situazioni sgradevoli  o poco gratificanti; può diventare aggressivo e irascibile e, se non riesce a scaricare la tensione può autocommiserarsi; a volte non sa stare con se stesso e tende a ripetere gli errori.

BLU: è l'equilibrio e la calma. Le persone blu, sono profonde, calme, capaci di equilibrio interiore; idealiste, che credono nella lealtà, dedizione, attaccati alle tradizioni e sentono il collegamento con il passato. Rifuggono dagli ambienti stressanti e dalle persone irascibili. Chi invece allontana da sé questo colore, si sente poco apprezzato, avrebbe voglia di fuggire situazioni che non lo gratificano; ha bisogno di tagliare con ambienti che gli tolgono armonia interiore ed equilibrio, a volte è depresso.

INDACO: Siamo fra l'azzurro e il viola, potremmo dire che è un azzurro intenso, simboleggia la spiritualità, la crescita interiore. Desiderio di chi preferisce l'indaco è di elevarsi al di sopra della realtà per comprenderla meglio o per ottenere l'appagamento che la realtà non concede; malinconico a volte, ma anche pieno di emozioni e sensazioni positive, cerca affinità spirituali con ambienti e persone. Il suo rifiuto è indice di una personalità soggetta a depressione, al rimuginare troppo fino a perdersi in labirinti emotivi, tende a dare la colpa agli altri se qualcosa non va, non riesce a mettersi in armonia.

Il Carciofo per purificarsi dalle scorie di Glutine

Sappiamo che oggi sono sempre di più le persone che soffrono di allergie e intolleranze. Ma fra le due sussiste una fondamentale differenza che è sempre meglio sottolineare. Per allergia si intende una risposta del sangue ad una sostanza estranea, che si manifesta in maniera acuta in base all'agente irritante che la scatena: come pollini, pelo di animali, alimenti ecc. L'allergia, che mette in moto il sistema immunitario, causa il rilascio  di istamina. 


L'intolleranza invece, è una reazione lenta e progressiva che avviene a livello intestinale, ossia è l'intestino che non tollera l'introduzione di certi cibi o nutrienti: glutine, lieviti, lattosio.. L'intolleranza dunque si manifesta in maniera graduale e sempre in base alla quantità di alimento ingerita e che l'intestino percepisce come tossica, e da qui partono una serie di reazioni che poi coinvolgono il sistema immunitario, quello digestivo, respiratorio e la pelle.

Così nel caso di intolleranza al glutine è stato dimostrato che non è più necessario eliminarlo dalla dieta per mesi, ma bastano 15 giorni a cui segue un reinserimento in picccole dosi. Questa procedura viene portata avanti per diversi mesi con l'obiettivo di riabituare l'organismo a tollerare la sostanza non gradita. Durante questo periodo si consiglia di consumare il riso, cereali senza glutine come ad esempio mais, quinoa, amaranto e grano saraceno.

Per sfiammare l'intestino, e anche il fegato, si può ricorrere per circa un mese alla tintura madre di carciofo (circa 40 gocce in acqua prima di pranzo e cena), che agisce drenanado le cellule del fegato, purifica la bile e sfiamma l'intestino. Ovviamente siamo in piena stagione dei carciofi, quindi approfittate e mangiatene di freschi. Dato che l'intolleranza al glutine fiacca l'organismo, sarebbe opportuno per riprendersi prendere per un mese, la mattina prima di colazione, una compressa di coenzima Q10, che aumenta il metabolismo energetico, e una compressa di spirulina, un trattamento questo a cui si può ricorrere 4-5 volte all’anno.

mercoledì 22 aprile 2015

Marrone e Verde: simboli e significato dei colori - parte terza

Ecco ci alla terza parte della nostra indagine sui significati dei colori e loro simboli il perchè li amiamo e il perchè li rifiutiamo. Un piccolo aiuto per capire melgio la nostra personalità. Oggi è la volta del Marrone e del Verde.


MARRONE: è la soddisfazione fisica, corporale. Non per niente si ottiene mescolando rosso, giallo e nero, in pratica è la vitalità del rosso filtrata dalla lucidità mentale del giallo; giallo e rosso smorzano la ribellione del nero facendola diventare accettazione. Dunque il marrone è ricettività, sensualità, soddisfazione del fisico, equilibrio, buona salute, bisogno di soddisfazioni sensuali. Se lo si sceglie si ha bisogno di benessere fisico, si può essere stanchi fisicamente o psichicamente; si desidera armonia. Rifiutarlo: dare poca importanza alle soddisfazioni corporee, voler primeggiare e non  concedere debolezze; desiderare riscuotere l'approvazione di coloro che si ama e aver sempre paura di deludere le aspettative degli altri.

VERDE: il verde si colloca fra il giallo e l'azzurro e simboleggia la conoscenza superiore e la perseveranza. E' il colore di chi tende a sentirsi superiore agli altri e desidera fare bella impressione. Non accetta di cambiare e adattarsi agli altri perché si sente il migliore, è conservatore e abitudinario per bisogno di sicurezza. La personalità di chi lo rifiuta invece, è quella di chi è costretta a fare ciò che non vuole, desidera sfuggire a obblighi che lo opprimono; prova frustrazione perché non è all'altezza delle proprie aspettative; si sente insicuro.

Persistenti e ricorrenti sintomatologie: attenzione ai tumori

Sebbene non esistano disturbi o sintomatologie comuni alle varie tipologie di tumore e che ne indichino l'insorgenza, è bene non sottovalutare sintomi e segni particolari che possono essere la spia di un cancro. Più precisamente se si riscontrano fenomeni anomali e persistenti, è bene rivolgersi al medico di base per fare delle indagini approfondite. Vediamo quali possono essere le sintomatologie che, se eccessevimente protratte necessitano di controlli medici. 


Perdita di peso immotivata: se si perde peso senza una ragione, meglio controllare. In genere i tumori che portano a una improvvisa perdita di peso sono quelli a carico dell’apparato digerente.
Febbre: se la febbre è costante e continua e non ha un motivo apparente, potrebbe essere la spia dei tumori a carico del sistema immunitario.
Dolore: in certe zone del corpo senza che ci sia stato un trauma o una lesione, come mal di testa persistenti, fitte alla schiena importanti, devono far mettere in allarme. Rivolgetevi al medico, in questo caso.

Senso di affaticamento costante: sentirsi sempre e costantemente molto stanchi può essere preoccupante: vi sono certi tumori che si manifestano con emorragie interne o perdite di sangue che provocano spossatezza generale e grande fiacchezza.
Anomalie della pelle: alcune forme tumorali possono manifestarsi sulla pelle che si ingiallisce, cambia, si scurisce, impallidisce profondamente. Anche strane lesioni a carico della pelle o una crescita anomala della peluria.
Noduli: se compaiono, forse, si potrebbe essere in presenza di un tumore. Le zone più colpite sono il seno e i testicoli. Se si nota la presenza di un nodulo o l’ingrossamento di un nodulo già esistente, rivolgersi tempestivamente a un medico.

martedì 21 aprile 2015

Arancione e Giallo: simboli e significato dei colori - seconda parte


Continua l'indagine sul significato il simbolismo dei colori, legati alla nostra personalità.  Oggi è la volta di arancione e giallo. Immerigamoci dunque in questo articolato mondo.


L'ARANCIONE: colore dello spettro della luce fra il rosso e il giallo, simboleggia l'armonia interiore, la fertilità creativa sia artistica sia sessuale, la fiducia in sé e negli altri, l'ambizione, la comprensione, la saggezza. Se lo si sceglie siamo in grado di dimostrare energia e vitalità, ma in maniera più controllata rispetto a chi sceglie il rosso; è capace di grandi imprese ma non impulsive, è ottimista; ha fiducia in sé ma senza presunzione; sa mare con gioia; si sente in armonia con il mondo in cui vive. Al contrario, rifiutarlo, significa voler controllare emozioni e attività; avere difficoltà nei rapporti con gli altri e tendere ad ingigantire i problemi; non essere abituati a ponderare le decisioni,  gettarsi a capofitto o tentennare troppo oppure buttarsi e poi tirarsi indietro; avere un rapporto con la sessualità e l'amore filtrato dalla ragione.

IL GIALLO: è la luce solare, la conoscenza appresa, l'energia intellettuale e nervosa. Gli amanti del giallo sono vitali, ma la loro è una vitalità che si manifesta con alti e bassi; hanno fervore di idee e attività seguito da cambiamenti repentini di rotta; si aspetta grandi cose dal futuro, sa individuare le vie d'uscita; ama fare nuove esperienze, ma con rischio di superficialità; cerca la stima e l'applauso e si prodiga per ottenerli; non sopporta di sentirsi isolato. Rifiutare il giallo significa essere delusi dalle proprie aspettative, sentirsi poco apprezzati dagli altri, non avere molta fiducia in sé; può voler dire anche che gli è necessario ricaricare le energie che tende a consumare facilmente, di ritrovare la calma interiore.

lunedì 20 aprile 2015

Una buona Azione a Settimana per incrementare la Produttività

La vita moderna può essere frenetica, sapersi destreggiare con lavoro, carriera, famiglia e socializzazione non è facile, per non parlare di come riuscire a tenere il passo con le reti sociali dei media. Quindi quando si ha poco tempo, come si può massimizzare la produttività? La risposta è semplice e potrebbe sorprenderci: aiutare qualcun altro. Questa conclusione deriva da uno studio redatto da ricercatori di Wharton, Yale e Harvard: "Giving time Gives you time".


Così è nato un progetto: Good Deed Time, che ha preso questa ricerca a cuore, ed è stata creanta una piattaforma che invia, a persone o gruppi, emails con l'obiettivo di realizzare una buona azione ogni settimana. Il sito facile da usare, richiede solo la registrazione tramite email per diffondere le buone azioni. E per ispirare gli utenti vengono anche forniti alcuni esempi: preparare un pranzo (o spuntino) e condividerlo con qualcuno, raccogliere rifiuti e gettarli via...

Good Ded Time si è ispirato ai risultati dello studio che ha evidenziato che, "dedicare del tempo agli altri può farci utilizzare meglio il nostro tempo ed essere così meno propensi a sprecarlo" .  Good Deed Times  è un modo semplice per diffondere questa cultura della buona azione, aumentando la produttività personale e le soddisfazioni.


Simboli e significati dei Colori: Rosso e Rosa - parte prima

I colori hanno su di noi molteplici effetti, e con essi possiamo avere rapporti diversi, talvolta contrastanti. Ma ognuno di noi ha un proprio colore, quello che preferisce sopra ogni altro e con cui ha un feeling particolare.  Mi sono spesso chiesta perché alcuni amano certi colori piuttosto che altri, compresa me stessa. Così ho deciso di documentarmi un po', per mettere fine ad una curiosità tremenda che mi tormentava da tempo. Fra una lettura e un'altra mi sono imbattuta in un libellum che tratta della cristalloterapia, anch'essa quanto mai affascinante, all'interno del quale ho trovato la risposta ad alcune mie domande. Oggi ci occupiamo del Rosso e del Rosa


IL ROSSO: simboleggia il sangue, l'energia vitale sia mentale che fisica. Chi sceglie il rosso ha voglia di vincere, desidera il potere; è energico e audace; ama muoversi e mettersi in competizione con gli altri ma anche con se stesso; gli piace far colpo. Di contro ha come difetti l'irascibilità, l'irrequietezza, la presunzione. Chi lo rifiuta invece è nervoso e tendenzialmente o al momento stanco; si sente incapace di affrontare le sfide della vita; preferisce mettersi in secondo piano, lasciare il palcoscenico ad altri; è introverso e tende a rifugiarsi nella ripetizione di ciò che conosce senza tentare strade nuove.



IL ROSA: è la capacità di dare e ricevere amore. Chi lo sceglie è capace di grandi passioni temperate dall'abnegazione, dal desiderio di comprendere l'altro; sa capire oltre che amare; sa dare ed è disposto ad annullarsi, ma ha bisogno anche di ricevere; è una persona che predilige ambienti e persone "morbidi", che entra in contatto con le cose prevalentemente attraverso i sensi. Se lo si rifiuta, si teme di mostrare la propria fragilità, di venire ferito; si può aver deciso di non manifestare in alcun modo la tenerezza che prova a causa di antiche ferite oppure può essere veramente arido; diffida delle sfumature della sensualità e preferisce la limpidezza della ragione.

domenica 19 aprile 2015

Mic, il gatto che sognava di essere un delfino

Sono sempre stata una divoratrice di storie, e rimpiango i tempi in cui in quelle storie potevo davvero immedesimarmi, completamente. Sono poche ora le letture che il tempo ingannatore può concedermi, quindi scelgo ciò di cui la mia "animatamente" vuole cibarsi. Immedesimazione, quasi incarnazione, avete mai provato questa sensazione o avete mai desiderato sentirvi qualcun altro? Vedere il mondo attraverso occhi altrui, sentire e vivere attraverso mente e corpo che non appartengono alla  vostra sfera emozionale? Io sì, ecco perchè mi piacciono le memorie altrui. Qui trovo compenetrazione,  e acquisto una consapevolezza non mia, saltellando fra le righe fluide di una vita e del suo svolgersi che non vivo in parallelo ma in cui mi identifico. La compenetrazione allarga la mente e questo apre alla comprensione.


Così mi sono incarnata in un gatto e nelle sue memorie, di cui mi è giunto uno stralcio, l'incipit di una coinvolgente avventura umanamente felina, fatta di riflessioni, ragionamenti e vivide descrizioni. Mic parla in prima persona, con la delicatezza tipica dei felini, ripercorrendo la strada che dal caldo abbraccio di mamma gatta l'ha portato al quasi graffiante incontro con Lisa, la sua umana.  Ferruccio Gianola, autore di queste feline memorie, "Il gatto che sognava di essere un delfino", più che autore è un veggente sciamano, tanto ha saputo interpretare quell'essenza che fa dei gatti un universo ancora sconosciuto per molti aspetti.

Sì, perchè nel momento in cui essi entrano a far parte della nostra vita, sono loro a gestire le fila del gioco non noi, noi siamo sul palcoscenico e loro ci osservano con sottile ironia e a volte con marcato disappunto, un modo di essere il loro  che li contraddistingue per la capacità di farsi servire anzichè essere servi, ma non è opportunismo è coerenza con se stessi. E Ferruccio Gianola ha colto egregiamente questo aspetto. Non vi svelerò perchè Mic desiderava essere un delfino, ma posso anticiparvi che le sue ragioni sono disarmanti.  Non voglio dilungarmi oltre, vi lascio alle parole di Mic:


"Ricordo ben poco di mia madre. Quando mi presero e mi portarono via, succhiavo ancora dai suoi capezzoli, perciò non chiedetemi se fosse bella o se mi somigliasse: sono dettagli senza importanza ai fini delle storie che voglio raccontare. Non ricordo nulla neppure dei miei fratelli, a parte i miagolii nella cuccia e il colore nero di uno di loro. In quei pochi giorni passati insieme non facemmo altro che lottare e sospingerci per trovare il posto migliore adatto a succhiare.

Così le memorie più vive che possiedo mi portano dentro una vasca da bagno bianca illuminata dai raggi del sole che entravano dalla finestra aperta. Doveva trattarsi della stanza di una piccola mansarda situata in un palazzo nei dintorni di Milano, ma non posso confermarlo con certezza: non ho più avuto l’occasione di rivedere quel luogo dopo quella volta. Restai lì dentro a lungo, senza capire cosa stesse succedendo e cosa mi riservasse il futuro, con una ciotola piena d’acqua e un piattino contenente alcune fettine di prosciutto cotto sgrassato.

Faceva caldo quella mattina e degli uccelli, innervosendomi, facevano capolino sul davanzale della finestra aperta a curiosare. Era tutto ciò che potevo cogliere con lo sguardo sollevando il muso.
Trascorsi le ore nel tentativo di risalire e uscire da quella specie di trappola smaltata di bianco. Miagolavo con la speranza che qualcuno mi sentisse e venisse in mio soccorso, ma la situazione sembrava senza via di uscita.

Poi, all’improvviso, quando la mia sfiducia era giunta quasi al culmine, la porta si spalancò. Entrò una ragazza. Si abbassò per afferrarmi e mentre lo fece le sfiorai con le zampe i capelli sottili e lunghi. Aveva uno strano e buon odore. Questa sciocca però mi prese nel modo sbagliato e invece di afferrarmi per la collottola, come aveva sempre fatto mia madre, mi strinse le costole.
Solo in seguito capii che non desiderava farmi del male, ma di primo acchito, d’istinto, le soffiai addosso e cercai di graffiarla.

«Sei un leone» disse. Era molto graziosa, per essere una donna. Aveva i lineamenti del viso sottili e delicati. Indossava dei jeans e una maglietta bianca con un cuore disegnato sopra che pareva vero.
Mi guardò con curiosità, sollevandomi con la mano destra verso l’alto, fissandomi a lungo. Poi rise come una bambina.  Era Lisa e mi sarebbe rimasta accanto per il resto della vita."

I Luoghi dell'Introversione

Esistono dei luoghi in cui tutto il nostro essere trova il proprio appagamento. Non è detto che essi corrispondano alle mura di casa nostra, possono essere sparsi nel mondo questi luoghi. Qualcuno sostiene che il nostro angolo di paradiso dovrebbe risiedere in noi, ma non sempre siamo così bravi da riuscire a crearlo dentro noi stessi.

A volte si ha bisogno di qualcosa di tangibile. E vi sono luoghi atti a questo, luoghi in cui ci sentiamo liberi di essere ciò che siamo, luoghi che sentiamo nostri, nei quali la posizione, il paesaggio, la terra, gli alberi o le case rappresentano il nostro io.


Io l'ho trovato questo luogo, quasi per caso, un luogo un po' distratto come me, forse fuori moda, non saprei dire, in un angolo verde, dove c'è una casa dai muri color crema e il tetto scuro. Tutto è verde intorno, un fazzoletto di terra ricco d'anime d'alberi, dove spuntano delle margheritine, e gli unici rumori che si sentono sono i suoni della natura.

Qui posso toccare la terra e sentirla viva dentro di me, mentre la mente svuota se stessa dei materiali pensieri secolari. La luce dell'alba mi raggiunge dalle persiane e il letto non necessita di grande cura quando mi alzo. Posso usare gli zoccoli di gomma per uscir fuori e andare nell'orto a strappare le erbacce, nessuno ci fa caso, legare i capelli nel modo più strambo, buttar via il make up perchè qui nessuno guarda  queste cose. Si vede oltre il visibile.

E' questo il luogo dove rigenero le mie forze, dove i miei canali si riempiono, perchè traggo nutrimento dalle armoniche energie che ivi si trovano abbondanti, come la forza dell'acqua di una cascata. Posso dedicarmi ad una cosa per volta con il tempo che voglio, se voglio mangiare mangio, se mi va di camminare cammino e quando ho sonno dormo.

Non c'è a necessità di parlare, di sviscerare argomenti, le parole sono un inutile zavorra, suoni che confondono la purezza della mente e che mettono a dura prova lo spirito. Alla mia introversione basta questa silenziosa solitudine.

Se dormire è un problema

Anche sull'insonnia la scienza ha compiuto tutta una serie di indagini e ha offerto spiegazioni. Vi sono due tipi di insonnia. Una è falsa, che non è altro che una sensazione soggettiva di non dormire. Sta difatto che se una persona crede di non dormire, e invece dorme ma si sveglia insoddisfatto, il risultato non varia molto. Di questa insonnia soffre una schiera infinita di ipocondriaci; lo sanno bene i rispettivi compagni di letto.

Vi è poi l'insonnia vera, di chi non riesce ad addormentarsi, di chi si sveglia troppo presto, di chi non dorme affatto. Vero o falso che sia, questo fastidio tremendo che è l'insonnia, la serale e la mattutina, è provocato da un aumento  dell'attività del sistema di risveglio, dovuto nella maggior parte dei casi a fattori psicologici. Si tratta di disturbi della sfera neuropsichica, angoscia, ansia, tensione, affaticamento, esaurimento e depressione.


Talvolta entrano in gioco cause organiche, stati dolorosi, lesioni cerebrali o malattie cardiache, e talvolta particolari condizioni dell'organismo, come intossicazioni da alcool, fumo, droghe, abuso di sostanze eccitanti. A questo punto comincia l'escalation della pillola.

Di sostanze ipnotiche la farmacopea moderna ha inventato un numero abbastanza elevato; preparati si succedono a preparati, che appaiono e scompaiono seguendo le mode, come per i colori dei vestiti o i luoghi di vacanza. Le medicine di sintesi, oppiacei e barbiturici, che agiscono non direttamente sui meccanismi del sonno ma deprimendo l'attività cerebrale, eliminano in linea di massima il problema, ma in che modo!

Con maleducazione e aggressività, creando altri problemi, alterando lo stato fisico e mentale, dando origine ad assuefazione, così che per ottenere gli stessi risultati si devono continuamente alzare le dosi. finiscono per opprimere lo spirito e il corpo con nuovi disagi previsti e imprevisti, più preoccupanti del male originario.

sabato 18 aprile 2015

L'Incantesimo del Salice - Abracadabra

Se volte proteggere la famiglia e la casa, portate nel vostro appartamento qualche ramo di salice e allestite una sorta di altare. Ma se volete andare oltre provate questo incantesimo.

Occorrente: 2 gocce di olio di rosmarino, 2 di geranio e 2 di incenso in circa 15 ml di olio di mandorle, qualche ramo di salice per purificare, una pianta di ciclamino non selvatico, una candela bianca


Un giorno di luna crescente, bruciate gli oli in un braciere e attraversate tutta la casa per purificarla con la loro fragranza. Operate l'incantesimo nella stanza dove vi riunite tutti insieme. Disponete i rami di salice e il ciclamino (bianco o rosso) su un tavolo, e accendete una candela di color bianco candido. Mentre gli oli  continuano ad ardere, concentrate i vostri pensieri e con l'occhio della mente carpite dalla candela un fascio di luce bianca; fatelo turbinare come un tornado in tutta la stanza e intorno a ogni singolo componente della famiglia, spazzando via la negatività. Ongi mattina tornate ad avvolgere la vostra famiglia in questa candida luce protettiva.

Quindi prendete i rami di salice e intrecciate una piccola ghirlanda nella luce bianca e appendetela sopra la porta di casa. Una volta ala mese, con la luna nuova, accendete, nello stesso punto un'altra candela per ricaricare l'atmosfera positiva.

venerdì 17 aprile 2015

Il Gatto migliora la nostra Salute

Chi ha uno o più gatti  sa che la loro presenza è un toccasana per la nostra salute psico fisica, e ben lo sapevano gli Egiziani, che li consideravano magici. Se stiamo male i gatti intuiscono dove si nasconde la causa del nostro male e riescono a trattarci in maniera efficace. Va da sè che è necessario avere un vero e proprio contatto con il gatto e non limitarci a tenerlo con indifferenza, come molto spesso capita, o a considerarlo ancora indifferente agli affetti e opportunista. Il gatto semplicemente non si sottomette, va solo capito.



1.Gli amanti e possessori dei gatti vivono in media 10,3 anni di più rispetto a coloro che non hanno un gatto in casa. Inoltre hanno la pressione arteriosa e il colesterolo più nella norma.

2.Il ruolo positivo del gatto nel caso della malattie cardiache è risaputo.

3.Accarezzare un gatto fa bene al sistema digerente (meglio se si tratta dei siamesi, dei mau egiziani, degli abissini).

4. Sono capaci di eliminare l’emicrania, di abbassare la pressione, di normalizzare i battiti. I gatti neri sarebbero capaci, più degli altri, scaricano l’energia negativa. Quelli rossi caricano di energia; i gatti dalla peliccia blu-azzurra calmano, mentre i bianchi sarebbero migliori da tutti i punti di vista.

5. Ascoltare le fusa (4-16 Hz) aumenta le difese. E’ una cura simile a quella con gli ultrasuoni (accelerano la guarigione delle ferite, lo sviluppo osseo).

6. I massaggi felini con le unghie fuori sono simili all’agopuntura

7. Secondo la bioenergetica, il gatto è un vero dispositivo energetico-informazionale. La zona del nostro corpo dove il gatto va a coricarsi segnala problemi (se va nei piedi, avremmo problemi con la pressione, o siamo inclini ai raffreddori; se va nella spalla sinistra, potremmo avere problemi cardiaci).

E io posso testimoniarlo.


giovedì 16 aprile 2015

Gravidanza e Disidratazione: riconoscerla e combatterla

Anche in gravidanza si può essere soggetti a disidratazione, soprattutto nei primi tre delicati mesi di gestazione. E' bene capirne le cause e i segnali per combatterla, quindi vediamo alcuni suggerimenti per non farsi sorprendere impreparate.


Durante i primi mesi, se non viene garantito il giusto apporto idrico, possono presentarsi due problemi:
Per la mamma: la disidratazione può causare nausea. Se la mamma non beve abbastanza per evitare la disidratazione potrebbe essere necessario un ricovero.
Per il bambino: può verificarsi una mancanza di liquido amniotico che può portare il bambino a giacere contro l'utero (invece di galleggiare nel liquido amniotico) e, quindi, c'è il rischio che possano insorgere di eventuali deformità per braccia, gambe e piedi.

Ecco quali sintomi non vanno sottovalutati e che sono spia di squilibrio idrico:
Sete: ascoltate il vostro corpo, se hai sete, il corpo sta cercando di dirvi qualcosa. L’ideale è bere almeno un bicchiere d'acqua all'ora (o più se necessario).
Vertigini: la disidratazione può portare a sensazioni di vertigini o stordimento, in particolare quando si sta in piedi o in procinto di chinarsi. Ciò è dovuto alla bassa pressione sanguigna causata dalla disidratazione.
Mal di testa: fondamentale assicurarsi di bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno.
Urine giallo scuro: in gravidanza l’assunzione di vitamine può causare anche delle urine più scure, quindi bere la giusta quantità di acqua permette a queste vitamine di essere “utilizzate” dal corpo nella maniera più corretta.

Perciò in gravidanza è necessario aumentare l’assunzione giornaliera di acqua, specialmente anche in vista della stagione estiva quando vi esporrete al sole, ma non solo quando viaggiate o quando ci sono alti tassi di umidità. Una spruzzata di limone, lime o mirtillo può aiutare anche l’assimilazione da parte dello stomaco e la gradevolezza del gusto. Limitare al massimo il consumo di quelle bevande che facilitano la diuresi e quindi la perdita di liquidi.

Il sonno: la seconda Vita dell'Uomo

Il sonno è quell'immenso spazio privato dove si svolge la seconda vita dell'uomo, forse la più libera, certo la più ricca e avventurosa. E' scientificamente accertato che un essere umano privato artificoalmente dei suoi sogni cade in uno stato di profondo malessere fisico e mentale. Tutit hanno bisogno di sognare, anche gli animali.

Non proprio tutti, perchè sembra che i pesci e i rettili sembrano che non sognino, ma il bue sì, sogna per 10-15 minuti in una notte normale, mentre l'uomo sogna per comlessivi 100 minuti. Il felino, beato lui, sogna per 180 minuti. Le statistiche dicono anche che il tempo medio per addormentarsi in uno stato normale di salute è di circa 20 minuti; che la media tipica di ore di sonno è di 8 ore, le donne dormono più a lungo degli uomini.

Dormiamo dunque, e sognamo, perchè ne abbiamo bisogno. Non sappiamo però in che modo si disinneschi lo stato di veglia e si inneschi quello del sonno. Dentro di noi c'è un piccolo orologio che ad un certo momento dice "dormi" e a un certo punto dice "svegliati".

Una bella storia per bambini racconta che allasera rriva puntualmente il Mago Sabbiolino, che getta sabbia fine fine negli occhi per farli chiudere, mentre al mattino arriva il Mago Rugiadoso, che li apre lavandoli con fresca rugiada.

Una spiegazione convincente, che gli scienziati hanno voluto complicare con ipotesi elaborate:  alcuni di essi affermano che durante la veglia si accumulano nell'organismo sostanze di rifiuto, ipnogeniche, cioè produttrici di sonno, sino a che si verifica la necessità di addormentarsi.

Altri sostengono che un neuromediatore, la serotonina, sintetizzata da certe cellule cerebrali, avverte l'essere umano che è tempo di mettere l'organismo in stato di riposo per ricostruire la provvista di energia necessaria all'attività cellulare.

Il meccanismo del sonno è ad ogni modo estremamente sensibile e delicato, sottoposto all'influenza di molti stimoli disturbatori, interni ed esterni all'uomo. E' molto facile che il meccanismo si inceppi, si guasti. Se dormiamo perchè ne abbiamo necessità ma non riusciamo a dormire.

mercoledì 15 aprile 2015

Sciroppo a base di Gemme di Pino e miele di Acacia contro catarro e asma

Il miele di acacia è uno dei mieli più conosciuti e diffusi sul mercato. E' un miele che contiene notevoli proprietà che gli arrivano dalla pianta stessa, l'acacia appunto, il cui nome scientifico è robinia pseudoacacia. Il miele di acacia è considerato un’energizzante naturale oltre ad essere un ottimo ricostituente dall’elevata digeribilità, contiene, inoltre, proteine, vitamine, sali minerali ed amminoacidi.


E' adatto anche a chi soffre di diabete in forma lieve perché il suo contenuto in zuccheri è dovuto principalmente al fruttosio. Questo miele è infatti un utile rimedio naturale anche in caso di mal di gola, ha un’azione lassativa ed un effetto disintossicante per il fegato; può permettere di contrastare anche l’acidità di stomaco e rappresenta un dolcificante naturale che, secondo alcuni pediatri, può essere assunto anche da bambini al di sotto dell’anno di età.

Per potenziarne gli effetti ed avere un rimedio naturale per le vie repiratorie in caso di catarro e superare gli attacchi d'asma, si può preparare uno sciroppo con gemme di pino silvestre che, in questo modo arricchiscono il miele della loro azione balsamica.
Occorrente:  500 gr di gemme di pino silvestre,  600 gr di miele d’acacia,  1,5 l di acqua

Procedimento:  bollire le gemme nell’acqua per almeno un’ora, e se a fuoco lento, anche un 1 ora e mezza. Filtrare il decotto e versare in un pentolino in cui aggiungere anche il miele. Far di nuovo bollire fino ad ottenere un composto sciropposo e denso. Se avete le vie respiratorie ostruite, 1-2 cucchiaiate alla sera aiuteranno a liberare il naso e respirare meglio.

martedì 14 aprile 2015

Valeriana, Melatonina e Griffonia: gli aiuti naturali per un buon Sonno

Arriviamo a fine giornata stanchi morti, abbiamo corso tutto il giorno fra lavoro, casa, figli, faccende domestiche, commissioni varie, imprevisti...andiamo a letto e non riusciamo a chiudere occhio. Eppure siamo stanchi e il nostro desiderio è solo quello di addormentarci subito e dormire per ricaricarci ed affrontare una nuova giornata al meglio.  Perchè? Beh, la spiegazione è piuttosto semplice: se la nostra fatica fosse principalmente fisica, non avremmo difficoltà ad addormentarci velocemente. E' invece la fatica cerebrale, i pensieri che ci assillano, a far sì che il sonno stenti ad arrivare: manca il rilassamento. Allora che fare per attirare Morfeo a noi?

Vi sono alcuni rimedi standard che tutti conosciamo: eliminare il caffè dopo il pomeriggio, fare cene leggere, non poltrire troppo davanti a tv, tablet o smartphone, poiché studi ben precisi hanno dimostrato che i dispositivi elettronici  eccitano e “tengono svegli” i neuroni, e noi con loro. Ma ci sono anche tecniche di rilassamento: come chiudere gli occhi immaginando suggestivi ambienti naturali, meglio se ricchi d’acqua, immaginazione che può facilitare un armonico transito dalla veglia al sonno; naturalmente ognuno può adottare una sua particolare visualizzazione, quella che lo distende di più.

Ma non sempre tutto questo è sufficiente e allora ci sono i rimedi naturali.  Dobbiamo rilassarci in primis e per questo ci viene in aiuto la valeriana,  la cui radice contiene note sostanze calmanti: nei supermercati si trovano validissimi integratori naturali preparati con i rizomi di questa pianta. Altro rimedio è la melatonina, ormone naturalmente prodotto dal corpo la cui funzione è legata alla regolazione del nostro “orologio biologico” e quindi del ciclo sonno-veglia. Nelle situazioni di forte stress (lunghi viaggi, turni pesanti…) la dose naturale può non bastare e si rende quindi utile un’integrazione, in compresse o in gocce.

Attenzione: dato che la mancanza di sonno incide anche sul tono dell’umore, è un’ottima scelta abbinare alla melatonina un’altra sostanza, la griffonia, i cui semi possono coadiuvare il ripristino del benessere mentale. A questo punto gli strumenti ci sono, usiamoli se non facciamo ricorso ai farmaci di sintesi.

domenica 12 aprile 2015

Vietato Piangere

Quando non si hanno più lacrime è perchè piange tutto il nostro essere. Gli occhi sono aridi deserti senza oasi, non v'è acqua, non v'è sostentamento. Nemmeno il sole può affacciarsi in questi deserti, perchè manca la luce.
E l'anima brancola nel buio, in una notte senza luna, senza stelle, dove scorrono solo fiumi di lacrime profondi, che scavano canyons, tortuosi e irascibili.
Vortici d'acqua, mulinelli che inghiottiscono tutto ciò che trovano, portando via, sradicando ogni forma di vita del nostro essere. Non ci sono argini, per questo le lacrime non possono cadere dagli occhi. Come fonti senza più acqua, essi diventano opachi e scialbi, senza vita, senza luce.
E' una candela che si spegne piano piano, si consuma, e quella fiamma si fa piccola fino a diventare solo un filo di fumo, lasciando solo l'acre odore della cera.
Ecco perchè non si può piangere, il magone si fa grosso in gola e ti strozza, ti toglie il fiato, fino a farti soffocare. 
Non si può piangere, quando è tutto il nostro essere a farlo.

Riposo e Sogni: il Sonno

Dormire è un atto naturale. Ma per il sofisticato uomo di un'ultra sofisticata civiltà quasi nulla è naturale ormai. Oggi dormire bene è un merito, qualcosa di cui andare orgogliosi, come di saper suonare il violino, qualcosa che bisogna imparare a fare.

Per imparare a dormire bene o a dormire meglio è dunque conveniente cominciare a chiedersi che cosa è il sonno e perchè si dorme. La definizione classica e scientifica ci dice che "il sonno è un'attenuazione, reversibile, naturale e periodica, della percezione dell'ambiente esterno". Ossia è una perdita temporanea dello stato di coscienza: durante il sonno si verifica una riduzione o sospensione del funzionamento dei centri nervosi e quindi non si ha più contatto con il mondo.

I meccanismi del sonno sono  in parte sconosciuti ancora oggi. Si concorda tuttavia che i tipi di sonno sono due: c'è il sonno vero e proprio e il sonno paradosso, che è il sonno con sogni. Questi due sonni si avvicendano, in cicli, per 4 o 5 volte. Si inizia con il sonno leggero della fase 1, durante il quale si ha ancora una certa attività cerebrale; poi l'attività rallenta e si passa al sonno delle fasi 2, 3 e 4, sempre più profondo.

Questo sonno lento dura circa 90 minuti (come una partita di calcio). Si giunge quindi alla cosiddetta fase  Rem (Rapid Eye Movement), caratterizzata appunto da rapidi movimenti degli occhi. Movimenti che stanno a indicare che il cervello è ora interessato a qualcosa di eccitante, come se si fosse aperto un sipario e un grande spettacolo avesse avuto inizio: lo spettacolo dei sogni.

Vivido e breve, non dura che una ventina di minuti. Poi il ciclo ricomincia. Al di là delle spiegazioni scientifiche, una cosa è certa: il mondo sarebbe orribile se non ci fosse il sonno. Come scrive Miguel de Cervantes, il grande autore di Don Chisciotte, "Benedetto colui che che per primo inventò il sonno! Il sonno copre l'uomo, interamente, come un grande mantello: è pane per l'affamato, bevanda per l'assetato, calore per chi ha freddo e frescura per chi è accaldato. E' la moneta corrente che acquista a basso prezzo tutti i piaceri del mondo....".

venerdì 10 aprile 2015

Depressione e Disidratazione: una correlazione

La depressione può manifestarsi in forme lievi o progressivamente più gravi. In particolare in una forma meno grave, la depressione può essere sollecitata dalla disidratazione. Alla base c'è il fatto che il tessuto cerebrale, costituito per l'85% di acqua risente di una insufficiente idratazione, come del resto tutto il corpo: in questo caso mente e sentimenti.


Il collegamento fra depressione e disidratazione è dovuto ai bassi livelli di serotonina, un neuro-trasmettitore fondamentale: quando il cervello è disidratato, il trasporto del triptofano, aminoacido che poi viene convertito nel cervello in serotonina, tramite la barriera ematoencefalica, è scoragggiato. Inoltre una carenza continua di aminoacidi può contribuire a sviluppare sentimenti di sconforto, inadeguatezza, ansia e irritabilità.

Si deve poi tenere in condiserazione anche un altro aspetto chelega depressione e disidratazione: la disidratazione  può inficiare il livello di energia del cervello. Come ha scritto F. Batmanghelidj nel libro Your Body’s Many Cries for Water, il cervello usa energia elettrica che viene prodotta da alcune unità deputate al “pompaggio” di acqua. Secondo lo studioso, quando riconosciamo insufficienti questi livelli di energia, andiamo incontro a depressione.

La Forma della Testa del Gatto svela il suo Carattere

Certo anche per gli amanti dei fascinosi felini non sempre è facile interpretare il carattere, spesso complesso dei loro beniamini, ma grazie ad un libro da poco uscito, "Fit Cat: trucchi e consigli per dare al vostro gatto una vita più lunga, sana e felice", di Arden Moore, sarebbe intuibile dalla forma della testa. Secondo Arden: ‘’La geometria del volto di un gatto è uno degli strumenti più efficaci per abbinare un micio ad un umano. Aiuta soprattutto con i bastardini, la cui razza non può essere determinata’’. Sono tre le forme base della testa dei gatti che possono aiutarci a scegliere quale tipologia di gatto sia adatto a ognuno di noi.


Testa quadrata: è un gatto fiducioso e indipendente, che può stare con tutti, dai cani ai bambini. Tra questi possiamo annoverare il Maine Coon o il gatto norvegese delle foreste. Le persone ideali per questo gatto sono quelle che hanno una vita sociale, ma sono attenti al loro amico a quattro zampe. Meglio ancora se hanno un lavoro e vivono con partner, figli e un cucciolo in una casa vicino al parco.

Testa rotonda: sono gatti tranquilli, timidi e gentili, amano coccolare ed essere coccolati. Come spiega l'autrice: ‘’Una volta che si sviluppa un legame non potranno mai lasciarvi. Questo tipo di gatto si accoppia bene con persone tranquille, a cui magari piaccia passare il tempo sul divano con un buon libro e una tazza di tè. Meglio chi vive ai piani alti, lontano dai rumori della strada. Ma va bene anche un monolocale’’. Tra la categoria rientrano il persiano o il gatto dell’Himalaya.

Testa triangolare: secondo l'etologa sono: ‘’i fighetti del mondo felino’’. Fanno parte di questa categoria il siamese, burmese e abissino. In base a quanto scritto nel libro, tendono ad essere più vocali e preferiscono osservare gli uccellini da dietro una finestra piuttosto che farsi un giro. Gli piace farsi vedere ma non danno troppa confidenza.

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