Simply

domenica 31 gennaio 2016

E' piccino ma c'è tutto, eppoi, e' proebbito andà alle ascine

E' PICCINO MA C'E' TUTTO: si dice specialmente dei bambini che mostrano un certo temperamento o magari più ardire di quanto non farwbbe supporre l'età. Dice una vecchia canzonetta toscana:

Nun so' quelle scarte,
nemmeno com'un'allocca: 
abbè che ci so' poca,
ci so' tutta

EPPOI: è usato pleonasticamente nelle esclamazioni, fra il nome e l'attributo, per ottenere maggiore efficacia attraverso una specie di sospensione nella frase: "Mondo eppoi ladro!".

E' PROEBBITO D'ANDA' ALLE 'ASCINE: vecchio modi di dire pisano per prendere in giro qualcuno che ha i denti grossi e sporgenti, come se impedendogli di andare alle Cascine, cioè nella ex tenuta di San Rossore, si potessero evitare i danni alla vegetazione. I pericoli che minacciano il patrimonio boschivo potrebbero dare un significato di allarmante attualità nazionale al detto pisano se le zanne più pericolose non fossero quelle che meno si vedono.


Il massaggio californiano

Il massaggio californiano nacque alla fine degli anni Sessanta, a Big Sur, in California. E' il massaggio che più  di ogni altro insiste sulla nozione di contatto. Grazie all'impiego di oli gradevolmente profumati, i suoi movimenti possono essere fluidi, avvolgenti, ritmici, circolari, lunghi: avvolgono e fasciano l'intera superficie del corpo, dando una straordinaria sensazione di benessere, di completezza, di gioia e di calma.


I gesti del californiano sono studiati per trasmettere energia alla persona che lo riceve e ha un effetto benefico sull'attività mentale, sulle emozioni e sulla psiche. La persona si percepisce nella sua totalità, reintegra nella sua coscienza le parti del corpo "dimenticate". Ciò si tramuta in un maggiore senso di realtà, una maggiore fiducia in se stessi e nella vita.


Per un sollievo immediato dal raffreddore, ecco gli oli essenziali appropriati

RAFFREDDORE

Inalazione secca e diffusione ambientale: Albero del Tè, Alloro, Cajeput, Canfora, Eucalipto, Issopo, Lavanda, Pino silvestre, Ravensara .

Suffumigio: Abete rosso, Eucalipto, Mirto, Niaouli, Pino cembro, Ravensara, Timo rosso. Per il suffumigio ricorrere a essenze diverse da quelle utilizzate in inalazione secca e diffusione ambientale

Miscela per pediluvio e maniluvio: in un bicchiere di aceto di mele stemperare 6 gocce di Abete
rosso, 8 di Albero del Tè oppure di Cajeput, 4 di Eucalipto e 4 di Ravensara. Versare la miscela in una bacinella di acqua calda.



Uso interno: Basilico, Cannella foglie, Elicriso, Issopo, Mirto, Pepe nero, Ravensara, Zenzero.

sabato 30 gennaio 2016

I tunnel misteriosi che si estendono in tutta Europa

Esiste una rete di tunnel che si estende in tutta Europa, sono tunnel risalenti all'Età della Pietra, che suscitano non pochi dubbi agli archeologi. Ne sono stati scoperti  in Baviera in Scozia, in Turchia. Ma a cosa servivano? Forse tombe, spazi rituali o nascondigli per difendersi dai predoni?

Il ricercatore tedesco Heinrich Kusch sostiene che una vasta rete di gallerie scavata dagli uomini della pietra congiunga centinaia di insediamenti neolitici sparsi in tutta Europa, e il fatto che così tanti tunnel siano sopravvissuti per 12 mila anni indica che la rete originaria doveva essere immensa.

 “Solo in Germania abbiamo trovato 700 metri di questa rete di tunnel sotterranei”, spiega Kusch al Daily Mail. “In Austria sono trovati altri 350 metri. I tunnel di tutta Europa potrebbero essere migliaia. Si tratta di cavità ampie solo 70 centimetri, appena sufficienti a permettere il passaggio di una persona. I tunnel sono intervallati da piccole camere di stoccaggio e posti a sedere”. IL caso ha voluto che la scoperta del dedalo di gallerie sia avvenuta grazie ad una mucca!


E' stata una produttrice di latte di Glonn, una cittadina vicino Monaco, che mentre si trovava a far pascolare i suoi bovini sui prati rigogliosi della Doblerg, una collina in Baviera circondata da altissime cime montuose innevate, ha visto aprirsi un cratere  sotto una delle sue mucche, che è rimasta inghiottita fino ai fianchi.

Il marito della produttrice,  si calò nel buco per indagare ulteriormente, rendendosi conto di trovarsi in un tunnel stretto e umido che scendeva verso il basso. Da quel momento, ci si  rese conto che l'allevamento poggiava su un labirinto di tunnel, conosciuto come ‘Erdstall’, termine che nella tradizione popolare indicava la dimora dei ‘goblin’. Da quel momento, numerosi geologi si sono presentati nella proprietà, determinati a dare una spiegazione al mistero. Tre membri di un team denominato ‘Gruppo di lavoro per la Erdstall Research’ hanno trovato all’interno del tunnel un pezzo di legno, reperto utilissimo per determinare l’età del tunnel.

Un altro gruppo proveniente dall’Ufficio di Stato per la Conservazione Storica della Germania ha delimitato il sito con il nastro colorato. Poi ha effettuato una scansione con un radar di terra scoprendo che la galleria è crollata sul retro, cercando di capire le sue dimensioni reali. Secondo quanto riportato dallo Spiegel, è la prima volta che un ente archeologico tedesco mostra interesse per un fenomeno antico estremamente insolito.

Tunnel simili a quelli trovati in Germania sono stati rinvenuti in tutta Europa, dall’Ungheria alla Spagna, ma nessuno è in grado di spiegare il motivo per cui sono stati costruiti. Molte gallerie sono collegate ad antichi siti neolitici. Gli imbocchi dei tunnel a volte si trovano nelle cucine di antiche case coloniche, nei pressi di chiese o cimiteri, o nel bel mezzo delle foresta. L’atmosfera al loro interno è buia e opprimente, tanto quanto lo sarebbe la tana di un animale. Andando per esclusione si può affermare che i tunnel non potevano avere uno scopo pratico, cioè non potevano essere utilizzati come abitazioni o per conservare i cibi, se non altro per quanto siano stretti in alcuni punti. Inoltre, la mancanza di escrementi animali fa escludere che possano essere stati utilizzati come ricovero per il bestiame.

Il pioniere delle esplorazioni di Erstall è stato Lambert Karner (1841-1909), un sacerdote. Secondo quanto riportato nei suoi diari, egli si trascinò all’interno dei tunnel 400 volte, illuminando i luoghi solo con la tremolante luce di una candela, annotando ‘strani passaggi tortuosi’ attraverso i quali è possibile passare solo strisciando come un verme. Si pensa che i tunnel venissero usati come le autostrade moderne, in modo che le persone potessero viaggiare in maniera sicura, indipendentemente da guerre o epidemie. In alcuni casi, i ricercatori credono che la rete di gallerie sia l’accesso ad un mondo sotterraneo più vasto ancora da scoprire.

 Certo è stupefacente che uomini dell’età della pietra possano aver scavato una rete così vasta di tunnel sotto l’Europa. Questo dovrebbe indurci a riflettere, forse quella che noi abbiamo sempre considerato l'Età della Pietra non era poi così primitiva come abbiamo sempre creduto. Del resto scoperte come  il tempio di Gobekli Tepe antico di 12 mila anni, le Piramidi di Egitto e altre strutture come Stonehenge, dimostrano che i nostri antenati erano in possesso di conoscenze astronomiche e tecnologiche molto più avanzate di quanto si sia creduto fino ad oggi. Dunque "l'uomo primitivo" non era solo dedito alla caccia e alla raccolta, ma aveva conoscenze ben più profonde di quanto possiamo arrivare a capire. Ma il vero scopo dei tunnel rimane un mistero.

Leggende  di grotte e tunnel nelle profondità della terra si sono tramandate per secoli e millenni, facendole passare per dimore o regni  di demoni e mostri. Ma non è forse vero che dietro le leggende si nasconde sempre una qualche verità? Forse ci sono davvero luoghi misteriosi e inspiegabili sotto i nostri piedi, luoghi le cui origini potrebbero non essere di questo mondo. Strutture sotterranee, e persino intere città, sono sempre state narrate nella maggior parte dei miti e delle religioni del mondo. Alcune di esse sono state scoperte, altre, invece, sono ancora descritte solo nei libri sacri dell’umanità. Si narra di reti sotterranee che collegano luoghi diversi del pianeta e che talvolta si estendono per migliaia di chilometri, attraversando interi paesi.

Non per niente nelle mitologie si parla spesso di siti sotterranei, ingressi del mondo degli inferi, l'accesso al quale è stato concesso a pochi mortali visitatori.

Una delle città sotterranee più famose è Agartha, luogo leggendario che dovrebbe trovarsi al centro della Terra. Nella leggenda nata in Asia centrale, Agartha viene descritta come un vasto complesso di grotte abitato dagli ‘Asura’, una progenie di demoni malvagi nemici degli Dei. Nella mitologia indù si tramanda di una razza chiamata ‘Naga’, creature intelligenti dall’aspetto serpiforme e dal volto umano, i quali vivono all’interno di grotte sotterranee. Queste creature vengono descritte come ‘figli degli Dei’, immortali e capaci di volare. Nella mitologia Maya si parla della città sotterranea di Xibalba, ‘la terra dove il sole va giù’ e che è abitata da ‘eroi e divinità’. L’ingresso a questo mondo si pensa essere in Guatemala e la descrizione delle strutture della città e dei suoi abitanti è descritto nel libro ‘Popol Vuh’.

Nell’antico Egitto si faceva riferimento ad un immenso tempio sotterraneo, composto da più di 3 mila stanze, piene di dipinti e geroglifici, un labirinto perduto ancora da trovare. In Grecia, abbiamo il mito degli ‘inferi’ (dato poi acquisito anche dal cristianesimo, con un significato differente), un regno in cui vivevano divinità ed eroi.

Un esempio è la misteriosa città di Derinkuyu scoperta nel 1963. La città è costituita da tredici piani che scendono sottoterra, con pozzi di ventilazione e circa quindicimila bocchette che portano l’aria anche ai livelli più profondi. Per quanto incredibile, le camere rocciose scoperte potevano contenere circa 20.000 persone tra uomini, donne e bambini. Ci sono perfino tracce di centri religiosi, magazzini, torchi per il vino e stalle per il bestiame. Nei livelli sotterranei sono stati trovati sale da pranzo, cucine annerite dalla fuliggine, cantine, botteghe di alimentari, una scuola, numerose saloni e anche un bar. La città ha beneficiato della presenza di un fiume sotterraneo e pozzi d’acqua. Era una piccola città completamente autosufficiente, che ancora oggi stupisce studiosi e ingegneri.

A noi intanto rimane il quesito dei tunnel e speriamo che ricercatori e archeologi ci rivelino presto la verità.

Un abisso di fuoco

Non c'è mare ov'io possa navigare,

nè cielo per me in cui volare,

o terra su cui possa camminare,

solo un abisso di fuoco,

che m'arde dal profondo,

spire stritolatrici,

idolatre illusioni 

avide di lacrime già piante.






Bere più acqua e stare meglio: ecco 10 modi per aumentarne il consumo

Tutti sappiamo quanto bere molto faccia bene alla nostra salute sia fisica che mentale. Ma ci sono ancora molte persone che, nonostante questo invito ormai sia diventato virale, non bevono abbastanza durante il giorno. Oltre al fatto che spesso ci si dimentica perchè presi dalle nostre azioni quotidiane, dobbiamo fare i conti anche con la pigrizia. Ebbene vediamo se con questi consigli riusciamo ad aumentare l'idratazione del nostro corpo durante il giorno.


1. Le App:   l’idratazione in questi tempi moderni si affida alla tecnologia.  Ci sono le app pensate per farci da “tutor” nel bere ogni giorno la giusta quantità. Un esmpio? Water Your Body che, impostando il numero di bicchieri che si vogliono bere, invia in automatico il promemoria giornaliero. Ve ne sono alcune che insegnano anche a più piccoli e alle mamme l’importanza dell’idratazione come le App di Nestlé Vera.

2. Dare gusto all'acqua:  acqua e limone è la formula giusta. Perdare un tocco di sapore dell’acqua e renderla più invitante, si può del succo di limone. Il binomio acqua-limone è rinfrescante e collabora nella prevenzione di disidratazione e stanchezza surrenali.

3. Impostare un reminder sul telefono: se proprio siete "scordarelli"  si può anche impostare un reminder sul telefono. Oppure mettete dei post-it nei luoghi dove passate la maggior parte del tempo.

4. Cibi ricchi di acqua: anche l'alimentazione fa la sua parte, quindi non facciamo mancare frutta e verdura. Alimenti come anguria, cetrioli e pomodori possono effettivamente offrirci il 20 per cento della razione giornaliera di acqua raccomandata.

5. Portarsi dietro una bottiglietta d'acqua: se le nostre giornate si avolgono fuori, come in ufficio per esempio, portatevi da casa una bottiglia d'acqua, non dimeticatela mai. Comoda e pratica vince la pigrizia e ci rammenta il bisogno di bere.

6. Zuppe e spremute:  le zuppe e le spremute di frutta danno una mano ad aumentare l’assunzione di acqua. Tali piatti e bevande non solo contribuiscono ad idratare il nostro corpo, ma riducono anche l’apporto calorico.

7. La pausa dell'acqua:  se il vostro lavoro vi costringe seduti per molte ora al giorno davanti al pc, fate in modo di predervi una pausa per bere dell'acqua, in questo modo vi idratate e avete modo di rilassarvi un po'.

8. Un rituale:  pianificate la quantità d'acqua che dovete bere nell'arco della giornata e seguite uno schema ben preciso: il rituale dei due bicchieri di acqua la mattina appena svegli, uno dopo i pasti e un altro prima di andare a dormire.

9. Bottiglie invitanti:  l'occhio vuole la sua parte, quindi  bottiglie che stimolano la mente e la voglia di bere, anche da un punto di vista estetico, aiutano a raggiungere l’obiettivo.

10. Automotivarsi:  è molto importante al fine di raggiungere un determinato obiettivo. Se noi in primis ci mostriamo determinati nel migliorare la nostra salute fisica e mentale incoraggiandoci e sforzandoci di bere di più saremmo già a metà strada.

venerdì 29 gennaio 2016

Dalle foglie lunghe, da montelupo si vede capraia, danni n'aringa

DALLE FOGLIE LUNGHE: accusare uno di "venire dalle foglie lunghe" è dargli del montananro, di persona sprovveduta o villana, Si dice nel Valdarno

DA MONTELUPO SI VEDE CAPRAIA: si dice di due persone affini per tendenze truffaldine. Infatti la frase ha un seguito che fa rima: "Iddio fa le persone e po l'appaia".

DANNI N'ARINGA: esclamazione in uso specialmente a Viareggio per dire: " Se tanto mi dà tanto!"

DA PETTO A RENE: dalla parte anteriore alla parte posteriore di un oggetto specialmente di notevoli dimensioni

DA PIGLIARSI CON LE MOLLE: si dice di una cosa grossolana, soprattutto di un errore madorlnale; quasi che usando la mani ci si potesse far male o sporcare o infettare

DARE DI BARTA: ribaltare o capovolgere. "Gli dato di barta i' cervello"

DARE I NUMERI: raccontare cose insensate o poco credibili





Gioielli dell'antico Egitto dai resti di una cometa

Si chiama Ipazia (in onore della prima matematica, astronoma e filosofa della storia, Ipazia d’Alessandria), ed è un frammento di diamante ritrovato in Egitto, ma con una particolarità: è il primo resto di una cometa caduta sulla Terra mai ritrovato.

Ipazia, potrebbe essere molto utile ai ricercatori, perchè potrebbe spiegare i segreti della formazione del nostro sistema solare.  I ricercatori  hanno identificato con certezza e per la prima volta i resti di una cometa caduta sulla Terra milioni di anni fa. Quando la cometa esplose all’ingresso nell’atmosfera terrestre, causò un’onda d’urto capace di distruggere ogni forma di vita per centinaia di chilometri quadrati sotto il luogo dell’impatto.

La ricerca è stata condotta da David Block della Wits University e pubblicato su Earth and Planetary Science Letters. ”Le comete visitano spesso i nostri cieli – sono palle di neve e ghiaccio mescolati con polvere – ma mai prima d’ora nella storia abbiamo avuto le prove dei resti di una cometa caduta sulla Terra”, ha detto il team composto da geologi, fisici e astronomi, tra cui Block, Jan Kramers dell’Università di Johannesburg, Marco Andreoli della South African Nuclear Energy Corporation e Chris Harris dell’Università di Città del Capo. Ma perchè questa ricerca? L’attenzione di questa squadra di scienziati era stata attirata da un misterioso sasso nero trovato alcuni anni fa da un geologo egiziano. Dopo aver condotto analisi chimiche approfondite, gli autori della ricerca sono giunti alla conclusione che esso rappresenti il primo esemplare conosciuto del nucleo di una cometa arrivato sulla Terra. Si parla di una cometa, quindi, che è entrata nella nostra atmosfera 28 milioni di anni fa, esplodendo e riscaldando la sabbia fino a una temperatura di 2000 gradi Celsius.

Come risultato si formò un’enorme quantità di vetro di silice giallo-verde che giace ancora disperso su 6000 chilometri quadrati di deserto del Sahara. Un magnifico esemplare di questo vetro, lucidato da antichi gioiellieri, si trova nel diadema di Tutankhamon sotto forma di scarabeo. Dall’impatto sono stati anche prodotti migliaia di microscopici diamanti, il più grande dei quali è stato chiamato dal team “Ipazia". Finora non è stato facile trovare sulla Terra resti di comete, se non sotto forma di piccoli granelli di polvere negli strati superiori dell’atmosfera.

“La NASA e l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) spendono miliardi di dollari per raccogliere pochi microgrammi di materiale di cometa e riportarli sulla Terra, ma ora abbiamo un approccio radicalmente nuovo per studiare questo materiale, senza spendere milioni di dollari”, ha detto Kramers. “Le comete contengono i segreti della formazione del nostro sistema solare e questa scoperta ci dà un’opportunità senza precedenti per studiare attraverso quella cometa materiale di prima mano di com’era il nostro sistema solare miliardi di anni fa”, ha concluso.


Il DNA delle piante influenzato dalle inversioni del campo magnetico terrestre

Due ricercatori italiani, Massimo Maffei dell'Università di Torino e Angelo De Santis dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, hanno fatto una scoperta interessante che è stata pubblicata su Frontiers of Plant Science: in pratica in concomitanza con l'inversione dei poli magnetici, si sono verificati processi evolutivi specifici. 

Le inversioni dei poli si verificano in media ogni 300 mila anni, ma questo fenomento è piuttosto complesso perchè non è nè costante nè uniforme nello spazio. Tale fenomeno però protegge la Terra dal vento solare, ossia quelle particelle cariche provenienti dalla nostra stella, ma il suo ruolo non finisce  qui. La sua influenza si estende al mondo vegetale in due differenti modi.


Il primo, alterando il Dna: durante le inversioni di polarità tutte le forme di vita sono esposte a una più intensa radiazione cosmica, tale da produrre mutazioni genetiche che sono la base per l’emergere e la selezione di nuove specie. Il secondo, le piante, più che gli animali, sembrano essere ipersensibili alle variazioni del campo magnetico, perché dotate di sistemi di «magnetopercezione»: sono quelli che trasmettono i segnali al Dna, inducendo l’attivazione di numerosi geni e causando cambiamenti nei processi di accrescimento.

Questi cambiamenti possono alterare i cicli biologici, modificando per esempio le fioriture. Questo mutamento, ha forti ripercussioni sugli insetti impollinatori e quindi sui frutti che la pianta produce e, da ultimo, sulla forza di resistere alle pressioni della selezione naturale. Lo stress così ingenerato fa sì che solo le specie più fort, dotate di mutazioni vantaggiose, diventino quelle dominanti.

"Abbiamo analizzato i dati sulle variazioni del campo tra 86 e 276,5 milioni di anni fa ", spiega Maffe, "e li abbiamo incrociati con quelli sull’origine di nuove piante. Risultato: esiste una chiara correlazione tra i due fenomen".

Disintossicare l'organismo: la funzione dei depurativi composti e dei depurativi semplici

La disintossicazione generale dell'organismo è uno degli obiettivi più importanti, significa ripulire il nostro edificio cellulare. Primavera ed autunno sono i momenti migliori per farlo. Quei difetti della pelle, come arrossamenti, desquamazioni, orticarie, acne, eczemi, sono la conseguenza di un'insufficiente funzionalità di vari organi come fegato, reni, tubo digerente ecc. dovuta in massima parte ad un non appropriato carico alimentare.


Per ottenere e mantenere una pelle fresca e sana occorre aiutare questi importantissimi organi che sono preposti alla disintossicazione dell'intero organismo e cercare che i villi intestinali non vengano caricati di materiali di rifiuto. Sono sempre e ricordate sempre, i depurativi naturali quelli che sottraggono al sangue gli elementi nocivi alla salute e sono i meglio qualificati per ottenere un'effettiva e durevole disintossicazione. E' bene però fare un po' di chiarezza in merito, perchè di soluzioni ce ne sono tante ma è necessario capire come si distinguono.

DEPURATIVI COMPOSTI: si possono scegliere secondo le erbe che si hanno a portata di mano e danno risultati eccellenti a qualsiasi età. Potete anche farvi preparare le varie miscele in erboristeria. Ecco alcuni esempi:
Formulazione 1: 30 gr di radice di bardana, 25 gr di radice di cicoria, 25 gr di tarassaco radice e foglie. 10 gr di corteccia di dulcamare, 10 gr di melissa cedrata: usate 5 gr di questa miscela e bollirla per dieci minuti in 300 gr di acqua. Filtrare e bere al mattino a digiuno, tiepido e a piccoli sorsi.
Formulazone 2: 50 gr di radice di genziana, 40 gr di salsapariglia smilax, 25 gr di radice di bardana, 5 gr di foglie di assenzio, 3 gr di radice di angelica, 10 gr di bucce di arance amare: far bollire per otto minuti in 200 gr di acqua  5 gr di questa miscela. Si prende al mattin oa piccoli sorsi

DEPURATIVI SEMPLICI:
Alchemilla: in 500 gr d iacqua si fanno bollire per venti minuti 30 gr di foglie di alchemilla. Filtrare e bere una tazza al mattino a digiuno e una alla sera prima di coricarsi, tiepido a piccoli sorsi
Borragine: in 300 gr di acqua bollente mettere 10 gr di borragine, mescolare e levare subito dal fuoco; ciprire il recipiente e lasciar riposare dieci minuti. Indi filtrare e bere al mattino a digiuno
Carota: 150 gr di succo di carota con l'aggiunta di un pizzico di sale e acqua minerale. Bere ne corso della giornata
Cicoria amara: consumarne in grande quantità, sia cotta che cruda. Con un pugno di foglie fresche preparare un decotto facendolo bollire per 8 minuti in 750 gr di acqua. Il decotto dopo essere stato filtrato, si beve durante il giorno
Cipolla: consumarne in quantità, sia cotta che cruda, tenendo presente che la cipolla cruda non è molto adatta ai soggetti nemici
Ginepro: mettere in infusione le punte dei rami giovani, nella proporzione di 10 gr per 400 gr di acqua bollente, lasciarlo in infusione per 15 minuti circa. Si ottiene un ottimo infuso depurativo da prendere a tazzine durante la giornata
Noce: in 1000 gr di acqua bollire per circa 15 minuti 10 gr di foglie di noce. Il  ricavato si beve in tre, quattro mattine, a digiuno, tiepido e a piccoli sorsi
Nocciolo: si usano le foglie come per il noce, ma la cura può essere protratta più a lungo
Prugne: si mangiano crude o cotte. Le prigne inoltre rigenerano i nervi e stimolano i centri nervosi mediante l'azione del magnesio e del fosforo. Mangiarne in abbondanza, la mattina a digiuno e prima dei pasti principali. Per un'azione intensa si può completare con 2 o 3 bicchieri di succo fresco



giovedì 28 gennaio 2016

Brindellone

BRINDELLONE: in lingua e anche nei dialetti della Toscana significa bighellone, perditempo. A Firenze, in particolare, è il nome affettuoso col quale il popolo chiama il carro ornato di fiocchi e mortaretti che è al centro delle cerimonie pasquali.

Questo carro, è una macchina lignea enorme e traballante, viene lentamente trainato dalla sua rimessa presso la Porta al Prato attraverso la città fino alla Piazza del duomo davanti alla chiesa di Santa Maria del Fiore, dove al "Gloria" della Messa di Pasqua un razzo partito dall'altar maggiore arriva lungo un filo, attraverso tutta la navata, a dar fuoco ai mortaretti.

Proprio quel pigro viaggio attraverso la città fra due ali di folla, con il traffico ovviamente bloccato, delizia dei turisti e bestemmie pasquali di chi ha da fare, ha suggerito ai fiorentini il sprannome di BRINDELLONE, alto grosso e perditempo.

Candele, cera e lucido per mobili, alcuni consigli

CANDELE

Per fare in modo che la candela bruci più a lungo senza sgocciolare troppo, passatele sopra una mano di vernice trasparente.

Per fissare la candela al suo sostegno, versate prima qualche goccia di cera liquida nella cavità. Un metodo ancor più rapido è quello di avvolgere la base della candela con un giro di cordicella o una strisciolina di carta da cucina, assicurandosi però che non si veda.

Per staccare facilmente la cera sgocciolata sul portacandela, mettetelo nel congelatore per un paio d'ore: la cerà si staccherà facilmente.


CERA E LUCIDO PER MOBILI

Evitate le incrostazioni di cera: applicate gli appositi prodotti per il legno o la cera non più 3-4 volte l'anno. Per evitare che si formino grumi o accumuli soprattutto  negli interstizi dei rilievi e delle decorazioni del legno, applicate il prodotto prima su un panno, mai direttamente sul mobile. Se vi sono incrostazioni, asportatele passandovi un panno inumidito con un po' di solvente; stendete poi un nuovo strato di lucido.

Se volete un lucido per mobili fai da te, usate l'olio minerale. Se preferite la fragranza al limone, aggiungete un cucchiaino di essenza di limone a due tazze d'olio minerale.
Mescolate un litro d'olio di lino cotto con due tazze di trementina (se vi avanza del prodotto, conservatelo inun barattolo a chiusura ermetica).
Mescolate essenza di limone e olio di oliva in proporzione di uno a tre.

Gennaio: una miscela di oli essenziali per rinnovare la pelle

L'inverno e in particolare il mese di Gennaio mettono a dura prova la nostra pelle, questo infatti è il periodo in cui può manifestarsi una maggiore sensibilità cutanea e perciò la pelle può essere soggetta ad irritabilità.  I forti sbalzi termici e le temperature che in determinati periodi vanno sottozero, contribuiscono a creare problemi, in più se l’alimentazione è stata sbilanciata soprattutto durante il periodio natalizio con grassi, alcolici, e se uniamo il fumo, magari la sedentarietà, la pelle ne risente e in maniera evidente. Ce ne accorgiamo perchè:

- si manifesta un’intensa disidratazione su viso, gambe e decolleté;
- vi possono essere eruzioni cutanee, come eczemi e dermatiti;
- è facile che si riacutizzi dell’acne e l’eccesso di sebo su viso e schiena.


Ma possiamo porre rimedio a questo stato di cose, usando i provvidi oli essenziali che mai dovrebbero mancare in casa. Con la giusta miscela possiamo risolvere le diverse problematiche. INtanto dobbiamo dire che l'effetto antiage consiste nel riequilibrare il film idrolipidico del derma, purificare il tessuto dalle tossine accumulate e stimolare la produzione di nuove cellule.Ecco come fare:

Olio di jojoba: ricco di cere e di sostanze nutrienti, questo rimedio naturale ha un potere estremamente elasticizzante e ringiovanente. Ottima capacità di penetrazione ed è adatto a tutti i tipi di pelle, specialmente per quella atonica e stanca.

Essenza di Camomilla: come già descritto si intende qui “camomilla blu” per il colore dell’olio essenziale, è tra le più delicate e può quindi essere utilizzata tranquillamente da tutti. Sarà l'essenza base della miscela grazie al suo potere analgesico, in quanto calma immediatamente le irritazioni della pelle, che si tratti di prurito, di dolore o di bruciore.

Essenza di Carota: che si ottiene dai semi dell’ortaggio,  è particolarmente adatta nei problemi di secchezza e ipersensibilità cutanea, grazie alle proprietà rigeneranti. Rivitalizza i tessuti, rende la pelle più elastica. Ricca di provitamina A, migliora l’idratazione della pelle e previene le rughe.

Essenza di Cipresso: per chi ha problemi di dermatiti significa che vi è l’accumulo sulla pelle delle tossine che non riescono a essere eliminate dal corpo. Il cipresso, con la sua azione sudorifera, drenante e depurativa, stimola questa funzione penetrando in profondità nel sistema venoso e linfatico. Aiuta a risolvere anche edemi e ritenzione.

Essenza di Timo: un antimicrobico ad ampio spettro, esercita un’efficacissima azione dermopurificante. Orientatevi su un olio essenziale contenente una bassa quantità di fenoli (chiedete all’erborista) che lo rende più “dolce” e delicato. Perfetto sull’acne per cicatrizzare le lesioni.

I piccoli piaceri della vita, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Il mondo è pieno di cose straordinarie. La maggior parte di noi possiede un televisore, un lettore DVD, una lavatrice, un computer, un cellulare. E poi ci sono i nostri piatti preferiti, di cui ogni tanto ci  facciamo scorpacciate, e una varietà infinita di passatempi che amiamo praticare e coltivare. Tutti siamo sensibili ai piccoli piaceri della vita.


  • L'azione che dobbiamo compiere consiste nel fare a meno della cosa che più amiamo per i prossimi sette giorni
  • Ci sono tante persone più sfortunate di noi.... Tante non hanno scelta: devono rinunciare a molto perchè non possono fare altrimenti. Anche loro hanno delle guide spirituali al proprio fianco, ma per ragioni note solo al mondo spirituale, vivono in povertà, senza un abito con cui coprirsi, soffrendo la fame e la sete
  • Chi è più fortunato, spesso, dà per scontato ciò che possiede e nel migliore dei casi dedica un'occhiata distratta alla povertà che lo circonda. Questa settimana la nostra azione rammenterà a tutti noi che non dobbiamo mai pensare che la fortuna che abbiamo ci spetti di diritto
  • Perchè qualcuno ha troppo e qualcun altro troppo poco? Perchè c'è chi patisce la fame mentre dall'altra parte del mondo si lotta contro l'obesità? Per quale motivo un ragazzo deve morire prima di un anziano? Quante domande senza risposta. Molto spesso le rivolgiamo alle nostre guide spirituali. Ma anche se loro potessero soddisfare la nostra curiosità, noi non saremmo in grado di comprendere il disegno divino.
  • Quando Dio, o chi per lui, ci invia le guide spirituali in soccorso, loro non si chiedono il perchè. Se arrivano guide spirituali a salvare qualcuno, quest'ultima non si chiede il motivo o la ragione. Invece, mentre noi realizziamo queste azioni, vorremmo sapere tutto. Eppure ci sono momenti in cui dobbiamo semplicemente avere fede
  • Per i prossimi giorni lasciamoci ispirare dalle nostre guide spirituali e rinunciamo ad una delle cose che preferiamo: il bicchiere divino dopo cena, l'indispensabile cioccolatino che ci fa arrivare a fine giornata, il reality di cui non abbiamo perso una puntata, la partita di calcio con gli amici, il caffè a metà mattina. Qualsiasi cosa sia, impariamo a farne a meno e ricordiamo a noi stessi quanto siamo fortunati ad avere avuto la possibilità di goderne fino ad oggi
  • Tutte le volte che realizziamo una di queste azioni cresciamo. Quando abbiamo fede diventiamo migliori. Impariamo ad avere fiducia anche in te stesso, e vedremo come riusciremo a dare il massimo

mercoledì 27 gennaio 2016

Dacci o darci, da' dda di', dai picchiae mena

DACCI O DARCI: immaginarlo; indovinarlo: "Tu ci hai dato", l'hai azzeccata. "'Un ci avrei dato", non l'avrei indovinato. Anche dar di fuori, sbagliare. E' naturale che l'etimologia vada ricercata nel tiro al bersaglio. "Dassi", invece, vuol dire picchiarsi.

DA' DDA DI': sembra un oscioglilingua, e forse lo è per chi non ha l'abitudine al vernacolo versiliese. IN realtà si tratta di una locuzione avverbiale che singifica infastidire, dar noia. "T'ha dato da di' 'l bimbo?"

DAI (o DAGLI) PICCHIA E MENA: modo di dire peresprimere ostinata insistenza. "Dai, picchia em ena si poteron mettere d'accordo". Dai è usato anche come sostantivo, I' DAI, per indicare una persona manesca, prepotente, uno smargiasso. Nel PIsano e nel LIvornese: Esse' der dai.

Come scegliere l'acqua in base alle proprie esigenze

Per molti un'acqua vale l'altra, ma ogni consuamtore attento a ciò che acquista e alla propria salute, deve sapere quale acqua è più adatta alle sue esigenze, in base alle caratteristiche dell'acqua stessa. Esiste una classificazione delle acque minerali in base ad alcuni parametri: il contenuto di gas, il residuo fisso e la composizione di sali minerali.


Ogni acqua minerale, pertanto, è unica e ha caratteristiche proprie che la rendono idonea a ciascun individuo:
  • un’acqua povera di sali minerali è adeguata per diluire il latte in polvere destinato a neonati e lattanti; inoltre, grazie alle sue proprietà diuretiche, può essere utile a chi soffre di microcalcoli o di sabbiolina per fare un “lavaggio” dei reni; 
  • per chi fa sport o durante il periodo estivo, quando si suda maggiormente, è raccomandata un’acqua minerale che aiuti a reintegrare i sali persi; 
  • un’acqua bicarbonata, se bevuta durante i pasti, favorisce la digestione; 
  • quella ricca di calcio è indicata per la crescita dei bambini, per le donne in gravidanza e negli adulti per prevenire l’osteoporosi. 
  • l’acqua minerale ricca di calcio biodisponibile (che l’organismo assimila senza eliminarlo) è, inoltre, particolarmente, adatta per chi ha difficoltà nell’assorbimento di questo elemento attraverso il latte e i derivati; le acque solfate aiutano, invece, a combattere la stitichezza.

La scelta delle acque minerali è, però, la sintesi delle esigenze e dello stato psicologico del momento: ad esempio, quando si è assetati si ha il desiderio di un’acqua piatta e fresca, mentre quando fa molto caldo o semplicemente si vuole aiutare la digestione, si sente il desiderio di bere un’acqua gasata e ricca di magnesio. A voi la scelta.

Trattare il diabete non insulino dipendente con la Mormordica Karantea

Le regioni tropicali sono ricche di piante dalle proprietà curative, oggi parliamo di una particolare pianta, la Mormordica Karantea, in realtà una vite rampicante nativa e diffusa nel Centro e Sud America, ma la si può ritrovare anche in Cina. Le serve un clima secco e temperato. ha fiori gialli  e un frutto che cambia la sua forma a seconda che la pianta sia selvatica (ovale allungato) o coltivata (cilindrico) la cui terminazione la rende caratteristica, perchè termina a nastro arrotolato. Ogni parte di essa è amara. Dai suoi frutti si ottiene un succo che concentrato e preparato in polvere o estratti concentrati e titolati in principi amari può essere preparato per forme di dosaggio roali, come capsule, compresse, polveri che vengon ousate a scopo fitoterapico.


BENEFICI E CARATTERISTICHE
La Momordica è una pianta utilizzata da secoli nelle farmacopee tradizionali indiane, cinesi e africane come purgante, antielmintico, utile nelle epatiti, stimolante l'appetito per l'alta concentrazione di principi amari ed infine nel trattamento delle infezioni gastrointestinali. Le foglie e i frutti sono una ottima fonte mineralizzante e vitaminizzante, sono infatti ricchi di calcio, magnesio e potassio, fosforo, ferro e vitamine del complesso B (soprattutto i frutti). Il recente interesse della fitoterapia moderna trae spunto dagli usi tradizionali della Momordica di India e Cina, dove era già nota per le sue proprietà ipoglicemizzanti. L'attività ipoglicemica della Momordica è stata addirittura confrontata con successo in uno studio clinico contro la tolbutamide.

L'esatto meccanismo d'azione rimane ancora non completamente identificato, pur non essendoci dubbi riguardo all'effettiva capacità dell'estratto di Momordica di essere un agente ipoglicemizzante. Tale effetto può essere attribuibile a due principi attivi accertati contenuti nella pianta: la charantina, che rappresenta la frazione cristallina dell'estratto alcolico del frutto ed è costituita da una miscela di beta-sitosteroli e -D-glucoside a di 5,25 stigmadien -3- oli-glicoside, e un polipeptide ottenuto dal frutto e dai semi, chiamato polipeptide P o P-insulina o V-insulina (dove V sta per vegetale) che dalle prime indagini preliminari sembra essere molto simile per struttura all'insulina bovina. In uno studio clinico controllato, il peptide denominato P-insulina o polipeptide-P è stato testato per verificarne l'efficacia come agente ipoglicemizzante. In virtù dei risultati positivi ottenuti la Momordica è un potente rimedio fitoterapico coadiuvante il trattamento del diabete, ed in particolare del diabete di tipo non-insulino dipendente, con diminuzione della glicemia serica e miglioramento della tolleranza al glucosio.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Alterazioni del controllo glicemico, iperglicemia, controllo del peso corporeo, coadiuvante nel trattamento del diabete insulino-dipendente, alterazioni della funzionalità intestinale, gonfiori e aerofagia. In caso di assunzione eccessiva possono comparire nausea, dolori addominali e diarrea. Non usare in gravidanza e allattamento (è abortiva). Non associare ad altri composti e farmaci ipoglicemizzanti.

Cura basica del corpo: concentrato di sale da bagno

Forse molti ancora non sanno che l'igiene migliore è quella della cura basica del corpo fatta attraverso un pH ca 8,5  dell´acqua del bagno, che si presta magnificamente per bagni completi, semicupi e docce per pediluvi e trattamento delle mani. Sono bagni che puliscono e nutrono la pelle e le donano grande morbidezza. Sono costituiti dalla finissima polvere di pietre preziose quali agata, cornalina, citrino, crisoprasio, calcedonio, zaffiro, cristallo di rocca e onice. Il nome attraverso vui li conosco io è AlcaBagno è concentrato e ne basta pochissimo.


Quando si è immersi nella acqua è bene strofinare il corpo a intervalli regolari di dieci minuti con una spazzola da bagno: ne otterrete un effetto stimolante e favorirete l'irrorazione sanguigna. I bagni basici caldi durante la stagione fredda fanno benissimo a corpo e  spirito, memtre quelli rinfrescanti basici completi o in semicupio in estate rinvigoriscono e rigenerano. Tali bagni erano già conosciuti nei tempi antichi, infatti ai tempi dell´antico Egitto, dell´antica Grecia e dei romani l´igiene personale era basica. Queste antiche civiltà usavano bicarbonato di sodio, latte o sapone basico.

In passato persino l´igiene completa degli anziani veniva praticata con sapone liquido di pH superiore a 9,0. Nelle culture giapponese e messicana ad esempio, è tradizione addirittura fare bagni di più ore in una soluzione basica e ancora oggi essi vengono praticati per il benessere del corpo e dello spirito. Nella comprovata tradizione di una cura basica del corpo si colloca questo tipo di concentrato di sale da bagno, con pH di 8,0-8,5 a seconda del valore iniziale e del grado di durezza dell´acqua del rubinetto.

Iniziare ad usarlo è semplice con qualche piccolo accorgimento:  una temperatura del bagno di 36 - 37°C e una durata di 30 minuti; l´ ideale sarebbero 45 - 60 minuti o più. Per un bagno completo occorrono tre cucchiai colmi di prodotto e per un semicupio un cucchiaio colmo. Per impacchi e sciacqui di sale e pediluvi è sufficiente un cucchiaino colmo. Un cucchiaino su 20 litri per un bagno per bebè. Vi sono anche  impieghi speciali costituiti da calze e maniche basiche, guanti e impacchi al sale. Potete usarlo anche sui neonati.

martedì 26 gennaio 2016

Conquidere, cordoni, corollo, corpo disabitato

CONQUIDERE: usato sempre nel senso di dar noia, disturbare, far confondere: "M'hai conquiso tutto il giorno con le tu' lagne"

CORDONI: eufemismo per zebedei, IL verbo che si fa derivare è usato quasi soltanto nell'espressione "e nun cordòno!", cioè " e non scherzo, no nfaccio per burletta".

COROLLO: dolce casalingo a forma di cimbella fatto con farina, uova e zucchero. Così si chiama in molte zone della Toscana, da Pistoia a Piombino, da Pisa all'entroterra di Livorno.

CORPO DISABITATO: si dice di uno che mangia molto, come se non avesse mai nulla in pancia

3400 anni fa una canzone mesopotamica

La musica fa parte del mondo e dell'uomo, ne ha da sempre accompagnato l'esistenza, la felicità, la tristezza, le festività. Ma vi siete mai cheisti come poteva essere la musica all'alba della civiltà? Io me lo chiedo spesso. Insomma quali strumenti musicali venivano usati? Che suono producevano? Quali parole? Così quando cerca qui e cerca lì, ho trovato questa interessante informazione, che mi ha particolarmente colpita.

Un gruppo di studiosi dell'Università della Californi, Berkeley, dopo un attento studio su tavolette cuneiformi datate 1400 a.C. ha riportato in vita gli antichissimi suoni che rappresentavano il gusto musicale dei popoli mesopotamici. E il risultato dello studio è stata la creazione di un brano musicale che è rimasto inascoltato e per migliaia di anni. Che fascino!

La scoperta delle tavolette è avvenuta nei primi anni ’50 nell’antica città di Ugarit, e prima di allora si ignorava quale fosse e come fosse la musica sumero-babilonese, a parte gli strumenti musicali illustrati nei bassorilievi e ritrovati nei siti archeologici. Archeologi e scienziati nulla sapevano in merito alla teoria e alla pratica di quella che era considerata un’arte divina, il cui patrono era il dio Enki/Ea, portatore della regalità, della magia, delle arti e dei mestieri. Ma  la straordinaria scoperta ha gettato luce sull’ampia gamma di attività scientifico-sapienziali degli antichi Sumeri e Hurriti.

Sulle tavolette, come riportato su Ancient Origins, sono stati trovai quattro testi cuneiformi singoli, più una tavoletta che riporta la complessa notazione musicale di un inno sacro hurrita suonato più di 3400 anni fa, il canto più antico mai scoperto. Il brano è dedicato a Nikal, la dea hurrita dei frutteti. Nella tavoletta sono state trovate anche le istruzioni per il cantante che doveva essere accompagnato da un sammûm a nove corde, un tipo di arpa o di lira.  A causa delle difficoltà interpretative del linguaggio hurrita, il significato del testo non è del tutto chiaro e, al momento, è stata proposta una sola interpretazione di cui allego il video.


Il testo in italiano è una traduzione da una versone inglese tra l'altro semplificata del testo hurrita:

Verrò sotto il piede destro del trono divino, 
e sarò purificato e cambierò. 
Una volta che i peccati sono perdonati, 
non dovranno più essere modificati, 
mi sento bene dopo aver compiuto il sacrificio. 
Ho fatto amare la dea e lei mi ama nel suo cuore, 
l’offerta che porto può coprire interamente il mio peccato, con timore, 
ti porto olio di sesamo per mio conto. 
La sterile può diventare fertile, 
il grano può essere portato via, lei, la moglie, si farà carico al padre (dei bambini). 
Ella può dare figli a chi ancora non li ha avuti.

Una zuppa invernale dimagrante e saziante

Quando il clima è rigido e fa freddo, è quasi istintiva la voglia di un piatto che sia caldo. E' bene che nella nostra quotidianità invernale un pasto caldo ci sia e quello serale è particolarmente conciliante, soprattutto se è una buona minestra alla base della quale ci siano diversi ortaggi, perchè la preparazione è leggera, a patto naturalmente che nella prepazione non si aggiungano grassi animali o carboidrati raffinati, che fanno alzare l'apporto calorico. Il nostro scopo è quello di preparare una zuppa che sia gustosa, saziante e dimagrante e in più grazie alla presenza di verdure e legumi, ci aiuti a far fuori le tossine accumulate durante le feste, che si aggirano pericolose nel nostro organismo. Per questo essa deve farci da piatto unico.


Basterà stare attenti a dei piccoli particolari, ad esempio nella nostra zuppa non sarà presente la patata (causa innalzamento dell'indice glicemico) e che sostiuiremo con la zucca, che ha potere saziante e diuretico. Poi metteremo i legumi, fonte di protenine nobili e infine daremo quel tocco in più con un pizzico di curry che aiuta a smaltire igrassi e ci consente di non usare il sale (quando si dice il potere delle spezie). Ecco dunque come fare la zuppa:

Ingredienti
 - Una cipolla media
 - Brodo vegetale q.b.
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 3 cucchiai di passata di pomodoro (o pomodoro fresco frullato)
- 500 g di ortaggi misti (carote, sedano, zucchine, zucca, porri)
 - 300 g di legumi misti lessati (lenticchie, ceci, piselli)
 - Sale e pepe q.b.
- Un pizzico di curry
- Qualche seme di coriandolo

Affettare la cipolla e farla soffriggere in un cucchiaio d’olio con il pomodoro, unire un bicchiere di brodo vegetale e poi il mix di verdure miste; cuocere per 15-20 minuti, aggiungere altro brodo e quindi i legumi lessati; completare la cottura regolando di sale e pepe e servire con un filo di olio d’oliva a crudo, un pizzico di curry e qualche seme di coriandolo.

L’aggiunta finale dell’olio d’oliva a crudo migliora il sapore della zuppa e, inoltre, lubrifica l’intestino. Il coriandolo ne aumenta la digeribilità. Per lessare i legumi, è bene aggiungere all’acqua una foglia d’alloro, che contrasta le fermentazioni: a piacere, i legumi possono anche essere frullati e uniti agli altri ingredienti sotto forma di purea, che conferisce alla minestra una densità particolarmente saziante.

L'Agnocasto per regolarizzare il ciclo

E' un arbusto dai fiori violacei, ed era già noto nell’antica Grecia perchè le donne lo usavano per tenere a bada gli eccessivi stimoli sessuali, anche nel Medioevo, quando i monaci erano soliti metterne i boccioli nelle vesti per frenare la libido. Del resto il altino non si smentisce mai, infatti il suo nome, “agnus castus”, sta a indicare la qualità anafrodisiaca della pianta e le sue proprietà progestiniche. Nei suoi frutti, piccoli e allungati sono presenti le componenti (tra cui flavonoidi e glucosidi) in grado di agire sull’ipofisi e contrastare i sintomi debilitanti del periodo premestruale. Grazie alla sua azione antispasmodica, l’agnocasto ha la capacità di lenire crampi e tensione mammaria, di placare l’eventuale tachicardia e di attenuare gli stati di stress intenso che si riverberano a livello delle ovaie, causa questi ultimi d’irregolarità del ciclo mestruale, sia incaso di  assenza dello stesso o in caso di emorragie troppo abbondanti.


Facciamo il punto della situazione:  affaticamento lavorativo, tensioni familiari o la semplice interruzione del contraccettivo orale possono portare all'amenorrea (riduzione o scomparsa del ciclo mestruale) o di cicli ravvicinati; in questi casi l’agnocasto bilancia il sistema ormonale perchè regolarizza l’ovulazione, riduce in tal modo i cicli lunghi e allunga i brevi. E bene dunque assumerne l’estratto secco in compresse da 100 mg 2 volte al giorno per 12 settimane. Inoltre è buona norma associare all’agnocasto la salvia sclarea, nota fin dall’antichità per la cura dei malesseri femminili di origine nervosa: ottima nei bagni serali, diluire 8 gocce in acqua calda insieme a 10 gocce di tintura di agnocasto, e restare in immersione 15 minuti, soprattutto nei giorni prima del ciclo.

L'agnocasto è un buon complemento anche in fase di pre-menopausa, quando l’irregolarità del ciclo è spesso accompagnata da irritabilità, con conseguente rallentamento del metabolismo, stanchezza e talvolta una leggera forma di depressione. Le proprietà antiestrogeniche dell’agnocasto mitigano vissuti ansiosi, sbalzi di umore e vertigini tipici del climaterio. Assumere 30-40 gocce di tintura madre, due volte al giorno e lontano dai pasti per cicli di 2 mesi, interrompete 20 giorni e poi ripetere la cura.

E quando poi arrivano le noiose  “caldane” e la costellazione dei sintomi circolatori tipici della menopausa, come gambe pesanti, ritenzione, palpitazioni e aritmie,  è bene fare un trattamento mirato da ripetere anche quattro volte l’anno. Assumere 30 gocce di tintura madre di agnocasto sciolte in mezzo bicchiere d’acqua 2 volte al dì e associare una perla di olio di enotera, ottimo riequilibratore ormonale.

lunedì 25 gennaio 2016

Come la campana del Bargello, Come la campanella dello Strozzi

COME LA CAMPANA DEL BARGELLO: si dice di persona maldicente. A Firenze la campana del Bargello, o Palazzo del Podestà, suonava ogni volta che i condannati venivano esposti alla gogna o condotti al patibolo, e si diceva che suonava sempre a "vituperio"


COME LA CAMPANELLA DELLO STROZZI: "Che la doveva venire ma la 'un veniva mai". Si dice di qualcosa tanto attesa ma quasi impossibile a realizzarsi. Questa proverbiale campanella è una di quelle penzoloni all'esterno del Palazzo Strozzi, a Firenze.

Si racconta che un tale, una volta, si mise a tirarne una con tutte le sue forze, aggrappandosi con le due mani esclamando di tanto in tanto: "Eppure l'ha a venire!". Naturalmente si raccolse una piccola folla incuriosita per questo tipo strambo che pretendeva di sbarbare il grosso arnese di ferro da una delle più massicce costruzioni della vecchia città; e intanto alcuni, sempre pronti alla battuta e ad approfittarne di un divertimento alle spalle altrui, lo incoraggiavano a tirare  di più. Finalmente questo ometto, che sembrava al massimo dello sforzo, sparò una fragorosa scoreggia.

E mentre tutti quanti, colti di sorpresa, erano ammutoliti, esclamò trionfante: "Lo dicevo che la doveva venire!".


Come usare al meglio l'aglio

Non tutti amano l'aglio, ma il suo aroma dà quel tocco in più alle pietanze e in cucina è un alleato formidabile. Vero è che quando si deve pelare l'aglio si possono incontrare alcune lievi difficoltà, perchè le sue pellicine si appiccicano ovunque.


Per pelare uno spicchio d'aglio, appoggiatevi sopra di piatto la lama di un coltello e date un colpetto deciso con la mano o un altro utensile. Se desiderate una sfumatura di gusto più delicata, tagliate l'aglio con il coltello. Se usate invece usate lo spremiaglio o il robot, l'aroma sarà molto più marcato perchè verrà estratta una maggiore quantità di essenza.

Se vi manca l'aglio fresco, sotituitelo con un mezzo cucchiaino di sale aromatizzato all'aglio per ogni spicchio e riducete di mezzo cucchiaino la quantità di sale prevista dalla ricetta. Per rinfrescare l'alito dopo avermangiato aglio, masticate qualche foglia di prezzemolo fresco.

Depurarsi e sgonfiarsi con il finocchio

Se dovete o sentite la necessità di sgonfiarvi e depurarvi, potete ricorrere al finocchio, alimento davvero speciale perchè di esso si utilizza tutto: semi, barbe, e l'ortaggio fresco una miniera di sostanze dimagranti. Contiene vitamine A e C, sali  minerali e un preziosissimo olio essenziale, l'anetolo, ricco di flavonoidi ad azione digestiva, carminativa (cioè riduce i gas intestinali e la dilatazione del girovita), miorilassante. 


Fra le sue più spiccate proprietà, quella di essere un antinfiammatorio del colon, disinfettante della mucosa intestinale e grazie alle sue fibre, regolarizza l'assorbimento dei nutrienti e in particolare dei grassi.  Dovremmo inoltre esultare per il fatto che contiene solo 15 calorie per etto e preziosi fitoestrogeni che sono un valido aiuto per contrastare la ritenzione e la pesantezza legate alle sindromi premestruali. Grazie all’alto contenuto di potassio e di acqua, è un potente diuretico. Il potassio, inoltre, agisce sulla corretta funzionalità del sistema nervoso e ha anche un effetto calmante nei confronti degli attacchi compulsivi dovuti alla fame nervosa.


Quando ci prende la fame, abituiamoci a sgranocchiare un po’ di finocchio crudo: ci sentiremo subito più sazi, confortati anche dall’azione del “masticare” qualcosa di croccante ma del tutto privo di grassi e zuccheri. Potete prepararli così.

Insalata di finocchi e arance: non solo buona ma ottima per drenare i ristagni. Affettare finemente un finocchio, aggiungere un’arancia rossa a tocchetti, qualche pinolo e cospargere di gomasio. Condire con olio extravergine di oliva spremuto a freddo e succo d’arancia.E' un antipasto davvero sfizioso.

Crema di finocchi: serve a riattivare il metabolismo. Cuocere 2 patate e 2 finocchi in una pentola d’acqua con un dado vegetale, mezza cipolla, una carota e un pezzetto di alga kombu. Frullare il composto,insaporre con poco pepe nero, aggiungere un rametto di rosmarino e un filo di olio extravergine.

Finocchi gratinati al forno: per combattere la stipsi e la “pancetta”. Distribuire 2 finocchi a fettine dentro una teglia, ricoprili di ricotta magra (o yogurt greco magro) e salsa di soia. Infornare per mezz’ora a 180°C. Quando mancano 10 minuti al termine della cottura spolverizzare con gomasio e qualche seme di finocchio.

E poi:  per aumentare il sapore speziato dei nostri piatti i semi di finocchio vanno tritati rapidamente nel mixer: solo così verranno liberati gli oli essenziali in essi contenuti. Se prepariamo il pane in casa, possiamo aggiungerli alla pasta alternandoli a quelli di sesamo, girasole, zucca. I semi possono anche essere sgranocchiati per placare i morsi della fame, quindi sono molto utili quando si inizia un percorso dimagrante.

A fine pasto: preparare la tisana con un cucchiaino di semi di finocchio; lasciare in infusione 10 minuti, filtrare e bere dopo i pasti, dolcificando con un cucchiaino di miele.

Dai semi dei finocchi si ricava un olio essenziale ricco di fitormoni, che hanno un’azione tonica sui tessuti. Ne bastano 2-3 gocce da diluire in un cucchiaio di olio di jojoba per ottenere un unguento da massaggio dalle proprietà rassodanti. Lo stesso olio, diffuso in un bruciatore di essenze, contrasta gli sbalzi d’umore e la fame nervosa.

Ripristinare l'equilibrio gastrico in maniera naturale

Per arrivare alla soluzione del problema e quindi ritornare ad uno stato di salute e ad una corretta funzionalità della mucosa si può, grazie ad un approccio fitoterapico.  L'obiettivo di tale approccio è risolvere problemi di acidità di stomaco, bruciore gastrico e reflusso, anche saltuari. La “promessa” è: “lo assumo, al bisogno, e nel giro di poco tempo mi risolve il problema/sintomo”. Tutto ciò senza le “disastrose” conseguenze dei soliti antiacidi (di sintesi o naturali che siano). L'approccio fitoterapico concentra la sua azione nel ripristino dell'integrità e dell'equilibrio fisiologico della mucosa, tutelando appieno la completa efficienza dell'apparato digerente, grazie a rimedi naturali specifici con quattro azioni fondamentali:


1)Rafforzare le difese naturali e formare un film protettivo sulla mucosa: fondamentale per placare la sensazione di bruciore e ripristinare in modo naturale lo strato di muco che protegge fisiologicamente le pareti dello stomaco dall'aggressività dei succhi gastrici.
2)Sfiammare: cioè lenire la mucosa, migliorando i sintomi di dolore e bruciore e favorendo il ripristino della funzionalità e dell'equilibrio gastrico.
3)Riparare e cicatrizzare la mucosa danneggiata :  indispensabile per sanare quelle zone di mucosa gastrica che sono state esposte ai succhi digestivi, portando di conseguenza a lesioni ed infiammazioni. La riparazione, ricostruzione e cicatrizzazione della mucosa e dei vasi sanguigni ristabilisce l'equilibrio, anche secretivo, dello stomaco, bloccando per giunta la possibilità, ancor più grave, di eventuali episodi emorragici.
4)Tamponare l'ipersecrezione acida dovuta ad ansia e stress: quindi calmare, con componenti fitoterapiche, ansie e stress; in questo modo si regolarizza anche la produzione di adrenalina e cortisolo e, di conseguenza, si contrasta l'iper-secrezione acida da parte dello stomaco. La sinergia tra queste quattro azioni, unita al rispetto dell'acidità fisiologica dello stomaco e alla tutela dell'efficienza gastrica, fanno di questo approccio l'arma vincente contro reflusso, bruciori, iperacidità. Ecco cosa fare punto per punto:

1) facciamo riferimento all'Alloro (Laurus nobilis) e all'Aloe vera (Aloe barbadensis) titolata al 5% in Acemannano. L'Alloro è impiegato nella medicina tradizionale quale rimedio nei confronti delle affezioni del tubo digerente. Foglie e frutti contengono sostanze che favoriscono la digestione e sono antispasmodiche; inoltre, la loro ricchezza in mucillagini e pectine garantisce un'ottima azione protettiva della mucosa. Le pectine, idratandosi, aderiscono alle pareti gastriche incrementando così la resistenza nei confronti degli agenti che normalmente ledono e danneggiano le mucose. L'Aloe vera, titolata in Acemannano, polisaccaride che agisce come un vero e proprio gastroprotettore naturale, cicatrizzante, riepitelizzante e immunostimolante. Il gel d'Aloe, grazie alla sua ricchezza in mucillagini e polisaccaridi, in particolare, appunto, l'Acemannano, è in grado di formare sulla mucosa gastrica un film ad effetto barriera che protegge dal contatto con i succhi digestivi. L'Aloe è inoltre dotata di proprietà analgesiche, antinfiammatorie, emollienti e lenitive sulla mucosa irritata. Inoltre, contribuisce a migliorare i processi digestivi.

2) la Boswellia (Boswellia serrata) e la Salicaria (Lythrum salicaria). La Boswellia è nota sin dall'antichità come fornitrice di una resina chiamata incenso, ricca in acidi boswellici, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie. A differenza dei classici antinfiammatori (FANS), non induce intolleranza gastrica, anzi manifesta attività protettiva nei confronti dello stomaco. La Salicaria, ricca di principi attivi tra i quali tannini e salicarina, ha ottime capacità antinfiammatorie ed emostatiche nei confronti delle lesioni, quindi, oltre a risolvere lo stato infiammatorio della mucosa gastrica, è essenziale per prevenire le complicanze emorragiche che potrebbero verificarsi in caso di disturbi gastrici persistenti.

3) per questo va bene un mix di componenti vegetali, in cui spicca l'Estratto di semi di Pompelmo che garantisce la necessaria azione riparatrice sulla mucosa, migliorando la funzionalità gastrica e ripristinandone la normale secrezione. Indispensabile anche la Rutina, un flavonoide presente in svariate specie vegetali tra le quali vite rossa, mirtilli, ecc.; oltre ad essere antiossidante e riepitelizzante è dotata di spiccate proprietà vasoprotettrici, inoltre, favorisce e accelera la cicatrizzazione delle mucose danneggiate e dei vasi sanguigni sottostanti. La Centella (Centella asiatica), è fondamentale nella ristrutturazione dell'epitelio infiammato e leso; i principi attivi più importanti sono gli acidi asiatico e madecassico e l'asiaticoside.

4) ci avvaliamo dell'estratto di Passiflora (Passiflora incarnata), particolarmente indicato soprattutto per l'effetto calmante e ansiolitico; la Passiflora, infatti, contribuisce ad alleviare i disturbi ansiosi e nervosi che sono spesso concausa delle comuni problematiche gastriche. L'estratto della pianta regolarizza l'eccessiva secrezione di ormoni dello stress, quali cortisolo ed adrenalina, ristabilendo di conseguenza la corretta secrezione acida da parte dello stomaco. Oltre a tale attività, l'utilizzo della Passiflora è importante anche per l'attività calmante del dolore, corroborata dall'azione antispasmodica sulla muscolatura dell'apparato digerente. Appare lampante come questo estratto giochi un ruolo da protagonista e sia quindi fondamentale per contrastare in modo veramente efficace non solo l'ipersecrezione gastrica, ma anche bruciori e dolori, placando infiammazione e prevenendo il danneggiamento della mucosa gastrica.

domenica 24 gennaio 2016

Introversa solitudine

Lasciatemi godere la mia introversa solitudine,
ho nelle orecchie solo il dolce suono del vento di maestrale,
e negli occhi lo spicchio di mare azzurro che si unisce voluttuoso al cielo.
Non voglio far parte della confusione di questi giorni del maturo Agosto,
ho per compagnia l'incantato concerto delle cicale sui pini.
Dondolano chiome di tamerici aspre e salmastre,
mentre suoni di gabbiani squarciano il cielo dal sembiante settembrino.
Lasciatemi qui,
i suoni degli uomini non li voglio sentire, brulicanti formicai che affollano spiagge troppo strette.
Mi pregio della solitudine come di un ricco dono,
che mi tiene sospesa sopra il caos di un mondo troppo stretto.
Lasciatemi in un campo, dove il generoso grano piega la spiga
schizzato da macchie cremisi di papaveri.
Il mio spirto vola in altri luoghi,
terre di Magna Grecia e templi,
intreccio di riti pagani e fertilità.
Lasciatemi, con la mia introversa solitudine,
conosce la strada e chi m'aspetta.


Come funzionano gli antiacidi di uso comune

Quando acidità, reflussi e bruciori diventano insostenibili, si ricorre agli antiacidi comuni, che agiscono contrastando l'acidità (sono inclusi sia i farmaci inibitori di pompa protonica, che “mettono un freno” alla secrezione di acidi da parte delle cellule parietali gastriche, sia le sostanze, di sintesi o naturali che siano, che, poiché basiche, tamponano direttamente i succhi gastrici già secreti). Così facendo, si alleviano temporaneamente i sintomi ma si “trascura” completamente la vera origine del problema, cioè il venir meno dell'equilibrio protettivo della mucosa gastrica.


La fisiologica acidità gastrica, che svolge un ruolo importante sia nei processi digestivi, sia nella sterilizzazione degli alimenti (per evitare che microrganismi patogeni arrivino nell'intestino), non dovrebbe essere un fattore di disturbo, a patto però che tutti i meccanismi di protezione della mucosa gastrica siano intatti ed efficienti. Nel momento in cui compaiono  sintomi di acidità di stomaco, bruciore, reflusso significa che c'è un disequilibrio tra i fattori protettivi (secrezione di muco, presenza di prostaglandine di tipo 2, ecc.) ed i succhi gastrici acidi, cioè quando i secondi prevalgono sui primi. In questi casi, assumendo i comuni antiacidi, non solo si abbassa l'efficienza gastrica ma si cade, purtroppo, nel cosiddetto “effetto rebound” o “effetto rimbalzo”; infatti più si innalza il pH dello stomaco per ridurne l'acidità, più paradossalmente aumenta in modo spropositato la produzione di acido da parte dello stomaco che tenta in tutti i modi di tornare “acido” per garantire la sua perfetta funzionalità.

Così facendo, si aumenta costantemente il divario tra i fattori protettivi e i succhi gastrici  e i disturbi, dopo una parvenza di miglioramento iniziale, peggiorano. Perciò la compromissione della funzionalità gastrica digestiva va poi di pari passo con questo stato di cose, innescando un disequilibrio che può estendersi a tutto l'apparato digerente. Partendo da queste considerazioni, utilizzare i “soliti antiacidi” non è certo la soluzione migliore! La via da prediligere per la risoluzione delle problematiche di iperacidità, bruciore gastrico e reflusso non è l'utilizzo di rimedi che contrastano l'acidità, siano essi sintetici o naturali, bensì l'adozione di un approccio volto a promuovere il ripristino dell'equilibrio protettivo della mucosa gastrica, salvaguardando appieno tutti i meccanismi fisiologici dello stomaco.




sabato 23 gennaio 2016

Come dare il concio alle colonne, come fanno a Faenza, come i ladri di Pisa

COME DARE IL CONCIO ALLE COLONNE: equivale all'azione più inutile che si posssa immaginare; peggio ancora che "pisciare in mare". Anche se "concio" per letame è voce comune in tutta la Toscana, il modo di dire è diffuso soprattutto nel Casentino

COME FANNO A FAENZA: cioè "se non ce l'hanno fanno senza". E' una frase scherzosa che si dice quando bisogna rinunciare a qualcosa, o quando si cerca una consolazione per la mancanza di soldi

COME I LADRI DI PISA: che di giorno litigavano fra loro e la notte andavano a rubare insieme. Si dice di quelle persone che litigano continuamente ma non sanno stare lontane; oppure di quelli che litigano per finta per raggiungere un certo scopo.

Come riciclare l'acqua del condizionatore: risparmio e cura dell'ambiente

In estate sono molti coloro che utilizzano il condizionatore per deumidificare e rinfrescare l'aria delle proprie abitazioni. I condizionatori non sono amici dell'ambiente, ma da essi possiamo ricavare un bene molto prezioso: l'acqua demineralizzata, cioè quella che si forma quando c'è lo scmabio di calore fra l'aria dell'ambiente più calda rispetto al gas refrigerante che nel condizionatore passa da forma gassosa a liquida.  L'acqua demineralizzata non può essere utilizzata a scopo alimentare perchè non è potabile, ma può altresì essere impiegata  in casa per vari scopi. Tenete presente che per far sì che l'acqua sia pulita e non contaminata da batteri esterni è necessario manutenere il filtro del condizionatore.

Ferro da stiro: uno degli usi più comuni per riutilizzare l'acqua del condizionatore è nel ferro da stiro. Avrete due vantaggi: recupererete questo bene prezioso e allungherete la vita del ferro da stiro in cui non si formerà il maledetto calcare. Potete conservarla in delle taniche, se non avete un impianto con pompa di calore, per le vostre faccende durante il periodo invernale. Altro vantaggio: l'acqua del condizionatore vi aiuterà anche a smacchiare al meglio i capi a mano.


Sapone liquido per il bucato: con questo metodo non dovrete più spendere soldi per i detersivi perchè potetefarne uno voi con l'acqua del condizionatore. Mescolate un litro di acqua demineralizzata e tre cucchiai da cucina di scaglie di sapone di marsiglia, basterà agitare energicamente la miscela, per più giorni per più volte al giorno, fino a quando le scaglie non si saranno completamente sciolte. Anche qui altri vantaggi: avrete  un sapone liquido ideale per i capi delicati, a mano e in lavatrice, e lo potrete usare anche per l'igiene personale dei più piccoli, il tutto a costo zero.

Lavare la macchina: niente di più economico per la manutenzione della vostra automobile. Potete sfruttarla per rimboccare quella del radiatore o in alternativa nella vaschetta dei tergicristalli per la pulizia del vetro, oppure per lavare la macchina.

Irrigare le piante:  vi sono alcune piante che non hanno bisogno di un eccessivo nutrimento, ad esempio le piante grasse, in questo caso  l'acqua demineralizzata non crea nessun danno. Mentre se volete usarla per quelle più bisognose di cure vi consigliamo di miscelarla con la comune acqua di rubinetto o basta utilizzare dei prodotti appositi per il loro nutrimento.

Capelli: se avete un tipo di capllo che si posrca facilmente e non fate altro che cambiare shampoo senza trovare quello che fa pervoi, forse il problema si nasconde nell'acqua ricca di calcare che usate per lavarli. L'acqua demineralizzata è la soluzione che fa per voi, dopo averne raccolta a sufficienza mettetela in una pentola e fatela riscaldare alla temperatura che gradite. Poi con l'acqua riscaldata procedete con lo shampoo come fate di solito, usando shampoo e balsamo. Così tornerete ad avere dei capelli puliti e forti in poco tempo.

I modi migliori per utilizzare al meglio gli oli essenziali

Per beneficiare delle proprietà degli oli essenziali ci sono numerosi sistemi. Ecco alcuni dei più comuni.

INALAZIONE SECCA: si pratica mettendo alcune gocce di olio su un fazzoletto di carta o di cotone, semplicemente annusando a più riprese. Bisogna evitare fazzoletti profumati o che abbiano un odore particolare. Nei disturbi acuti si annusa l'aroma molto frequentemente, anche in maniera continuativa, finchè i sintomi non regrediscono; nei casi cronici sarà sufficiente annusare per una decina di minuti 2 volte al giorno, mettendo in conto un ciclo terapeutico lungo, anche di alcuni mesi.

DIFFUSIONE AMBIENTALE: attraverso diffusori elettrici o a candela (chiamati anche "lampade per aromi") si diffondono le essenze nella stanza. Un buon diffusore deve avere avere la coppa abbastanza grande, in modo che la quantità di acqua non si esaurisca troppo rapidamente. Per rimuovere la patina che si forma con il tempo nella coppa (data dalle tracce dell'olio e dal calcare) si dovrà pulirla con aceto di vino e di mele. Per una stanza di medie dimensioni si versano di solito ne ldiffusore 10-15 gocce di olio essenziale, ma la quantità può essere variata in relazione alle esigenze personali.

SUFFUMIGIO: è adatto a casi acuti, come tosse e raffreddore. Si utilizza una pentola con acqua portata a ebollizione, avendo cura di non mettersi subito sopra: si deve aspettare che la tempertura sia diventata sopportabile per il viso. INoltre l'olio non deve essere versato nel centro della pentola, ma ai bordi; spesso sono sufficienti poche gocce, in generale 6-8. Coprire la pentola con un asciugamano o un pezzo di carta ricavando una specie di condotto nel quale inserire il naso e la bocca, in modo da non esporre tutto il viso al vapore. Annusare a più riprese.

MASSAGGIO: attraverso la pelle l'olio essenziale penetra in circolo in pochi minuti, costituendo un'ottima applicazione non invasiva. Prima di procedere al massaggio bisogna sempre diluire l'olio o gli oli scelti in un vettore oleoso o in una crema base neutra. Se si usa la crema è necessario munirsi di un barattolo con coperchio (meglio se il contenitore è di vetro) di capacità maggiore rispetto alla quantità di crema impiegata: si mette la crema nel barattolo, si aggiungono le gocce di olio essenziale e si mescola bene con un cucchiaino o una spatolina di vetro, ceramica, legno o plastica (non usare strumenti di metallo:meglio di tutto è il vetro, ad esempio una pipetta contagocce).

IMPACCO: l'olio essenziale può essere emulsionato in una sostanza grassa come il miele liquido o panna, oppure aggiunto a una crema base neutra e applicato sulla pelle. Volendo si può preparare un impacco umido usando un pezzo di garza o un fazzoletto di cotone: in tal caso emulsionare 6-8 gocce di essenza in 1-2 cucchiai di aceto o brandy (non usare un cucchiaio di metallo, ma di vetro, ceramica, legno o plastica), quindi stemperare l'emulsione in una ciotolina diacqua (calda o fredda secondo i casi), bagnare la garza e applicarla sulla zona del corpo da trattare. Si consiglia di utilizzare sempre acqua di buona qualità contenuta in bottiglia di vetro. Gli impacchi possono anche essere realizzati aggiungendo gli oli essenziali al sale del Mar Morto ( in questo caso si versano 10 gocce di olio in un pugno di sale e si scioglie il tutto in acqua), oppure al fango del Mar Morto.

BAGNO: stemperare 20-25 gocce di olio essenziale (oppure alcune gocce delle varie essenze per un totale di 25 gocce in tutto) in uno dei modi seguenti: in mezzo bicchiere di aceto (di vino o mele), in mezzo bicchiere di brandy ( o altro liquore sui 40°); in 3 cucchiai di miele liquido; in 3 cucchiai di panna; in 250 grammi di sale del Mar Morto (dose di sale necessaria per un bagno). Aggiungere la miscela così ottenuta all'acqua calda della vasca da bagno e agitare con movimenti rotatori in senso orario; entrare nella vasca e rilassarsi per almeno 10 minuti (20 minuti se si usa il sale del Mar Morto) prima di utilizzare saponi e bagnoschiuma.

Acidità, reflussi gastrici e bruciori: fattori predisponenti

Cominciamo oggi con l'elencare quali sono i fattori predisponenti l'acidità, i reflussi gastrici e i bruciori: lo stile di vita errato (fumo, alcool, stress), l'alimentazione scorretta (in particolare l'eccesso di proteine animali e del glutine) e l'abuso di farmaci (soprattutto antiacidi ed antinfiammatori) sono i maggiori responsabili che portano al disequilibrio gastrico che è all'origine di questi problemi. Non dobbiamo dimenticare  lo stress (ansia), che incide negativamente sullo stomaco con un doppio meccanismo: in primis innesca ipersecrezione acida, e poi indebolisce la protezione della mucosa gastrica. Il primo effetto è correlato ad un aumento di cortisolo ed adrenalina, ormoni dello stress che hanno l´effetto di stimolare le cellule gastriche a produrre più acido.

L'aumento duraturo di cortisolo ed adrenalina ha diverse conseguenze negative sull´organismo, infatti la diminuzione della protezione della mucosa gastrica  dipende dal fatto che essi inibiscono i processi di sintesi e rinnovamento dei tessuti con la conseguenza di una mucosa gastrica più debole nei confronti dei succhi gastrici. La nicotina del fumo di sigaretta ha un effetto che stimola l'iper-produzione di succhi gastrici,  l'alcool ha un'azione gastrolesiva diretta. Questi aspetti sono noti ai più, come noti sono anche gli effetti collaterali, ad impatto sullo stomaco, conseguenti all'assunzione di farmaci, soprattutto antinfiammatori. E' invece  poco noto, o poco considerato,  l'impatto negativo sullo stomaco conseguente all'assunzione di proteine complesse, a cominciare dalla carne, ma non solo.


 L'alimentazione a base di carne, sia rossa, sia bianca, porta alla secrezione di grandi quantità di acido cloridrico, al fine di attivare l'enzima proteolitico per eccellenza, ossia la pepsina. La medesima ipersecrezione acida si ha come conseguenza di un pasto a base di latte e derivati (poiché ricchi di caseine, proteine anch'esse “impegnative” da digerire). La carne, il latte e i suoi derivati sono pertanto alimenti da evitare, in particolare per chi soffre di tali disturbi. Un discorso a parte va fatto  per il glutine, la proteina contenuta nei cereali (frumento, kamut, avena, farro, segale, orzo, triticale) e utilizzata come addensante in molti alimenti pronti. Infatti la digestione del glutine inizia nello stomaco e termina (o dovrebbe terminare!) nell'intestino.

Ricapitolando, proteine della carne, caseine e glutine sono, quindi, alimenti che per “necessità” digestive, inducono la secrezione di grandi quantità di succhi gastrici; e come conseguenza di questo stato di cose è che uno stomaco sottoposto continuamente alla digestione di proteine complesse, può tendere all'iperacidità anche in fase post-digestiva, con conseguenze “disastrose” per la mucosa gastrica. Deeto questo, se non si modificano le condizioni che hanno dato innesco al problema e se, oltre a ciò, si ricorre anche all'uso di rimedi sintomatici, che agiscono tamponando l'acidità ma non riportano in equilibrio la fisiologia dello stomaco, tale stato di cose tende inevitabilmente a peggiorare: l'acidità gastrica prende sempre più il sopravvento sulle capacità protettive della mucosa, aggredendola e portando al progressivo peggioramento dei disturbi di iperacidità, bruciore gastrico, reflusso.



venerdì 22 gennaio 2016

Coccolone, cocimi l'ovo, col tempo e con la paglia si maturan le sorbe, comebere un ovo

COCCOLONE: un accidente; un colpo apoplettico. "Se t'un ti regoli co' i' mangiare, una vorta o l'altra ti viene un coccolone". L'etimologia è incerta: forse da accoccolarsi, cioè ripiegarsi su se stesso; ma ormai è semplicemente un eufemismo familiare quasi scherzoso, che spaventa meno di untermine medico

COCIMI L'OVO: modo, specialmente senese, per indicare una persona indolente, abulica, inetta

COL TEMPO E CON LA PAGLIA SI MATURAN LE SORBE: cioà la pazienza, sapendo aspettare e con i mezzi appropriati si ottiene lo scopo. Se però dopo "sorbe" si aggiunge "la canaglia", cioè "si maturan le sorbe e la canaglia", il modo di dire assume lo stesso significato del "tutti i nodi vengono al pettine"

COME BERE UN OVO: cioè facilmente; dato che per bere un uovo basta farci un forellino


Il doppio eterico

La parte più densa del corpo eterico è ancora connessa al corpo fisico morto, perchè ogni singola cellula di quel corpo ha una sua vita eterica indipendente, e continuerà a vivere in modo puramente vegetativo fino a che le condizioni saranno tali da impedirle assolutamente di funzionare. C'è molto da imparare circa le funzioni del doppio eterico; e nei nostri tempi, in cui sono ormai comuni i trapianti degli organi e alcuni scienziati hanno prospattato la macabra possibilità di matenere in vita corpi privi di funzioni cerebrali al fine di nutrire i "trapianti" fino a quando vengano richiesti "tali pezzi di ricambio", si tratta d'una linea di ricerca che potrebbe essere utile all'umanità.

L'intero fenomeno del "rigetto", il meccanismo con cui il corpo rifiuta un organo estraneo, può risultate assai più complesso di quanto si creda attualmente, poichè forse comporta altri fattori oltre a quelli biochimici. In effetti, tutta la ricerca medica potrebbe venire migliorata, se questo doppio eterico fosse riconosciuto e se si prendessero misure per osservarne il funzionamento. In tali condizioni forse risulterebbe possibile evitare le ricerche vivisezionistiche, spesso fuorvianti.


Inoltre, l'indipendenza da certi tipi discutibili di sperimentazione sarebbe una benedizione morale per quegli scienziati che ritengono di dover compiere tali ricerche nell'interesse dei pazienti, ma che tuttavia condannano moralmente i metodi usati.

Naturalmente non si può supporre neppure per un momento che la possibilità di usare tale visione eterica come strumento della ricerca biologica possa venire presa in considerazione dalla maggioranza dei medici di oggi. Tuttavia, se i risultati della "ricerca eterica" dovessero rivelarsi più soddisfacenti e di più facile applicazione, allora sarebbero spinti ad allinearsi con i loro colleghi più illuminati.

Naturalmente, è una prospettiva a lungo termine, ma la situazione si evolve così rapidamente, in questi nostri tempi, che sarebbe imprudente fissare limiti a ciò che potrebbe o non potrebbe venire fatto nel prossimo futuro.


Psicopittografia, Ponetevi questa domanda

Cercate di capire che è il falso Io ad essere insultato, maltrattato, coinvolto nella tempesta. Il vero Io non può esser offeso da alcuno. La tempesta non lo sfiora. Chiediamoci quindi: "Su quale Io, con tutta la sua vanità e suscettibilità, ricadranno i nostri sentimenti. Se cadono sul vero Io, non accadrà nulla- Eliminate il falso Io". Questa non è una teoria vana. Si tratta di idee pratiche e mai espresse. Honoré de Balzac ha scritto: "I miracoli sono dentro di noi, sono fatti naturali che alcuni chiamano soprannaturali".

RICORDATE QUESTI CONCETTI
  1. I piani esposti nei post precedenti ci danno nuova autorità ed efficacia nelle relazioni umane
  2. Operate in armonia con le leggi naturali che regolano le relazioni col prossimo
  3. Per addolcire i rapporti umani, considerate la gente quale è realmente e non quale vorreste che fosse
  4. L'aiuto più prezioso che possiamo offrire agli altri è quello della nostra forza interiore
  5. La comprensione profonda di un'altra persona ci conferisce un grande potere su di lei
  6. Il nostro comportamento suggerisce agli altri come trattarci
  7. Gli altri hanno più conflitti interiori di quel che non sembri a prima vista
  8. Quando avremo scoperto il nostro vero Io, le relazioni umane per noi saranno piacevoli ed efficaci

Acidità, bruciori e reflussi

Quella dell'acidità di stomaco, dei reflussi gastrici e dei bruciori è un tipo di problematica comune a moltissime persone, che, per tamponare questo fastidioso disturbo ricorrono sovente all'uso di antiacidi naturali o di sintesi. Ma il beneficio è temporaneo lo sappiamo tutti, il problema in questo caso non viene risolto. Allora che fare?

Che cosa può offrirci la natura che sia allo stesso tempo efficace ma anche risolutivo? Prima di affrontare la questione dobbiamo però capire quali sono le cause di questo disturbo comprendendo bene come funziona il nostro stomaco e, soprattutto, cosa “non va” quando si innescano disturbi quali bruciore, iperacidità, reflusso. L'apparato gastrico assolve a due funzioni fondamentali: in primo luogo la digestione e, in secondo luogo, la “sterilizzazione” degli alimenti, per evitare che eventuali microrganismi presenti nei cibi giungano nell'intestino, dando origine ad infezioni e/o parassitosi.


Perchè questo sia possibile, lo stomaco produce adeguate quantità di succhi gastrici acidi, al tempo stesso digestivi e sterilizzanti; la mucosa gastrica si auto-protegge dal contatto con i succhi digestivi, grazie alla secrezione di muco alcalino e di mediatori fisiologici ad azione protettiva, tutto ciò quando siamo in salute. Invece, in caso di iperacidità, bruciore gastrico e reflusso, per ragioni che possono essere legate ad un'ipersecrezione acida da parte dello stomaco e/o ad un impoverimento della capacità protettiva della mucosa stessa, si innesca un disequilibrio che vede i succhi gastrici (acidi e, come tali, aggressivi se la mucosa non è protetta) prevalere sui meccanismi di protezione gastrica.

Ed è in queste condizioni che tali “succhi”, acidi per natura, vengono a contatto con la mucosa che riveste le pareti dello stomaco (o dell'esofago, in caso di reflusso), infiammandola e lesionandola. Ciò provoca non solo dolore e bruciore ma arreca anche disturbo alla funzionalità fisiologica dello stomaco, innescando un disequilibrio che tende inevitabilmente a peggiorare…, se non si modificano le condizioni predisponenti e non si interviene in modo adeguato. Vedremo domani quali sono i fattori predisponenti a tale disturbo.


giovedì 21 gennaio 2016

Ciucco, ci vuole del bello e del buono

CIUCCO: aggettivo molto diffuso nella zona di Empoli per definire scemo, grullo, qualcuno; si ritrova a Pisa, Siena e Lucca. Significa anche ubriaco, da ciucca, sbornia. I dizionari di lingua lo registrano sotto "giucco" con etimologia dall'arabo Giuha, tipo di balordo, Sanminiatelli scriva di un pomeriggio di festa: "E' un'aria mezza balorda. E' un'aria ciucca".

CI VUOLE DEL BELLO E DEL BUONO: si dice di una cosa difficile da ottenere. C'erano una volta a Firenze due amici per la pelle, il Del Bello valigiaio e proprietario di una locanda, e il Del Buono lurandaio (lavandaio) di Corte. Tutti igiorni la gente li vedeva passare insieme a passo svelto come se dovessero andare a concludere qualche affare o si affrettassero per qualche impegno pressante. E infatti così rispondevano a chi li interrogava: "Andiamo a sistemare un negozio un po'astruso". Inrealtà andavano a prendere i lcaffè all'Arco Demolito. La gente l osapeva e per questo, quando c'era da fare  qualcosa di difficile si prese a dire scherzosamente che ci sarebbe voluto il Del Bello e il Del Buono. La frase è rimasta, anche se pochi sanno diquei due bontemponi.

Il sapone di Aleppo

Questo meraviglioso sapone viene prodotto in Siria, nella città da cui prende il nome. E' il sapone più ecologico e naturale esistente (ed anche il più antico) poichè è privo di conservanti ed additivi di sintesi. Gli ingredienti di base per la sua preparazione sono l’olio d’oliva e l’olio d’alloro, che conferisce al sapone proprietà lenitive ed antibatteriche.  

Questo sapone non contiene fragranze di sintesi ed è quindi adatto a chi soffre di allergie o intolleranze ai profumi comunemente contenuti nella maggior parte dei detergenti. La sua delicatezza lo rende perfetto anche per la pelle dei più piccoli. E’ particolarmente indicato per la detergenza del viso e del corpo.

 Alcuni lo utilizzano anche come shampoo per capelli, con l’accortezza di risciacquare in seguito la chioma con una soluzione di acqua e aceto, in modo da riportare il ph a livelli ottimali. Esistono saponi di Aleppo con una maggiore o minore percentuale di olio d’alloro. Essa solitamente varia dal 4% al 60%. Percentuali più elevate determinano una maggiore pregiatezza del sapone. In caso di pelle particolarmente sensibile si consiglia di scegliere il sapone con la minore concentrazione d’olio d’alloro. I suoi utilizzi sono molteplici. 
  • Si rivela ottimo come struccante per il viso, come sapone adatto alla rasatura per gli uomini ed alla depilazione per le donne. 
  • Può essere impiegato senza problemi come detergente anche nel caso si abbia la pelle irritata o si soffra di psoriasi. Nella detergenza del viso è possibile lasciare agire la sua schiuma per soli cinque minuti prima di risciacquare ed ottenere gli effetti di una vera e propria maschera di bellezza purificante. 
  • E’ comodo da tenere a portata di mano sul lavello per detergere le mani senza il timore di seccarne la pelle. Il sapone di Aleppo è un prodotto multiuso, la cui utilità non si limita alla cosmesi. 
  • Svolge  un ottimo effetto antitarme se inserito in armadi o cassetti, evitando l’inutile e dannoso utilizzo di prodotti chimici. 
  • Se ridotto in scaglie con l’aiuto di una grattugia si trasforma in un detersivo per il bucato a mano o in lavatrice. 
  • Se siete degli artisti o vi dilettate con la pittura, potrà diventare il vostro più prezioso alleato nella pulizia dei pennelli
  • Questo sapone presenta proprietà antibatteriche ed antiossidanti. Non contiene tensioattivi aggressivi ed il suo particolare profumo naturale ha un vero e proprio effetto distensivo sui nostri sensi. L’unica precauzione riguarda la sua conservazione. Evitate di chiudere la vostra saponetta in contenitori di plastica; appoggiatela piuttosto su di un portasapone in legno, in modo che le sue qualità rimangano inalterate utilizzo dopo utilizzo. 

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.